Biopensieri 2011

giugno 2011

LA LEGGE DEL COGLIONE: OVVERO, SE TROMBI (FUORI DALL’OVILE) SARAI TROMBATO

Da qualche anno sono molto di moda gli scandali sessuali, soprattutto in politica. Fino alla famosa “bocca di rosa” di recente memoria di Bill Clinton, tutti questi episodi “a luce rossa” erano tenuti accuratamente nascosti od al massimo appena sussurrati, per esempio restando negli USA, solo qualche decennio prima, la oramai famosa relazione tra Marylin Monroe e John Kennedy fu rigorosamente occultata e “seppellita” in tutti i sensi per molti anni e solo recentemente (dopo quasi 50 anni) è diventata di dominio pubblico.
In Italia, paese “creativo” per eccellenza, ci sarebbero da fare migliaia di “schizzi” sugli scandali sessuali tenuti nei cassetti a partire dall’unità d’Italia in poi (per non andare troppo indietro), ad esempio grandi amatori fuori delle lenzuola coniugali furono Almirante e Craxi, nei confronti dei quali Berlusconi non era che un “pivellino”.
Non è che fino a pochi anni fa i politici fossero dei santi, anzi, secondo me alcuni erano decisamente più porci e maiali di quelli di oggi, ma l’argomento legato al sesso restava un tabù, una regola non scritta ma rispettata da tutti, e tutti, giornalisti ed avversari politici pur conoscendoli non usavano questi temi per attaccare o distruggere l’avversario.

Oggi questa nuova moda pruriginosa, partita come tutte le sane mode, dagli USA, è approdata in Italia ed in Europa con grande successo e con un approccio bipartisan.
Pensate che anche la causa del recente problema misterioso e molto strano, per non dire altro, dell’escheria coli, è legata a simboli estremamente fallici: “il cetriolo spagnolo” (non serve commento sul rapporto) , “il salame di cervo” (anche qui la relazione è chiara e poi ci sono anche le corna) od “i germogli di soia” (non vi ricordano gli spermatozoi?), per arrivare, recentemente, agli hamburger “carne di maiale” (si ritorna sempre lì) in Francia …

Ma come mai oggi si parla apertamente di questi fatti, cosa è cambiato?
Anche se sembra strano ed impossibile, l’uomo si sta evolvendo …
L’impulso sessuale è molto legato, ce lo spiega bene R. Steiner in diverse conferenze, alla prima parte della vita, alla fase vegetativa e riproduttiva: fase molto legata al periodo evolutivo terrestre dell’Antica Luna, precedente a quello attuale.
Su questo tema ci sarebbe molto da dire ma ci porterebbe a scrivere non un articolo ma qualcosa di più voluminoso, se siete interessati ad approfondire il tema leggetevi “Scienza occulta” o “La cronaca dell’akasha” di R. Steiner.
Ma per molti aspetti oggi l’uomo vorrebbe, soprattutto in politica, essere eternamente giovane, essere “bello e scattante come un ragazzo” e per fare questo, per apparire, per dimostrarsi giovane nonostante l’età, deve dimostrare che è vigoroso, pieno di forza e di .. spermatozoi pimpanti e vogliosi.
Oggi la politica (ahimè) vuole, proprio per questi fatti, volti e forze giovani, vuole forze nuove, piene di vigore per cercare di avere la saggezza persa nei vecchi che i giovani spesso non possono ancora avere ….

