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BIOPENSIERI GIUGNO 2020: LE INVISIBILI CAPPE CHE CI NASCONDONO IL CIELO

Noi uomini di oggi siamo forse più ricchi materialisticamente, ma decisamente sempre più poveri spiritualmente: sentivo poco fa per radio un conduttore che diceva che non poteva pensare ad una vita oltre la morte perché lui non riesce a “toccare” il mondo spirituale con i suoi sensi e se non lo tocca per lui non esiste. Ma questo tipo dovrebbe sapere che i sensi fanno parte del corpo e quando muore il corpo muoiono anche i sensi e quindi se si limita l’essere umano ai sensi fisici si dà una chiara manifestazione di grande limitatezza non solo di spirito, ma anche di ragione …

Xavier Florin , il padre dell’agricoltura biodinamica francese che conobbi nel 2005, mi diceva che oggi l’uomo ha uno sguardo che volge quasi sempre in basso verso la terra, quando va bene ce l’ha diritto come i fari di un’auto, ovvero guarda davanti a sé, ma quasi nessuno guarda più il cielo!

E non guardando più il cielo non ci accorgiamo che siamo sempre più coperti da cappe di esseri e sostanze che ce lo occultano, coltri invisibili ed impercepibili ai sensi che ci coprono e ci staccano ogni giorno di più dalla nostra vera patria. Ogni giorno una cappa di elettromagnetismo e rumori costituita da 220.000 voli aerei solca, buca ed “ara” il cielo lasciando una scia avvolgente ed interminabile di CO2 a 10.000 metri di altezza, dove non ci sono piante che possano assorbirla, inoltre 84.000 satelliti trasmettono dati continuamente, più altri 20.000 che stanno lanciando per “disumano” 5G osannato dagli idioti, aumentano di continuo questa invisibile rete che avvolge sempre di più la Terra, soffocandola ed isolandola dal cosmo; le scie chimiche evidenti a tutti coloro che guardano ancora in alto e ne vedono i resti in basso, sparse ogni giorno dai nostri ombrosi governi, tutto questo non permette più all’etere di luce di arrivare sulla Terra e ci costruiamo una “iperstanza arimanica” che copre e si mangia il nostro insostituibile etere della luce.

Una seconda cappa arimanica personalizzata la  costruiamo noi stessi ogni giorno con i nostri spesso inutili contatti telefonici, collegamenti internet, giochi stupidi per impigrirci, immagini digitali che ci isolano e che ci staccano sempre più dalla bellezza reale e radio e tv  che sostituiscono i contatti umani con centinaia di miliardi di macchine che succhiano luce alla Terra e a chi la abita.

Una terza cappa la costruiamo dentro di noi cibandoci di cibo sempre più scadente, senza luce; R. Steiner diceva già nel 1924 che il cibo che mangiamo serve soprattutto per darci “luce per pensare”, i rapporti “spiritualmente non protetti” con altri esseri umani che ci scaricano addosso, spesso senza esserne consci, i loro esseri elementari negativi che li opprimono, vite e lavori che non soddisfano il nostro karma ed i nostri talenti e varie situazioni di disagio spirituale, come la recente paura indotta del CV, creata ad arte dai media e da uomini senza Io, ci fanno sprofondare nelle tenebre, io direi decisamente in una invisibile ai sensi merda, e la cosa “strana” è che oggi la gente preferisce vivere nella merda che nel mondo spirituale!

Oggi occorre svegliarci, dato che siamo nell’epoca dell’anima cosciente ed essere consci di questi fatti, saper riconoscere  di essere “incappati” in esseri e sostanze che ci soffocano fisicamente e spiritualmente ed occorre muoverci e creare alternative per dissipare e transustanziare con gesti di risonanza ed amore disinteressato queste coltri parassitizzanti, sapendo che tutte possono essere dissipate e vinte, trasformate e liberate se ci impegniamo e soprattutto se collaboriamo.

Le nuvole di maggio e giugno, le spettacolari e fantastiche forme che creano, mi danno da pensare che sono lì per sforzarci di guardare di nuovo il cielo, almeno anche solo per capire se piove…

Le forme delle nuvole sono strettamente collegate alle forme di pensiero, all’immaginazione! Le nuvole sono una immaginazione visibile e mobile degli Angeli!

Una volta si diceva “Hai la testa nelle nuvole!”  per indicare uno che fantasticava o era immerso in invisibili e suoi pensieri, oggi tutti hanno la testa nel telefonino o nel pc: secondo voi questo fatto è un passo avanti o indietro? Lo spazio delle nuvole nel cielo è sicuramente più vasto dello schermo di un pc e soprattutto può essere condiviso con decine di migliaia di persone e non costa nulla!

Ricominciare a guardare il cielo e dimenticare un po’ gli schermi può essere un buon primo passo per trovare Dio e scoprire che i sensi che abbiamo non sono solo cinque!

 

Ivo Bertaina

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