LUGLIO 2019: RIFLESSIONI SULLO SCARSO USO DEL CORNOSILICE

Oggi, a mio modesto parere, si usa troppo poco il cornosilice (501) adducendo il motivo che  durante l’estate abbiamo già troppo calore e troppa luce, e che il suo uso  porterebbe gravi rischi di bruciature nelle piante ed addirittura alcuni tecnici  dicono che occorre aspettare 3-4 anni prima di usare il cornosilice … Questa è una analisi prettamente fisica e non assolutamente scientifico – spirituale: qualsiasi serio biodinamico od antroposofo sa che oggi abbiamo  gravi carenze di eteri della luce e del calore che non sono assolutamente da confondere col calore  e la luce fisica!
Io sono convinto che il 501 non sia ancora assolutamente ben compreso  nei suoi potenziali grandiosi possibili effetti e soprattutto nella lungimiranza che Rudolf Steiner ebbe nell’inventare un preparato che è non sono utile, ma è fondamentale ed unico  per molti  problemi dei  nostri tempi.
Soprattutto occorre ricordare che il cornosilice  non è un preparato del calore; nel Corso di Koberwitz   R. Steiner non lo si afferma mai questo,  ma che sia  invece un preparato della luce e precisamente dell’etere della luce. Fra l’altro lo stesso Rudolf Steiner nella quarta conferenza del Corso di Koberwitz dice chiaramente che il cornoletame ed il cornosilice agiscano in una maniera assolutamente complementare “Si vedrebbe come il letame,  preparato nel corno di mucca agisca spingendo dal basso , e come l’altro preparato  (il cornosilice) agisca tirando dall’alto con forza né eccessiva, né troppo debole.”: quindi è chiaro che debbano agire in modo complementare ed usati insieme!   Ed ancora nelle risposte agli agricoltori  che  R. Steiner da dopo la conferenza afferma che “Attraverso la silice operano gli elementi cosmici che vengono captati dalla terra.” E ci dice anche che quando la luce si materializza nella pianta il mediatore di questo passaggio è lo zolfo, infatti  nella quarta conferenza del Corso di Koberwitz R. Steiner dice che “Per far si che la luce si materializzi nella pianta deve bagnarsi le dita nello zolfo”.
Nel 1924 in tutta Europa vi era un solo ripetitore radio, oltre all’elettricità ancora in fase  di insediamento, che disturbavano  l’arrivo degli elementi cosmici nella terra. Oggi ogni giorno oltre alla grandiosa rete elettromagnetica che è insediata in ogni dove sul pianeta  oltre al declamato ed osannato  arrivo  del 5G, abbiamo 220.000 voli aerei al giorno, 84.000 satelliti che girano attorno alla terra  per “trasmettere informazioni ed immagini” e decine di miliardi di cellulari e computer che interagiscono,  rumori di auto e macchine, oltre all’invisibile ma terribile inquinamento delle   centrali nucleari e le centinaia di bombe atomiche esplose  che hanno creato, una  invisibile rete di ragno che avvolge e separano sempre più la Terra dal resto del Cosmo. Come la rete del ragno avvolge la sua preda per farla morire così sta facendo la stessa rete che  l’uomo stesso sta stupidamente costruendosi addosso per suicidarsi fisicamente e spiritualmente! Chi fosse interessato ad approfondire l’argomento legga “Da Gondishapur a Sylicon Valley Vol. 1  e  Vol.2” editi da Agri.Bio Edizioni.
A mio parere Rudolf Steiner  in particolare con i preparati 501, 506 e 507 ci ha regalato degli antidoti  formidabili a bassissimo costo utili  per le gravi problematiche elettromagnetiche  e di radiazioni  nucleari di oggi che potrebbero essere usati non solo in agricoltura ma anche e  soprattutto nelle città e per diretto uso interno umano. Ed a questo non va dimenticato il preparato di argilla di cui  R. Steiner accenna numerose volte  nella seconda conferenza e che non ha esplicato durante lo stesso Corso. Ricordo anche che Hugo Erbe ha realizzato, in una maniera per me geniale, il preparato dell’argilla (vedi il suo libro Hugo Erbe stampato da Agri.Bio Edizioni).
