L’uomo di oggi ha la capacità ed il compito di “disegnare” e creare tra la Terra ed il Sole.
Sulla Terra abitano gli uomini e qui sviluppano la loro Volontà. E mentre i luminosi raggi solari, legati allo Spirito Santo, scendono verso la Terra, l’uomo stesso, invia in direzione del Sole e degli infiniti spazi universali la sua Volontà sempre grazie all’operare dello Spirito Santo: è un vero e proprio fluire nutritivo e creativo spirituale e vitale!
Nei flussi della Volontà irradiante dalla Terra verso il Sole ognuno di noi può proiettare, può sostanziare e amplificare le proprie domande: possiamo creare con la volontà e porre domande nella forza dei sensi agente in essa.
Va precisato che attraverso la Luna, zona delle forze spirituali del Padre, in special modo la Luna Piena scendono sulla Terra, come immagini, musiche delle sfere attraverso le quali la Terra viene fecondata dai Pensieri Lunari che riflette tutto il Pensare, le Immagini, le Musiche delle Sfere dell’Universo.
I pensieri riflessi dalla Luna scendono sulla Terra, oggi patria del Figlio, attraverso la luce lunizzata: pensieri maturi cosmici con la Luna Nuova e sostanze cosmiche di pensiero vergini con la Luna Piena.
La Luna Nuova si trova tra il Sole e la Terra, tra lo Spirito Santo ed il Figlio, la Luna Piena si trova all’esterno della Terra, tra il Figlio ed il Padre.
Se noi affidiamo durante l’aurora le nostre domande ai raggi che vanno dalla Terra verso il Sole rafforzati ed amplificati con la nostra Volontà diurna sempre più cosciente, riceveremo poi le risposte dai raggi universali del pensiero che scendono nella notte dalla Luna verso la Terra.
Anche perchè di notte la nostra anima (sistema solare) e il nostro Io (zodiaco) ascendono ai mondi spirituali, ovvero vanno loro incontro, oggi ancora in modo non pienamente cosciente.
L’aurora è il chiarore accompagnato da colorazione purpurea, che appare nel cielo ad oriente prima del sorgere del Sole, dovuto alla rifrazione dei raggi dello stesso Sole ancora sotto l’orizzonte.
Il plenilunio è la fase della Luna durante la quale l’emisfero lunare illuminato dal Sole è interamente visibile dalla Terra.
Mentre il Sole manda di continuo alla Terra la sua Luce, la Terra emana continuamente fuori, nell’Universo i raggi della Volontà di tutti gli uomini che vivono sulla Terra e queste volontà sono il vero nutrimento degli Dei. E se con le nostre volontà operanti mandiamo verso il Sole le nostre domande queste vengono ben accolte e sostanziate dalla Terza Gerarchia: Angeli o Spiriti del crepuscolo, Arcangeli o Spiriti del Popolo ed Archai o Spiriti del Tempo. Quindi le risposte possono arrivare da ben tre fonti diverse o da tutte tre insieme. Rudolf Steiner ci spiega che noi non possiamo, per esempio, comprendere la risposta di un Archai (o Principati), non siamo in grado di comprenderlo, allora l’Archai porge la sua risposta “semplificata” ad un Arcangelo che a sua volta la dà in maniera ancora più semplice all’Angelo che a sua volta la dà a noi nel plenilunio, sempre che riusciamo a comprenderla e soprattutto a ricordarla …
Va anche ricordato, e precisato che la sfera del Sole è la dimora degli Exusiai (o Potestà), la sfera di Venere è la dimora degli Archai, la sfera di Mercurio è la dimora degli Arcangeli e la sfera Lunare è la dimora degli Angeli e così capiremo perchè gli Angeli ci sono così vicini …
E quando l’uomo sosta al lume della Luna, il Cosmo ricambia l’essere umano e gli invia i raggi del pensare cosmico.
