L’AGROBUSINESS

Si afferma che gli OGM di soia, mais, patate, cotone, colza, pomodoro e tabacco, sono resistenti a diserbanti e insetti, dal 1996 l’Unione Europea ha autorizzato l’importazione e la vendita di prodotti trasgenici, sono anche in commercio latte e carne prodotti da vacche trattate con l’ormone trasgenico della crescita, proibito in Europa perché cancerogeno. Un’alimentazione a base di OGM può produrre aumento delle allergie alimentari, resistenza agli antibiotici, tossicità, attacchi al sistema immunitario, inquinamento genetico di varietà naturali, evoluzioni di parassiti e virus più resistenti, diffusione di polline insetticida che uccide le api; inoltre ne discende anche il monopolio alimentare delle multinazionali, a danno dei piccoli produttori locali e della produzione naturale.
Nei primi di settembre 2008 la commissione europea  ha autorizzato la commercializzazione della soia trasgenica importata della Bayer, destinata soprattutto all’alimentazione animale, questa soia può essere trasformata ma non coltivata sul suolo europeo, l’autorizzazione sarà valida 10 anni. La commissione europea, contro la volontà degli europei, continua ad approvare prodotti geneticamente modificati, danneggiando la sicurezza dei consumatori europei, però facendo un favore alle multinazionali del Biotech, si vede che queste cose non accadono solo in Italia.
Pare che il consumo d’alimenti OGM alteri il sistema immunitario e danneggi i geni, provocando anche tumori; infatti, si sono riscontrati aumenti di globuli bianchi nel sangue di topi alimentati con mais OGM, in questi animali di laboratorio, il mais OGM ha modificato le cellule di fegato, pancreas e testicoli; i neonati dei topi alimentati con mais OGM avevano peso inferiore e più elevata mortalità.
L’ingegneria genetica provoca modifiche genetiche e chimiche nelle piante, il cui impatto sulla salute è sconosciuto, alcuni geni modificati si trasferiscono ai batteri dell’intestino, gli OGM danneggiano le pareti dell’intestino e provocano emorragie. Esperimenti con pomodori OGM  si sono conclusi con la morte di topi da esperimento; i nuovi geni inserite  nelle piante, disturbano i processi biochimici e metabolici naturali.
Con la tecnica OGM si è prodotto riso geneticamente modificato arricchito di vitamina A e ferro;  nel mais si è introdotto un gene derivato da un batterio, perché la pianta resista ad insetti parassiti, il pericolo è il trasferimento di questi geni alle persone. Le piante commestibili si sono create nei secoli, con incroci e selezioni; grazie alla tecnologia genetica, con il trasferimento di geni da una pianta all’altra, si cerca di accelerare il processo, servendosi anche di batteri.
Il governo inglese ha confermato il trasferimento dei geni della soia  OGM  ai batteri dell’intestino umano, il mais OGM potrebbero trasformare la nostra flora intestinale in fabbrica vivente  della tossina pesticida; questo mais, somministrato ai topi, ha sviluppato una risposta immunitaria ed una maggiore vulnerabilità alle allergie, anche nell’uomo favorisce le allergie; in Norvegia, il promotore attivo di questi OGM è stato trovato negli organi umani, se si trasferisce al nostro DNA, può generare mutazioni, cancri e attivare virus quiescenti. L’industria biotech aveva sempre sostenuto che gli OGM ingeriti andavano distrutti durante la digestione e che il trasferimento dei geni dagli OGM era impossibile, ora questa trasmissione è stata dimostrata e l’Unione Europea, invece di ritirare gli OGM dal commercio, ne ha ampliato l’uso.
La Nestlè è coinvolta nella distruzione della foresta fluviale brasiliana, i piccoli coltivatori subiscono i prezzi fissati dalle multinazionali come la Nestlè e l’Unilever; oggi i paesi poveri sono i maggiori importatori di prodotti alimentari, però il Sudamerica è esportatore netto, mentre l’Unione Europea ha venduto all’estero sottocosto le sue produzioni; sui prodotti dell’agricoltura mangiano agricoltori, produttori di fertilizzanti, di sementi e d’antiparassitari,  poi ci sono grandi aziende che commercializzano ed i grossi punti vendita, perciò il prezzo finale è anche dieci volte quello pagato al contadino.
La maggior parte della torta va all’agrobusiness, commercio e industrie di trasformazione,  l’agricoltura è sussidiata dallo stato, però i sussidi statali  servono a garantire guadagni soprattutto dell’industria di trasformazione, che vuole acquistare materia prima a basso prezzo. E’ concentrato il  trasporto delle granaglie (Cargill), il settore agrochimico ed il settore vendite (Carrefour), dopo la concentrazione orizzontale è seguita quella verticale; l’abbassamento del prezzo dei cereali è andato a vantaggio delle industrie zootecniche e non dei consumatori, siamo in presenza di un mercato monopolistico  che garantisce alti profitti, il liberismo non esiste.
I sussidi europei sono stati accusati di aver provocato aumento di produzioni ed abbassamento dei prezzi, in realtà l’Australia ha aumentato la produzione di frumento più dell’Europa, però l’Australia ha tanta terra inutilizzata, inoltre anche gli agricoltori americani ricevono contributi; questi contributi sono concessi da EU, USA e Giappone, però la fetta più grossa dei sussidi finisce in poche mani, il WTO non ha favorito un vero liberismo. Gli accordi sul commercio agricolo non hanno aiutato il mondo contadino, non hanno alleviato le condizioni dei contadini del sud del mondo, che sono più numerosi; in quei paesi esiste anche la carestia alimentare, l’attuale regime dei prezzi e dei sussidi serve solo a rafforzare agrobusiness e grandi monopoli.
