BioPensieri novembre 2024 | Un approccio volonteroso e concreto all’agricoltura biodinamica

È passato esattamente un secolo dal Corso agli Agricoltori tenuto da Rudolf
Steiner a Koberwitz e dalle mie impressioni e dalle mie esperienze vedo che
oggi la tendenza, a parte alcune luminose eccezioni, sia quella di ridurre
l’agricoltura biodinamica all’uso una volta all’anno del cornoletame, spesso
con il fine utilitaristico di ottenere una certificazione.

Se osserviamo in modo oggettivo la situazione agricola nell’ultimo secolo
troveremo che le cose non sono solo cambiate, ma sono molto peggiorate.
Qualche esempio:

  • Calo drastico dell’humus nel terreno: le radici sono l’organo di senso della pianta, il suo cervello comune è l’humus
  • Aumento dell’uso di veleni per contrastare le infestanti e gli attacchi fungini con la creazione di oltre 1500 ceppi di infestanti resistenti, idem per i funghi e gli insetti
  • Aumento sempre maggiore dell’elettromagnetismo, elemento inquinante aereo invisibile, ma proprio per questo un pericoloso ostacolo verso il respiro cosmico
  • Uso delle scie chimiche ed altri sistemi arimanici per alterare e controllare la meteorologia, il tempo atmosferico e creare cataclismi ad hoc
  • Aumento delle monocolture e sparizione di molte varietà
  • La creazione di nuovi OGM (NGT e TEA)
  • Compattamenti del terreno con uso di mezzi meccanici sempre più pesanti e rumorosi
  • Calo drastico delle forze eteriche
  • Allontanamento (esodo) degli esseri elementari e arrivo di altri esseri

Per questo motivo sarebbe utile usare in modo più organico i preparati biodinamici vedendoli come elementi terapeutici e risanatori, oltre a comprendere i nessi profondi dell’agricoltura biodinamica, rendendola concreta in base alle esigenze di oggi. Alcune idee che propongo sono:

  • R. Steiner ha definito il cornoletame ed il cornosilice “preparati complementari”, ovvero che vanno usati sempre insieme in sinergia: il 500 concima la terra ed il 501 concima l’aria. Inoltre il cornosilice è il preparato dell’etere della luce e non dell’etere del calore, come si evince dalla quarta conferenza del Corso di Koberwitz. Oggi il cielo è molto più inquinato (elettromagneticamente) della terra ed usare il 501 in modo complementare al 500 è indispensabile altrimenti le forze cosmiche rinnovatrici non arrivano più sulla Terra. Invito dunque a sperimentare e ad agire in tal senso.
  • Il cornoletame (500) che crea ed aumenta ben 12 ceppi batterici nel terreno dovrebbe sempre essere abbinato all’uso del fladen che lavora su tre importanti direzioni:
    • a) Degrada la sostanza organica nel terreno
    • b) Contrasta la siccità tirando verso l’alto l’umidità nel terreno ed equilibrando quando abbiamo troppa acqua nel terreno
    • c) Trasmuta la radioattività e l’elettromagnetismo
  • R. Steiner consigliava a chi non aveva mai usato i preparati biodinamici di accompagnare il cornoletame con una dose di ogni preparato da cumulo (dal 502 al 507)
  • Hugo Erbe ci ha donato il Preparato dei Tre Re (TKP) per riportare nel terreno coltivato gli esseri elementari che ne sono fuggiti. Usarlo all’Epifania, negli Equinozi e quando ne sentite la necessità è un gesto agricolo responsabile ed amorevole.
  • Quasi nessuno allestisce più il compost biodinamico, uno dei punti focali per aumentare la fertilità della Terra. Se non abbiamo almeno il 2% di humus nel terreno i preparati biodinamici non possono risuonare con le forze eteriche ed astrali. Lo dice chiaramente R. Steiner nel Corso di Koberwitz.
  • Usare la pasta per tronchi in autunno-inverno, soprattutto sulle piante più vecchie e malate: è un cornoletame per rinnovare e ringiovanire il cambio
  • Ricordarsi dell’importanza dell’uso del calendario biodinamico e del diario agricolo, per imparare ad osservare in modo fenomenologico il mondo vegetale ed animale e poi riconnetterlo al ciclo della Natura e del Cosmo
  • Sperimentare tecniche di rigenerazione delle sementi, trovate molti spunti sul testo “L’umanizzazione delle erbe selvatiche” di Uwe Mos
  • Studiare ed approfondire il periodo astronomico del Capricorno, a cui si allacciano tematiche interessanti per l’agricoltura che affronto nel libro di prossima pubblicazione “Il periodo astronomico del Capricorno, il preparato d’argilla e le 12 Notti Sante”:
    • il preparato di argilla citato da R. Steiner cita più volte nella seconda conferenza. H. Erbe lo ha realizzato ed è l’anello mancante dell’agricoltura biodinamica.
    • Le 12 Notti Sante hanno una potenza creativa unica: studiarle e usarle coscientemente e consapevolmente.
    • Il periodo astronomico del Capricorno è il frutto operativo delle 12 Notti Sante: in questo magico periodo si possono realizzare e creare cose uniche grazie a particolari forze formative.
  • Creazione ed uso dei preparati omeopatizzati di Lilly Kolisko. (cfr. il testo “L’agricoltura del domani” di L. Kolisko).
  • Realizzazione e sperimentazione dei dissuasori biodinamici (ceneri)
  • Comprendere fisicamente spiritualmente cosa accade nella dinamizzazione biodinamica
  • Conoscere gli esseri elementari e comunicare con loro
  • Usare e sperimentare i nuovi cornosilicati
  • Studiare e praticare l’antroposofia
  • Relazionarci con i mondi spirituali

Come avete letto c’è ancora molto lavoro da fare ed molti ambiti da esplorare, alcune azioni vanno messe in atto subito in ogni azienda ed altre vanno fatte insieme, socialmente, non solo tra esseri umani ma anche il collaborazione con le Gerarchie Spirituali, gli esseri elementari, i defunti, le anime di gruppo dei minerali, vegetali ed animali e la conoscenza degli ostacolatori.

Invito chi veramente crede che l’agricoltura biodinamica sia una pratica terapeutica a unirsi in un gruppo pratico di studio e lavoro per realizzarla concretamente e attivamente.

Faremo entro il 15 dicembre un incontro online gratuito per dialogare e parlare diffusamente di questi fondamentali temi.

Invito chi è interessato a darne adesione con la scheda di adesione che trovate qui.

Un abbraccio!

Ivo Bertaina

Condividi su
WhatsApp Scrivici su WhatsApp