Etimologicamente cintura deriva dal latino cingere, che significa legare od anche corazza, protezione; sempre dalla stessa radice derivano, incinta (cinta intorno = gravida), succinto (rialzare, stretto sotto la cintura) e discinto ovvero etimologicamente “che porta la tunica senza cintura”.
Tutta la nostra vita e la vita dell’universo è compenetrata di grandi e poderose cinture che servono sia per proteggere, per aiutare che per legare, per non dare libertà: la stessa cinghia può essere usata sia per tenere su i pantaloni, per tirare qualcuno, per aiutarlo ad uscire da un guado o per picchiare, per ferire, per provocare sofferenza, per legare, per togliere libertà: tante cinture che creiamo per evolvere, per difenderci e proteggerci anche solo momentanee e cinture che gli altri ci creano per isolarci, sopraffarci, umiliarci o per approfittare di noi. La stessa paura è una grande, grave ed invisibile cinghia che ci impedisce di evolvere, di diventare umani.
Lo stesso Universo è pieno di cinture visibili e meno visibili, oggi spesso non percepibili con i sensi comuni: ma sempre cinture sono e tutte cinture sane ed utili per lo sviluppo dell’essere umano. Senza andare troppo lontano, restando nel campo delle conoscenze delle quali portiamo ancora qualche remota traccia, abbiamo la cintura più importante e conosciuta, ovvero la cintura zodiacale, la cintura dei 12 segni che percorre la Terra, la Luna ed il sistema solare nel suo continuo peregrinare: infatti etimologicamente zodiaco significa cintura, circolo delle figure celesti. La cintura zodiacale delimita il mondo dell’azione spirituale percepibile dall’uomo e nello stesso tempo proietta le sue forme creative ed i suoi pensieri morali eterni all’umano ed al vivente sulla Terra; oltre lo zodiaco c’è altro, per esempio i buchi neri, ma sarebbe difficile qui parlarne perché abbiamo oramai perso la comprensione dello zodiaco , figuratevi se possiamo coscientemente comprendere le azioni dei buchi neri e delle loro energie, il calore provocato da questi pensieri così vivi ci brucerebbe letteralmente il cervello. Più vicino a noi abbiamo altre cinture: la cintura di Saturno che era ed è la cintura tra mondo umano e mondo spirituale, oggi la cintura si è allargata un po’, la materia, la sostanza fisica è un po’ “ingrassata” con la scoperta recente di Urano, Nettuno e Plutone e tra un po’ si scoprirà anche Transpluto o Rigal: ogni pianeta del sistema solare con la sua orbita crea una sua personale cintura ed un suo effetto fortissimo, nettissimo e percepibilissimo per tutti gli esseri viventi e non solo: fino al ‘700 l’uomo era immerso in 7 cinture spirituali (Saturno, Giove, Marte, Venere, Mercurio, Sole e Luna) e da questa cintura vengono i nomi dei giorni della settimana che “cingono” e delimitano e danno il ritmo nel 7 all’agire umano terrestre. L’agire spirituale viene invece cadenzato dalla cintura più grande dei 12 mesi ( i 12 segni zodiacali) e dalla durata media della vita (72 anni x 360 gradi = 25920 anni, ovvero la durata dell’anno platonico, il tempo che il sistema solare ci mette per far il giro completo dello zodiaco). La cintura più prossima che riusciamo ancora fumosamente a percepire è la cintura della rotazione sinodica della Luna intorno alla Terra, 29,5 giorni (circa 30 gradi terrestri) per arrivare alla cintura fisica della Terra nelle sue 24 ore di rotazione su se stessa (circa 1 grado terrestre).
Anche l’uomo nel suo evolvere, “progredire”, si è dotato di cinture e coperture: l’uomo primitivo viveva praticamente nudo, prima ancora anche senza un vero e proprio corpo fisico delimitato, poi solo molto recentemente nella sua evoluzione, indurendosi ed isolandosi dall’ambiente si è vestito di pelli, di tuniche: questo “coprirsi” per me significa che con il portare “pezzi di animali o di vegetali” porta con sè, sopporta e comporta insieme il destino comune dei vegetali e degli animali : fin dall’epoca babilonese la prima cintura è stata messa sulla cosiddetta “vita” al centro del nostro corpo, dividendo di fatto la parte superiore umana, la parte solare, il cuore e la testa, sede del pensiero, dalla parte inferiore, la parte lunare, gli organi riproduttivi e del movimento. E da sempre le cinture di morbido cuoio o di fibra vegetale venivano adornate con metalli duri e preziosi: sappiamo che i metalli sono resti terrestri dei pianeti del sistema solare, all’inizio della sua creazione, quando tutto il sistema solare era un unicum.
