Uno degli strumenti fondamentali per allestire i preparati da spruzzo biodinamici (500 e 501) sono le corna: occorre reperire le corna adatte ed in quantità sufficiente. Devono essere di bovino femmina, comunemente definita “vacca”. Le corna del bovino sono costituite da cheratina e vengono sostenute dalle ossa frontali, delle protuberanze del cranio, chiamate anche seni frontali.
I requisiti di queste corna devono rispondere il più possibile alle caratteristiche originarie e, dunque, non dovranno risultare deteriorate, danneggiate, logorate o sfibrate a seguito di eventi traumatici oppure usura. E non dovranno subire alterazioni tramite agenti chimici, bollitura, pastorizzazione od altro.
Le corna dovranno provenire da esemplari che abbiano figliato almeno una volta, R. Steiner indicava che le corna migliori erano date da vacche che avessero figliato da 3 ad 8 volte.
Le dimensioni del corno non sono rilevanti, anche perché la pratica ha evidenziato una migliore trasformazione del letame all’interno di corna di dimensioni medio-piccole piuttosto che nelle corna grandi, dove spesso il contenuto non si trasforma bene, mentre la forma del corno dovrà risultare il più possibile prossima alle caratteristiche della specie e, nel suo insieme, armonica, possibilmente con un movimento di crescita a spirale. Le corna dai 10 cm in su vanno benissimo per allestire il 500.
Le corna utilizzate per l’allestimento del cornoletame possono essere reimpiegate per più anni: fino a 5- 6 anni se ben conservate. Le corna usurate e logorate nel tempo non potranno più essere impiegate per allestire il preparato e si capisce che non si possono più usare perchè diventano molli, si sfibrano o si bucano e diventano leggere.
Mentre le corna utilizzate per allestire il preparato 501 (Cornosilice) dovranno essere utilizzate una sola volta: io consiglio di riutilizzare le corna utilizzate per il 501 per allestire il 500.
Abbiamo anche disponibili delle bellissime corna di vacche egiziane che sono lunghe da 50 a 60 cm ed hanno un diametro di apertura di 5-6 cm e che contengono fino a 10 volte il contenuto di una vacca italiana.
Consiglio, anche per chi si fa il cornoletame per una piccola azienda, di usare almeno un minimo di 15-20 corna, perché per esperienze viste, con poche corna non sempre il preparato si trasforma bene.
Oggi non è una cosa semplice trovare le corna, per diversi problemi: il primo è che entro pochi decenni le mucche nasceranno già senza corna, in quanto da decenni vengono ritenute dagli allevatori e dai veterinari degli “strumenti” inutili per le stesse vacche e vengono cauterizzate con dei decornatori che con temperature di 700° e garantiscono di non creare dolore, né di fare danno o provocare stress all’animale (!!!) ; questa pratica autorizzata naturalmente dai competenti organi veterinari come pratica veterinaria sana e naturale e non invasiva, cosa che è assolutamente falsa, in quanto , come spiegava lo stesso R. Steiner ed i veterinari antroposofi, una importante funzione delle corna per le mucche è quella di favorire la digestione, essendo catalizzatori di forze astrali ed eteriche che attraverso le stesse corna vengono veicolate nello stomaco del ruminante, ed inoltre sono organi di senso e di orientamento dello stesso animale. Il secondo motivo è che a causa dell’utilizzo di speciali “creme decornificatrici” già alla nascita dei vitelli oggi molte mucche non hanno più le corna dalla nascita!
Innanzitutto le corna per allestire il 500 devono essere SOLO di vacche, ovvero mucche che abbiano avuto vitellini, perché così la vacca è pienamente in relazione con la sfera lunare riproduttiva: per mie molte esperienze le corna di toro o di manze non fanno trasformare completamente la fatta contenuta all’interno. Le corna di vacca hanno delle scanalature, degli anelli sulla base del corno che enumerano le loro gravidanze.
Le corna prese dal macello hanno ancora il seno frontale (l’osso) inserito nel corno e devono essere interrate per circa 20-30 giorni in un terreno umido in modo che i batteri ed i microorganismi del terreno nutrendosi del sangue e delle sostanze organiche creano le condizioni per far uscire lo stesso seno frontale liberando il corno: per questo motivo le corna pronte per l’uso che distribuiamo restano un po’ sporche di terra da fuori, soprattutto se è piovuto molto nel periodo dell’interramento, l’importante è che siano pulite dentro, dove sarà inserita la fatta.
Diffidate delle corna perfettamente pulite fuori, perché significa che molto probabilmente sono state bollite per estrarre il seno frontale, e con questa procedura le caratteristiche “maturanti” del corno sono andate a farsi friggere letteralmente e fisicamente.
Le corna così sono pronte e vengono immagazzinate per l’uso in un magazzino fresco e buio in sacchi traspiranti: è importante che nel periodo che intercorre tra l’estrazione del cornoletame ed il seguente interramento (aprile – settembre) non prendano luce e/o pioggia che li degraderebbe velocemente.
Le corna più lunghe e grandi di solito si usano per allestire il 501 (cornosilice), mentre le corna medie e piccole vanno bene per il 500 (cornoletame).
Solitamente tutti vorrebbero avere corna molto grandi, ma devo dirvi per esperienza che spesso la fatta nelle corna troppo grandi non sempre si trasforma bene.
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