A novembre entriamo nel tempo del mondo spirituale prima con il giorno dei Santi, poi con quello dei Morti, e la morte della Natura ci aiuta ad avvicinarci spiritualmente ai nostri cari che hanno oltrepassato il velo dell’esistenza terrena e sono passati dalla figura di attori del destino della Terra a quello di spettatori molto interessati, e proprio per questo desiderano ardentemente comunicare con noi …
Quando muoiono persone care noi siamo afflitti dal dolore della loro mancanza fisica perché il nostro egoismo li vorrebbe sempre con noi, a nostra disposizione!
Il dolore è legittimo e bisogna essere forti per sopportarlo e vivere nella loro mancanza, ma occorre sempre ricordare che quelli che hanno oltrepassato il velo dell’esistenza terrena non hanno cessato di esserci vicini, solo i nostri sensi fisici non li percepiscono più, loro sono sempre con noi e possiamo comunicare con loro quando lo vogliamo.
A proposito di questo vi invito caldamente a leggere il libro “Il ponte sopra il fiume: comunicazioni di Botho Sigwart della vita dopo la morte 1915-1949” Edizioni Cambiamenti, disponibile da AgriBio, che descrive come si possa comunicare con i defunti per lungo tempo e chiaramente: queste comunicazioni sono state suffragate dallo stesso R. Steiner.
L’uomo che vive nei mondi spirituali il periodo tra la morte e la nuova nascita, rivolge la propria nostalgia al nostro mondo fisico, quasi come nel mondo fisico l’uomo terreno cosciente dovrebbe rivolgere la propria nostalgia al mondo spirituale dal quale proviene.
Queste informazioni sulla vita dopo la morte ci vengono donate dalle opere di Rudolf Steiner e dalla sua poderosa opera di divulgazione scientifico spirituale attraverso l’antroposofia: quella via della conoscenza che può condurre lo spirituale presente nell’uomo allo spirituale presente nell’Universo.
Possiamo rivolgerci ai morti in qualsiasi momento, ma ci sono due momenti particolari della giornata che possiamo usare come contatto preferenziale:
sono il momento dell’addormentarci ed il momento del risveglio.
Questi due attimi hanno una importanza straordinaria: il primo, alla sera, è il momento migliore per porre domande ad un nostro caro defunto; il secondo, al mattino, è il momento più propizio per percepire le risposte.
Per fare ciò è necessario concentrarci, avere un atteggiamento ricettivo e libero e staccarsi dalla realtà e dai pensieri connessi.
L’addormentarsi ed il risvegliarsi durano un attimo, ma se si acquista la sensibilità necessaria avremo le migliori risposte dal mondo spirituale, perché nel sonno noi andiamo con la nostra anima e l’Io nel mondo astrale e spirituale.
Se vogliamo fare un domanda ad un’anima defunta devo mantenere viva la domanda per tre sere di seguito fino al momento in cui ci addormentiamo: non deve essere lunga e complicata, soprattutto le prime volte.
Al momento del risveglio, proprio nei primi attimi del risveglio, occorre essere perfettamente rilassati, tranquilli e ricettivi per quello che il defunto deve comunicarci ed in condizioni di assoluta tranquillità.
Mai tenere cellulari, radio, tv ed apparecchi elettrici vicino alla testa dove dormiamo, inficiano fortemente le nostre possibilità di comunicazione.
Il momento del risveglio è più favorevole alla ricezione delle risposte dai defunti perché siamo appena tornati dai mondi spirituali, e sono ancora aperte per qualche attimo le loro “porte”.
E’ da ricordare che deve sempre esserci uno scambio comunicativo, soprattutto attraverso immagini create da noi più che da parole, e mai un discorso unilaterale, la comunicazione deve servire ad entrambi.
Questa attività deve essere ordinata e programmata con metodo ed esercizio: occorre essere fedeli e puntuali anche se questo può apparirci un sacrifico.
Noi abbiamo bisogno di loro quanto loro di noi. Acquisiamo le nostre conoscenze anche per trasmetterle a loro, nell’aldilà non si esercita lo sviluppo di pensieri nuovi, si medita solo su quelli creati in vita.
Occorre ricordarci che i defunti, in forma diversa da quella fisica, vivono con noi e sono intorno a noi, partecipano alla nostra vita e dobbiamo essere coscienti che i nostri pensieri, le nostre intuizioni possono essere influenzati da loro.
Possiamo trasmettere a loro delle conoscenze spirituali, a loro sconosciute in terra, che diventano una medicina per lo spirito perché operano anche quando non se ne ha coscienza.
È bene leggere loro testi di elevato contenuto spirituale, per esempio i Vangeli, soprattutto quello di Giovanni e scritti di coloro che hanno avuto accesso ai mondi spirituali, come le conferenze ed i mantram di Rudolf Steiner.
Queste letture possono essere fatte in ogni momento, non c’è un’ora propizia, perché loro sono ricettivi in ogni momento, sono sempre coscienti e consapevoli, mai “riposano in pace”, come dice erroneamente l’ultima frase della preghiera per i defunti …
Si deve solo pensare quello che si legge in profondità, in immagini chiare e reali: si devono esaminare i pensieri parola per parola, come se dovessero essere recitati interiormente, come se le parole fossero gocce di spiritualità che entrano in noi e fisicamente ci dissetano.