L’intellettualismo dominante di oggi raffredda e rende pesanti fino a mineralizzare i nostri quesiti e irrigidisce la nostra volontà, oggi solo l’amore romantico conosce ancora vagamente le feconde forze lunari con le sue immagini e le sue domande.
Uno scienziato di oggi considererebbe orrendo e pregiudizievole ricevere dalla luce lunare i quesiti alle sue domande!
L’intelligenza umana da sola nella sua sola mente non potrà mai dare risposte agli enigmi della vita, perché con questo nostro volgere e rivolgere i quesiti nella testa non ci stacchiamo dal mondo, non ne usciamo e ne restiamo prigionieri (anche grazie all’azione di Arimane).
Mentre invece per ottenere le giuste risposte dal mondo spirituale, dobbiamo uscire da noi stessi in libertà e coscientemente e metterci da lì, da fuori di noi, estraniandoci alla nostra corporeità, in contatto oggettivo e cosciente col mondo. Uscire volontariamente ogni tanto dal nostro mondo, dal nostro modo usuale di vivere e guardarci dal di fuori è un ottimo esercizio spirituale!
L’uomo che riconosca la sua origine divina deve porre le sue domande e pazientare, senza esigere una risposta immediata, così facendo lui stesso giunge sempre più a non cercare un semplice appagamento nel mondo esteriore alle sue curiosità conferitale dalle impressioni dei suoi sensi, ma inizia a rivolgere i suoi sensi in ogni dove e lascia che queste impressioni lo compenetrino, e lui stesso manda incontro a tutto ciò una sua personale corrente che fluisce da lui stesso.
In una conferenza del 25 giugno 1922 R. Steiner ci dice “Un bel fiore appare ai nostri occhi; noi non lo guardiamo soltanto passivamente, ma rivolgiamo, per esempio, il nostro sguardo al suo colore giallo, procurando che questo giallo susciti in noi una impressione.
Nello stesso tempo mandiamo incontro a questo giallo il quesito che ci occupa i pensieri e lasciamo che nel giallo del fiore, oppure nel rosso dell’aurora, quasi si sommergano le domande che volgiamo porre alla vita.
Noi consegniamo tutte le domande del nostro cuore ad una impressione determinata , come sarebbe se lo facessimo al Sole che spunta all’orizzonte e le riversiamo in tutte le nostre percezioni sensibili. Se invece, ci aspettassimo la risposta dalle percezioni stesse dei sensi, sarebbe come se l’antico iniziato, dopo aver mandato incontro all’aurora le proprie domande, avesse poi voluto ricevere le risposte dalla stessa aurora, anzichè dal plenilunio che egli attendeva pazientemente. Questo antico iniziato doveva attendere anche 15 giorni, poichè poneva le domande al Sol levante durante il novilunio e durante il plenilunio riceveva le risposte.
Nessun filosofo moderno si rassegnerebbe ad una attesa così lunga, ma pretenderebbe che nel frattempo il suo libro fosse già stampato! Anche oggi occorre avere molta pazienza.
Quando consegniamo le nostre domande alle impressioni dei nostri sensi, quando le lasciamo sommergere in tutti gli oggetti, non dobbiamo già aspettarci che queste impressioni ci svelino qualcosa, ma dobbiamo (e vi riusciremo se la nostra preparazione sarà stata sufficiente) attendere, e talvolta attendere molto a lungo, sino a tanto che quello che esteriormente abbiamo affidato al mondo, ci riaffiori all’interno a guisa di risposta.
Potete star certi che se porrete a casaccio le vostre domande, riceverete risposte fortuite, capaci di appagarvi egoisticamente, ma mai risposte vere e reali.
Nei fiori e nel mare, nel firmamento, nelle stelle, in tutto quanto in voi suscita impressioni dall’esterno, voi dovete immergere le vostre domande, i vostri quesiti; poi aspettate, finchè un giorno le risposte emergeranno dalla vostra interiorità. Non basta aspettare 15 giorni! Non potete nemmeno più stabilire il periodo di tempo occorrente, come potevano stabiliremo gli antichi iniziati.
