PORTIAMO LUCE E CALORE NELLE NOSTRE COLTURE

Questo maggio  piovoso  che contrasta col maggio secco dell’anno scorso ci fa capire che la Terra quando è malata ha ancora la forza di autocurarsi: l’acqua, come un animale celeste, purga e  transustanzia le varie problematiche, troppo spesso causate da un irresponsabile uomo.   Pensate a come  gli inconsulti veleni autorizzati da uno stato in una condizione comatosa (per non dire altro) ed usati  dalla maggioranza degli umani  senza coscienza e  senza consapevolezza con la scusa   scientificamente  falsa di diserbare e proteggere (?????) le piante da funghi e parassiti, con la pioggia vengano diluiti e portati democraticamente in giro per i campi, i fiumi e potenzialmente in ogni casa ed in ogni cosa.

La mitologia greca del segno astrologico del Toro ci dice che  Giove, tramutatosi in Toro per sedurre Europa, si getta nel mare con avvinghiata sulla sua groppa la bellissima fanciulla: ebbene oggi abbiamo l’Europa coperta e lavata dall’acqua  che ci porta Giove.  La mitologia ci racconta che la Terra (Europa) per proteggersi dall’acqua (Mar Mediterraneo)  si affida al Toro, ovvero Giove (Gerarchie Spirituali): l’acqua porta (genera) nuova vita.

Ebbene anche R. Steiner ci ha rispiegato  in maniera moderna,  recentemente, queste cose in campo agricolo con l’agricoltura biodinamica: data la  assoluta carenza di luce e di calore  occorre usare al mattino presto   5 grammi di 501 con  10 grammi di 510 (cornozolfo)  dinamizzati un’ora in acqua a 40° assieme ad una tisana di equiseto bollita per un’ora (100 grammi  di equiseto arvense in 2 litri di acqua  portati a bollore per un’ora), e se continua questo  tempo ripeterlo ogni settimana.

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Ivo Bertaina

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