Proprio per confutare  i gravi errori che si dicono sulla supposta pericolosità del cornosilice andiamo a fare una breve analisi partendo dall’alimentazione umana seguendo le idee che ci ha donato, completamente inascoltato dagli stessi antroposofi, E. Pfeiffer, 60 anni fa.
Per le piante, gli animali e l’essere umano è molto importante il fosforo, che già gli alchimisti hanno definito il portatore di luce. La scienza moderna parla del valore calorico della combustione dello zucchero e carboidrati, che poi danno le energie del calore al corpo. Ma  questa scienza non parla ancora delle energie della luce, che vengono date  dal cibo, quando cioè sotto l’influsso di determinati enzimi digeriamo le proteine.  Prima, e questo oggi può essere dimostrato, la luce viene assorbita attraverso l’assunzione di verdure e frutta fresca, poi viene liberata nella digestione e così noi riceviamo internamente luce o per meglio dire fotoni. Quando nel nostro corpo le proteine vengono digerite, sotto l’azione del calore, è implicato quasi lo stesso enzima.
Quando abbiamo demolito le proteine, riceviamo luce, la luce viene liberata nel corpo sotto forma di fotoni e questa luce ha un’azione straordinariamente forte e penetrante.  Rudolf Steiner parlando della luce afferma che questa agisce in quattro dimensione, dove la quarta dimensione è l’interiorità, che fra l’altro  è anche la sede del nostro Io  o spirito. È ciò che  la vita dà al corpo e in particolare è ciò che viene portato nella sostanza nervosa, nella sostanza  cerebrale, per servire là ai processi della coscienza. Per questo motivo diventa chiaro che, come disse R. Steiner durante lo stesso Corso, nutrirsi di vegetali sani significa nutrirsi di luce  direttamente trasformata, di fotoni,  mentre invece anche una buona carne diventa già una “luce di seconda mano, ovvero annali che si sono cibati di vegetali” anche se questa sviluppa  le proteine che non sempre i vegetali  producono (almeno apparentemente in quantità necessaria). L’agricoltura biodinamica con l’uso corretto, ritmico  e complementare del 500 e del 501 aiuta a pianta ad assumere meglio la luce e  di conseguenza a produrre una maggiore quantità di proteine !
Quando parliamo di enzimi, intendiamo le potenti trasformazioni e le tremende velocità.  Attraverso l’azione di questa reazione trasformante hanno poi luogo simili trasformazioni in una singola cellula vivente nell’ordine di grandezza di 10.000  trasformazioni ogni minuto: questo è di nuovo ancora metabolismo.
Su di esso si basa la nostra vita, e finché questi movimenti si compiono così rapidamente, la salute è garantita e questo significa  contemporaneamente anche riportare  in noi forze della giovinezza, quando questa attività cala anche la vita si allontana da noi, dalle piante e dagli animali. Ora possiamo ben vedere che questo metabolismo della luce che dovrebbe propriamente venire ad espressione nella digestione delle proteine,  nell’attività degli organi sensoriali e nell’attività della formazione della coscienza nel nostro cervello, questo movimento di fosfati e di enzimi, nell’essere umano odierno è sempre più disturbato.
Se si vedesse questa attività alla luce del giorno, si potrebbe direttamente guardare all’affettazione, a questa maniera artificiosa e studiata di comportarsi  dell’essere umano, a  scoprire  quanta luce viene liberata nel suo corpo o quanta luce vi agisce.
Questo lo possiamo percepire molto bene anche in Natura, particolarmente nell’arco di alcuni anni, quando le piante appaiono così stanche e possiamo vedere quanta mancanza di luce è presente nella Natura di oggi.
La stanchezza  dei terreni, la perdita di humus grazie all’uso inconsulto dei concimi chimici e dei veleni per la difesa (???) delle piante, il loro au,ento di malattie, degli stessi  animali e degli esseri umani è semplicemente dovuta alla  mancanza di luce!!!!
I terreni  e le piante non riescono più ad assorbire la luce e siamo noi che dobbiamo aiutarli.
E. Pfeiffer disse nel 1958 durante un convengo  Dornach “Una volta sono stato via  dall’Europa per dieci anni – poi sono tornato a intervalli di tempo diversi. Ricordo ancora molto bene i paesaggi inondati di luce della mia giovinezza.  A confronto con essi, questo è qualcosa che oggi si vede in modo così potente, quando si ha un occhio avvezzo a ciò: si percepisce la mancanza di luce nelle piante, la mancanza fisiologica di luce nella nostra atmosfera e la mancanza di luce dell’Io nell’essenza umana!
