Piemonte: “a causa dei pesticidi tanti agricoltori colpiti da Sla?”. Indagine di Guariniello

Ebbene sì: basta con le immagini di bucolica salubrità di vita e lavoro agresti!
La Sla, sclerosi laterale amiotrofica, la terribile malattia senza cura e scampo, ha colpito solo in Piemonte, in questi ultimi anni, 123 contadini, di cui ben 20 giovani, sotto i 30 anni.
Il dato emerge dall’analisi delle schede di dimissioni ospedaliere che Raffaele Guariniello aveva chiesto di raccogliere alla Regione attraverso le Asl piemontesi. Per l’esperto in Sla, professor Chiò:“Il periodo di esposizione più importante al rischio è fra i 15 e i 30 anni di vita. Per quanto riguarda l’agricoltura, non è detto che siano quanti svolgano o abbiano svolto questo lavoro ad essere più a rischio di altre categorie. Conta l’essere stati a contatto, e a lungo, con l’ambiente agricolo”.
Guariniello: «Vi sono solo ipotesi di lavoro, in questo caso sospettiamo dei pesticidi e di altre sostanze tossiche largamente usati in agricoltura, analogamente con quella del trattamento chimico per i campi di calcio, almeno di certi campi di calcio».
Come nel caso dell’Italsider di Taranto buona parte della questione sembra incentrarsi (o meglio celarsi) nella raccolta di dati epidemiologici.
Abbiamo un relativamente efficiente Servizio Sanitario Nazionale che non sa (o non vuole sapere?) quanti siano i cittadini, provenienti da ambito agricolo, afflitti e/o deceduti per la malattia neurodegenerativa?
In effetti, Guariniello si era posto, tempo or sono, analogo quesito sull’incidenza di Sla tra quegli sportivi di discipline a costante contatto con l’erba, debitamente “curata” con erbicidi, defolianti e insetticidi.
I calciatori, diversamente da altri sport, sono in continuo contatto con l’erba dei campi,  esposti ai pesticidi sia per le abrasioni cutanee e sia per la pressione della palla sulle gambe. Un’esposizione paragonabile a quella professionale degli agricoltori.
Non a caso, infatti, la devastante patologia neurodegenerativa che provoca l’irreversibile perdita di motoneuroni è anche chiamata il male di Lou Gehrig, il giocatore americano di baseball morto nel 1941di Sla.
Lo studio sui 24.000 calciatori italiani, condotto a seguito dell’inchiesta promossa da Guariniello nel 1999, ha evidenziato un rischio circa 10 volte più alto per i calciatori, rispetto al resto della popolazione.
Un successivo studio del 2009 condotto su 7325 calciatori italiani, attivi tra il 1970 e il 2002, di serie A e B, ha accertato un incremento dell’incidenza di mortalità da Sla 16 volte più alta rispetto alla popolazione generale.
Analogamente uno studio, del 2007, su 3.891 giocatori della National Football League (Nfl) degli Usa ha evidenziato fra questi sportivi un’incidenza di Sla ben 40 volte più alta del normale.
In proposito un interessante articolo di sintesi di Davide Manucra, pubblicato dalla rivista dell’ARPA dell’Emilia Romagna, così conclude: “(…) il campo da gioco rappresenta al momento il solo fattore comune al calcio e agli altri sport praticati dai giocatori morti di Sla negli Usa, in Italia e in Inghilterra” .
D’altra parte è stato riconosciuto recentemente (articolo di Le Monde) in Francia, (anche a seguito di un duro conflitto giuridico che ha visto la totale sconfitta della Monsanto- vedi articolo di Le Monde)  il Parkinson, quale : “malattia professionale degli agricoltori”:
E a rincarare la dose una recente ricerca scientifica – denominata Phytomer – dell’INSERM (National Institute of Health and Medical Research), presentata a maggio a Parigi, ha accertato che gli agricoltori, i viticoltori in particolare, possono subire una perdita delle capacità cognitive e disabilità cervello, a causa del contatto  con limitate dosi di pesticidi.(articolo di Le Monde)
Lo studio durato 12 anni, e finanziato dall’Anses (Agenzia nazionale per la sicurezza alimentare, nutrizione, ambiente e lavoro), ha monitorato un campione di 929 agricoltori di età compresa tra 42-57 anni, del dipartimento della Gironda.
Isabelle Baldi e la sua equipe hanno verificato l’effetto dell’esposizione ai pesticidi, con test neuropsicologici, e accertato la percentuale di viticoltori che mostra segni di declino delle performance cognitive a seguito d’esposizione ai pesticidi. Con tra l’altro diminuzione della memoria, della concentrazione o della semplice presenza.
Il 50% dei vigneron seguiti dallo studio ha manifestato effetti significativi del deterioramento delle funzioni cerebrali.           
Sta assumendo una dimensione oramai imponente e assai preoccupante la mole dei lavori scientifici che indica una connessione diretta tra pesticidi e disturbi cerebrali:
– Studio scientifico per cui esposizione a pesticidi può comportare un rischio maggiore di sviluppo del Parkinson e dell’Alzheimer: (R.Lewin, Parkinson’s disease : an environmental cause ? Science 229(1985) 257-258-258).
– Studio francese per cui l’utilizzo agricolo dei pesticidi moltiplica il rischio di contrarre il Parkinson per 5,6 e quello di sviluppare l’Alzheimer di 2,4 volte, rispetto alla popolazione non direttamente esposta a pesticidi (I; Baldi et al. 2003).
– “Le sostanze chimiche perturbatrici del sistema endocrino possono interferire con lo sviluppo neurologico e comportamentale, e di conseguenza con il potenziale degli individui esposti in utero … Questa perdita di potenziale … può assumere la forma di anomalie fisiche o comportamentali. Può manifestarsi come una riduzione della capacità mentale, minore capacità di adattamento sociale, menomata capacità di risposta agli stimoli ambientali, … ecc.” (Erice Statement. In “ Chemicals and the brain”. Rachel’s environment and health weekly n° 499 et n° 501. http://www.monitor.net/rachel/rehw-home.html)
– Studio del dottor Dott. Porter che ha dichiarato “Al ventesimo giorno di gravidanza, quando il tubo neurale del feto si chiude se riceve una dose di pesticidi … il suo livello di ormone tiroideo, sale o scende; l’ormone attraversa la placenta e può influenzare irreversibilmente lo sviluppo del cervello.”    (Porter et al. 1999. Endocrine, immune and behavioral effects of aldicarb, atrazine and nitrate mixtures at groundwater concentrations. Toxicology and industrial health 15 : pp133-150.)

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