Sono ormai passati 20 anni dall’introduzione della certificazione biologica CE col primo regolamento 2092/91: anni di speranza, di entusiasmo, di lavoro, di risultati ed anche di rimpianti, anni che potremmo sintetizzare con il titolo di un quadro del Goya “Il sonno della ragione genera mostri”.
Perché dico questo?
Nel mio lavoro ho avuto la fortuna di poter vivere e vedere il mondo del bio e del biodinamico attraverso diversi impegni di primo piano nel mondo dell’associazionismo e della certificazione e devo dire che oggi non sono soddisfatto di come sia diventato il mondo biologico e di come in genere sia l’approccio a questo settore che dovrebbe essere la punta di diamante dell’agricoltura.
Un esempio: si costruiscono sempre più leggi e leggine e controlli su controlli per verificare la tracciabilità del prodotto (non dico che non sia giusto, anzi) ma si dimenticano altri lati molto molto più importanti:
il primo è la verifica dell’humus creato e/o mantenuto dalle aziende biologiche e biodinamiche, quella che J. W. Goethe chiamava le nozze eterne tra terra e pianta,
il secondo è la biodiversità, la libertà di seminare piante legate al territorio, oggi un agricoltore bio non può seminare semi non registrati !!!!
Non si può parlare di suolo senza parlare di pianta come non si può parlare di pianta senza parlare di suolo ed anche nel bio e nel biodinamico oggi questi due fattori sono assolutamente indipendenti ed assolutamente indifferenti uno all’altro come nell’agricoltura chimica.
Oggi anche il mondo del bio e del biodinamico sta troppo scimmiottando l’agricoltura chimica, invece di evidenziare il suo ruolo assolutamente innovativo e rinnovatore che dovrebbe avere.
Diceva già E. Pfeiffer, alla fine negli anni ’50 , un grandissimo ricercatore biodinamico e collaboratore di R. Steiner, emigrato negli USA, che la quantità di humus nel terreno era diminuita, con l’applicazione dell’agricoltura chimica del 75%, pensate a come sia ora, 60 anni dopo ….
Rudolf Steiner diceva nel corso di Kobertwitz che tutta quanto va a finire nel terreno per portare sostanze vitali deve necessariamente passare attraverso l’attività, il processo che unisce eteri ed elementi, del cumulo biodinamico, cosa che oggi nemmeno più la Demeter dice di fare ….
Pfeiffer era uno degli studenti più vicini a R. Steiner e si prese il compito di portare la biodinamica in America, era un ricercatore della spiritualità nella materia. Già ai tempi non sospetti iniziò a cercare la connessione tra la fertilità del suolo e la qualità della nutrizione necessaria per la razza umana, ovvero l’humus.
Cosa è l’humus?
Vi erano due correnti di pensiero in merito: Liebig diceva che non importa da dove arrivano i nutrienti delle piante e non era da tenere in considerazione la quantità di humus, ultimamente un ripensamento della comunità scientifica fa ritornare in auge ciò che diceva Pfeiffer, senza humus non c’è possibilità di vita nel terreno.
L’Humus è qualcosa di più che un semplice nutrimento, è una macromolecola che contiene questi cinque elementi basilari: C, H, O, N e S (Rudolf Steiner li chiamava il carbonio ed i suoi quattro fratelli) oltre che contenere enzimi e vitamina B, tracce di elementi come ferro, cobalto ed altri. L’humus contiene ed armonizza la parte fisica e la parte spirituale che vengono a contatto coscientemente od incoscientemente. Vi sono tutta una serie di batteri e funghi che servono per la trasformazione della materia organica in humus, è da tenere presente che i principali nutrienti contenuti nell’humus sono completamente diversi dai concimi chimici (NPK).
L’elemento migliore per iniziare i processi di “nutrimento” è l’humus ed ognuno di noi deve essere conscio di cosa fa quando costruisce o distrugge l’humus, basta fare dei confronti tra terreni trattati con humus e terreni trattati con la chimica, la differenza salta all’occhio, “E’ lampante anche per un’ottuso” come diceva R. Steiner. E’ anche da tenere presente che parlare di nutrienti per una pianta che non ha uno stomaco è una stupidità assoluta, sarebbe meglio parlare di processi, di eteri o di energie, ma sarebbe chiedere troppo …
L’humus trattiene acqua, agisce come una spugna, questo dipende dal tipo di suolo, un grammo di humus può trattenere da 8 a 10 volte il suo volume di acqua, ecco perché oggi arrivano le alluvioni con poche gocce di acqua …. (no humus, soil party!).
