BIOPENSIERI MAGGIO 2021 OMEOPATIZZARE I PREPARATI BIODINAMICI

Rudolf Steiner, il 20 giugno 1924, tornando in treno a Dornach da Breslavia, dopo il corso di Koberwitz parlando con alcuni suoi collaboratori chiese loro di fare in modo che i preparati biodinamici che lui stesso aveva enunciato e spiegato durante il corso avrebbero dovuto essere prodotti in quantità necessaria per poterli usare su ampie estensioni agricole in ogni parte del mondo e disse anche riguardo all’agricoltura biodinamica che sarebbe stato molto importante praticarla per la salute stessa dei terreni, delle piante coltivate, degli animali e per dare un’alimentazione adeguata alle esigenze fisico-spirituali dell’essere umano di oggi. 

Proprio per questo motivo affidò a Lilly Kolisko, una biologa sua collaboratrice che partecipò al corso, il compito di studiare scientificamente l’effetto dei preparati biodinamici e di realizzarne un applicazione omeopatica in modo che si potessero usare al più presto su grandi estensioni.

Infatti lo stesso R. Steiner  ad inizio del 1925 scrive 

“Oggi, generalmente, le persone sono poco inclini a staccarsi dalle esigenze del mondo materiale e a cercare lo spirituale direttamente nel mondo fisico attorno ad esse. Tuttavia, è proprio dall’osservazione diretta di ciò che è percepibile ai sensi che si aprirà il giusto percorso per coloro che desiderano lavorare completamente all’interno del campo scientifico attuale, se realmente cercano di scoprirvi lo spirituale. Questo può essere fatto… La Dott.ssa Kolisko è ora riuscita a dimostrare, con un metodo esatto, l’efficacia delle più piccole quantità e delle più alte diluizioni. Ha lavorato molto scrupolosamente per lungo tempo sulle tracce che le ho indicato… Ciò che in precedenza era semplice congettura è stato innalzato a livello di un importante argomento scientifico… Se i risultati di questa ricerca verranno stimati correttamente, le leggi di natura, in futuro, non saranno più viste soltanto in modo atomistico come avviene oggi, mediante misura e peso; si riconoscerà come in tutte le cose materiali è presente un ritmo e come nel ritmo degli eventi di natura si esprima il ritmo del cosmo. Volevo richiamare la vostra attenzione su questa metodologia di scienza esatta che deve essere portata avanti… Se gli uomini intendono progredire e non regredire nella civilizzazione, saranno obbligati ad intraprendere questo sentiero dello spirito…

 

Il risultato di questo grande ed importante lavoro che  Lilly proseguì con suo marito Eugene a Londra, dove erano emigrati nel 1930,  lo trovate ne “L’agricoltura del domani” un importantissimo libro che ho edito con Agri.Bio Edizioni nel 2003, dove, usando diluizioni decimali omeopatiche fino alla 60a, la stessa Lily Kolisko con l’aiuto del marito Eugene dimostrò che omeopatizzando i preparati biodinamici non solo si possono trattare grandissime estensioni ma che da questa pratica si possono avere addirittura risultati decisamente maggiori rispetto all’uso ponderale degli stessi.

Il processo di omeopatizzazione, reintrodotto da Samuel Hanneman a fine 1700,  permette attraverso un processo ritmico di diluizione di liberare  dalla sostanza i  formativi processi spirituali e di amplificarne  e liberarne così l’effetto fisico. Ma va fatto anche presente che il suo effetto non è semplicemente esponenziale: per ogni tipo di sostanza e per ogni tipo di risultato che si vuole ottenere le potenze da usare possono essere anche molto diverse ed hanno ritmi non legati direttamente ad essa, ma piuttosto alla sostanza da cui si parte.

Lilly Kolisko realizzò oltre 5000 sperimentazioni su questo metodo suggeritole da R. Steiner dal 1930 al 1939, realizzando anche  i metodi di analisi morfologiche della cristallizzazione sensibile e della dinamolisi capillare, ed evidenziò per ogni preparato biodinamico le potenze decimali con i migliori risultati di crescita e di sviluppo e quelle che invece lo ostacolano.

Per esempio  evidenziò che il macerato di equiseto, chiamato anche 508, dà le sue migliori prestazioni di aumento delle “difese immunitarie”  della pianta omeopatizzato alla D5, mentre consigliava vivamente di usare sempre  spruzzato sul cumulo il 507, preparato di valeriana, omeopatizzato alla D8. Oppure consigliava di usare per i terreni poveri di calcio una omeopatizzazione di calcio alla D9 od alla D10, anziché portare inutili quintali o tonnellate di calcio minerale, perché questo flusso, questo processo vivente, avrebbe creato un fluente processo “imitativo” di transustanziazione del calcio. 

