Valentin Tomberg nel suo bellissimo libro “Aurora della Rivelazione” edito da Estrella de Oriente ci porta una immagine molto bella e decisamente utile sulla reale differenza che esiste tra la decomposizione e la morte.
Le frasi in corsivo sono di Valentin Tomberg ed io proverò a spiegare meglio il contesto immaginativo di queste importanti rivelazioni.
L’idea associata comunemente alla realtà della morte, è quella del cadavere in decomposizione.
Noi pensiamo correntemente che la decomposizione di un corpo vegetale, animale od umano sia legato al fenomeno della morte, ma questo non è assolutamente vero.
Il processo di decomposizione è generalmente assunto quale immagine dell’operare della morte in Natura.
In realtà non è questa l’immagine della morte.
La decomposizione non è che il processo, mediante il quale la sostanza di un singolo organismo vivente trapassa all’organismo vivente complessivo della Terra. Qui, invero, non vi è morte.
La decomposizione inizia subito dopo la morte fisica col distacco del corpo eterico da quello fisico, ma questo non è un processo di morte, ma è il processo che “riporta” la parte fisica verso la Terra e la rimette in flusso in un sano circolo vitale.
Ciò che avviene nella decomposizione è un processo vitale.
Il processo di decomposizione anzichè essere un processo di morte è un vero e proprio processo vitale, ovvero rilega alla vita, rilega all’etere di vita quella parte fisica che altrimenti andrebbe totalmente persa nel processo della morte. Ce lo ricorda anche Goethe quando scrive “La morte fisica è un geniale artifizio della vita per creare nuova vita”; va detto che per “geniale artifizio” intendeva proprio il processo della decomposizione.
Il processo di decomposizione che poi è lo stesso atto che avviene nel compostaggio biodinamico, dove scarti astrali/animici ed eterico/fisici sono guidati attraverso un processo di calore guidato ed armonizzato dalle vibrazioni dei preparati biodinamici crea una nuova sostanza humica per nutrire il suolo e le piante. Un compost biodinamico è un nuovo “intestino terrestre” creato dall’uomo.
Od anche, in maniera più animica, è il processo che avviene quando allestiamo le cosiddette ceneri o dissuasori biodinamici, processo nel quale usiamo i resti della “decomposizione guidata” e poi ritimicizzata secondo precisi tempi (ritmi zodiacali e astrali) e spazi (quantità) per creare una vibrazione animica ed eterica negativa per specifiche erbe, funghi, insetti ed animali.
Per mezzo della decomposizione, la sostanza del cadavere viene sottratta alla morte ed accolta nel circolo della Natura vivente.
Va anche ricordato che la sostanza altro non è che la volontà di Dio e la forma è il pensiero di Dio, forma e sostanza che vivono ed interagiscono attraverso il sentire di Dio che è il movimento continuo.
Se usiamo dei veleni, delle sostanze mortifere, sia per la coltivazione delle piante, che per l’allevamento degli animali che per la nutrizione umana, o in qualsiasi attività, (pensate al DDT, non più usato in Europa da oltre 40 anni e che viene ritrovato spesso nelle analisi di prodotti coltivati in terreni dove era stato usato) questo processo di decomposizione diventa alterato, più difficile, più lento e più complesso, fino ad ”incantarlo”, immobilizzarlo, in quanto i veleni hanno l’effetto di fermare, contrastare, prolungare e deviare i processi di decomposizione e provocando invece una specie di imbalsamazione, di “blocco” della pianta morta e del terreno e dei cadaveri avvelenati, che così non vengono accolti nel processo vitale della pianta: noi con questo processo interrompiamo il movimento di Dio, il suo sentire, il suo percepire.
Un processo “simile” veniva usato nell’antichità con l’imbalsamazione dei cadaveri dagli egiziani, con precisi motivi spirituali di tenere lo spirito e l’anima unite al corpo.
