maggio 2011

MOTOTOPO ED AUTOGATTO:
OVVERO COME “ROMPERE LE PALLE” CON LE MOTO ED I FUORISTRADA SOTTO CASA TUA.

Quando ero piccolo, sembra impossibile ma vi assicuro che sono stato piccolo, amavo guardare in televisione i cartoni animati di Hanna e Barbera di Mototopo ed Autogatto, probabilmente qualcuno della mia età li ricorda …
Le loro avventure fatte nel ricorrersi in ogni dove mi ricordano molto i due soggetti dei quali voglio parlarvi; Mototopo che rappresenta i motociclisti “della domenica” che girano per i boschi e le campagne con le loro roboanti ed arimaniche moto da cross con tanto di tute, scarponi, guantoni e caschi firmati “Grancoglione” che probabilmente per loro manifesta impotenza sessuale cercano di avere dei goduriosi e roboanti orgasmi meccanici cavalcando la loro bella moto come se fosse un megavibratore ululante di piacere motorizzato ed Autogatto, ovvero i cacciatori, luciferini esseri umani che con la inevasa nostalgia di ritornar bambini, che vanno in giro come una tribù di uomini primitivi (solo nel cervello), con tanto di mute di schizzati e guaianti cani, muniti di fucili super sofisticati, super automatici e superleggeri con supercannocchiali alla guida di megafuoristrada ad impallinare troppo facilmente le feroci e selvatiche bestie del bosco, ovvero i “non –animali di allevamento” di oggi.
Io se avessi voglia di fare il cacciatore ci andrei con arco e frecce, la lotta sarebbe più alla pari; non superattrezzato come loro, vi ricordate cosa diceva una recente pubblicità? “Volete vincere facile???”

Io ho la fortuna di abitare in una casa immersa in un bosco e nei pochi momenti che ci sono amo godere del silenzio e della pace di un luogo dove gli unici suoni dovrebbero essere i canti degli uccelli, lo scrosciare dell’acqua ed il sibilo del vento.
Purtroppo però dalla primavera ad autunno inoltrato qualche decina di “cittadini disturbanti e disturbati” hanno la pessima abitudine di usare le nostre strade interpoderali (ad uso esclusivo dei proprietari dei terreni adiacenti) per sfogare le loro “turbe represse” facendo un casino infernale per ore ed ore e rovinando strade e terreni non di loro proprietà.
Le strade sono state rimesse in buono stato grazie al lavoro ed ai soldini di noi stessi proprietari e questi “gradassi piccoli casinisti moto dotati” non solo rovinano la strada ma spesso hanno anche il becco di fare rally con le loro moto sui terreni coltivati!

Mi piacerebbe sapere cosa direbbero se andassi nel loro giardino a fare rally anche solo con la mia bici (io non ho la moto).
Come ho detto, la domenica (pomeriggio) è l’unico momento nel quale posso stare tranquillo con la famiglia e devo invece sorbirmi i loro “rumorosi sfoghi meccanico – acustici”: ho già informato i carabinieri ed il comune, abbiamo messo cartelli con il divieto che loro hanno allegramente divelto (forse se lo sono portati a casa come trofeo)…
Qualcuno sono riuscito a fermarlo e “farci due parole” spiegandogli che non sono a casa loro e non possono andarci con le moto, gli ho anche detto che esistono apposite piste da motocross dove possono fare tutte le evoluzioni che vogliono (pagando), mentre nei nostri boschi sono ben accolti se si fanno una bella e ristoratrice passeggiata a piedi, molto più utile, sorprendente e divertente che girare velocemente con un motore assordante sotto il (o nel) culo.
Alcuni che “hanno capito” non sono più tornati, altri invece insistono e continuano imperterriti a fare casino e danni: questo è il rispetto umano, soprattutto del “cittadino” che dopo una settimana di stress in città, per par condicio, viene a stressare anche chi abita in campagna.
Se vai in moto nel bosco, il bosco non lo vedi proprio e non ne cogli i suoi “frutti”, fra l’altro disturbando non solo noi umani ma anche e soprattutto gli esseri elementari che del bosco e delle campagne ne sono la vera ed insostituibile linfa vitale ed al loro passaggio scappano letteralmente causando danni irreparabili che loro, “i moto –dotati” nemmeno possono immaginare …

A livello legislativo regionale piemontese i commi 1° e 2° dell’art. 11 della legge regionale piemontese n. 32/1982 sanciscono incontrovertibilmente il divieto di compiere percorsi fuoristrada con ogni mezzo motorizzato, esteso anche ai sentieri di montagna e alle mulattiere, nonché alle piste e strade forestali. Il comma 6 della stessa legge introduce una eccezione per i mezzi impiegati nei lavori agro-silvo-pastorali e solo ed esclusivamente per i proprietari dei terreni stessi adiacenti alle strade interpoderali.
Quindi per i miei cari amici motociclisti la legge parla molto chiaro, mi piacerebbe sapere cosa prevedono le altre leggi regionali italiane di voi che mi leggete e soprattutto mi farebbe piacere sapere se anche voi avete dei cari “disturbati disturbatori” che vi rompono la quiete. Parlando con miei amici e conoscenti piemontesi so che è una pratica molto diffusa praticata da diversi esseri ignoranti e presuntuosi.

