L’utilizzo di estratti vegetali per la crescita e la difesa delle colture ha sempre rappresentato un notevole interesse, viste le notevoli proprietà di numerose essenze in genere spontanee e la loro reperibilità in loco, nei coltivi e nelle zone selvatiche.
Sia per le produzioni vegetali che in zootecnia la tradizione ha tramandato il ricorso a tali sostanze, generalmente impiegate sotto forma di estratti, macerati, tisane e decotti. È possibile altresì ricorrere all’uso di oli essenziali, che consente di sfruttare l’azione di particolari molecole del fitocomplesso, in genere terpeni, con il vantaggio di utilizzare un prodotto concentrato e sempre disponibile. Questo impiego era contemplato già dal primo regolamento dell’agricoltura biologica (REG 2092/91 - allegato II parte B - Antiparassitari / sostanze di origine vegetale o animale) che consente il ricorso a oli vegetali con attività insetticida, acaricida, fungicida e inibitori della germogliazione. In particolare l’olio essenziale di arancio dolce (Citrus Sinensis) risulta essere attivo su funghi, batteri, insetti e acari e quindi molto versatile. La molecola responsabile dell’azione è il D_Limonene che viene ricavato dalla buccia (epicarpo) dell’arancia. Il ciclo di produzione consiste nella pressatura di una miscela composta
di piccoli pezzetti di scorza e acqua. L’emulsione ottenuta viene inviata alle centrifughe dove avviene la separazione dell’acqua dall’olio essenziale. Si ottiene così l’olio essenziale ‘’a freddo’’.
L’olio essenziale di arancio dolce ha ottenuto la registrazione da parte del Ministero della Salute per l’utilizzo agricolo ed è ammesso in agricoltura biologica. I prodotti commerciali che ne derivano, composti dall’olio e da emulsionanti, richiedono il possesso del patentino fitosanitario per l’uso professionale e sono classificati pericolosi ai sensi delle disposizioni di cui al Regolamento (CE) 1272/2008 (CLP). A dosi normali risultano
selettivi nei confronti degli insetti utili. Oltre alle precauzioni nel maneggiarli, le controindicazioni maggiori risiedono in eventuali ricadute su organismi acquatici (rispettare le distanze dai corpi idrici) e sui pronubi se impiegato a dosi eccessive. Gli idrocarburi terpenici che li compongono risultano biodegradabili al 100% in 28 giorni.
L’effetto sui parassiti consiste nella rottura della parete cellulare: agisce sui fosfolipidi della membrana cellulare facendola seccare per disidratazione.
Come insetticida compie un’azione di disseccamento della cuticola degli insetti a tegumento molle, sia giovani che adulti. Avendo un meccanismo d’azione di tipo fisico per contatto, presenta il grande vantaggio di non indurre fenomeni di resistenza, sempre più frequenti con gli insetticidi di sintesi.
Nei confronti delle patologie crittogamiche agisce dissolvendo gli organi dei patogeni fungini (spore, micelio) e batteri all’esterno dei tessuti vegetali colpiti. È registrato su parecchie colture orticole e frutticole per afidi, tripidi, aleurodidi, psille, cicaline, cocciniglie, acari e come fungicida su oidio, peronspora e ruggine.
In viticoltura rappresenta un valido aiuto per il controllo contemporaneo di peronospora, oidio e cicalina (Scaphoideus titanus vettore del fitoplasma della flavescenza dorata). Nel caso della peronospora ha un effetto preventivo (agendo sulle oospore e durante la germinazione) ed eradicante (disidratando le spore).
Sull’oidio agisce sui conidi in maniera preventiva, sul micelio in maniera curativa e seccando le spore in maniera disidratante. I formulati commerciali sono inoltre registrati su vite anche su cicalina. Sono indicati in particolare negli stadi giovanili dello scafoideo (neanidi e ninfe) e sono contemplati tra i prodotti ammessi in agricoltura biologica in ottemperamento alle disposizioni di lotta obbligatoria alla cicalina. In caso di temperature elevate, per evitare bruciature, prestare attenzione all’abbinamento con zolfo bagnabile (dimezzare la dose di zolfo) e al distanziare di qualche giorno l’intervento da quello con zolfo in polvere. Oltre agli impieghi in ambito agricolo l’olio d’arancio trova utilizzo nell’industria alimentare e cosmetica e in terapie alternative (aromaterapia, fitoterapia). Le sue proprietà lo rendono induttore di sonno e calma e antimicrobico ambientale. Inoltre aiuta la digestione utilizzato direttamente nei piatti. Potrebbe essere interessante sperimentare una terapia con l’olio d’arancio in bagni in dispersione oleosa (Jungebad). Un ulteriore effetto di comprovata efficacia consiste nell’azione repellente verso le zanzare in ambienti domestici: qualche goccia in un diffusore a ultrasuoni mantiene i fastidiosi insetti lontani dagli ambienti interni lasciando un piacevole effetto aromatico.
Giulio Moiraghi – Spec. in vitivinicoltura biodinamica – imagine@biodin.com