Nella pianta chimica il trattenimento di acqua non è più nel terreno (come dovrebbe essere) ma nella pianta stessa, sale su, e noi diventiamo mangiatori non di sostanze vegetali ma di simil- falso –humus mal trasformato! E poi ci ammaliamo; che strano!!!
L’humus è un equilibratore tra acidità ed alcalinità del suolo e fa si che nessuno dei due prevalga e come agricoltori conosciamo l’importanza di aggiungere humus per combattere la mineralizzazione e la morte del terreno, ma non basta anche nel bio comprare qualche sacchetto di “presunto-humus certificato” ma occorre lavorare per ricrearlo coscientemente ed attivamente nel terreno. Diceva Pfeiffer che per ricreare un terreno sano occorre lavorarci mettendo humus biodinamico anche per 10-15 anni!!! Innestando questo processo si migliora anche l’igiene e la salute del terreno stesso, ovvero le parassitosi che possono raggiungere le piante stanno giù, l’humus le neutralizza, l’humus è anche igiene del terreno.
L’importanza di curare l’igiene del terreno è fondamentale, non serve solo curare la salute delle piante ma anche la salute del suolo.
Se si curano solo le piante non guariranno mai, anzi peggioreranno, molti agricoltori anche bio stanno combattendo lotte infinite e senza successo con nematodi o funghi, perchè questi hanno abbandonato il terreno e sono salite nelle piante per mancanza di humus facendo la fortuna di venditori di veleni e schifezze chimiche (che poi mangiamo) . Dobbiamo semplicemente riportare le cose al loro posto….
All’interno dell’humus ci sono elementi di contrasto che sviluppano penicilline o contrasti per agenti parassitari e solo migliorando la salute del terreno si contrastano le attività di parassitosi.
Un matrimonio inscindibile tra suolo e pianta, una nozze eterna tra cielo e terra, ecco cosa ci diceva sull’humus Goethe!!!
La produzione di ossido di carbonio, CO2, è un problema ed anche l’agricoltura ha il suo forte contributo con i concimi chimici e l’allevamento lager- industriale, non solo le industrie o l’inquinamento delle auto ne sono i responsabili.
Pfeiffer chiamava l’Humus, “oro nero” perché la perdita di humus comporta la perdita di gestire l’acqua da parte del terreno oltre al fatto che l’humus ha anche la capacità di pulire l’acqua, non solo di trattenerla! Nelle zone attorno a Cernobil si è scoperto che nelle aziende biodinamiche le radiazioni erano state assorbite (dall’Humus): è cosa conosciuta che l’Humus trasforma lo stronzio …
Fare humus è una grande responsabilità dell’uomo di oggi, migliora la vita dell’uomo, migliora l’humanità!
Roland Hulrich ci ha detto “Se l’essere umano sentisse le lancinanti grida di dolore della Terra si metterebbe immediatamente a fare cumuli biodinamici!”
Non basta essere ottusi, come diceva R. Steiner, per non capire che la persistenza di certe pratiche agricole chimiche, appoggiate e sovvenzionate in maniera folle e aberrante dallo stato, dalle regioni e dai sindacati agricoli e dalle ari maniche multinazionali è distruttiva e tossica, inquinante della falda acquifera ed un agente di morte per l’umanità! Per i nostri figli creiamo con molta attenzione e perseveranza un bel campo di morte!
Prove svolte da tempo, hanno determinato che l’azoto sintetico che ingeriamo tramite acqua nei prodotti agricoli – chimici che mangiamo genera diverse forme di tumori.
Per fare humus occorre fare dei buoni cumuli ed occorre sapere che anche un composto organico di mucche bio in buona salute, se il processo non è ben tenuto sottocontrollo può rilasciare sostanze contaminanti nel terreno.
Non basta il letame per fare i fiori, occorre saperla trasformare.
È molto più importante seguire e controllare il processo che non la qualità del materiale di partenza nel cumulo.
