Ho voluto scrivere un libro per condividere le mie memorie giovanili di musicista perché rappresentano la prima parte della mia vita, dagli 8 ai 30 anni: la fase lunare, la fase del chimismo, della trasformazione, non a caso questo periodo giovanile è proprio legato ed immerso nell’etere del suono e nell’etere di numeri (o della forma). Un periodo tumultuoso di crescita e di sviluppo, di conoscenza sociale, di curiosità e di goliardica incoscienza, spesso inconsapevole, che ho vissuto pienamente e che ho lasciato alle spalle senza rimpianti, perché l’ho vissuto intensamente e pienamente e sulle quali spoglie ho costruito la seconda parte della mia vita come agricoltore, ricercatore ed artista del mondo eterico, ne è figlia diretta, seppur transustanziata.
Su queste due metamorfosi sto iniziando a costruire la terza ed ultima parte, che è sicuramente la più importante e complessa: se oggi sono questo Ivo è anche perchè ieri ero come mi descrivo in questo breve saggio di vita giovanile e di quello che ho fatto ho solo bei ricordi che amo condividere, perchè oggi sorridere è una grande ed utile medicina. Gli aspetti che legano e compongono le mie fasi artistiche giovanili ed anche quelle mature attuali sono sempre state la curiosità, il coraggio, la determinazione e l’entusiasmo, l’imprevedibilità, elementi che mi hanno sempre fornito la giusta fame, il giusto saper osare in prima persona, uniti all’infinito ed inesauribile calore primordiale ed archetipico che mi hanno fatto sempre volare sulle ali della scoperta per conoscere nuovi orizzonti della natura fisica umana, mentre oggi invece i miei sforzi sono più rivolti a ri-conoscere il mondo spirituale che sta dietro e dentro le cose fisiche della Natura, degli esseri umani e dell’infinito e meraviglioso mondo spirituale.
Sono passato dalla periferia della vita giovanile al centro del mio cuore della vita matura lavorando sul pensare, sul sentire e sul volere, sono passato dal conoscere e dal sentire al percepire e scoprire i segreti dell’azione creante del cuore e questo è secondo me, il viaggio personale che auguro (col cuore) ad ogni essere umano. Perché solo in questo cosciente e consapevole respiro, in questo armonico, venerante e sacrificante movimento ritmico che ci trasforma la vita si possono scoprire i veri segreti delle nostre esistenze, e se riusciamo a conoscere i nostri personali segreti nulla, veramente nulla ci sarà impossibile e ritornare alla periferia sarà un premiante e stupendo viaggio di ritorno!
Molte persone, quasi sicuramente, non racconterebbero mai certe situazioni della loro vita, perché certe cose “si fanno ma non si dicono”, oppure pensano che possano gettare loro discredito, nel senso che occorre avere una “reticenza” soprattutto quando si parla di sesso e di amore, riguardano sempre e solo “la sfera privata” dell’individuo, e questi argomenti non vanno mai condivisi con altri. Per me queste affermazioni sono semplicemente un lato della paura e della falsità umana, in quanto TUTTO deve essere poter condiviso, e tutto sarà in ogni caso condiviso con tutti nell’aldilà, e dato che il sesso e l’amore fanno parte integrante della vita, non vedo perché ne debbano essere sottratti. Io ho vissuto pienamente queste esperienze giovanili e mi sono divertito molto in quegli anni imparando anche tanto, tra gioie e sofferenze, e sono cresciuto fisicamente e spiritualmente grazie anche a queste importanti e personali avventure.
Questi miei fatti mi ricordano la vita giovanile del “Siddharta” di Hermann Hesse e voglio raccontarvi qualche aneddoto che ritengo interessante, utile e spesso divertente, anche per ricordare un mondo musicale molto rustico e popolare, oggi quasi del tutto scomparso e che sicuramente non esiste praticamente più.
Vi racconto di una mia fase giovanile molto legata al fisico, all’eterico ed all’anima senziente, una fase molto libera e piacevole che ha contribuito a plasmare il mio carattere e che ha mi ha dato risposte, evidenze e nutrimento alle mille domande di giovane uomo che entrava velocemente ed entusiasticamente nel mondo della vita terrestre.
La fisa-rmonica (strumento musicale) e la figa (termine piemontese per indicare la vagina) sono stati due elementi di riferimento fondamentali nella mia fase giovanile ed in senso lato nel mio destino, del mio karma e della mia vita: un aspetto cosmico generatore (la musica delle sfere) che si lega ad un aspetto lunare (il sesso e l’amore) immersi e condivisi sempre nelle vibrazioni cosmiche del suono generato dal mio strumento musicale.
La musica, le vibrazioni, i suoni, attirano, portano e creano inevitabilmente contatti e relazioni con il sesso opposto, l’amore, in questo caso un amore giovanile sensuale, molto periferico e molto etericamente sessuale, come i fiori ed il miele attirano le api.
Potremmo dire una vera fame di nuove e diverse forze eteriche formatrici che fra l’altro servono anche per finire di costruire, di modellare, il nostro stesso corpo e che fanno da memoria per le azioni animiche, una fame che ha provocato alcune volte una vera e propria indigestione di forze eteriche, che fra l’altro non aveva controindicazioni in quanto non faceva ingrassare e non provocava noia o rigetto, anzi era un vero e proprio utile esercizio fisico e sportivo! Infatti quando avevo 20 anni e mi chiedevano che sport facessi, dato che ero alto e magro e pensavano che io facessi basket o pallavolo, io rispondevo serio che i miei sport erano “la figa, la pesca ed andare a funghi”!
Per me allora il sesso era un vero sport che mi dava molte soddisfazioni e non vedevo perchè perdere tempo a correre dietro ad una palla in mezzo ad altri uomini, quando invece ne avevo due (palle) sempre disponibili e fedeli che venivano ricercate e coccolate …
La fisa, diminutivo di fisarmonica, è stato lo strumento, la “chiave” musicale che mi ha aperto le porte ed introdotto nella vita adulta e nel mondo del lavoro: strumento che ho ben studiato e perfezionato nella tecnica dai 9 ai 19 anni; in seguito imparai a suonare anche il pianoforte, per suonare poi nel mio gruppo musicale quello strumento che 40 anni veniva chiamato allora non a caso “organo”, ovvero le tastiere elettriche.
E poi la fisa e la figa hanno solo una lettera di differenza, la terza che passa dalla 17a dell’alfabeto della S alla 7a della G, una concentrazione, una caduta vera e propria, come la decima gerarchia umana, nel mondo terrestre: la settima in musica è un accordo molto importante ed addirittura triplice ed alchemico: maggiore, minore o diminuita, come i relativi tipi di lussuria che ti procurava, la diciassettesima è una doppia settimana con l’aggiunta di una terza, una sua duplicazione estensione fisico spirituale unita all’amicale terza.
Trovate questo libro su agribioshop.it.
Buona Lettura!
Ivo Bertaina
Condividi su