La vita attiva umana, nella scienza dello spirito, è caratterizzata in 9 settenni: 63 anni nei quali l’essere umano si trasforma completamente od almeno dovrebbe farlo. Queste trasformazioni di solito sono visibili fisicamente, esteriormente e non sempre lo sono nel carattere, interiormente.
Possiamo dire che fino a 31-32 anni l’uomo cresce e si sviluppa come una pianta che arriva alla sua maturità e poi la crescita fisica si ferma e dovrebbe, sempre come una pianta cominciare a dare fiori e frutti, a trasformare, a transustanziare la crescita, le forze della vigoria e la forza fisica in sostanze spirituali, in pensieri, in azioni feconde per se stesso, per il genere umano e per la Terra tutta.
Dai 31- 32 anni in poi l’essere umano avverte che qualcosa cambia, che comincia a morire, sente che le forze e la fin lì inarrestabile magnificenza fisica cominciano piano piano ad abbandonarlo, questo diventa molto più chiaro e drammatico (per certi versi) dopo i 35 anni: ma non è una cosa triste e brutta, è una vera e propria maturazione, una grande occasione, una vera transustanziazione che spesso noi non sappiamo cogliere e capire perché non abbiamo più le basi conoscitive per afferrare questa stupenda opportunità che ci viene offerta dalla vita.
Hellmut Finsterlin, ne parla chiaramente e genialmente in un passo di un libro sui preparati biodinamici che sarà presentata da Agri.Bio Edizioni a fine luglio: a proposito del 504, il preparato di ortica: dice che dove inizia a diminuire la vita inizia a maturare la consapevolezza.
La nascita dell’essere umano coincide anche con la morte della consapevolezza e forse è per questo che il bambino quando nasce piange; la morte, la fine della vita è la fase della massima consapevolezza, basta guardare con attenzione i tratti del viso di un defunto …
La vita umana scorre dalla nascita, ovvero la perdita della consapevolezza al suo riacquisirla totalmente con la morte e deve venire sapientemente bilanciata tra forze di vita e forze di consapevolezza:dopo i 35 anni si fa irrompente la fame di consapevolezza.
Troppa vita, poca consapevolezza, troppa consapevolezza, poca vita: a 31 – 32 anni abbiamo raggiunto il perfetto equilibrio di queste forze tra vita e consapevolezza e riinizia la strada che dovrebbe portarci alla pura e totale consapevolezza trasformata dalla vita.

Sempre in questo momento della vita, in mezzo del “cammin di nostra vita” come diceva Dante in maniera chiara e precisa nella Divina Commedia che altro non è che l’inizio di questa fase, ci ritroviamo tutti “in una selva oscura”, spersi nel bosco sconosciuto dello spirito, della consapevolezza persa e da ritrovare.
A che età Gesù dopo essere stato battezzato dal Battista si “trasformò” nel Cristo? proprio dai 30 ai 33 anni di vita: con la sua vita ci ha fatto da esempio su cosa dovremmo fare noi stessi.
L’essere umano sempre in questa fase della vita raggiunge il massimo splendore sessuale. Le forze fisiche raggiungono anche una grande arte amatoria, possiamo dire in termini poco antroposofici che a 30 – 35 anni diventiamo degli “artisti del sesso” e poi volenti e nolenti, queste “forze artistico – creatrici” mutano, cambiano, si sente che si affievoliscano …si trasformano: sono sempre forze formatrici ma non hanno più la sede nel pisello ma iniziano ad operare più su, tra testa e cuore e diventano invece molto più potenti e dirompenti e lavorano fortemente e chiaramente nella consapevolezza.
Mi pare sia Lievegood, un grande medico antroposofo tedesco, che dica che la donna dopo la menopausa diventa non più creatrice di copri fisici ma creatrice di idee spirituali.
Proprio questo dramma del cambio delle forze, che si evidenzia molto forte nella donna con la menopausa, nell’uomo l’andropausa è meno evidente e più camuffabile, mette in crisi di più la donna perché ne ha un sintomo fisico molto evidente e per lei questo è una fortuna, l’uomo riesce a sviare un po’ da questa opportunità.

In genere l’uomo moderno si spaventa di questo fatto, oggi deve essere sempre e più un “toro da monta”, un “uomo in calore perenne”, “duro come la pietra” etc etc., cosa ce ne frega dell’acquisire la consapevolezza!!! Non si tromba con la consapevolezza!
Ho letto con stupore che i più grandi consumatori di viagra assieme ai vecchietti sono i giovani 20 – 30 enni, è una cosa pazzesca, posso ancora leggermente capirlo nel vecchietto che vuole provare gioie perse … ma un giovane pieno di vita che prende il viagra è veramente povero e disperato!
Questo significa che nei giovani non vi è nemmeno più la normale vigori fisica giovanile! E che questo possa dipendere anche dal mangiare???
Io quando avevo quella età avevo il pisello che lottava perennemente contro le forze di gravità ed era sempre pronto a darmi e dare “glandi soddisfazioni”!!!
Era sempre lì che mi chiedeva “dove mi porti stasera?”
Mi viene in mente cosa mi disse un vecchio fisarmonicista circa 25 anni fa, allora aveva già quasi 80 anni; gestiva un negozio a Cuneo di strumenti musicali ed un giorno che ero da lui per acquistare musiche mi disse “Sai, ho deciso di smettere di fare sesso”, io gli chiesi “come mai?”, lui prendendosi un attimo per pensare e guardando dove io non potevo vedere, mi rispose “ci metto quasi due ore per farlo diventare duro e poi se va bene regge per 10 secondi …”. Questa è vera saggezza, anche economica e lui non usava il viagra (non c’era ancora).
Di aneddoti come questo ce ne sarebbero decine e decine, anche molto divertenti, ma se vi interessano li troverete in un libro di “memorie musical/giovanili” che pubblicherò, spero per Natale in un libro che si intitolerà “La fisa e la figa”.

