BioPensieri 2015

BIOPENSIERI OTTOBRE 2015

UN NUOVO AIUTO PER GLI AGRICOLTORI BIOLOGICI: L’OBBLIGO DEL PATENTINO PER I PRODOTTI FITISANITARI

Gli agricoltori biologici, come regalo natalizio per il loro impegno per l’ambiente e la salute, da fine anno avranno un altro obbligo ed un’ulteriore inutile e stupida vessazione.

Fino a ieri per acquistare e impiegare prodotti fitosanitari classificati come molto tossici, tossici e nocivi era necessaria un’apposita autorizzazione comunemente nota come “Patentino” (D.P.R. 290/01) solo per gli agricoltori che li usavano e comperavano.

I prodotti per l’agricoltura biologica e biodinamica essendo classificati, nella vecchia definizione, come prodotti di terza classe come i prodotti rameici o a base di zolfo per esempio, esentavano gli stessi agricoltori dal dovere avere il cosiddetto “patentino”, ora queste classi non esistono più ed esiste solo più la classificazione “fitosanitari”; vediamo cosa significa questo nuovo unico contenitore.

Il decreto del Presidente della Repubblica n. 290/01, a conferma di quanto stabilito
dal decreto legislativo n° 194/95, precisa che il termine “prodotti fitosanitari” sostituisce i termini “presidi sanitari”, “fitofarmaci”, “antiparassitari”, utilizzati nella normativa precedente, o altri di uso comune anche se impropri, come, ad esempio “pesticidi”.
Nei prodotti fitosanitari sono compresi sia gli ex “presidi sanitari” destinati alle colture agrarie che i “presidi medico-chirurgici”, i cosiddetti P.P.O (prodotti fitosanitari per piante ornamentali), destinati al trattamento di piante ornamentali, fiori da balcone, da appartamento e da giardino domestico. In base all’art. 28 del D.P.R. 290/01 questi ultimi rimangono di libera vendita.
Per “prodotti fitosanitari” si devono intendere le sostanze attive ed i preparati (contenenti una o più sostanze attive), nella forma in cui vengono forniti all’utilizzatore, destinati a:
1. proteggere i vegetali o i prodotti vegetali da tutti gli organismi nocivi o a prevenirne gli effetti (anti – parassitari);
2. favorire o regolare i processi vitali dei vegetali, con esclusione dei fertilizzanti (fitoregolatori);
3. conservare i prodotti vegetali, (es. antigermoglianti della patata e della carota) con l’esclusione dei conservanti disciplinati da particolari disposizioni;
4. eliminare le piante indesiderate (diserbanti).
Un prodotto fitosanitario è composto normalmente da tre elementi: Principio attivo, Coadiuvante e Coformulante.
Senza entrare nella specifica di cosa siano questi tre elementi facciamo solo un paio di esempi:
a) i preparati biodinamici sono classificati come coadiuvanti e come tali, di fatto rientrano nella famiglia dei fitofarmaci!!!!!!!!!!!

b) le tisane, i macerati od i decotti di erbe (ortica, equiseto, aglio etc.) dato che un prodotto fitosanitario è un prodotto pronto all’impiego, previa diluizione in acqua (salvo eccezioni), utilizzabile per proteggere e conservare i vegetali (ed i prodotti i vegetali) o influirne sui processi vitali (crescita, ecc..) è di fatto un prodotto fitosanitario!!!!!!!!!!!!!!!!

c) Quindi con la nuova legislazione del DPR 290/01 tutto, tranne l’acqua è considerato un fitosanitario!!!!!! Perché qualsiasi cosa come detto nelle disposizioni citate prima “Per “prodotti fitosanitari” si devono intendere le sostanze attive ed i preparati (contenenti una o più sostanze attive), nella forma in cui vengono forniti all’utilizzatore”. Pensate che solo un humus ha più di 300 sostanze attive! Pericolo mortale!!!!!

Vi rendete conto della idiozia di una tale legge, approvata nel 2001 in silenzio da tutti e tirata fuori nel 2015? Ma più che idiozia è un controllo totale su tutto!

Dal 26 novembre 2015 grazie Decreto del MIPAAF del 22 gennaio 2014 (Adozione del Piano di azione nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari) ed alla DGR n. 44-645/2014 (Disposizioni procedurali sul nuovo sistema di formazione obbligatorio degli utilizzatori professionali, dei distributori e dei consulenti finalizzato al rilascio e rinnovi dei relativi certificati di abilitazione) sarà indispensabile avere il patentino per acquistare ed utilizzare tutti i prodotti fitosanitari ad uso professionale per ogni agricoltore.

