Il compito più grandioso e magico, che in piena libertà, può compiere oggi ogni essere umano è incontrare personalmente il Cristo, grazie all’inizio del nostro personale sviluppo dell’anima cosciente.
Da circa un secolo il Cristo si può incarnare in ogni essere umano che lo desideri e che ne sia pronto a riceverlo: questa grande evoluzione che abbiamo avuto è anche stata resa possibile dal fatto che da 2000 anni ci nutriamo fisicamente ed etericamente del corpo del Cristo, dato che il corpo fisico ed eterico del Cristo dal momento della sua resurrezione è la stessa Terra e ciò che vi cresce sopra: questo ce lo insegna e ce lo esplica il rito della comunione.
Ma da circa un secolo e mezzo questo speciale nutrimento diventa sempre più difficile perché per ostacolare l’incontro col Cristo, le forze contrarie hanno suggerito all’essere umano di avvelenare la stessa Terra ( il corpo stesso di Cristo) sempre più fortemente e totalmente : inquinamenti vari, concimi chimici minerali, veleni per la difesa (????) delle colture, suoni falsi, inquinamenti acustici ed elettromagnetici, radioattività diffusa, scie chimiche etc.
“Quando Cristo nasce in una anima umana, in quell’anima rinasce e si rigenera tutta la creazione” diceva Rudolf Steiner, in quanto la creazione sale, si evolve e si esprime poi dall’anima umana attraverso i suoni ed in un solo suono percepito può manifestarsi nell’anima umana tutta la creazione.
Ognuno di noi si nutre continuamente di suoni e di vibrazioni: cibo, rapporti sociali, musica, arte, piante, animali, macchine etc. I suoni coscienti e consapevoli possono oggi essere emessi solo dall’essere umano, le macchine emettono falsi suoni e negli animali altri esseri risuonano in loro, sono solo degli strumenti inconsapevoli.
Ascoltando il suono l’uomo (ri)conosce tutta la creazione , e negli armonici superiori di quel suono conosce il corso evolutivo della creazione sui gradini della molteplicità, nel calore sul piano spirituale, dell’Io, nello spazio sul piano astrale, nello spazio e nel tempo nel piano fisico.
Quale Unità Spirituale, di conseguenza, il Cristo è UN SUONO, UNA PAROLA; LA PAROLA, IL VERBO.
La parola è l’immagine primordiale di tutti i suoni successivi, di tutte le parole, di tutti i linguaggi, di tutta la musica. Tutto ciò che dall’inizio è stato espresso, che è vissuto nei suoni del mondo, è quella PAROLA nella sua più vera essenza, il suono per eccellenza. Ogni pensiero del mondo scaturisce da quella parola cosmica, non esiste suono nel mondo che non risuoni da quella parola.
Se quindi l’uomo vuole immettersi nella vera essenza delle cose, nell’eternità unita, deve conoscere quella Parola che deve nascere e crearsi nella sua anima. Per far questo l’anima, la culla, va preparata accuratamente. Questo significa che il Cristo deve poter nascere in ogni anima umana e per nascere dalla sua anima, l’anima umana deve essere candida e pulita, verginale e devota, senza peccato, senza karma che non sia redento o pareggiato.
È la stessa parola con cui Giovanni dice all’inizio del suo Vangelo “In principio era la Parola, e la Parola era presso Dio, e la Parola era Dio”. Rudolf Steiner reinterpreta in parole di oggi questo passo fondamentale “Nel principio era la Parola, e la Parola era presso Dio, e la Parola era un Dio. Essa era nel principio presso Dio. Tutto attraverso di essa è divenuto, , e niente di ciò che è venuto in essere è divenuto se non per suo mezzo. In essa era la vita, e la vita era la luce degli uomini. E la luce brillò nelle tenebre, e le tenebre non lo accolsero.”
Se l’uomo ha imparato a superare la parola falsa, quella che ferisce, ovvero l’inversione della parola creatrice, l’ombra della parola vera, divina ed amorevole, storpiata a parlata per lui ed in lui da Arimane e Lucifero, imparerà anche a PARLARE IL VERO.
La parola benevola deve essere sia quella pensata, ma non sempre espressa, ma anche e soprattutto quella verbale. Tanti possono rivolgere parole cordiali ma poi pensare in modo opposto o meschino: per poter creare le basi per l’incontro col Cristo deve esserci un allineamento di verità ed una coerenza tra pensare, sentire e agire.