Ci troviamo qui di fronte ad un problema, nel quale dobbiamo dire che determinate funzioni nell’essere umano si svolgono oggi – nell’anno 1956, 57, 58 – non più così come si sono svolte una volta.”
Per completare l’esposizione va  ricordato che   nel  1970 Hellmut Finsterlin nel libro  “Le sostanze spirituali” edito da Agri.Bio Edizioni  spiega che sia il cornoletame che il cornosilce sono entrambi due preparati della silice, dove il 500 è il preparato della silice nascente ed il 501 il preparato della silice formata, e che la silice  usata per il cornosilice altro non è che   “luce primordiale condensata o addormentata”.
Questo ci fa sorgere così la grande domanda:
Perché succede questo? Cosa mai  non lo percepiamo  e che nessuno coglie, nemmeno gli stessi  biodinamici?
Prima di tutto vi sarà da dire che il cibo di oggi, attraverso il modo in cui esso cresce, non è più in grado attraverso la scelta dei concimi, attraverso il forzare ad una produzione veloce e quantitativa di compiere queste trasformazioni dell’idrogeno e dell’ossigeno nelle cellule e noi riceviamo di conseguenza proteine di qualità  sempre più mediocre e scadente.
Negli ultimi 50-70 anni tutta l’umanità sulla terra ha ricevuto in misura sempre crescente proteine di qualità scadente, i cui amminoacidi, dei quali esse si compongono, non sono più in equilibrio, e perciò una parte del suo valore nutritivo è molto ridotto.
Nella nostra alimentazione, diversi composti proteici vengono oggi continuamente ridotti. Quando mangiamo cibo fresco e di qualità biologica e biodinamica allora solo attraverso il cibo compare nell’essere umano la lisina che ha una azione antianemica  e si crea con la luce presente negli alimenti che liberiamo in fotoni nella digestione.
Possiamo riconoscere e dimostrare questi fenomeni nelle secrezioni degli esseri umani, attraverso la cristallizzazione sensibile,  metodo nel quale R: Steiner  diceva a E. Pfeiffer  che avrebbe dovuto studiare l’urina dell’essere umano nella sua composizione, poiché in essa  avrebbe potuto avere determinati chiarimenti sulle condizioni spirituali dei suoi amici e conoscenti.  Un tempo non si sapeva come fare questo.  Ora abbiamo un metodo che permette di riconoscere con precisione  sia le condizioni psichiche che quelle fisiologiche degli esseri umani, ed anche quali disturbi vi possono essere.
Dal 1950 negli esperimenti  da lui eseguiti su 1700 persone sane e malate, oltre il 90% di loro non aveva più propriamente una normale funzione vitale.
Negli esperimenti eseguiti in Natura, sui cereali e sull’albume, si è mostrato che è presente un’ampia diminuzione del composto proteico sia in quantità che soprattutto in qualità.
Ogni biochimico, che lavora in questo ambito, si “spacca la testa” su questa cosa: cosa è normale?
È stato infatti posto in risalto che oggi in questo ambito non possiamo più dimostrare  cosa sia normale … e cioè dal sopraggiungere della ricaduta delle forze di radioattiva nella Natura è quasi del tutto scomparso ciò che è normale:
• dal sopraggiungere della concimazione minerale e dei concimi pellettati stupidamente concessi nel bio  e bd,
• dal sopraggiungere dei veleni per contrastare gli insetti,
• dei metodi di conservazione
• dalle sostanze usate in industria
• e dai metodi di cottura che privano il cibo delle sue forze eteriche (elettrico, microonde, induzione).
Quello  che oggi cresce sulla terra non è più normale,  non aiuta più “la piena manifestazione dell’elemento spirituale  dell’essere umano” come diceva preoccupato R. Steiner nel  giugno del 1924.
Per riportare questo equilibrio il cornosilice è un grande dono fattoci dal maestro  R. Steiner,  è oggi l’unico mezzo  a disposizione di tutti che abbiamo  per contrastare le forze degenerative della radioattività, dei veleni, della concimazione minerale, dell’elettromagnetismo e delle tenebre  del pensiero e l’uso cosciente e continuo  di questo preparato è  oggi fondamentale per la salute delle piante e dell’essere umano.