Lo stesso patentino dura 5 anni, è personale ed è valido su tutto il territorio nazionale.

Le norme per il rilascio del patentino obbligatorio dal 26 novembre 2015 sono queste:

Chi è in possesso di diploma di istruzione superiore di durata quinquennale o di laurea, anche triennale, nelle discipline agrarie e forestali, biologiche, naturali, ambientali, chimiche, farmaceutiche, mediche e veterinarie è esentato dall’obbligo di frequenza al corso di formazione di base ma deve sostenere un esame presso una commissione provinciale composta da Ente competente, Azienda USL e Arpa.

Chi non possiede il suddetto titolo di studio deve frequentare un corso della durata di 20 ore (con frequenza obbligatoria minima del 75%) presso un ente di formazione accreditato, al termine del quale dovrà sostenere l’esame suddetto.

Unica eccezione è rappresentata dai laureati in chimica, medicina e chirurgia, medicina veterinaria, scienze biologiche e farmacia, nonché dai diplomati in farmacia ed i periti chimici, i quali sono esentati dall’obbligo di frequentare il corso ma devono comunque sostenere l’esame.

L’esame, obbligatorio quindi per tutti, è previsto solo in fase di rilascio, successivamente per ottenere il rinnovo è sufficiente l’attestazione di frequenza ai corsi specifici.

La domanda di rilascio del patentino può essere presentata agli uffici provinciali e deve essere corredata da:

n. 2 marche da bollo da € 16,00

n. 2 foto formato tessera

fotocopia documento d’identità

fotocopia codice fiscale

Il patentino viene rilasciato entro 30 giorni dalla presentazione della domanda.

Il patentino viene rinnovato ogni 5 anni su richiesta dell’interessato.

Per ottenere il rinnovo è necessario frequentare un corso di aggiornamento di n. 12 ore presso un ente di formazione accreditato con frequenza minima obbligatoria del 75%.

La domanda di rinnovo va presentata agli uffici di seguito indicati e deve essere corredata da:

n. 1 marca da bollo da € 16,00

fotocopia documento d’identità

Ci sarebbe ancora da parlare delle norme per lo stoccaggio e l’immagazzinamento dei fitosanitari ma questo ci porterebbe via troppo tempo e ci farebbe mettere le mani non solo nei capelli! Perché occorrerebbe costruire una specie di bunker con materiali specifici marchiati e costosissimi (a spese nostre) presupponendo che chi usi un cornoletame od una tisana pensi di avere in mano un veleno potentissimo e che sia di fatto un grandissimo idiota!

Detto questo e dimenticandoci per un momento delle problematiche per il magazzino per i fitofarmaci, le domande che mi pongo sono:

  1. a) Che senso ha far sostenere (spesso a pagamento) un corso per l’uso di prodotti chimici (veleni e concimi) che l’agricoltore biologico e biodinamico non penserà mai di usare ed anche se lo pensasse non potrà mai usare?

E’ come se prendessi la patente dell’aereo e poi non lo usassi mai! Ha senso la cosa? A cosa serve? Sicuramente a far perdere tempo e denaro all’agricoltore ed a dare lavoro agli enti formatori autorizzati, oppure può essere intesa anche come un invito a delinquere; ovvero, adesso che puoi usare anche i veleni più tossici, perché non comperarli ed usarli?

  1. b) Che corso deve ancora fare un agricoltore che usa i prodotti consentiti in agricoltura biologica e biodinamica magari da 5 od addirittura da 20 anni ed ha una esperienza e pratica in campo che nessun formatore potrà mai avere e che cosa ha da imparare da un formatore che quasi sicuramente non li usa e non li ha mai toccati od usati in vita sua e li ha “studiati” asetticamente su un libretto con quattro “formule magiche” e fa solo il docente per il corso per dare il patentino perché deve vivere?
    c) Le Regioni ed il M.I.P.A.F. , hanno mai pensato di chiedere alle associazioni dei produttori biologici che cosa pensassero di questa nuovo inutile e dannoso orpello?

Detto questo, essendo personalmente e totalmente contrario al sistema adottato per il patentino dei fitofarmaci agli agricoltori biologici, anche come discusso recentemente con il Consiglio Direttivo di Agri.Bio, mi permetto di fare una proposta alternativa:
Dato che esiste nel campo agricolo un settore specifico chiamato “Agricoltura Biologica”, riconosciuto in Piemonte con la Legge Reg. 13/99 si dovrebbe organizzare un corso di formazione specifico per chi opera in tale campo e valevole solo per tale campo, ovvero, se l’agricoltore biologico o biodinamico, volesse passare all’agricoltura chimica del veleni dovrebbe sostenere anche il corso previsto dalle nuove normative del Decreto del MIPAAF del 2014.

