GIUGNO 2019: IL MIRACOLO DELLE FOGLIE DI ZUCCA

Questo fatto lo avevo già notato da diversi anni, ma non mi ero mai soffermato sul suo profondo significato: ma quest’anno ho avuto la fortuna di osservare giornalmente  un paio di zucche d’ albenga che   sono nate da sole su un mucchio di letame fresco di capre  vicino a casa mia e che sono cresciute vigorosissime.

Già questo fa capire che le zucche amino  un humus non ancora ben digestato, un humus ancora  un po’ “animale” e questo fa anche comprendere la loro animalità che si esprime attraverso una crescita veloce e diffusa a 360°, rigogliosa con  rami che scorrono veloci sul terreno e grosse foglie   che lo ombreggiano con un verde  molto intenso che denota anche una forte carica di nitrati.

Questa crescita veloce, “animale” delle zucche, il loro strisciare a colonizzare tutto lo spazio possibile ci racconta che vi è un eccesso  di elementi azotati che portano questa pianta a “muoversi”  ed ad occupare il territorio. Da metà luglio, da quando ha iniziato a fare decisamente caldo,  vedevo che durante il pomeriggio le foglie delle zucche erano come morte: flosce, spompate, svuotate, sostenute solo dal gambo ed alla sera, con l’andare via del Sole,  riprendevano vigore e ridiventavano turgide e  vive.  E mi sono interrogato su come potesse avvenire questa  quotidiana resurrezione che è come un respiro: inspirazione dalla  sera  al   mattino   ed espirazione dal  pomeriggio alla sera. Una risposta che mi sono dato è che dato che l’azoto  (i nitrati dei quali sono cariche le foglie) tendono a muoversi, e questo lo si vede anche nella loro crescita continua, vigorosa e rigogliosa ha un secondo movimento molto particolare nelle foglie: come se le foglie fossero dei polmoni col calore espira  il loro eccesso di nitrati e poi con il ripristino di una piccola umidità  e di ombra li reispirano dal terreno: i nitrati vengono filtrati e raffinati dalla luce e dal calore …

Un’altra cosa che si nota, dopo un paio di mesi questo respiro non è più armonico come prima: le foglie cominciano ad  afflosciarsi sempre di più e poi non ritornano al turgore iniziale: si evidenzia un processo di invecchiamento del loro corpo eterico che si tramuta animicamente od astralmente con la  crescita e la maturazione   delle zucche: è come se una parte del loro respiro vada direttamente nel frutto (pensiero) della zucca e non resti più nella foglia che poco a poco deperisce ed ingiallisce (come la zucca).   Fra l’altro è da considerare che pur con la sua enorme massa fogliare che ha quindi bisogno di enormi quantità di acqua  la zucca una volta cresciuta vive benissimo anche senza acqua, quindi vuol dire che in questo respiro fogliare vi è anche un  notevole assorbimento di umidità dall’aria che consente un autonomo ripristino acqueo oltre a quella assunta attraverso le radici.

E la cosa che mi sono chiesto è stata soprattutto se da queste  processo fogliare  si potesse processare ad altre piante un sistema eterico di resistenza al calore, alla siccità e di aiuto alla crescita: problema che in questi anni stanno diventando evidente con gli innegabili cambi climatici.

Ho cercato fin qui di fare una analisi sensoriale, ovvero di esaminare i cambiamenti della pianta attraverso  l’uso ritmico dei sensi ed analizzarli  poi globalmente.

Un’altra cosa interessante è la quantità infinita di fiori che fa la stessa zucca e la sua differenziazione in fiori maschi e femminili  ed anche in questo si vede, si percepisce la tendenza fortemente animale di questa pianta e la tendenza ad avere  molti pensieri, non tutti vanno a termine, ma poche piante come la zucca fa così tanti fiori in modo continuo  e non tutti assieme , come capita spesso.   Nel giallo dei fiori vediamo le azioni di Giove, come ci ricorda nella seconda conferenza del Corso di Koberwitz, R. Steiner: le azioni qualitative della forma, del gusto, dei profumi e dei sapori: azioni giovali di armonia, di abbraccio alla terra e di forze del futuro. Nella forma delle foglie  si vedono le forze eteriche lunari acquose, nel verde intenso delle foglie si colgono le azioni del Sole, nelle sue ramificazioni  continue come raggi che vanno dappertutto, salgono, scendono, si intrufolano curiose in ogni spazio disponibile ed abbracciano ogni cosa: qui si scorge l’amore del Sole che riscalda ed abbraccia tutti incondizionatamente!  Ma la crescita continua che non si ferma con la fioritura si vede anche l’azione rigogliosa di Mercurio: il ritmo è dato dal Sole di giorno e dalla Luna di notte. Venere si nota nella grandezza delle zucche, nelle grandi forze di alimentazione che si concentrano nei sinuosi frutti  che tendono al giallo solare.