Tra maschi e femmine sono stati gli uomini che prima di tutti hanno messo questa cintura, questa divisione; nel medioevo i frati, per eccellenza, avevano questa cintura di corda con magari quattro nodi; il nodo della cintura era a destra o sinistra è riferito al maschile od al femminile, i quattro nodi sulla cordicella sono riferiti ai quattro elementi; oggi la cintura si chiude al centro della pancia, sull’ombelico, sopra gli organi sessuali, crea un distacco netto degli organi sessuali dal cuore. Una seconda cintura è stata usata fin dall’antichità soprattutto dalla donna, le collane, che adornano il collo e scendono, invitanti e preziose, verso il seno, hanno segnato una seconda importante delimitazione. L’uomo questa delimitazione la ha messa molto più tardi al collo, la cravatta: l’origine del nome deriva dai cavalieri croati che aveva assoldato Luigi XIV (1638 – 1715) che portavano questo strano pezzo di stoffa al collo, re che per pura combinazione fu a sua volta “cravattato” , fu decapitato dalla rivoluzione francese.
Quindi con l’uso della collana, della cravatta e della cintura l’essere umano divide, crea un confine netto e cosciente tra i suoi tre campi prettamente umani: la collana e la cravatta delimitano il pensare (testa) dal sentire (tronco, corpo) e la cinghia o cintura delimita il sentire (tronco, corpo) dal volere (arti): questa divisione “artificiale” e voluta è funzionale ed utile per sviluppare col capo liberi pensieri, per dare i nostri frutti interiori, spirituali; perché come diceva qualcuno “la vera azione è solo quella interiore” e la delimitazione di questi tre campi ne aiuta di fatto lo sviluppo, lo specializza con la libera azione umana. Il pensare, sentire e volere corrispondono allo spirito, anima e corpo, o corrispondono alla triarticolazione sociale di Rudolf Steiner o corrispondono ancora al Sal, Mercur e Sulphur della vera Alchimia.
Dato che nell’essere umano sono rappresentati i 12 segni zodiacali la cintura alla vita delimita anche due parti dello zodiaco: 5 segni sopra la cintura, nella parte solare del corpo con la Vergine presente nelle due parti, a fare da medium e 6 segni sotto la cintura, la parte lunare del corpo umano e già questo ci dice qualcosa sul tempo che l’uomo deve ancora passare per evolversi completamente:
l’Ariete è collegato alla testa
il Toro al collo ed alla gola
i Gemelli alle spalle, braccia e mani
il Cancro alla cassa toracica
Il Leone al cuore ed al sangue
La Vergine al metabolismo
La Bilancia alle anche ed ai reni
Lo Scorpione ai genitali
Il Sagittario alle cosce
Il Capricorno alle ginocchia
L’Acquario ai polpacci
I Pesci ai Piedi
Con l’uso della collana e della cravatta si sono ancora ulteriormente isolati i segni dell’Ariete (testa) e Toro (collo e gola) dai altri tre segni solari: facessimo una squadra di calcio potremmo dire che l’uomo oggi gioca con il modulo 6-1-3-2!
Ma ci sono tante altre cinture, tante altre divisioni create dall’uomo nelal sua evoluzione nel suo corpo dalla Terra e dal Cosmo:
1) il cappello che copre la testa, (per i re c’era la corona) (ariete)
2) gli orecchini ed i piercing sul volto (ariete)
3) la cravatta o la sciarpa che copre, protegge o adorna il collo (Toro)
4) le collane nella donna, già ben prima dell’uso della cravatta, hanno avuto lo stesso scopo di separare, in una maniera più blanda, il pensare dal sentire (Toro)
5) lo scialle, usato soprattutto dalla donna, equilibra e doma la doppia azione dei Gemelli
6) il soprabito, cappotto o pelliccia (Gemelli, Leone, Cancro, Vergine, Bilancia, Scorpione, Sagittario, Capricorno ed Acquario), qui si concentra il maggior numero di segni, ben 9 segni, coperti da un indumento
7) la giacca, la camicia o maglietta (qui si concentra il maggior numero di capi indossati e di coperture una sopra l’altra, come non solo a proteggere ma a non volere nessun contatto con l’esterno) che coprono le spalle, la cassa toracica e soprattutto il cuore (Gemelli, Leone e Cancro)
8) i guanti, gli anelli alle dita ed i braccialetti che anticamente adornavano non solo il polso ma le intere braccia femminili (Gemelli)
9) la cintura o le catenelle in vita (Vergine)
10) le gonne (Vergine, Bilancia, Scorpione e Sagittario)
11) i pantaloni (Vergine, Bilancia, Scorpione, Sagittario, Capricorno ed Acquario)
12) le mutande, anche qui doppia protezione con i pantaloni o la gonna per gli importanti (ma legati al mondo animale) apparati genitali (Scorpione)
13) le calze o le preziose cavigliere (Acquario e Pesci)
14) le scarpe che chiudono e proteggono il piede, le ciabatte che lasciano scoperto e libero il tallone (ricordatevi quello di Achille) od i sandali che fasciano il piede ma lo lasciano a contatto con l’aria e con la polvere, non a caso usati dai frati (Pesci)
15) poi ci sarebbe il pigiama per la notte, che come un capotto copre ben 9 segni oppure per chi dorme nudo o con mutande e maglietta le “celesti” lenzuola e le coperte che ricoprono come una piccola morte quasi tutto il corpo lasciando scoperto solo la testa (l’ariete).
