Alimentazione

Pesticidi: ecco la classifica degli ortaggi più contaminati

Maglia nera per mele, sedano e peperoni, puliti invece cipolle, mais e ananas. La lista stilata da un gruppo di ricerca americano.
Pesticidi: alimenti contaminati, a rischio le donne in gravidanza
Riduzione di peso nei neonati e gestazione più breve. Sono queste le conseguenze dell’esposizione ai pesticidi delle donne in gravidanza. Comprare bio e lavare bene gli alimenti sono le precauzioni da prendere.
Una “sporca dozzina” così l’Environmental Working Group, associazione no profit americana che si occupa di ricerca, definisce la black list dei 12 ortaggi più contaminati da pesticidi presenti sul mercato.
La classifica – pubblicata recentemente e basata su test e dati raccolti dal Dipartimento dell’Agricoltura Usa e dalla Federal Food and Drug Administration – mette in guardia i consumatori e li aiuta a indirizzarsi verso frutta e verdura meno trattati. A fianco della famigerata graduatoria, infatti, il gruppo di ricerca ne stila anche un’altra con i 15 prodotti “più puliti”.
Parlando di frutta, maglia nera assicurata per mele (risultate positive ai pesticidi nel 98% dei casi), pesche, fragole, nettarine, uva (che vanta la maggior varietà di pesticidi per singolo campione, ben 64) e mirtilli. Se si passa alle verdure, il peggio del peggio è senza ombra di dubbio il sedano (il 96% dei campioni analizzati è contaminato), seguiti da peperoni (con 88 residui di pesticidi differenti per campione), spinaci, lattuga, cetrioli e patate. Ecco che per questi ortaggi, l’associazione consiglia di rivolgersi al bio.
Si salvano, invece: cipolle, mais e ananas, nella quasi totalità dei casi trovati privi di antiparassitari, e considerati i 3 migliori prodotti pesticidi free, seguiti da avocado, mango, kiwi , meloni, pompelmi e angurie per quanto riguarda la frutta. Nella lista dei 15 virtuosi non manca la verdura, e quindi via libera a cavoli, piselli, asparagi ma anche a melanzane, patate dolci e funghi.
Nella “Clean 15”, la lista appunto dei prodotti a minor rischio di contaminazione, inoltre, non ci sono campioni che presentano più di 5 varietà di pesticidi contemporaneamente. Nel caso di mais e cipolle non è stato trovato alcun campione con più di un antiparassitario, stesso risultato nell’oltre 90% dei casi, prendendo in esame cavoli, asparagi, piselli, melanzane e patate dolci.

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