Invece di guardare alle grandi opportunità dateci dalla nostra crescita legata ai settenni, basta pensare che nell’antica Grecia i giovani riverivano ed invidiavano gli anziani, volevano diventare saggi come loro, oggi i giovani quando vedono un vecchio lo deridono e si dicono semmai “spero di non diventare così anch’io!”
Forse questo capita perché invecchiamo (e viviamo) male.
Guardiamo sempre troppo lontano (con un orizzonte però solo terrestre, e quindi corto) e non ci curiamo del presente, anche perché il presente, il guardarci dentro ci fa paura…
Come ho detto nel titolo oggi si fa strada la legge del coglione (si chiamano così perché assistono sempre e solo all’atto): cose che venivano tenute segrete pur conoscendole oggi vengono sventolate a tutti, il coglione stufo di assistere impotente si è messo parlare! È stufo di fare da spettatore … passivo!

E così le scappatelle, che facevano dell’uomo “un grande maschio da imitare” e della femmina “una meretrice da condannare”, soprattutto per i politici ed i manager, da abitudine consacrata stanno diventando dei grandi danni di immagine e di carriera.
Oggi, come ho detto, l’uomo sta lentamente crescendo e capisce che il vecchietto che fa il giovane non è bello, non è sano, soprattutto per chi ci rappresenta politicamente e non perdona più le “trombate fuori dall’ovile” e punisce giustamente chi lo fa.
La recente storia dei trans e di Marrazzo e della Ruby con Berlusconi con tutti i loro pruriginosi risvolti sono un esempio trasversale di enorme povertà di consapevolezza e di enorme bisogno di autocelebrazione, una “autocelebrazione del cazzo”.

Anch’io nella prima parte della mia vita ho dato libero e sano sfogo alle energie sessuali facendo una intensa vita di “impollinatore” e di “libero professionista del sesso” ma se adesso a 50 anni, fossi ancora a correre dietro ad ogni bella ragazza che mi passa davanti, sinceramente mi farei un po’ pena. Mi sono divertito ed ho portato piacere nei tempi giusti impegnandomi “a fondo” ed oggi provo molto più piacere a sviluppare nuovi frutti col pensiero che continuare a riempire buchi.
Certamente mi piace fare battute, sul sesso e non solo, ma sono solo più innocenti e divertenti colpetti di favella e non di fava.
E non rimpiango, come fanno anche miei amici, di diventare “vecchio” anzi ne sono felice, mi piaccio molto di più adesso di quando avevo 25 o 30 anni.

Quindi ogni età deve riprendersi i suoi tempi ed le proprie mete, solo così saremo realizzati e non dico felici, perché sulla Terra non lo saremo mai, ma potremo essere sulla via della felicità … della realizzazione … e questa strada è molto più lunga ed interessante di un pisello!
Ogni tanto, non è facile, vedo in giro dei bei vecchi, delle belle persone anziane, e devo dire che pur nelle loro grinze, nelle loro rughe sono molto più belli e raccontano molto di più con il loro corpo scavato dagli anni che vedere una donna siliconata od un maschio tosteronato che sembrano più zombi che esseri umani,

Non facciamo i giovani da vecchi ed i vecchi da giovani, ma seguiamo le esigenze del nostro corpo e del nostro spirito, al quale oggi non diamo più ascolto, scopriamo le bellezze del tempo che scorre senza posa e ricordiamoci che in fondo, in ogni vita, non abbiamo poi tanto tempo da perdere o da sprecare, soprattutto oggi, altrimenti ci attenderanno grandi “pene”!
Nutriamo ed accudiamo con amore la nostra giovane consapevolezza ed altre trombe suoneranno, molto più potenti, armoniche e forti, stavolta nei cieli!

Ivo Bertaina

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