Dovete aspettare finchè sia giunto il momento opportuno in cui le cose esteriori siano divenute cose interiori e la risposta vi sorgerà da dentro.
In questo appunto consiste l’arte dell’indagine spirituale del mondo: nel saper attendere, nel non credere che si possano ottenere di colpo le risposte. Informatevi presso chiunque abbia conseguito realmente delle conoscenze nel senso voluto dall’iniziazione moderna, ed ognuno potrà narrarvi quanto segue “Avevo forse 35 anni e l’uno o l’altro dei grandi problemi dell’esistenza mi occupava più profondamente. Quest’enigma, questa domanda che mi assillava, l’affidai allora a dare impressioni esteriori e quando ebbi compiuto i 50 anni, mi sorse la risposta dal mio interno.”
Oggi occorre immergere nei flutti del tempo ciò che vogliamo svolgere a guisa di un grande colloquio col cosmo: così gli antichi iniziati affidavano le loro domande allo spazio, per ricevere poi la risposta.
Quello che è cosmico deve rinascere dall’anima umana, trascorso un dato tempo fissato dalle potenze cosmiche stesse: e si tratta soltanto di avvertire nel modo giusto quando nel nostro intimo si desta una risposta che sia veramente risposta divina e non risposta umana!
Si rinnova in questo modo, sotto altra forma, il contenuto dell’antica iniziazione.
Ma osservate ciò che importa nel nostro caso.
Importa che l’uomo, volendo accostarsi ai grandi enigmi dell’esistenza, riesca a mettersi in un rapporto di anima e di spirito con le potenze animiche spirituali del cosmo: importa che l’uomo non rimanga un eremita dell’esistenza e voglia sbrigare tutto quanto egoisticamente con sé stesso, ma che sappia aspettare finchè il cosmo gli dia risposta alle domande che egli stesso ha proiettato nel cosmo.
Se da un lato abbiamo imparato ad irradiare, in certo qual modo, la nostra parte animica nel cosmo per poi riceverla di nuovo dal cosmo, siamo anche meglio preparati a comprendere la nascita e la morte.
Chi abbia incominciato a comprendere come l’elemento animico, quale elemento di volontà, fluisca incontro ai raggi solari, nelle impressioni che ci vengono dal mondo esterno, comincia anche a comprendere in che modo spirito ed anima, sui flutti spirituali del cosmo, fluiscano nell’Universo, alla morte fisica dell’uomo.
E comprende altresì, se ha imparato a ricevere i suoi pensieri migliori quali ritornatigli dal cosmo, come l’elemento spirituale ritorni indietro dalla sfera lunare dal riflesso lunare. Poiché, sebbene nell’uomo di oggi questi pensieri sorgano nell’interiorità, è tuttavia la sfera lunare dell’organismo umano, quella da cui emergono.”
Noi dobbiamo ritornare per nostra conoscenza a quello che ci permette di conseguire un rapporto religioso con tutte le singole manifestazioni del cosmo. Dobbiamo arrivare a poter dire nuovamente “O Sole, tu mi risplendi incontro con la tua luce, ma sulle vie che la luce si apre verso di e sulla Terra, in direzione opposta, le anime, quando gli uomini sono morti, fluiscono negli spazi universali, o luce lunare tu risplendi mite dal cielo giù sulla Terra: ma sulle onde della tua luce soave vengono a noi dagli spazi universali le anime, quando si accingono all’esistenza quaggiù”.
In questo modo ritroveremo il nesso tra quello che splende ed irradia fuori, nel mondo, e quello che vive ed opera nell’umanità stessa. E non diremo più senza pensare ”Là fuori sta il mondo fisico con le sue sostanze, ma non si sa che cosa possa fare l’anima umana quando si divide dal corpo, in seno a questo universo tutto composto di materia.” Sapremo, invece, che mentre il raggio solare quasi perfora lo spazio, esso lavora ad incontrare l’irradiamento della volontà umana, la quale trova le sue vie là dove la luce glie le ha preparate. E riconosceremo di nuovo che la blanda luce lunare non riversa invece i suoi flutti sul mondo, ma che in queste onde lunari risplendenti di luce soave ondeggiano e fluttuano sostanze spirituali.