Già dagli anni ’80 in Italia e da alcuni decenni prima negli Stati Uniti si notavano nelle esumazioni delle salme dai cimiteri delle vere e proprie auto-imbalsamazioni, ovvero cadaveri che non andavano più in decomposizione a causa dell’uso sempre maggiore ed inconsulto di medicinali come antibiotici, antinfiammatori, anticoagulanti, minerali vari, uso sempre maggiore di sostanze non naturali, gli stessi vaccini etc. che impediscono o ritardano molto i processi della naturale decomposizione. Pensate che in un’analisi sul sangue, eseguita nel 1958 di circa 2000 adulti americani E. Pfeiffer aveva trovato oltre 1500 tracce di diversi medicinali …
La stessa cosa avviene oggi non considerata, sistematicamente nei campi coltivati, dove l’uso (autorizzato!!!) di potentissimi veleni uccide tutti la flora microbica, funghi, insetti e ogni vita del terreno, agenti che devono guidare, svolgere ed attuare la decomposizione della pianta, e la stessa pianta essendo carica di veleni (morte) non viene più del tutto o non totalmente decomposta, slegandola del tutto, od almeno temporalmente, dai processi evolutivi della Terra, quindi la Terra stessa viene “derubata” di importanti processi formativi eterico-astrali.
L’immagine adeguata della morte sarebbe dunque, non quella di un processo di decomposizione, ma quella di un cadavere immarcescibile.
Quindi l’uso dei veleni minerali creati dall’uomo, che deformano l’eterico e distaccano l’animico e dell’elletromagnetismo (veleni animico-spirituali) ci portano il vero volto della morte, ovvero del “cadavere immarcescibile”, mentre invece la decomposizione è il vero e proprio processo o flusso armonico (transustanziazione) col quale l’etere della vita si riprende (la pietas) e riporta in circolo le sostanze di scarto, che non sono state “transustanziate” nel processo vitale dell’essere vivente.
Nella decomposizione agisce infatti l’etere della vita della Terra: solo nella rigidità si manifesta la morte fisica.
Ecco il punto focale, l’immagine chiara e nitida: nella decomposizione, nel suo flusso agisce l’etere formativo e riformativo che tutto trasforma, in particolare l’etere di vita, mentre nella rigidità si manifesta, nel vero senso della parola, la morte, la totale assenza di fluenti eteri vitali e questo processo rigido e immobile della morte diventa una vera e propria ed infettiva “malattia spirituale” per tutto il Cosmo, un vero virus mortifero, in quanto una parte della sostanza cosmica viene “sottratta” all’evoluzione cosmica per scopi che non sono né morali né tanto più umani. Già la stessa paura umana è di fatto una “piccola morte”, un “incantamento” della forma dove non scorre la vita!
Quando una parte del divenire del Cosmo è sottratta alla corrente del tempo, divenendo una porzione rigida di spazio, abbiamo allora realmente a che fare con un corpo morto, con un cadavere.
In questa bellissima ed ulteriore immagine abbiamo la vera formula della morte, del cadavere immarcescibile: “una parte del divenire del Cosmo sottratta alla corrente del tempo”, quindi la morte è una vera e propria malattia spirituale, una mancanza, un vero “furto” spirituale e come tale deve sempre essere restituito per il bene non solo della Terra, ma di tutto il Cosmo, e la restituzione è la decomposizione. Se uno spazio viene sottratto al tempo portiamo la morte anche nel mondo spirituale. La rigidità dei corpo, la rigidità dei pensieri, la rigidità fisica, la rigidità delle leggi è sempre una evidente espressione mortifera. Solo il flusso continuo, l’eterno fluire, che altro non è che il movimento degli Dei, l’armonia visibile del cuore degli Dei, crea sempre nuove forme e nuove voluttuose sostanze.
Non a caso per guarire e redimere la morte umana, morte umana che stava bloccando l’evoluzione di tutti gli Dei, si è incarnato 2000 anni fa il Christo che con la sua morte e resurrezione ci ha anche insegnato, personalmente, col suo Golghota, (basta leggere con pensiero immaginativo e col cuore i Vangeli) e diventa evidente come si può vincere la morte.
La vita è spazio attraversato dalla corrente del tempo; la morte è l’irrigidirsi del tempo nello spazio.
La vita è uno spazio condensato che viene attraversato, fluidificato e trasformato dal movimento del tempo, come un pallino di polvere mosso dal vento che lo sostiene e muove nello spazio.
La morte è la stasi totale di questo pallino, per totale assenza di movimento.