16) Simili al pigiama abbiamo l’azione dell’accappatoio da bagno e la vestaglia che nasconde e copre il pigiama, entrambe lavorano sui 9 segni menzionati in tempi più brevi e particolari
17) Una menzione speciale va per chi si fa tatuaggi o piercing su tutto il corpo, una vecchissima tradizione tribale primitiva dell’uomo che non usava ancora il pensiero, che ben poco ha di umano e che deturpa il nostro tempio, il nostro corpo, semplicemente per apparire quel che non si è: una seconda pelle minerale, eternamente uguale senza nessuna possibilità evolutiva, fredda e scura, pelle falsa per chi non ha le palle (di diventare uomo dentro).
Curiosamente, quando il mondo spirituale si avvicina alla Terra (da San Michele a Pasqua) l’uomo si copre maggiormente di indumenti, come se si volesse proteggere o sottrarsi, a parte dal freddo fisico, all’influenza delle stesse Gerarchie Spirituali; il centro di questo periodo altamente spirituale per la Terra è rappresentato dalle 12 Notti Sante, il 12 è il ritmo spirituale, i 12 suoni spirituali. Quando invece il mondo spirituale si allontana dalla Terra (da Pasqua a San Michele) l’uomo si scopre, si toglie i vestiti, a parte per il calore fisico, come se volesse sentire, pentito del suo agire, sulla sua pelle l’ultimo riverbero delle loro creative forze, ovvero la nostalgia di un tempo idilliaco inesorabilmente perduto; l’inizio di questo drammatico ed incosciente periodo è rappresentato dalla Settimana Santa di Pasqua, il 7 è il ritmo umano, le 7 note naturali. Sempre curioso è anche il fatto che chi usa molto i guanti ed i calzari (scarpe e calze) ha spesso paura del contatto con la terra, lo rifiuta, ne ha paura, eppure lui stesso è fatto di terra, di forze eteriche ed animiche oltre che di spirito: mentre andare a passeggio a piedi nudi è il più bel massaggio o carezza che possiamo avere dalla nostra Madre Terra e la sensazione che ne abbiamo sulle piante dei piedi ne rappresenta il suo stato karmico da noi stessi causato, mentre toccare con le mani il mondo e farsi da lei toccare è il primo gesto per diventare umano e scoprire il nostro grado di umanità.
Altre cinture da molto visibili a praticamente invisibili, ovvero cinture fisiche, eteriche, animiche e spirituali ma dagli effetti molto visibili e formanti o deformanti per chi le ha, possono essere:
1) la paura
2) il partner
3) la famiglia
4) gli amici
5) l’ambiente di lavoro
6) l’ambiente sociale
7) l’ambiente politico/statale
8) l’ambiente religioso
9) l’ambiente fisico dove si vive
10) il tempo e lo spazio da dedicare a se stessi
11)la durata della nostra vita
12) il karma
Per analizzarli e darne evidenza ci vorrebbero molte pagine, ma cerchiamo di farne una sintesi: secondo me una delle più pericolose cinture negative che ci creiamo ed aiutiamo spesso a crearci è quella della paura:
1) la paura ci frena, ci fotte, ci blocca, ci tarpa le ali: questo i poteri politici e religiosi lo sanno da millenni e li usano a piene mani, soprattutto oggi che l’uomo può evolvere più rapidamente ed individualmente che in passato. La cosa che ci salva è che una bella crisi economica, come quella che stiamo affrontando, si può trasformare magicamente e consapevolmente di fatto in una grande crisi (ovvero opportunità) evolutiva e spirituale!
