BIOPENSIERI AGOSTO 2021 IN MEMORIA DI MAX

Sono passati ormai due anni da quando avevo scritto queste righe per il mio cane Max e volevo pubblicarle nella newsletter, ma mia figlia Michela si rifiutò di farlo perché secondo lei non si scrive un articolo per un cane… 

Ora dopo 2 anni, dato che lei non si occupa più della newsletter, desidero riproporvi questi semplici pensieri  per questo speciale animale che ha condiviso 15 anni con me e la mia famiglia, in rappresentanza di tutti gli animali che sono vissuti e vivono nelle aziende agricole e sono silenziosi, fedeli e veneranti a fianco di noi esseri umani. Io non sono mai stato un grande amante degli animali, ma ho sempre portato e porto un grande rispetto ed ammirazione per tutti gli animali, soprattutto per quelli domestici, che vivono con l’essere umano e ne condividono il karma e spesso se ne prendono anche carico. 

L’animale domestico è una specie “creata” dall’essere umano e quando questi passano il velo dell’esistenza terrena non sono più accolti completamente nell’anima di gruppo dei cani selvatici perché non ne vengono “riconosciuti”.  Rudolf Steiner ci dice che quando muoiono solo una parte della loro anima viene accolta dall’anima di gruppo degli animali mentre un’altra parte si trasforma in salamandre, esseri elementari del calore, come del resto accade anche durante la loro vita; lo stretto rapporto che si genera tra animale e essere umano genera di continuo esseri elementari del calore.  

Max il nostro cane di casa se n’è andato ai primi di settembre 2019.  Erano alcuni giorni che quasi non mangiava, ci guardava triste, camminava lento ed aveva voglia di essere coccolato: l’ho fatto velocemente due giorni fa, mi sono chinato e l’ho accarezzato sulla schiena e sulla testa. Avrei dovuto invece sedermi vicino a lui ed abbracciarlo a lungo come si fa con un essere che si ama e ringraziarlo di tutto ciò che ci ha dato in questi anni! Sapeva che se ne stava andando e con lo sguardo me lo ha detto, solo che tutti noi siamo sempre di corsa e non sappiamo riconoscere, ritualizzare e rispettare momenti importanti e fondamentali come il momento importante tragico e nobile del trapasso, anche quando è chiaramente annunciato!

Aveva circa 15 anni ed ha avuto sempre un portamento giovanile e felice, una bella e candida anima in un corpo armonico e bello. Forse per il fatto che era un “monaco”, nel senso che non aveva mai fatto sesso e non ha mai dato interesse a questo “settore”: sorrideva sempre curioso con le sue orecchie alzate quando si aspettava un po’ di cibo fuori programma o qualche gioco insieme e ci aspettava, felice di rivederci, ogni volta che tornavamo a casa, e ci guardava sempre con un velo di tristezza ogni volta che partivamo…

Era felice quando andavamo insieme nei boschi e ci seguiva contento, era contento quando poteva mangiarsi una scatola di carne che ogni tanto gli davo di nascosto (condivisa con i gatti), era felice di stare qui con noi, eravamo il suo mondo, la sua famiglia, il suo piccolo ed unico universo…

Da piccolo lo avevo gettato d’estate in un laghetto che abbiamo vicino a casa e quando passavamo vicino a dell’acqua se ne stava sempre un po’ lontano, memore di questo ricordo che sicuramente gli sovveniva quel fatto: non gli piaceva molto lavarsi, era come un bambino che fugge l’acqua, ma amava sempre e molto giocare e rincorrersi, anche solo giocare con gli occhi… 

Bella la parola rincorrersi … uno che corre dietro l’altro e viceversa senza mai smettere, con felicità e desiderio di prendersi e di subito lasciarsi, un respiro animico di scatti di muscoli e cambi di direzione come avviene spesso nella vita.

Ora la sua anima si è ricongiunta con l’anima di gruppo dei cani domestici ai quali appartiene apportandovi la sua,  spero, importante e lucente esperienza animica; molti pensieri, molte immagini di momenti vissuti con lui mi  vengono in mente; lo fanno rivivere ed io lo rincorro nella mia anima: l’immagine che vedete sotto il titolo è come mi piace ricordarlo, un viso felice immerso nel verde di un campo di erba medica.

Come sua madre, ha scelto di andare a morire da solo nel bosco, non ha voluto che vedessimo il suo cadavere, non ha voluto lasciarci un’immagine di morte: come quando alla fine del film il protagonista ferito e stanco se ne va, e tutti sappiamo che morirà, ed arriva la parola FINE, ma esiste nello spettatore che si alza dalla sedia del cinema una flebile speranza che lui si riprenda e continui a vivere…

Lui vuole continuare a vivere nei nostri ricordi e non morirà fintanto che noi ce ne ricorderemo, ed i suoi ricordi li porteremo anche dopo aver passato il velo dell’esistenza terrena, come Max. La vita di Max mi ricorda una cosa importante: è più importante ciò che facciamo, ciò che creiamo di ciò che diciamo!  Sto già imparando a parlare di meno e fare di più ma farò ancora di più d’ora in poi!

Rudolf Steiner ci spiega che spesso gli animali domestici si fanno volentieri e coscientemente carico del karma dei loro “padroni” umani e questo fatto denota quell’amore disinteressato che dovremmo sviluppare oggi nell’epoca dell’anima cosciente noi esseri umani e che gli animali domestici, come anima di gruppo, provano ad insegnarci!

Grazie Max di essere vissuto con noi e per noi: è stato un grande regalo averti vicino, discreto e  vigile: correrai sempre felice nel bosco con noi, in un grande bosco di bei ricordi che ci hai donato!

Io, la famiglia e tutti coloro che ti hanno conosciuto ti ricorderemo sempre con un sorriso, tanta gioia e con venerante rispetto: ci hai dato calore, protezione e allegria, lasciandoci solo bei ricordi e te ne siamo eternamente grati!

Ivo Bertaina

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