Agricoltura

Pioggia di Fitofarmaci pericolosi sui vigneti per smaltire le scorte!

Altro che “forti pendenze del terreno, impossibilità di mezzi meccanici, viticoltura eroica di qualità e competitiva, garanzie per l’ambiente circostante, tutela della qualità della vita” delle colline del prosecco!
La proroga, per irrorare con l’elicottero i vigneti del prosecco del Quartier del Piave, pubblicizzata con enfasi sulla stampa locale e nazionale due settimane fa, si riferisce in realtà (vedi bibliografia dei documenti posta sotto) allo smaltimento di scorte di fitofarmaci non più autorizzati a seguito del recepimento (anche se tardivo ) delle direttive UE che regola la produzione e il commercio di prodotti fitosanitari.
In particolare alcuni prodotti, e fra questi il “mancozeb” utilizzato per combattere la peronospora della vite, sono fortemente sospettati di essere altamente cancerogeni e, pertanto, il loro smaltimento come rifiuti agricoli pericolosi sarebbe stato estremamente costoso.
Uno studio scientifico pubblicato dal prof. Soffritti, direttore scientifico del Centro ricerche per la prevenzione del cancro della Fondazione Ramazzini di Bologna ha dimostrato che il “mancozeb”, utilizzato in Italia da oltre 40 anni, è un cancerogeno multipotente capace cioè di aggredire vari organi e tessuti.
La pericolosità è stata confermata anche dal prof. Mantovani dell’Istituto Superiore della sanità in un programma di ricerca finanziato dal Servizio Sanitario Nazionale in cui vengono evidenziati i potenziali effetti endocrini dell’etilene bisditiocarbammatil (mancozeb) in quanto agiscono da stimolatori o inibitori dell’attività ormonale determinando alterazioni dei processi riproduttivi e dello sviluppo pre e post-natale (disfunzioni della tiroide, infertilità maschile per alterazioni degli spermatozoi, abortività precoce, patologie metaboliche quali l’osteoporosi postmenopausale,…) .
Stupisce che questa proroga per l’irrorazione da elicottero di 45 giorni sia stata concessa dal Ministero della Salute. Questo ministero infatti, non è stato mai citato dalla stampa che ha invece citato come autorizzatore il ministro Paolo De Castro delle politiche agricole, che non c’entra niente.
È sconcertante che la motivazione della proroga sia poi lo “smaltimento delle scorte”!
La coltivazione della vite non c’entra per nulla!
La proroga infatti parte dal 13 luglio e si protrae fino alla fine di agosto! In questo periodo (a causa dell’anomalo andamento climatico) l’uva prosecco è già nella fase di invaiatura (cioè sta maturando). Si prevede pertanto una vendemmia anticipata di 15 giorni, cosicché a fine agosto i trattamenti verrebbero effettuati sin quasi alla vendemmia e quindi riverserebbero massicciamente nel vino (oltre che sui vendemmiatori).
La peronospora non si sviluppa in mancanza di piogge e, semmai, nel periodo finale luglio-agosto si dovrebbero usare prodotti rameici e non certo il “mancozeb”, come da indicazioni precise fornite dai vari enti (Coditv, Consorzio di tutela, Cecat)
Ritornando ai trattamenti con l’elicottero, la popolazione residente (vedi forum sul sito Valdonet) è preoccupata per gli effetti sulla salute e si sente impotente di fronte alla possibilità di difendersi dalla contaminazione. I vigneti sono infatti a ridosso dei centri abitati, intorno alle case sparse nella campagna e sulla collina e si estendono fino ai bordi delle strade.
Dunque la mancanza totale di informazione alla popolazione (e la scarsissima informazione fornita agli stessi viticoltori che sono 3.352 nella sola zona del prosecco DOC) dovrebbe far riflettere le Istituzioni pubbliche preposte alla salvaguardia della salute (i Sindaci in primis, le ULSS, il Servizio Sanitario regionale oltre a quello nazionale) sugli