Il cornosilice va usato, come ci suggeriva R. Steiner sempre in sinergia col cornoletame e va usato almeno  da 3 a  7 volte all’anno  in sinergia con il preparato di tarassaco e del preparato di valeriana  per l’aumento delle difese immunitarie della pianta, per l’assunzione delle “sostanze cosmiche” e per la  formazione di proteine.
Affrontiamo ora un altro problema che viene da tutti sottovalutato o non considerato e che invece è molto serio e consiste nel fatto che i naturali rapporti attraverso il sopraggiungere della ricaduta radioattiva sono stati così fondamentalmente cambiati su questa terra,  che non esistono più piante normali, e si deve creare per gli esseri umani una nuova protezione, che oggi non esiste.
Nessuno valuta  il problema che   lo iodio radioattivo si è distribuito ormai su tutta la Terra, che viene assimilato dalle mucche, un po’ va nel latte, un po’ nella tiroide e poi nella tiroide nel vitello, nel grembo materno (ed esso è cento volte più attivo che non nella tiroide della madre, cosicché compaiono enormi difetti ereditari, già oggi). Ora, la durata di vita, anzi il tempo di dimezzamento dello iodio è di 146 giorni ed in questo lasso di tempo si sono già verificati infiniti danni su tutta la Terra nelle capacità di ereditarietà, nei processi della tiroide. Sì, ora viene il problema; dobbiamo confrontarci con esso con sensi molto vigili.
Si suppone che  15 bombe all’idrogeno  e 150 bombe atomiche, sganciate all’improvviso, non importa in quale posto della Terra, equatore, polo sud o nord della Terra, renderebbero la terra inabitabile per 10.000 anni, ossia il tempo necessario per far sparire di nuovo questa radioattività. Questi sono numeri ufficiali. Se così fosse, sarebbe ancora facile. Ma il problema è tale,  e purtroppo non considerato, che nella cosiddetta utilizzazione pacifica della radioattività e dell’energia radioattiva stesse, continue quantità di radioattività per mezzo dell’impiego pacifico di sostanze radioattive vengono liberate anche nell’aria  e nell’acqua, e secondo i calcoli che esaminati  da E. Pfeiffer nel 1958 (!!!), ci vorrebbero 3000 anni prima di avere così tanta radioattività nell’atmosfera mediante l’utilizzo pacifico delle centrali nucleari rispetto al danno provocato da  queste  bombe atomiche esplose assieme.
Dunque, al processo che è cominciato è stato posto un obiettivo già oggi e questa fine vuol dire: fra 3000 anni secondo i dati  studiati da E. Peiffer. Ma dal 1958 quante centrali nucleari sono state costruite? E con un calcolo ottimistico i 3000 anni da lui  previsti si sono trasformati oggi in meno di 500 anni per rendere completamente invivibile la Terra! Anche se si volessero distruggere oggi completamente tutti questi reattori nucleari, il pericolo esisterebbe ancora, ossia che la Terra non raggiungesse il suo scopo evolutivo: questa è la situazione cui ci troviamo di fronte!
Ebbene, questa situazione induce purtroppo solo alcune persone a pensare.
Questa è davvero una faccenda serissima, poiché qui davvero il pensiero della subnatura prende possesso del nostro cosmo.
E qui  sta di nuovo una grande idea  realizzata di E. Pfeiffer che in Europa venne portato a conoscenza  dei biodinamici da Maria Thun: il fladen è un preparato che ha la capacità d assorbire e trasmutare le radiazioni atomiche nell’aria e nei terreni. Già dopo l’esplosione di Cernobyl in Russia,  in Germania, nelle zone dove si era usato il fladen, la radioattività non solo era diminuita ma era scomparsa! E l’uso in sinergia di fladen col 501 ci aiuta anche a trasmutare l’enorme quantità di radioattività che abbiamo e della quale nessuno parla oltre che a spezzare questa rete elettromagnetica che creiamo ogni giorno!
La biodinamica deve essere dinamica e non statica altrimenti diventa meccanica e serve  ben a poco …
Ivo Bertaina

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