Lilly Kolisko nel suo libro “L’agricoltura del domani” spiega: 

”Che cosa significa “potenziare”? Esattamente ciò che esprime la parola stessa. Diluendo una sostanza noi ne aumentiamo l’efficacia, la rendiamo più potente. L’aspetto strano del potenziamento è che dobbiamo ridurre la quantità di sostanza che vogliamo rendere più potente. Oggigiorno siamo abituati a pensare: se vogliamo rendere qualcosa più efficace, dobbiamo prenderne una quantità maggiore. Per esempio, se vogliamo un caffè più dolce aggiungiamo un secondo cucchiaino di zucchero. In omeopatia accade esattamente la cosa opposta. Se vogliamo ottenere un’azione più forte da un certo rimedio, dobbiamo potenziarlo, il che significa diluirlo sempre di più con acqua o alcool in maniera ritmica.

Questa è la cosa principale e più importante che dobbiamo imparare per saper distinguere tra materia e forza. La materia può agire in due modi diversi: come materia o come forza specifica oltre la materia. Nella vita di ogni giorno noi cerchiamo solo materia, solo quantità e non ci sfiora neppure un momento l’idea che esista qualcosa come una forza attiva in ogni tipo di materia. Lo zucchero, per esempio, non è soltanto dolce, questa è una qualità che scopriamo con il senso del gusto; ma oltre ad essere dolce lo zucchero ha molte altre qualità che non siamo in grado di sentire, ma che, ciononostante, hanno reazioni ben definite all’interno del nostro organismo.

Ora dobbiamo sollevare un’altra importante questione: che cosa vogliamo veramente? La sostanza stessa o le sue qualità interiori?

Per esempio, un agricoltore può essere convinto che il suo terreno abbia bisogno di calcio. Come può risolvere il problema? Di solito introduce nel suolo una gran quantità di calcio e lo farà ripetutamente.

Esaminando ora invece l’influenza delle “entità infinitesimali” di calcio sulla germinazione del frumento vedremo che con la D9 e la D10 la crescita di questo frumento sarà molto maggiore che nel controllo.” 

 

Questo significa che con pochi grammi ponderali di cornoletame, per esempio, si possano trattare migliaia o milioni di ettari in tutto il mondo e con risultati ancora maggiori dell’uso del preparato tale e quale pur di qualità eccezionale. Infatti con una sperimentazione fatta l’11 settembre 1930 si evidenzia come la crescita di un girasole in seguito all’uso della D53 e della D59 di cornoletame aveva un tasso di crescita più che raddoppiato rispetto a quello del controllo. Risultati analoghi vennero fatti con tutti i preparati biodinamici. Nel caso del 501 i migliori risultati si sono ottenuti con la D6 e con la D28.

Valentin Tomberg in “L’aurora della rivelazione” ci dà un’immagine molto forte ed utile per definire la vita e la morte “La vita è spazio attraversato dalla corrente del tempo; la morte è l’irrigidirsi del tempo nello spazio.” La vita è uno spazio condensato che viene attraversato dal movimento del tempo, come un pallino di polvere mosso dal vento che lo sostiene nello spazio. La morte è la stasi di questo pallino per assenza di vento.  Ma ci ricorda anche che Quando il tempo diventa spazio, perdendo il proprio dominio sulla forma, allora muore e diventa un cadavere.” Il processo omeopatico e la stessa agricoltura biodinamica con la creazione dei preparati e la loro dinamizzazione altro non sono che processi vitali “magici” in contrapposizione ai processi “tecnologici” mortiferi dell’agricoltura chimica.

Oggi occorre veramente riprendere a studiare e praticare questa  importante via accessibile a tutti che ci ha tracciato Lilly Kolisko per poter veramente adeguare in qualità e quantità l’agricoltura biodinamica alle esigenze dell’agricoltura di oggi e del prossimo difficile domani.

Prossimamente sul www.agribioshop.it troverete disponibili una serie di preparati biodinamici elaborati e potentizzati secondo le tecniche usate da Lilly Kolisko adatti per il terreno, le piante, gli animali e l’essere umano che ho  ideato, realizzato e sperimentato io stesso con la collaborazione “ferrea e devota” della mia insostituibile collaboratrice  ed amica Stefania Ferro.

Ivo Bertaina

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