I russi hanno riscontrato che il  70% delle pappe pronte per bambini vendute nel paese conteneva OGM, gli ingredienti venivano dall’estero, da Nestlè, Vio e altre ditte; i prodotti erano utilizzati negli asili nido e le etichette  riportavano che non contenevano conservanti artificiali, senza accennare agli OGM. Le aziende citate, a causa dei differenti controlli nei vari paesi, esportano prodotti migliori in alcuni paesi ed altri di minore qualità in altri paesi.
Mentre aumenta l’importazione d’alimenti dal terzo mondo, i piccoli produttori occidentali, a causa del crollo dei prezzi, stanno abbandonando la produzione agricola, vendono la terra e si suicidano; 50 anni fa i contadini ricevevano il 50% del prezzo pagato dal consumatore, oggi la percentuale è scesa anche al 10%, alcune finanziarie agricole mirano ad appropriarsi delle terre dei contadini indebitati; oggi una delle prime cause di morte dei contadini USA e della Gran Bretagna è il suicidio.
Nel terzo mondo, metà della popolazione si guadagna da vivere coltivando la terra, però anche lì gli agricoltori si riducono e aumenta il prezzo del riso, ne hanno guadagnato aziende dell’agrobusiness, le immobiliari che rilevano i fondi, aziende chimiche che producono fertilizzanti e pesticidi, altre aziende impongono semi brevettati e manipolati geneticamente che richiedono pesticidi con il loro marchio.
Il controllo della catena alimentare e dell’acqua potabile vedono i  prima linea Monsanto e Cargill, l’agrobusiness è responsabile degli accordi del WTO che liberalizzano il mercato globale dei beni agricoli; i contadini stanno scoprendo che è impossibile competere con le importazioni a basso prezzo, la specializzazione delle produzioni priva paesi poveri delle produzioni essenziali e della sovranità sull’acqua per le colture, l’acqua è contaminata dalla chimica e si perde diversità genetica nelle campagne; per conseguenza, cresce l’immigrazione dalla campagna alla città, creando baraccopoli ed emarginati, i lavoratori sono impiegati in condizioni insalubri e orribili, come nell’Inghilterra della prima rivoluzione industriale.
Ora alcuni paesi parlano di tutela della sovranità alimentare e tentano di rilanciare la produzione agricola senza fertilizzanti chimici ed erbicidi, sono contro il WTO e credono solo al commercio dei prodotti che un paese non può produrre da solo; era accaduto che alcuni paesi avevano chiuso produzioni agricole e impianti di trasformazione di prodotti locali, per trasformarsi, con l’aiuto del FMI, in paesi produttori ed esportatori d’altri prodotti, per esempio, si erano messi a produrre cotone invece di cibo.
Purtroppo, l’accesso ai mercati è controllato dalle multinazionali; in precedenza, la produzione locale agricola aveva creato la cultura delle campagne, che tutela foreste, bacini idrici e suolo, invece l’allevamento e l’agricoltura brasiliana moderne stanno distruggendo la foresta dell’Amazzonia; l’allevamento ha trasformato in deserti larga parte della terra Usa e del medio oriente. Le multinazionali si stanno comprando tutta la terra, è il ritorno, più che al capitalismo, al colonialismo occulto e al feudalesimo.
In Sicilia la distribuzione dell’acqua è controllata dalla mafia, l’acqua serve per coltivare gli agrumi, esportati negli USA, fin dall’unità, con i buoni uffici della mafia; i consorzi d’irrigazione realizzati dal fascismo, con relative dighe,  rimasero inattivi perché la mafia temeva di perdere il controllo dell’acqua, nella costruzione delle dighe era interessato anche Luciano Liggio. Nel 1973 esistevano 1469 pozzi che attingevano dalla falda freatica, alcuni pozzi erano gestiti dalle famiglie mafiose dei Greco e dai Ciaculli.
Ogni anno in Sicilia piovono 7 miliardi di metri cubi d’acqua, quasi il triplo del fabbisogno, eppure la Sicilia soffre di sete e perciò l’acqua si vende cara, ci sono dighe che attendono da venti anni di essere completate, le condotte sono dei colabrodo, i lavori pubblici sono occasioni di speculazioni e durano all’infinito. Nessuna delle dighe completate è stata riempita completamente, per alcune dighe mancano gli allacciamenti, non si fanno perché le amministrazioni locali continuano a favorire l’approvvigionamento dai privati legati alla mafia.
A volte l’acqua contenuta dalle dighe finisce in  mare, perché le dighe non sono in grado di contenere l’acqua caduta con le abbondanti piogge; la mafia ha potuto operare nel settore dell’acqua perché ha goduto di complicità pubbliche, nel 2001 le inadempienze della regione hanno costretto il governo a nominare un commissario che ha proposto l’istituzione di un’Authority, senza risultati tangibili.
A livello internazionale, un gigante dell’acqua è la Vivendi francese, in Gran Bretagna l’acqua è stata privatizzata nel 1989, in Germania esistono colossi privati nel settore, in Italia operano l’aziende romana Atea, la milanese Amn e la mafia in Sicilia. A causa della privatizzazione, in Francia è aumentato il prezzo dell’acqua e in Gran Bretagna sono aumentati gli utili delle imprese interessate; si vuol fare diventare l’acqua un bene prezioso come il petrolio, perciò c’è chi si oppone alle privatizzazioni; nel 1998 a Lisbona è stato redatto un manifesto dell’acqua che afferma che l’acqua non è un  bene economico accaparrabile, perché è importante anche per la salute pubblica.
 
Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it    numicco@tin.it

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