Si deve pensare e meditare con attenzione e consapevolezza quello che si legge in profondità, si devono esaminare i pensieri parola per parola, come se dovessimo digerirle, ruminarle, coglierne l’essenza.
Non è obbligatorio leggere ad alta voce, ma è utile.
Allora i morti “leggono” con noi, attraverso di noi, il nostro suono emesso porta a loro le vibrazioni necessarie.
Nel periodo tra la morte ed una nuova nascita, l’essere umano che ha varcato le soglie dei mondi spirituali può scambiare informazioni essenzialmente con quegli spiriti e quelle persone viventi sulla Terra con le quali abbia già avuto una relazione terrena nell’ultima vita ed in tutte le precedenti.
I rapporti si stabiliscono sulla Terra e continuano poi nel mondo spirituale.
I nostri morti ci possono raggiungere più facilmente se qui sulla Terra trovano sentimenti, pensieri, azioni e sensazioni rivolte a loro.
L’amore, la simpatia e l’attenzione che conserviamo per chi è morto aiutano a stabilire il collegamento.
I defunti si richiamano con un reale moto di affetto, è questo che crea il contatto, è questo che percepiscono in maniera chiara e forte.
Occorre ricordarli in situazioni che abbiamo vissuto assieme, anche le più semplici, recenti o meno.
Quando una o più persone ci tornano in mente improvvisamente mentre stiano svolgendo le nostre attività consuete è perché stanno richiamando la nostra attenzione, desiderano metterci in comunicazione con noi, ricordiamocelo sempre!
Noi parliamo continuamente nel nostro inconscio con i morti.
Quando sogniamo persone defunte noi spesso diamo interpretazioni errate pensando che i sogni siano messaggi dei defunti.
Loro parlano alla nostra interiorità soprattutto al mattino prima del risveglio, ma la nostra interiorità la interpretiamo in modo errato se non abbiamo le necessarie basi per comunicare con loro.
Rudolf Steiner ricordava che quando facciamo qualsiasi cosa sia da soli o con altri esseri umani siamo sempre in comunione con le Gerarchie Spirituali, i Defunti, e gli esseri elementari oltre che col Christo.
Ecco alcune nostre attività utili per aiutare e comunicare con i defunti:
- Recita de L’Eterno Riposo (Requiem) (L’eterno riposo dona loro o Signore, splenda adesso la vita perpetua. AUM), la frase “riposino in pace” è stata aggiunta in seguito e non c’entra nulla: se vi è una cosa sicura dei morti è che non riposano mai, anzi lavorano moltissimo ed incessantemente alla prossima incarnazione ed alla esplicazione del loro karma.
- Una bellissima preghiera per i defunti ce l’ha donata Rudolf Steiner e dice così “Il mio amore vuole venire a te, il mio cuore cerca di trovare i tuoi pensieri, il voglio essere con te. (un grand tranquillement)
- Lettura e meditazione dei Vangeli, in particolare del Vangelo di Giovanni (il prologo e dal 11 in poi)
- Il Cantico delle Creature di San Francesco
- Letture e studio delle conferenze di R. Steiner dedicate ai morti
- Leggere le massime sulla morte di R. Steiner in “Della vita dopo la morte” Agri.Bio.Edizioni
- Letture e meditazioni sui passi delle Sacre Scritture riguardanti i morti, per esempio i Salmi inerenti la morte
- È utile fare le cose citate prima accedendo una candela di cera d’api prima delle letture e spegnerla alla fine (il rito aiuta molto la connessione col mondo spirituale, ne apre e chiude le porte).
- Preghiere e mantram di R.Steiner
- Pensare a pensieri ed immagini della nostra vita vissuta con loro
- Donazione dei nostri organi di senso al defunto per alleviare le loro sofferenze
- Visite alla tomba ma soprattutto ai luoghi cari al defunto
- Elemosine, donazioni ed opere di utilità sociale in loro nome
- Cercare il contatto con loro, per esempio alla sera prima di addormentarci, la risposta arriverà al risveglio
- Dare al defunto pensato il perdono sincero, totale ed incondizionato nel confronto di loro cattive azioni svolte nei nostri confronti. Solleva il loro karma e aiuta anche noi!
Da inizio novembre a tutto il periodo invernale è un momento magico e più facile per comunicare con i defunti e tutto il mondo spirituale: teniamone conto ed usiamolo bene.
E ricordiamo che, come diceva Sant’Agostino “Coloro che amiamo e che abbiamo perduto non sono più dove erano, ma sono ovunque noi siamo!”
Ivo Bertaina
Bibliografia di approfondimento:
“Come aiutare ad attraversare la soglia terrena” di Ivo Bertaina, edito da AgriBio Edizioni
“Della vita dopo la morte” di Rudolf Steiner, edito da AgriBio Edizioni
“Commemorare i defunti” di Rudolf Steiner, edito da Editrice Antroposofica
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