Agri.Bio Asociazione di produttori e consumatori biologici, nasce ufficialmente nel maggio del 1991 come Agri.Bio Piemonte. L’Associazione nasce riunendo le esperienze e le realtà di alcune associazioni provinciali che già operavano sull’agricoltura biologica a livello locale per dare loro un risvolto, un’operatività e una rappresentanza a livello regionale e per dare vita a servizi di sostegno e promozione all’intero settore. Il primo presidente fu Armando Mariano, che fra l’altro fu anche tra i fondatori e il primo presidente dell’AIAB, ed attraverso la realtà di alcune storiche aziende biologiche (La cooperativa delle Valli Unite, Il Frutto Permesso, la Cooperativa Terra e Gente) Agri.Bio.Piemonte avviò una attività di divulgazione e di contatto con la Regione Piemonte e gli Enti Locali per intraprendere le prime sperimentazioni in agricoltura biologica e biodinamica e per far riconoscere questo nuovo tipo di agricoltura in un’epoca in cui era percepita dai più decisamente come una “strada senza futuro”. Io, personalmente, iniziai ad interessarmi di agricoltura biologica proprio negli anni ’90. Musicista e figlio di agricoltori con una piccola azienda nella pianura cuneese, genitori che avevano fatto di tutto per farmi studiare ed allontanarmi dall’agricoltura perché la ritenevano senza futuro, quando qualcuno mi chiedeva: “Cosa fari da grande?” rispondevo fieramente “Il contadino”. Non mi persi d’animo e, nonostante i miei avessero rifiutato di farmi studiare da perito agrario per “scegliere” un più normale e promettente “perito metalmeccanico”, verso gli anni ’90 cominciai ad interessarmi seriamente di agricoltura biologica e di agricoltura biodinamica. Durante uno dei primi corsi di agricoltura biologica che si tenne in provincia di Cuneo nel 1991 a Verzuolo presso la Scuola Agraria, parteciparono come docenti alcuni dei primi pionieri nazionali del settore. Rimasi impressionato da come gli stessi agricoltori biologici attaccarono veementemente uno dei relatori, Lorenzo Andi, che venne a parlare di agricoltura biodinamica, sostenendo l’uso dei preparati biodinamici, l’influenza dei pianeti ed altro ancora. Visto e considerato che nei film ho sempre tifato per i perdenti, mi fu simpatico “l’indiano” Andi e mi dedicai da allora all’agricoltura biodinamica. Nel 1996 Agri.Bio.Piemonte (che nel frattempo si era legata ad A.I.A.B.), diventa associazione dei produttori biologici e biodinamici. In ottemperanza a quanto previsto dal Decreto MIPAF 220/95, che non consente il contemporaneo svolgimento di attività di assistenza tecnica e di controllo, Agri.Bio. Piemonte decise di staccarsi da AIAB e accogliere così l’adesione di operatori aderenti a qualsiasi ente certificatore riconosciuto. Quella di Agri.Bio.Piemonte si può sicuramente ritenere la prima (o una delle prime) esperienze nel creare una associazione svincolata completamente da un ente di certificazione o da sindacati agricoli, così da poter rappresentare tutti i produttori biologici e biodinamici e le loro istanze. E sempre in quell’anno di cambiamenti, nel consiglio direttivo del marzo 1996 al posto del presidente uscente Franco Fischetti fui eletto io, che avevo partecipato casualmente alla riunione di rifondazione di Agri.Bio.Piemonte. Una riunione quella, in cui fui eletto senza che praticamente nessuno a quel tempo mi conoscesse. Ricordo con molta simpatia quelle prime riunioni, i primi timidi tentativi di aprire un dialogo con le istituzioni regionali e provinciali per ottenere i fondi necessari ad avviare un servizio di assistenza tecnica e fare sperimentazioni, così come i primi corsi di formazione, le riunioni con il direttivo in luoghi di fortuna e l’entusiasmo che ci dava la minima conquista e l’interesse degli agricoltori per ciò che facevamo.
Agri.Bio.Piemonte promosse e sostenne la Legge Regionale per l’agricoltura biologica, legge che fu approvata nel giugno ’99 e divenne operativa a partire dal 1 gennaio 2000, con il riconoscimento ufficiale della nostra associazione ed iniziò a svolger ele prime attività di assistenza tecnica, di formazione e partecipazione alle fiere locali e nazionali. Sempre nel settembre ’99 partecipai ad una riunione promossa da A.M.A.B. per promuovere la creazione di un’associazione nazionale di produttori biologici al fine di creare un coordinamento tra le associazioni regionali e per meglio rappresentare le nostre istanze presso il MIPAF e gli enti pubblici. Aderimmo subito alla proposta e fui eletto vicepresidente. Oggi come allora, penso che la frammentazione, il guardare sempre e solo nel proprio “campicello” sia stata ed è una debolezza peculiare del nostro settore.
Da maggio del 2009 Agri.Bio.Piemonte è anche accreditato dalla Regione Piemonte come Ente per la Formazione Biologica e Biodinamica.
Dal 2008 è nata Agri.Bio.Italia , associazione nazionale che coordina le Agri.Bio regionali ed altre associazioni che lavorano nel settore dell’agricoltura biologica e biodinamica.
Fare agricoltura biologica o biodinamica non significa solo sostituire prodotti “chimici” con prodotti naturali, ma anche interagire in un modo diverso, creare una nuova socialità che sappia anche sviluppare l’”agri-cultura”, : una visione in cui l’agricoltura non è solo un lavoro sulla Terra, ma anche un lavoro sull’Uomo e sull’evoluzione della natura.