Leggendo come Alanus da Lille (1125 -1202), grande maestro e vescovo di Chartres, spieghi le sette arti liberali, ci dà l’immagine della creazione di una carrozza: le sette arti costruiscono una carrozza per muovere l’Intelligenza, e per fare questo sono necessarie tutte e sette!
Queste sette arti erano costituite da due parti essenziali collegate tra di loro: il trivio (grammatica, logica e retorica) ed il quadrivio (aritmetica, geometria, astronomia e musica). Con una semplice immagine di una carrozza potremmo dire che la grammatica procura gli alberi, la logica l’asse, la retorica adorna gli alberi, la quarta di esse l’aritmetica dà la prima ruota, la musica la seconda, la geometria la terza e l’astronomia la quarta. L’intelligenza poi barda i cinque cavalli, ovvero i cinque sensi: la vista, l’udito, l’odorato, il gusto e il tatto. Il nostro senso comune è il cocchiere e l’Intelligenza stessa viaggia nella carrozza.
Se avete fatto caso, non sono citate ne la scienza né la religione, perché di fatto il trivio, la prima parte della carrozza triarticolata e più spirituale è di fatto la religione, mentre la seconda parte (il quadrivio) quadriarticolata e più terrestre è la scienza; entrambe sono unite insieme: ovvero il carro non può esistere senza scienza e religione. E chi guida la carrozza, i cinque cavalli, altro non sono che i cinque sensi umani, guidati dal nostro senso comune, per portare l’intelligenza. Emerge anche chiaramente che la carrozza altro non sia che il nostro corpo umano ed i cinque cavalli i nostri arti!
La scienza non va da nessuna parte senza religione e la religione non va da nessuna parte senza scienza! E chi scriveva questo era un grande vescovo di Chartres del XII secolo!
Oggi a noi queste sette arti ci dicono poco o nulla e quel poco che ci dicono sono astratti pensieri materialistici: cosa rappresenta oggi per la maggior parte degli esseri umani la logica, la retorica o l’astrologia, se non cose inutili od addirittura per molti inesistenti fantasie?
Per ricominciare a studiare veramente la vita nel suo vero essere scientifico-spirituale, e raggiungere i segreti del corpo eterico o vitale, dobbiamo cercare di ricollegarci alle sette arti liberali con l’immagine del carro che ci aveva dato Alanus de Lille, sette arti che a quei tempi erano ancora percepite come vere e proprie entità spirituali, indispensabili ad avvicinarci alla dea Natura con coscienza e consapevolezza.
La Dea Natura riunisce dentro di sé tutte le anime di gruppo dei vegetali, degli animali e dei minerali, gli esseri elementari, la presenza delle Gerarchie Spirituali e le anime dei defunti: esseri con i quali abbiamo l’importante compito di umanizzare la Natura.
Per esempio lo scopo del lavoro di selezione vegetale è di far nascere una pianta trasformata, umanizzata, come già Goethe aveva intuito nel suo viaggio in Italia, un nuovo figlio eterico, che sarà in grado di conferire agli esseri umani nuove ed appropriate energie vitali.
Proprio come noi esseri umani siamo in grado di procreare e dar vita a future generazioni, a nuovi esseri viventi (una capacità questa condivisa con tutta la Natura, dagli animali e dalle piante), così con gli esseri elementari, le anime di gruppo, le Gerarchie Spirituali ed i defunti potremo creare qualcosa di nuovo, far sì che qualcosa sorga nel mondo affinché anche tutto l’Universo possa avere una nuova vita.
Questi fondamentali processi, che poi prendono anche forma fisica, sono essenziali per chi pratichi la selezione animale o vegetale e deve vivere e operare sapientemente con i due mondi fisico e spirituale, importanti per la vita della Natura. E’ questo qualcosa che chiunque può intraprendere oggi liberamente, se cerca di avvicinarsi alla creazione mediante le immagini, le ispirazioni e le intuizioni del cuore.
Un cuore umano che comincia ad avere pensieri.
Ivo Bertaina
Condividi su