Rudolf Steiner in “Insegnamenti esoterici per la prima classe della Libera Scuola della Scienza dello Spirito” con una bellissima immagine ci disse che gli alberi sono nati per consentire agli uomini di pensare. Immagine confermata p anche dal Buddha, uno dei primi esseri umani, che sotto il suo albero di loto aveva raggiunto l’illuminazione attraverso il pensiero.
Se osserviamo che la corteccia del tronco ha delle caratteristiche simili ad una pietra, ad un minerale, ad una cosa morta (come il nostro cranio) indispensabile però, che permette nella sua immobilità e morte apparente e mineralità di proteggere e poter far fluire le più fini correnti eteriche verso l’alto, capiremo anche che la stessa corteccia appartiene al suolo mentre invece le foglie che costituiscono la tonda corona (durata lunga) con i calici aperti dei fiori (durata breve) si distaccano completamente dal suolo, come il pensiero umano si distacca e si evince completamente dalla materia ed infine si liberano dal tronco: prima i fiori (pensieri animici) e poi le foglie (pensieri eterici) ed infine i frutti (pensieri spirituali).
I frutti vorrebbero volare su nel cielo ma la loro pesantezza fisica non glielo consente (non hanno ancora raggiunto la capacità di trasformare la sostanza in forma), cosa che nel pensiero morale l’uomo oggi può già fare. Mentre il pensiero scientifico ha luogo nella testa e lì resta, il pensiero del cuore ha luogo, come i fiori a livello dei sentimenti: i sentimenti sono i fiori del cuore e come tali vanno coltivati.
Il futuro pensiero umano nella prossima incarnazione della Terra, chiamata Giove, che oggi si esprime negli alberi come evidente evento eterico, di movimento continuo e di finissimo suono cosmico, nel futuro Giove si esprimerà come evento astrale: l’amore umano su Giove emanerà come emana oggi il profumo dei fiori delle piante e come il profumo delle piante nutrirà e farà vivere, trasformare ed evolvere spiritualmente ogni essere che gli si avvicina.
Ogni cuore umano, grazie agli alberi, diventerà un piccolo Sole ed anche per questo gli alberi vanno amati, curati e rispettati, perché osservandoli vi troveremo il faticoso, silente, nobile, casto e sofferto modello evolutivo del nostro futuro elevato pensare. E quando facciamo fluire armonicamente, come dei suoni, i nostri ed altrui pensieri ci comportiamo già come uomini di Giove, mentre chi sostiene che esiste solo il pensiero scientifico (della testa, della materia) non solo fa del male a se stesso ma impedisce agli altri esseri umani di pensare (fiorire) materializzando, mortificando, rinsecchendo e sclerotizzando l’altrui pensiero nella morta corteccia cerebrale del tronco terrestre.
Ivo Bertaina
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