E tutti noi sappiamo che per “sfera lunare” R. Steiner intenda il sistema metabolico e digestivo e questo fatto ci fa comprendere come sia importante la qualità ed i ritmi dell’alimentazione per una corretta cosciente consapevolezza.
Sempre R. Steiner nell’Iniziazione ci dice quanto segue, aspetto che è molto utile da abbinare ai consigli soprariportati: “Un’anima che adotta sentimenti di venerazione e di devozione trasforma la propria aura. Così facendo si apre la capacità conoscitiva che accoglie notizie di fatti dell’ambiente circostante di cui prima non aveva sentore. La venerazione desta una forza simpatica nell’anima, e grazie ad essa attiriamo dagli esseri che ci circondano proprietà che altrimenti rimarrebbero nascoste.”
La venerazione e la devozione sono forze che si allenano e si imparano fin da quando siamo bambini ed i nostri genitori ed inseganti sono i nostri “allenatori” di queste due stupende forze di calore e di luce.
Queste splendide e luminose parole ci aiutano a renderci conto di quanto sia importante farci le domande giuste ed al momento giusto e R. Steiner ci spiega proprio quale è il momento giusto per farle e per riceverle.
Dato che le nostre domande arrivano fino al mondo del Padre dobbiamo fare le domande con una “paterna volitiva quiete interiore animica” e poi le stesse domande sono inondate di Luce nel Sole dallo Spirito Santo e quindi sono “ricolmate di luce e di flussi dei pensieri cosmici spirituali” ed arrivano a noi tramite il Figlio che incontriamo come “nostro modello umano di perfezione per il Nuovo Adamo”.
Fare bene le domande sulla vita è un sano metodo di conoscenza spirituale e nello stesso tempo di evoluzione fisico spirituale che ci porta a riconoscere il Padre, essere ricolmi della luce dello Spirito Santo e soprattutto ad incontrare personalmente il Christo.
Per fare un breve riassunto pratico di quanto esposto provo a fare una sintesi con una “ottava musicale” di punti salienti:
- Vivere la vita inondati di Volontà Creante, Sentire Operante e Pensieri Viventi
- Farci le domande che ci assillano all’alba quando appare l’aurora, soprattutto durante la Luna Nuova e ripeterle durante il giorno in ogni nostra azione sensoriale, immergendo letteralmente le domande in esse. Ricordiamoci che la Natura che ci circonda è il pensiero visibile degli Angeli, quindi portiamo i nostri pensieri nei pensieri angelici!
- Vivere le giornate nella volontà e nell’azione creativa usando spesso il silenzio come suono, la parola come strumento e le immagini come realtà.
- Fare con metodo alla sera la regressione giornaliera, gli esercizi di R. Steiner e meditazioni personali.
- Ricordatevi che il nostro tempo di vita è un grande flusso nel tempo, un flusso di comunicazione spirituale con gli Archai, le nostre relazioni personali sono un grande flusso con gli Arcangeli, che i sensi ci portano a “religere”, riunirci con la Natura, gli esseri elementari, le Gerarchie Spirituali ed i defunti come la luce e le tenebre dei giorni ci relazionano con il nostro Angelo Custode.
- Attendere, senza ansia e con la dovuta devozione, la risposta soprattutto nelle notti di Luna Piena, nel plenilunio, magari osservandola e percependo le sostanze spirituali che irradia verso la Terra prima di andare a letto.
- Sviluppare costantemente forze di devozione di venerazione
- Risvegliarci sempre con una devota preghiera di ringraziamento.
Ivo Bertaina
30 marzo 2021
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