Un altro elemento, meno disturbante per i rumori causati, ma altrettanto dannoso è l’uso delle strade ed il passaggio sui terreni dei cacciatori.
E’ da dire che per i cacciatori vale la stessa legge 32/1982, commi 1 e 2; ed il comma 6 dice espressamente, che se anche fossero degli agricoltori proprietari di fondi ci possono andare con trattori o cingolati per lavori da fare nei loro terreni e la caccia non è lavoro agro-silvo-pastorlae, né tanto meno le jeep sono mezzi meccanici atti a fare questi lavori, quindi se proprio volete correre dietro a “simil-animali selvatici” fatelo almeno a piedi!
La cosa che è anche poco giusta è il fatto che se non vuoi far girare i cacciatori nel tuo podere devi per forza recintarlo tutto con costi esorbitati e poi in ogni caso loro entrerebbero lo stesso facendosi qualche varco; mi ricordo che anni fa gli agricoltori dovevano firmare una liberatoria per lasciare entrare i cacciatori sul proprio fondo e lo ritengo una cosa più giusta, ma per avere voti alle elezioni si fa qualsiasi cosa …

Io non sono mai stato un cacciatore e li vedo un po’ come dei nostalgici che anelano ad un ritorno ad essere “uomini primitivi”, una ricerca della tribù, un ritorno indietro verso la non-coscienza, verso l’anima di gruppo, ma fino a qui potrebbe andare anche bene così, ognuno gode come può e come vuole …
Anche perchè oggi non esiste più la caccia: i cinghiali che oggi sono moltissimi e fanno grandi danni all’agricoltura, non sono veri cinghiali ma porcastri che si riproducono come conigli e non come cinghiali (i veri cinghiali facevano uno o due, al massimo tre cuccioli, questi porcastri arrivano a dieci – dodici, ecco perché oggi sono un danno, è anche colpa dei cacciatori che eliminati i cinghiali hanno “creato” una nuova specie che è un “bubbone” per la natura, squilibrandola irreparabilmente.
Idem per i veri fagiani, quaglie e lepri oggi spariti completamente dalla natura ma “riallevati come conigli” e sostituiti e ributtati sceme ed adulte nei boschi e nei campi per poterle far sembrare “vere prede selvatiche”, ma l’unico selvatico oggi è il cacciatore!
Quando le vedete per la strada, vi si avvicinano (come le galline domestiche) quasi a chiedere spaventate di essere state abbandonate una carezza ed un po’ di cibo, anche perché sono abituate alla vista dell’uomo da quando sono nate e sono state imboccate e nutrite come oche da ingrasso e non sono assolutamente consce di essere delle “bestie selvatiche”!
Sicuramente le volpi ed i furetti sono ben contenti di questi regali dei cacciatori: all’apertura della caccia hanno un pasto assicurato ed i cacciatori quando le incontrano invece devono far di tutto per spaventarle per farle allontanare e farle alzare in volo o scappare, altrimenti non hanno nemmeno la soddisfazione della loro “esecuzione” come se fosse una bestia selvatica!
Senza contare poi le “battute di caccia” che mi ricordano molto i rastrellamenti dei nazisti, per uccidere centinaia di cinghiali, volpi, caprioli, ghiri e scoiattoli, e poi magari si spara a tutto quello che si muove, dove si uccide solo per il gusto di uccidere.
E’ da ricordare che nemmeno gli animali fanno così! Loro mangiano solo per fame.

Dal punto di vista del rumore e dei danni i cacciatori fanno sicuramente meno danni, perché una buona parte di loro sono anche spesso agricoltori ed un po’ di rispetto per la terra ce l’hanno, ogni tanto …
Però proprio perchè sono anche agricoltori dovrebbero capire che andare in giro su terreni fradici di acqua o di neve rovina irrimediabilmente gli stessi terreni anche se spesso non disdegnano per comodità di passare coi mezzi su terreni coltivati o di sparare vicinissimi alle case abitate anche se c’è un limite, che mi pare essere di 200 metri, entro i quali occorrerebbe passare col fucile aperto e senza cartucce inserite ….

Io quando vado per i boschi ci vado a piedi per vederne i colori e le forme, per sentirne gli odori, per trovare e toccare qualche fungo, per annusare il profumo del bosco, ed oggi anche per percepire la presenza degli esseri elementari; quando ero più giovane ci andavo anche volentieri per far studiare la complessità e “la durezza” dell’ornitologia maschile alle mie curiose e giovani amiche e l’unico rumore che si sentiva era quello dolce ed ansimante dell’amore!

Cosa fare? Senz’altro ognuno di noi ha il compito ed il dovere di spiegare e far capire a questi Autotopi e Motogatti che stanno facendo azioni che apparentemente “li divertono e li fanno godere” ma che in realtà oltre che danneggiare gli altri danneggiano loro fortemente ed irreparabilmente, e se proprio non vogliono capirlo con le buone maniere, abbiamo il compito ed il dovere di sollecitare con azioni verbali e scritte i comuni, le guardie forestali e le forze di sicurezza a fare di più per indurre questi “disturbatori disturbati” al rispetto del territorio e di chi ci abita.
In secondo luogo occorre sviluppare verso la Natura ed i suoi abitanti sentimenti che non si provano nemmeno più per i nostri simili umani: la solidarietà e la fratellanza.

Prevaricando e usando sia noi che loro la “non – coscienza” non andremo tanto lontano nemmeno con le più potenti moto da cross od i migliori fuoristrada ed i nostri pensieri non diventeranno mai spirituali e creatori ed anche col migliore e più potente fucile di precisione i pallini (fisici e pesanti, non per niente sono di piombo) cadranno sempre ed inesorabilmente a terra dopo aver inutilmente ferito e scosso il cielo. Altri mezzi, che fra l’altro abbiamo in grandi quantità, disponibili e pronti all’uso in tutti noi, dobbiamo usare per raggiungere le altezze cosmiche.
Come diceva saggiamente nel sesto secolo A.C. il grande Lao – Tze “Fa più rumore un ramo che cade che una foresta che

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