E’ importante comprendere che solo attraverso la buona parola pensata e vocalizzata si riesce a purificarla e a prepararsi per accogliere il Cristo. Per comprendere la grande importanza di questo fatto legato al suono ed alla parola occorre ricordare che tra meno di due millenni la gola diventerà anche l’organo di riproduzione fisica umana.
Cristo allora vive nell’essere umano e lui stesso rinnovato e rigenerato dal Cristo può parlare a tutti i maestri con il Suo pensiero agente e creante! Dalla sua voce risuona allora potente e limpida la parola eterna che lo porta in intima armonia con gli uomini e che farà suonare e risuonare tutti gli uomini in CRISTO. Giovanni l’Evangelista ci ha messo 95 anni della sua vita per dire ai suoi discepoli, poco prima di morire, “Amatevi l’un l’altro”: ma se un uomo dice questa frase senza averla interiorizzata e fatta sua nel volere, nel sentire e nel pensare non servirà a nulla, anzi sarà una parola falsa perché viene da false espressioni del suo sentire e del suo volere!
Come ogni uomo deve sforzarsi di imparare a far risuonare ogni essere umano intorno a lui, così ogni agricoltore deve far imparare a far suonare, a far ri-suonare tutte le creature sotto di lui: animali, vegetali e minerali. Gli animali emettono dei suoni, emessi attraverso di loro da entità superiori, ma devono arrivare a prenderne coscienza.
I suoni emessi dai vegetali sono impercepibili all’orecchio degli esseri umani, ma non alla vista, al tatto, al gusto ed all’olfatto.
I minerali emettono suoni solo quando, allo stato puro si incontrano, sono sostanza dei pianeti del sistema solare dei quali hanno perso la forma.
I romani chiamavano “silere” ovvero silenzio, il suono del grano maturo, per loro era il suono più potente emesso dal regno vegetale!
Per noi sordi esseri umani il suono del grano maturo è oggi un vuoto silenzio!
Le piante ri-suonano, crescono armonicamente e fruttificano bene quando si crea la sintonia, la risonanza con le stelle ed i pianeti del sistema solare.
Steiner l’ha compreso e ci ha insegnato e donato le chiavi dei processi per ri-attivare questi suoni con l’antroposofia e l’agricoltura biodinamica. Ma se queste arti restano solo nel pensare e non scendono nel sentire e nella volontà agente saranno solo azioni meccaniche, incoscienti ed aride.
Sta oggi all’uomo far loro re-incontrare forma e sostanza. Un buon agricoltore è un grande direttore di orchestra che sa mettere assieme i suoni dei quattro regni. L’uomo deve re-imparare ad osservare perché con l’uso dei sensi i processi vitali si svelano nella loro accezione spirituale. Dopo la libera e cosciente osservazione, per semplice risonanza, nasce in ogni uomo l’agire volitivo e creativo dato dall’amore disinteressato che ha lui stesso imparato dall’osservazione dei regni terrestri.
La dinamizzazione biodinamica è un ottimo e semplice metodo per sperimentare praticamente e consapevolmente sia l’incontro col Cristo che l’azione risonante e rigeneratrice del suono del Cristo nei regni sotto di noi. L’agricoltore dinamizzando (in questo articolo non posso entrare nel merito, ma se vi interessa conoscerne i segreti vi consiglio di seguire il seminario che tengo sulla dinamizzazione che dura 16 ore) diventa un supporto cristico per la Terra, le piante, gli animali e l’essere umano: un vero strumento di Cristo e come la Terra è divenuta il corpo di Cristo, noi possiamo liberamente e consapevolmente diventare gli strumenti coscienti del Cristo o per meglio dire i Cavalieri di San Michele, con la pratica e la comprensione della dinamizzazione biodinamica.
Potremo quindi concludere affermando che “Quando il Cristo risuona in una goccia di preparato biodinamico artisticamente dinamizzato e spruzzato, tutta la Natura si rigenera e si umanizza attraverso la sua azione.” Solo così l’essere umano diventa il ri-creatore della Natura morente e si avvicina, in piena libertà, al magico, trasformante e commovente incontro col suono del Cristo in ognuno di noi! Perché come scrisse Angelo Silesio “Se Cristo nascesse mille volte a Betlemme ma non in te: saresti comunque perso per sempre!”
Ivo Bertaina
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