2) Per una vita che dia tanti frutti ci vuole un degno partner: il grande scrittore russo Tolstoi diceva che “dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna” e viceversa; se il partner è un “vampiro di forze vitali” è come una cinghia che ci soffoca a poco a poco, se il partner ci ama ed è giusto si comporta come dice Sant’Agostino “Ama e fai cosa vuoi”.
3) La famiglia, ovvero i genitori ed anche i figli od i parenti prossimi possono essere dei grandi serbatoi di vitalità e idee di progresso spirituale e spesso ne diventano invece una cintura, un blocco; una serie di vampiri di vita che ci impediscono di vivere ed essere realmente umani. Questo dipende in gran parte dall’educazione data ed avuta in famiglia e nella scuola.
4) I veri amici sono pochi ed importanti ed è difficile avere veri amici che non ti usino ma ti aiutino a crescere: più diventi importante e più trovi decine di “leccaculi”, meno sei importante e meno ti si avvicinano: impariamo a cingerci di amici interessati al’umano che trovano in noi.
5) L’ambiente di lavoro è una grande cinghia di trasmissione di energia o di blocco delle stesse: spesso è uno dei campi più minati ed occorre uscirne in tempo e trovarne altri, non è così difficile, basta credere in noi: siamo noi stessi il centro dell’universo!
6) L’ambiente sociale dove viviamo: vicini, conoscenti, incontri apparentemente “casuali” etc. sono un altro elemento di trasmissione o di non trasmissione di umanità e di sviluppo importantissimo, agiscono sul nostro confine spirituale ed in questo ambiente la nostra sensibilità o “diversità” da molto interesse o meglio ancora fastidio.
7) L’ambiente politico – statale è una grande cinghia arimanica che spesso stritola i cittadini “per il bene comune di interessi terreni molto privati ed oscuri”
8) Oggi l’ambiente religioso, spesso luciferico, ha perso grande parte del suo opprimente e nero potere, ma nei secoli passati ha rovinato e dato dolore a milioni di esseri umani dando giudizi e pene nel nome di un nero signore (terreno), non certo nel nome di Dio che di giudizi non ne da mai. Spesso la religione più che re-ligere (rilegare cielo e terra) divide ancora di più, come fanno oggi i partiti politici.
9) L’ambiente fisico, geografico, meteorologico dove viviamo incide molto sul nostro umore, sulla nostra salute e sul corpo fisico: più siamo indecisi e più incide, più siamo forti e più noi incidiamo su questi fattori umanizzandoli e redimendoli.
10) Il tempo e lo spazio che dedichiamo ai nostri interessi personali, al nostro cuore, alla meditazione, alla preghiera, al rapporto con il mondo fisico e spirituale: uno spazio piccolo e privato ma basilare per ritrovare la nostra “via di casa” spirituale. Indispensabile avere, solo per noi, qualche minuto al mattino ed alla sera, una vera cinghia vitale di crescita spirituale.
11) La durata della nostra vita che apparentemente non conosciamo e la vera lunghezza della nostra cinghia terrena, che non va né allentata, né sprecata né troppo tirata, né bruciata; Rudolf Steiner accenna a questo importante fatto quando parla della “strada delle 16 rovine”.
12) Il karma è la cinghia più grande, più importante che da questi decenni possiamo iniziare a conoscere bene e srotolare, legare e slegare, creare e distruggere con l’aiuto del Cristo, condividere e consumare con coscienza e consapevolezza.
La numerose cinture, le cinghie umane e subumane terrene, che ci altri ci creano e che noi stessi creiamo e che ci avvolgono o quelle cinghie che il cielo ci dona (e che quasi mai usiamo e apprezziamo) devono diventare il vero humus, la catena di trasmissione vivente, “l’humanità” che ci serve per concimare, ovvero conciare, combinare il Cielo con la Terra, perché solamente con l’humus creato dall’uomo facendo sposare cielo e terra, la stessa terra, le piante e gli animali potranno evolvere spiritualmente, solo così l’uomo può diventare un essere puramente spirituale. Così, solo con il conoscere ed usare le diverse cinture, le cinghie spirituali che le Gerarchie Spirituali ci hanno donato, potremo evolverci e liberandoci e transustanziando quelle troppe cinture e legacci che noi od altri abbiamo creato e formato sulla Terra, potremo un giorno diventare quei figli umani che il mondo spirituale aspetta in religioso silenzio da tempo, ricordando che il silenzio è il possente suono delle musiche delle sfere del nostro pensiero morale umano come un frutto maturo che si stacca dalla pianta sulla quale è cresciuta.
Ivo Bertaina
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