Anche nella forma della zucca si vedono le azioni del Sole e di Giove: le zucche lunghe che tendono a spiraleggiare (la zucca di albenga ne è un esempio) sono zucche decisamente solari ma con un colore giallo  di Giove, quindi mantiene un’armonia tra le due polarità: forma solare e colore gioviale.  Mentre le zucche  che tendono alla forma  tonda sono decisamente gioviali, ma anche qui possiamo avere colori  caratteristici: sul  giallo e verde ne abbiamo già parlato, ma quando abbiamo l’arancio tendente al rosso abbiamo forze di Marte, nell’arancio forze di Mercurio. Sono interessanti le zucche   metà gialli e metà verdi che si usano come ornamento: qui l’equilibrio di Sole e Giove viene mantenuto fino alla fine  e ne fa un’opera d’arte, come  è da ricordare che alcune zucche venivano usate per contenere e e portare acqua, perché la zucca che ricorda un vecchio fiasco di vino attraverso la sua buccia solare –gioviale conferiva determinate forze  nutritive al liquido in essa conservato; oggi beviamo acqua nella plastica petrolifera che viene dalle tenebre dove regnano ben altre forze …

Poi vi è la zucca spaghetti o la zucca luffa per lavarsi : vedete quanti pensieri diversi ha la zucca …

I semi di zucca da sempre sono stai usati nei paesi dell’est come nutrimento per fare olio e qui abbiamo evidenti le forze archetipiche di Saturno.

La zucca è una pila di energia: durante l’inverno quando i cibi sono scarsi e poco nutrienti con la zucca abbiamo un concentrato di Sole, di Giove, di Marte, di Mercurio, di Luna, di Venere, di Saturno  …

Ecco le foglie di zucca in  quattro orari  diversi in una giornata di settembre 2018:

Ore 8,00

Ore 12,00

Ore 16,00

Ore 18,00

Già osservando la sequenza delle quattro foto si nota che le foglie alle 18,00 sono di nuovo turgide, ma hanno una turgidità matura, materna, trasformata dalla “sofferenza” eterica causata dal calore, ed è proprio questa “sofferenze” che secondo me dà alla stessa pianta le energie, le forze e le idee di trasformarsi in frutto.

L’etere di calore assorbe l’etere del numero  dalle foglie e questo etere viene ri-sostanziato di etere chimico  indifferenziato della Terra  e con il diminuire del calore  e con l’aumentare di un po’ di umidità viene ri-colto dalla stessa pianta: è come una trasfusione  di etere  del numero  che viene rigenerato cosmicamente. In pratica in ogni foglia della pianta di zucca avviene un fenomeno di morte e di rinascita, una vera e propria respirazione cosmica, una sistole ed una diastole, visibile che da alla pianta la possibilità attraverso l’etere del calore di  rinnovare l’etere della forma  che si accumula poi nel frutto della stessa zucca e esprime attraverso il suo  colore che da verde diventa giallo e dalla sua forma che tende ad una spirale. La zucca grazie a questo processo accumula forme cosmiche  e musiche delle sfere (pensieri).

Praticamente con questa “trasfusione” dell’etere del numero dalla pianta  nell’aria e nel calore assorbe le forme e le idee o pensieri o musiche delle sfere, che le serviranno per fare frutti.

L’etere legato all’acqua ai liquidi è l’unico etere che ha tre nomi diversi e se ha tre nomi diversi è perchè lo stesso etere si esprime in tre forme diverse ben percepibili ai sensi.

Se usiamo l’osservazione goethiana, come ho fatto io per esempio attraverso le immagini di una vita della zucca, possiamo arrivare agli archetipi cosmici della vita e scorgere quelle che Goethe chiamava “i segreti manifesti del regno vegetale” e potremo anche arrivare a supporre che un macerato o tisana di foglie di zucca possa servire per gravi momenti di siccità dell’orto o dei nostri campi o possa essere da nutrimento per terreni e piante povere di azoto.

Ivo Bertaina

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