Quando il tempo diventa spazio, perdendo il proprio dominio sulla forma, allora muore e diventa un cadavere.
Di questo fatto si ebbe un sentimento nei tempi antichi.
La croce, quale immagine della cooperazione irrigiditasi dello spazio (linea verticale) e del tempo (linea orizzontale), divenne perciò il simbolo della morte.
La materia fisica che conosciamo è sostanza spirituale solidificata.
Quando l’astrale diventa eterico, e l’eterico si irrigidisce (nasce così la memoria) sorge la sostanza fisica.
La sostanza fisica è spirito divenuto immobile.
La materia fisica non è composta di elementi, bensì essa si decompone in elementi.
Per il fatto che la sostanza eterica si irrigidisce e decade, si formano i “componenti” della materia fisica.
Questo passo è fondamentale: non sono gli elementi che compongono, che creano la materia fisica, ma gli elementi non sono altro che sostanza che si sta decomponendo, mattoni che si vedono solo in una casa che crolla. Se faccio l’esame del sangue, o di qualsiasi altro liquido o sostanza umana, non faccio l‘esame di un essere vivente, ma di una sua parte di fatto estraniata da un processo vitale, una sostanza in un vero e proprio processo di decadimento, mortifero.
La chimica odierna ha dunque a che fare solo con i prodotti di decadimento: la genesi organica della materia è al di fuori del suo ambito di esperienza.
Tra la sostanza organica e quella inorganica vi è però la possibilità di un terzo tipo di sostanza.
Tra la vita (sostanza organica) e la morte (sostanza inorganica) vi è infatti la possibilità dello spettro (Genpensit).
La sostanza dello spettro non è né viva, né morta.
Può essere, al massimo, paragonata alla sostanza elettromagnetica.
E qui viene l’aspetto più geniale ed inaspettato di questa analisi scientifico spirituale scritta nel 1933 da Valentin Tomberg (1900-1973) tra morte e decomposizione: ovvero cosa succede se il processo della decomposizione non viene accolto dall’etere di vita. Va ricordato che Valentin Tomberg fu espulso dalla società antroposofica nel 1935 dal grigio presidente Albert Steffen con l’avvallo di Marie Sievers Steiner.
Per l’essere umano di oggi lo spettro è più conosciuto come “fantasma”, come essere senza corpo fisico che vaga disperato sulla terra e la cui presenza, avvertita da alcuni esseri umani più sensibili, provoca un grande senso di paura e di terrore. Ci siamo mai chiesti da dove deriva questo senso di paura e terrore? Sono gli stessi spettri o fantasmi che emanano come un virus questa paura o terrore, paura che vivono e che li possiede interamente e che deriva dal fatto del loro trovarsi in una “terra di mezzo”: né in un mondo fisico, né in un modo spirituale e questo fatto provoca in loro un profondo terrore, sofferenze atroci, disarmonia ed un senso di profondo disagio o per meglio dire annullamento spirituale.
Uno spettro non vive e non è neppure morto: esso è costituito piuttosto di elettricità dotata di sensazioni e di coscienza.
In questa frase Valentin Tomberg ci spiega in modo scientifico-spirituale di cosa è composto uno spettro o “fantasma”, una vera e propria “corrente elettrica” specifica che mantiene in forma autonoma od automatica, attraverso sensazioni (quindi percepisce il mondo fisico) e di coscienza (ovvero organizza i propri sensi in pensieri disarmonici e terribile disagio spirituale).
Questa definizione scritta nel 1933 di “elettricità dotata di sensazioni e di coscienza”, quando ancora nemmeno esisteva l’idea delle odierne macchine intelligenti, non ci fa venire subito in mente il computer o i vari robot dei quali oggi siamo circondati e dei quali tutti andiamo pazzi e che vengono considerati da quasi tutti come il futuro dell’umanità??? E ci fa capire che siamo immersi quindi oggi in un vero e proprio visibile e percepibile mondo spettrale??? Spettri fra l’altro creati dall’uomo? Non vi sembra che questa immagine cambi radicalmente, o per meglio dire sveli, la reale portata spirituale di queste macchine (spettri) elettromagnetiche che ci circondano? Siamo passati da un mondo spirituale ad un mondo spettrale!