Se non c’è l’humus non può esserci la vita, anche se spesso oggi chiamiamo questa assenza di vita “agricoltura biologica o biodinamica”, R. Steiner diceva che per potere agire la vita nel terreno ha bisogno di almeno la presenza del 2% di Humus: quante aziende bio e biodinamiche in Italia hanno il 2% di Humus?????
Ed è da ricordare che senza il 2% di humus nel terreno i preparati biodinamici, anche usati correttamente, non agiscono bene …. e poi diamo marchi a gogò! Basta pagare!
Per usare esempi pratici, una persona non è nulla se non ha forze che lo muovano, tutta la materia non è nulla se non ha forze che lo muovano, la trasformano, la rendano cosciente, l’Humus!
Se raccogliamo tutti i punti di vista sviluppati dall’antichità ad oggi ci sono stati diversi modelli sviluppati da diverse religioni ma è sempre stato compreso, anche nella più antica cultura, che la Terra è un essere vivente ed ha una sua specifica missione, solo noi moderni “ottusi” ce lo siamo dimenticati!
La percezione della terra in tutte le culture è sempre stata di Madre Terra perché ci da nutrimento, ci alleva, tutto quello che facciamo, tutto quello che comporta la nostra vita, bere , mangiare, respirare ha a che fare con la generosità che Madre Terra ci elargisce ogni momento, gratuitamente anche ai più fessi, ai più avvelenatori della stessa Terra, anche ai più coglioni.
Questo dovrebbe far si che tutte le nostre azioni dovrebbero essere coscienti del nostro rapporto con la terra ed in ogni nostra azione che facciamo. In agricoltura, in ogni attività agricola importante venivano cantate delle canzoni per ringraziare Madre Terra, il canto è formativo, è puro etere chimico, ridona forma a ciò che si è tolto alla Terra, porta acqua spirituale, è curativo, è pura energia del suono. Oggi nei campi come moderni canti possiamo sentire il rumore assordante dei trattori o le bestemmie degli agricoltori! Lo scopo dell’agricoltura biologica e biodinamica è di riportare un po’ di spiritualità in questo eccesso di materialismo.
L’ambiente non è solo acqua, calore e terra ma tutto l’insieme come anche l’aria, gli insetti, gli uccelli, e quando l’humus sparisce o diminuisce, anche determinate piante, uccelli, insetti spariscono. Molti elementi (minerali, vegetali, animali ed insetti sono a rischio) per l’azione ottusa dell’uomo che non conosce cosa è la terra e le sue esigenze, sviluppando tecniche giuste di compostaggio ricompaiono insetti, animali e piante scomparsi, è capitato in diverse aziende biodinamiche. Quando si fanno sforzi per recuperare le esigenze della natura se ne vedono i vantaggi, quando capiremo che con la chimica si distrugge molto molto di più di quello che si crea fuggevolmente. Il processo del cumulo è una vera arte di fare humus, significa creazione di un nuovo essere vivente , occorre avere coscienza, consapevolezza e serietà, R. Steiner chiamava questo processo “L’homunculus”! Solo attraverso la forma si possono incarnare le forze animiche …
Ecco, perché non inserire nella certificazione biologica e biodinamica , invece di tante cose inutili e stupide una norma semplice e vitale: l’analisi e la presenza dell’humus nel terreno ed il suo mantenimento. Analizzo l’humus quando entro nel sistema bio o biodinamico e poi devo tendere al 2%, se nel corso degli anni l’humus diventa più basso di quanto ho iniziato perdo la certificazione ed i soldi della CE e degli Stati dovrebbero essere impiegati per costruire cumuli biodinamici veri e non per comprare veleni per la Terra!!!!
Noi come AgriBioDinamica lo abbiamo fatto questo è meglio di molti controlli sulle carte e sulle nuvole delle teorie pseudo antroposofiche, ma se si facesse questo quante aziende bio o biodinamiche rimarrebbero in Italia??????
Un secondo problema importante nell’agricoltura biologica di oggi è quello dell’utilizzo di sementi appropriate alle tecniche di coltivazione biologiche che richiedono criteri di selezione ben diversi da quelli adottati oggi da molte pseudo industrie sementiere.