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effetti a medio-lungo termine di questo avvelenamento collettivo. Il pericolo non è tanto la “tossicità acuta” cioè l’intossicazione durante i trattamenti, ma la “tossicità cronica” cioè l’accumulo nel tempo delle sostanze tossiche, i cui effetti devastanti (cancro) si manifestano a distanza di anni.
“Considerare la pericolosità di una sostanza attiva solo sulla base degli effetti acuti, cioè
sulla base della DL50 e CL50, non permette però di stabilire la capacità della sostanza di
provocare danni cronici. Questi ultimi infatti possono essere causati da un PF indipendentemente
dalla sua tossicità acuta; in altre parole prodotti di bassa tossicità acuta, se assorbiti
attraverso esposizioni prolungate, possono provocare effetti nocivi di tipo cronico.
Tra gli effetti di tipo cronico vanno considerati:
• gli effetti mutageni: consistono in alterazioni del patrimonio genetico e possono
dare luogo a malattie genetiche ereditarie o a tumori;
• gli effetti teratogeni: consistono nella comparsa di malformazioni nel feto;
• gli effetti cancerogeni: consistono nella comparsa di tumori nell’uomo.”
Pag. 68 della GUIDA PER IL CORRETTO IMPIEGO DEI PRODOTTI FITOSANITARI
(Documento emesso dalla Regione Veneto)
Per tutto quanto esposto chiediamo le dimissioni dei politici che si sono impegnati personalmente e tanto hanno insistito per questa soluzione rivolgendosi al Ministro delle politiche agricole, mentre il ministero competente è e deve essere solo il ministero della Salute.
La Salute è infatti il valore primario da tutelare.

Cordiali saluti
Gianluigi Salvador
Comitato WWF Refrontolo
Referente energia e rifiuti WWF Veneto
Luciano De Biasi
Referente agricoltura WWF
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BIBLIOGRAFIA dei documenti utilizzati per il comunicato stampa
I fatti e relativi documenti
Doc. 1
05/02/2007 Eliconsorzio chiede NULLA OSTA alla ULS 7 settore Igiene Pubblica per
8/10 trattamenti nel periodo maggio – agosto 2007-07-27 dei seguenti fitofarmaci:
– Aviocaffaro (rame metallo 20% da ossicloruro tetraramico) vedi scheda doc. 9
– Nemispor (MANCOZEB 70 %) “ “ “ 8/A
– Zolfo A.S. (zolfo 85 %) “ “ “ 8/B
tutti della ditta ISAGRO Italia
Doc. 2
05/03/2007 ULSS 7 rilascia PARERE FAVOREVOLE per 10 trattamenti dei sopraindicati prodotti
subordinato all’osservanza della Delibera della Giunta Regionale del Veneto n. 1720 del 18/06/2004 e detta alcune prescrizioni
Doc. 3
06/03/2007 Giunta regionale del Veneto (Unità periferica per i servizi fitosanitari – dott. Giovanni Zanini) chiede alle USL 7 e 8 un parere preventivo conformemente alla delibera regionale sopra citata e le informa che il periodo di utilizzo dei fitofarmaci in questione possono esse utilizzati entro e non oltre il 12/07/2007
Allega i decreti del direttore generale del Ministero della Salute del 05/02/2007- Dott. Silvio Borrello (doc. 4 e 5) che in base al recepimento delle direttive 1999/45/CE e 2001/60/CE, si DECRETA LA REVOCA DELL’AUTORIZZAZIONE dei prodotti fitosanitari in questione nonché del prodotto denominato ANTIDERIVA CAFFARO e fissa il termine sopra citato per lo SMALTIMENTO DELLE SCORTE.