E si può dire senza remore o timori che mai come in questo periodo evolutivo non siano mai esistiti così tanti spettri o fantasmi, direi centinaia di miliardi di spettri oggi esistenti che rubano ed arrestano letteralmente le decomposizioni fisiche, animiche e spirituali di ogni essere vivente! Abbiamo oggi molti più spettri che uomini sulla terra, spettri che non si “ammalano” e che (per il momento) eseguono ogni comando senza ribellarsi … La terra sta sempre più diventando un modo di spettri, di zombie! E noi stessi ne siamo gli artefici! Siamo dei veri geni!
A cosa è dovuto questo fatto? All’”invenzione” ed all’uso totalmente ignorante, dal punto di vista scientifico–spirituale, dell’energia elettrica, a partire da fine 1700, che poi continua con l’elettromagnetismo ed infine con l’uso, ancora più spiritualmente inconsulto, delle energie nucleari. E ce lo spiega molto chiaramente Valentin Tomberg. E se vi interessa approfondire il tema leggetevi e studiatevi i tre volumi di “ da Gondishapur a Silicon Valley” di Paul Emberson.
La caratteristica principale della sostanza dello spettro è – al contrario di quella eterica formante – un’azione risucchiante che promana da essa.
In questo approfondimento del passo ci viene spiegato in modo chiaro e semplice la differenza che esiste tra uno spettro (fantasma) ed un essere vivente: anziché portare forze formatrici lo spettro agisce con forze deformanti. E dato che la forma è il pensiero di Dio e la sostanza è la sua volontà, e nel movimento agisce il sentire di Dio, come ci spiega R. Steiner, facciamoci qualche domanda. La deformazione spettrale da chi proviene? Che sostanze usa? E che sentire ha lo spettro?
L’essere vivente emana, è un vero e proprio respiro armonico (inspira ed espira) mentre lo spettro inspira solo, ma non solo inspira aria o liquidi, ma risucchia a sé tutto che gli è attorno. E un essere che inspira solo non è sano, prima o poi scoppia … La domanda che ci viene da porre è perchè inspira solamente?
Perché gli manca il corpo fisico, e così facendo, inspirando cerca disperatamente, ossessivamente e bramosamente di costruirselo, con l’azione continua e disperata del “risucchio” che trasforma l’inspirazione in espirazione, l’equilibrio in disequilibrio, la forma in deformazione. E con le macchine abbiamo anche creato e donato noi stessi il corpo fisico a questi spettri! E questi spettri da noi creati ci succhiamo sempre più il corpo eterico, il corpo animico e l’Io!
Quando un essere umano muore, al massimo nel giro di tre giorni, il suo corpo eterico si distacca completamente dal corpo fisico ed anziché ritornare ad essere riassorbito dalla Terra, come dovrebbe naturalmente essere e portarle nuove forze formative e nuovi suoni individualizzati, oggi rischia fortemente di essere assorbito, attratto ed irretito da demoni, creatori di spettri, che sono stati “alimentati” dall’uso dell’energia elettromagnetica a cura di un certo Arimane, detto anche Satana, che altro non è che il capo supremo degli spettri. E se il corpo eterico umano viene assorbito non potrà fare poi la sua naturale evoluzione spirituale, ma verrà trattenuto come “morto vivente”, morto indecomposto a servire totalmente l’elettromagnetismo arimanico.
Per questo motivo è decisamente importante oggi conoscere e portare a coscienza ed a compimento la Scienza dello Spirito donataci da Rudolf Steiner: il rischio di diventare prima spettri e successivamente bestie (apocalitticamente parlando) oggi è molto molto evolutivamente vicino e decisamente realistico … Non a caso nel 1923, dieci anni prima di quanto qui riportato da Valentin Tomberg, R. Steiner parlò in alcune conferenze dell’esistenza, già allora, di uomini senza Io, uomini che non potevano più reincarnarsi, che coinvolgeva già allora circa 1/ 3 della popolazione mondiale. Riappropriarci e favorire il processo decomposizione deve diventare un sano ed urgente egoismo morale dell’intera umanità e non solo individuale! Perché l’umanità intera è coinvolta e partecipa a questo importante ed esiziale passaggio evolutivo.
Ivo Bertaina
10 febbraio 2022
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