In particolare il criterio principale delle sementi selezionate oggi è quello dell’aumento della produzione, la qualità del terreno è l’ultima cosa considerata, mentre in agricoltura biologica ci vogliono sì buone produzioni (di qualità) ma i criteri di rusticità e resistenza alle malattie sono criteri non meno importanti come anche importanti sono i collegati e citati criteri di salvaguardia dell’humus nel terreno.
Va altresì ricordata l’importanza del legame al territorio della pianta che va in netto contrasto all’affermarsi anche in agricoltura biologica e biodinamica di pochi ibridi per ogni tipo terreno.
Le antiche varietà di sementi ancora recuperabili hanno a volte buone caratteristiche da noi richieste ma difettano di selezione, sperimentazione e monitoraggio ed occorre anche avere il coraggio di creare nuove sementi! Con nuove tecniche!
Oggi in questo senso gli agricoltori sono molto disorientati, sono costretti a chiedere la deroga all’ENSE ed all’organismo di controllo per mancanza di reperibilità di sementi locali e se semiano sementi locali o di vecchie varietà non iscritte all’ENSE anche se sono certificate bio perdono la certificazione e ritornano in conversione per 2 anni!!!!
Questa cosa è un insulto ed una indecenza per i veri agricoltori bio coperta dagli stessi organismi di controllo, ecco perchè affermo che “Il sonno della ragione genera mostri”!
Mentre molte aziende anche bio-furbe per ovviare a queste problematiche cosa fanno: comprano sementi bio, per esempio di carote, per avere la fattura registrata per il controllo dell’organismo di controllo ( e magari poi buttano via le sementi ) e poi seminano carote convenzionali super ibride e tutti siamo contenti! Questo è anche il bio di oggi! Questo per la certificazione va bene e non tolgono la certificazione, anzi gli fanno i complimenti!
L’agricoltore biologico deve poter lavorare tranquillamente e con serietà.
È da ricordare che la Corte di Giustizia Europea nella causa Kokopelli contro Graines Baumaux Sax per la vendita di 461 varietà non registrate, nel gennaio 2012 ha sentenziato che “L’assenza di una semente dal catalogo non è indice del fatto che non sia “buona”, perché le norme che ne regolano l’iscrizione non riguardano alla futura la salubrità delle piante, ma a logiche commerciali.” La Corte di Giustizia ha invalidato il diritto di vendere sementi non registrate, in quanto contrario alla libertà di impresa e di circolazione delle merci e restituisce la possibilità agli agricoltori di scegliere cosa coltivare.
Questa è una buona notizia! Applichiamola!
Oggi, per pura combinazione, chi produce sementi, chi produce veleni per l’agricoltura e farmaci (veleni) per l’uomo e chi produce OGM sono le stesse sette aziende che hanno il controllo praticamente mondiale del tutto e ne hanno in mano i brevetti! Oggi per registrare una nuova semente di cereali oltre che a 12-15 anni di lavoro costa circa 1 milione di euro, la legge è stata fatta appositamente per le multinazionali ed anche il bio prono e supino si adegua.
Il biologico ed il biodinamico sono stretti parenti con la biodiversità e la certificazione biologica proibisce di usare la biodiversità!!!! Tutto quadra con il sonno della ragione che genera mostri …
La legislazione biologica e biodinamica faccia sua la sentenza della Corte di Giustizia Europea ed inoltre vieti (come ha già fatto la Biosuisse per molti cereali) l’uso di molti ibridi per il biologico!
Troverete su questa news letter un articolo sulle sementi ibride a sterilità maschile citoplasmatica, leggetelo: un orrore! Usati anche nel bio ….
Da questi due esempi potrebbe ripartire una sana rielaborazione cosciente e consapevole dell’agricoltura biologica e biodinamica altrimenti avremo un marchietto (marchetta) che pagheremo cara per il nulla, come la recente lunga e penosa strada per la stupida legislazione per il vino biologico!!!!
E poi ci sarebbe da parlare della qualità dell’acqua, dell’uso della musica in agricoltura, dell’alchimia nella natura, della formazione spirituale dell’agricoltore, ma si è fatto tardi e ne parlerò prossimamente.
Mettiamo un po’ di semi nell’humus.
Ivo Bertaina
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