Doc. 6
30/03/2007 Giunta regionale del Veneto (Unità periferica per i servizi fitosanitari – dott. Giovanni Zanini) comunica all’Eliconsorzio e alla USL 7 l’AUTORIZZAZIONE all’utilizzo dei fitofarmaci in questione fino alla data del 12/07/2007
Doc. 7
11/07/2007 Giunta regionale del Veneto (Unità periferica per i servizi fitosanitari – dott. Giovanni Zanini) comunica all’Eliconsorzio e alla USL 7 e 8 che con decreto del direttore generale del Ministero della Salute del 07/07/2007 AUTORIZZA LO SMALTIMENTO DEI PRODOTTI CITATI PER ULTERIORI 45 GIORNI A PARTIRE DAL 13 LUGLIO 2007. (solo per zona Prosecco)
Altri documenti relativi al MANCOZEB

Decreto 07/03/2006 – Ministero della Salute
In attuazione della direttiva 2005/72/CE le sostanze attive: clorpirifos metile, mancozeb, maneb e metiram vengono incluse nell’allegato 1 del DL 17 marzo 1995 n. 194 e determina le disposizioni per la
– VALUTAZIONE
– AUTORIZZAZIONE E
– RI-REGISTRAZIONE
Secondo le linee guida del documento SANCO (Direzione generale della salute e tutela dei consumatori presso la Commissione UE) in materia di autorizzazioni alla produzione e commercializzazione di prodotti fitosanitari.

Comunicazione della XXII Commissione permanente 25/03/2003
Procedure di infrazione n. 2000/2074 del 03/08/2000 e n. 2002/377 del 11/07/2002 e successiva messa in mora nei confronti dell’Italia per mancata trasmissione delle relazioni di valutazione di alcune sostanze attive già commercializzate o nuove (MCPA, Mancozeb, Metamidofos, Paration metile e Zineb)

Relazione Eliconsorzio – anno 2005

Analisi ARPAV del 12/07/05 e allegate schede tossicologiche del MANCOZEB

Intervista al prof Soffritti direttore del centro ricerche sul cancro della Fondazione Ramazzini di Bologna e pubblicazione scientifica sul MANCOZEB

Regione Toscana: monitoraggio dell’esposizione a MANCOZEB ed etilentiourea degli operatori agricoli e della popolazione generale nel territorio del Chianti

Dipartimento di Medicina del lavoro : monitoraggio biologico dell’esposizione professionale a MANCOZEB nella coltura della vite

Istituto Superiore della Sanità : esposizione umana a sostanze chimiche con effetti endocrini e salute riproduttiva. (Responsabile scientifico prof. Alberto Montagnani) Ricerca sui principali gruppi di pesticidi con potenziali effetti endocrini e fra questi l’ etilene bisditiocarbammatil (mancozeb)

Tecnobios procreazione srl: la tossicologia della riproduzione. (effetti del mancozeb sul sistema immunitario e danni a livello riproduttivo
Altri documenti relativi all’uso dei fitofarmaci in viticoltura

Consorzio di tutela del prosecco: indicazioni e calendario per l’utilizzo dei prodotti fitosanitari
Consorzio di tutela del prosecco: dati sulle potenzialità produttive della DOC
CODITV Srl : Agrinotizie – bollettini dei trattamenti

Dati sull’uso dei fitofarmaci nel zona prosecco DOC
Fonte: supplemento n. 5/6 nov. 2005 Consorzio Tutela del vino prosecco DOC
Superficie dei vigneti iscritti: ha 4.352
Viticoltori: n° 3.352
Fonte: Relazione conclusiva annata 2005 – Eliconsorzio del prosecco
Soci Eliconsorzio: n° 320 (anno 2005)
Superficie trattata: ha 248 ( “ )

Quantità di mancozeb utilizzato per ogni trattamento
Dose prescritta: da 250 a 400 gr x hl d’acqua
Per 1 ettaro si impiegano 15 hl di acqua circa
Considerando una dose media di 300 gr si impiegano 4,5 kg di mancozeb per ettaro
La superficie del prosecco DOC è di 4.352 ha e pertanto si utilizzano 20.000 kg per ogni trattamento (20 t)
con elicottero e irroratori da terra

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