Le principali ampelopatie che causano un forte deperimento delle viti e condizionano la produttività delle vigne sono costituite dai giallumi (principalmente Flavescenza dorata) e dal Mal dell’esca. Le pratiche preventive legate ad un approccio agroecologico che tuteli l’equilibrio dell’ecosistema vigneto in alcuni areali e in caso di cultivar suscettibili non risultano sempre sufficienti a raggiungere una coesistenza con queste malattie.
Emerge la necessità di dotarsi di nuovi strumenti per supportare tali pratiche senza dover ricorrere ad azioni esclusivamente dirette sul patogeno o sul suo vettore, approcci che hanno spesso causato effetti collaterali negativi ed un aggravamento della situazione complessiva (squilibri nell’ecosistema vigneto, sostenibiltà ecologica ed economica…).
Grazie alla disponibilità di Claudio Vit e di Francesco Barbagli, oltrechè di Eleonora e Cecilia dell’azienda agricola biologica Poggio Ridente di Cocconato (AT) abbiamo eseguito dei trattamenti sperimentali in endoterapia con distillato di legno BioDea in modo da stimolare una risposta per permettere alla pianta sintomatica di reagire all’attacco e sviluppare le risorse necessarie per una ripresa vegetativa ed una buona lignificazione al fine di valutare negli anni successivi la capacità di recovery.
Il distillato di legno BioDea è un corroborante consentito in agricoltura biologica. Ha una duplice azione, attivando le risposte di difesa della pianta, ma agendo anche in modo diretto sui patogeni diminuendone la capacità di sviluppo. Si tratta di un potenziatore delle difese naturali delle piante e dell’apparato radicale, una miscela di 320 molecole organiche aventi un’azione sinergica e multifunzionale ed è anche un potente antiossidante naturale ricco soprattutto di acido acetico, polifenoli, fenoli e tannini.
Si è trattato di una prova in pieno campo durante l’estate 2024 con applicazioni tramite fleboclisi su viti sintomatiche in vari stadi sintomatici di CV Barbera. Il distillato di legno BioDea è stato impiegato con iniezioni in pressione in endoterapia. Contestualmente è stata eseguita una potatura di alleggerimento della chioma. Il protocollo prevede dei trattamenti fogliari successivi ogni 14gg sempre a base di distillato di legno BioDea da affiancare ai normali interventi fitoiatrici bio.
L’endoterapia consiste nell’eseguire circa 2/3 fori lungo il fusto mediante l’ausilio di un trapano. Attraverso i fori aperti si inietta con una siringa il distillato di legno, favorendone l’assorbimento da parte della pianta. Quantità e numero di fori sono in relazione all’età della pianta, alla circonferenza del fusto, e alla compromissione da parte della malattia.
I trattamenti sono stati effettuati in data 12/7/2024 su piante sintomatiche affette da giallumi (FD) e da Mal dell’Esca in vari stadi di sviluppo, anche in presenza di stadio avanzato e di colpo apoplettico.
Nell’arco di un paio di settimane dall’intervento c’è stata una netta emissione di nuovi germogli e un aspetto più assurgente delle piante che mostravano foglie con maggiore turgore.
Complessivamente ai rilievi successivi si evidenziava una buona ripresa vegetativa di oltre il 90% delle viti trattate, risultato ottimo considerato che alcune erano colpite da colpo apoplettico in fase avanzata.
Le viti trattate mostravano un buon agostamento (almeno del tratto basale dei nuovi germogli che si sono sviluppati a seguito dell’intervento). Ritengo questa reazione un ottimo presupposto e sarà la base di partenza per la valutazione alla ripresa vegetativa nella primavera 2025.
Giulio Moiraghi – Spec. in vitivinicoltura biodinamica – imagine@biodin.com
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