Questo è il Regolamento del Patentino per Agricoltori Biologici e Biodinamici che presenterò come Agri.Bio.Piemonte all’Assessorato Agricoltura della Regione Piemonte e come Agri.Bio.Italia a tutte le Regioni italiane.

Chi è in possesso di diploma di istruzione superiore di durata quinquennale o di laurea, anche triennale, nelle discipline agrarie e forestali, biologiche, naturali, ambientali, chimiche, farmaceutiche, mediche e veterinarie è esentato dall’obbligo di frequenza al corso di formazione di base ma deve sostenere un esame per l’uso del patentino per l’agricoltura biologica e biodiamica presso una commissione provinciale composta da Ente competente, Azienda USL e Arpa.

L’agricoltore che, previa documentazione, dimostra che pratica l’agricoltura biologica o biodinamica da oltre 3 anni è esentato sia dalla frequenza del corso che dal sostenere l’esame.

Chi non possieda queste caratteristiche deve frequentare un corso della durata di 16 ore (con frequenza obbligatoria minima del 75%) presso un ente di formazione accreditato, al termine del quale dovrà sostenere l’esame suddetto.

Il corso di formazione verterà esclusivamente su prodotti fitosanitari per la concimazione e la difesa utilizzabili in agricoltura biologica e biodinamica (Reg 2092/91 ed allegati), vertendo in particolare non solo sui prodotti per la difesa ma sulla importanza dell’humus come mezzo preventivo per la salute del terreno e delle piante, come previsto e mai attuato da tutti i regolamenti CE, nazionali e regionali.

Anche l’esame del corso per patenti per agricoltori biologici e biodinamici verterà esclusivamente sui prodotti per la concimazione e la difesa autorizzati in agricoltura biologica e biodinamica.

I docenti dei corsi di formazione possono solo essere tecnici con comprovata specializzazione di almeno 3 anni ed agricoltori biologici e biodinamici con esperienza di almeno 5 anni; esperienza svolta esclusivamente nel settore dell’agricoltura biologica e biodinamica.

L’esame, obbligatorio per tutti questi soggetti, è previsto solo in fase di rilascio, successivamente per ottenere il rinnovo è sufficiente l’attestazione di frequenza ai corsi specifici.

La domanda di rilascio del patentino per agricoltori biologici e biodinamici può essere presentata agli uffici competenti provinciali e deve essere corredata da:

n. 2 marche da bollo da € 16,00


n. 2 foto formato tessera


fotocopia documento d’identità


fotocopia codice fiscale

Il patentino viene rilasciato entro 30 giorni dalla presentazione della domanda.

Il patentino viene rinnovato ogni 5 anni su richiesta dell’interessato.


Per ottenere il rinnovo è necessario frequentare un corso di aggiornamento di n. 8 ore presso un ente di formazione accreditato con frequenza minima obbligatoria del 75%.

I corsi per agricoltori biologici devono essere totalmente gratuiti per il lavoro di preservazione del suolo e del cibo che svolgono gli agricoltori biologici.

La domanda di rinnovo va presentata agli uffici di seguito indicati e deve essere corredata da:


n. 1 marca da bollo da € 16,00


fotocopia documento d’identità

In questa maniera si darebbe una formazione specifica ed utile per i nuovi soggetti operanti in agricoltura biologica e biodinamica e si valorizzerebbe l’esperienza pratica dei vecchi agricoltori biologici e biodinamici.

Farò a breve questa richiesta all’Assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte Giorgio Ferrero, che essendo lui stesso un produttore biologico, spero sia sensibile ed aperto a questa importante e sensata modifica delle norme sull’uso dei prodotti fitosanitari.

In caso contrario come agricoltore biologico e biodinamico con 25 anni di esperienza in campo di uso di fitofarmaci biologici e biodinamici mi rifiuterò personalmente, e con me molti altri soci e simpatizzanti di Agri.Bio.Piemonte, di iscrivermi, frequentare ed avere un patentino per l’uso dei fitofarmaci completamente inutile e che non mi servirà mai e spero che come me molti altri agricoltori biologici e biodinamici italiani si rifiutino di fare una cosa assolutamente inutile come questa e si risvegli una coscienza per le cose utili in modo da non diventare sempre di più ingranaggi di un sistema politico che invece di aiutare chi non inquina come gli agricoltori biologici e biodinamici, stritola, schiavizza e reprime!

Ivo Bertaina

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