Polis

La scienza marcia e la menzogna globale
Svelare le menzogne della scienza ortodossa, della storia ufficiale,e del
Potere più in generale, serve anche aprendere coscienza dell’incombente
dittatura globale, il “Nuovo Ordine Mondiale”.
Microchip, sangue e Grande Fratello Orwelliano.

Il WorldNetDaily ha pubblicato diverse storie interessanti sulla pericolosità dei microchip, le proteste contro il loro impianto forzato, le strategie messe in atto dal potere per convincere la cittadinanza a considerarlo utile e ad accettarlo.
Una storia (pubblicata il 3 febbraio 2009) é quella del cane morto dissanguato in seguito all’impianto di un microchip identificativo la cui installazione nel corpo dell’animale é stata eseguita in ottemperanza ad una legge assurda ed immorale.
“Questa tecnologia si suppone che sia così utile fin quando non é il tuo animale a morire” ha affermato Lori Ginsberg, la padrona del chihuahua Charlie Brown cui ha dovuto impiantare a malincuore il microchip in ottemperanza ad una costrizione legale.
L’ordinanza in questione obbliga i cani al di sopra dei 4 mesi ad esseri microchippati, altrimenti i padroni rischiano una prima multa di 250 dollari, e se dopo la prima multa non provvedono all’installazione del microchip sono passibili di una pena che prevede sino a sei mesi di carcere e 1.000 dollari di multa!
I microchip per gli animali vengono fatti amare ai propri padroni raccontando la pietosa storiella che tramite il microchip gli animali possono essere rintracciati immediatamente nel caso che si dovessero smarrire, ma il cagnolino Charlie ha iniziato a perdere sangue dalla zona in cui gli é stato impiantato il microchip e a niente sono valsi i tentativi di fermare l’emorragia che lo ha portato rapidamente alla morte.
La procedura é (almeno in apparenza) semplice e standardizzata, ma non é il primo caso questo di animali che soffrono a causa del microchip. La dottoressa Dr. Katherine Albrecht, un avvocato che ha ascoltato alla radio la notizia della morte di Charlie Brown si é offerta spontaneamente di offrire consulenza legale ai padroni del cagnolino.
“Sentiamo sempre parlare di persone che ritrovano il proprio cagnolino grazie all’impianto del microchip” ha riferito la Albrecht al WorldNetDaily “ma non sentiamo parlare di chi ha perso il proprio cane o il cui gatto é stato paralizzato dall’impianto del microchip”.
Katherine Albrecht ha messo on line sul sito AntiChips.com una FAQ di 85 domande sull’impianto dei microchip tanto negli uomini quanto negli animali, per mettere in guardia la gente sui pericoli dei chip che non sono poi così sicuri come viene detto che siano (immediato viene alla mente il parallelo coi vaccini); la Albrecht riferisce storie di gatti paralizzati, di chip che migrano attraverso il corpo degli animali e di cani affetti da tumore in seguito all’impianto.
Due anni fa una notizia diramata dall’agenzia Associated Press riportò uno studio del 1996 condotto sui topi dal tossicologo Keith Johnson (che aveva compiuto tale studio presso la Dow Chemical Co.) che imputava all’impianto di microchip l’insorgenza di tumori maligni a rapida crescita sui roditori.
Molto interessante é anche quanto si legge nell’articolo Radio frequency energy shown to harm DNA (l’energia delle radiofrequenze danneggia il DNA) tratto da una notizia diramata dall’agenzia Reuters (adesso non più presente al link originale sul sito della Reuters, ma ugualmente riportata un po’ ovunque sul web, come si può controllare eseguendo una ricerca). 2/20/04
Ricercatori europei hanno confermato che la radiazione elettromagnetica emessa dai cellulari e dai lettori RFID (nota come energia EMF) causa danni al DNA umano. Lo studio “REFLEX” durato 4 anni, finanziato dall’Unione Europea, ha scoperto che le cellule esposte alle EMF hanno mostrato un significativo aumento delle rotture del DNA sia al singolo che al duplice filamento .”
“Il danneggiamento restava in eredità alla generazione successiva di cellule” ha affermato Franz Adlkofer, responsabile del progetto (…) Le cellule che hanno subito mutazioni sono considerate una possibile causa del cancro . “Non vogliamo creare panico, ma è bene prendere precauzioni,” ha aggiunto “consigliando alle persone di usare un telefono fisso piuttosto che un cellulare ogni volta che sia possibile.”
E l’associazione Caspian (consumers against supermarket privacy invasion and numbering, un’associazione di consumatori che si batte contro questa invasione di strumenti di identificazione e controllo da Grande Fratello Orwelliano ) giustamente commenta:
Sebbene la gente possa decidere di non utilizzare i cellulari, può essere più difficile evitare i lettori di RFID (…) l’industria del RFID sogna di installare tali lettori nei pavimenti, nei vani delle porte, nei muri, nelle scaffalature, nei soffitti, e persino negli armadietti delle medicine e nei frigoriferi della nostra casa. E già adesso i lettori di RFID utilizzati nella catena di rifornimento dei supermercati Wal-Mart di Dallas/Fort Worth bombardano gli impiegati con radiazioni EMF ad altissima frequenza, e i commercianti al dettaglio hanno lettori di RFID nascosti negli scaffali del negozio che emettono simili energie.
Ovviamente (ma figuriamoci!) l’azienda VeriChip, forse la più importante produttrice di tale discutibile tecnologia, afferma che i risultati ottenuti sui topi (con la crescita di tumori maligni a rapida crescita) non sono estensibili al caso in cui l’impianto di chip viene effettuati sugli esseri umani o sugli altri animali. In linea di principio l’affermazione potrebbe essere esatta, dal momento che le pratiche vivisezioniste non sono mai affidabili proprio per le diversità biologiche rilevabili fra le differenti specie animali, però la VeriChip, se volesse essere coerente, dovrebbe denunciare ad alta voce tutte le pratiche di esecuzione di test su farmaci, prodotti di cosmesi e prodotti chimici come inutili assurde ed immorali, cosa che ovviamente si guarda bene dal fare.
Per altro (purtroppo) la risposta delle differenti specie animali all’impianto di un microchip a radiofrequenze sembra abbastanza similare in quanto dipende molto dagli effetti biologici delle radiazioni non ionizzanti sugli organismi cellulari a prescindere dal corredo enzimatico di cui sono dotati i vari tipi di organismi viventi. Vedi per approfondimento l’articolo le frequenze elettromagnetiche e la vita.
Katherine Albrecht ha pure scritto un libro sull’argomento dei microchip assieme a Liz McIntyre; il titolo è Spychips ed il sottotitolo è “Come le grandi multinazionali ed il governo stanno pianificando di tracciare ogni tua mossa”.
Riferendosi all’obbligatorietà dell’impianto del microchip Lori Ginsberg, la padrona di Charlie Brown, ha affermato che “è orribile vivere in una nazione in cui ti viene tolta la possibilità di scegliere e tu non puoi più prendere decisioni sulla tua famiglia e la tua vita. I politici non possono espropriarmi del diritto di decidere ciò che ritengo sia meglio fare per il mio animale”
Parole sante queste, che andrebbero estese alle pretese dei vari governi di effettuare vaccinazioni di massa forzate contro il falso spauracchio dell’influenza suina.
E proprio di influenza suina tratta un altro articolo sempre sul WorldNetDaily nel quale si riferisce che la VeriChip (toh, guarda che coincidenza!) sta studiando adesso un nuovo chip capace di determinare la presenza nel sangue del virus dell’influenza suina o di altri virus.
La VeriChip Corporation si vanta di avere realizzato il primo ed unico (almeno per ora) microchip impiantabile negli esseri umani che sia stato approvato da un organismo federale. Al momento tale chip per identificazione a radio-frequenza (RFID) “umano” della VeriChip permette ai medici dotati di uno speciale lettore di accedere al numero identificativo del paziente che decide di essere impiantato; tale numero è collegato ad un file contenuto in una banca dati contenente la

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cartella clinica della persona, e permetterebbe così di ottenere quelle informazioni nel caso che la persone sia incosciente.
La VeryChip e l’altra azienda con cui sta collaborando per la realizzazione di questo “miracoloso” microchip che sarebbe in grado di determinare in tempo reale la presenza nel nostro corpo dei “terribili virus dell’influenza” e di altri minaccia “bio-terroristiche” hanno appena pubblicato un documento un documento denominato “un sistema sensorio integrato per il rilevamento di minacce biologiche dalla pandemia alle malattie emergenti al bio-terrorismo” (An Integrated Sensor System for the Detection of Bio-Threats from Pandemics to Emerging Diseases to Bio-Terrorism). Tralasciamo qui di descrivere quale strada sta prendendo tale ricerca per la messa a punto di un tale sistema, anche perché una volta messo a punto chi ci garantirà mai:
a) che funzioni per davvero
b) che sia innocuo
c) che possa essere di alcuna utilità visto che l’influenza non è certo un pericolo spaventoso e dal momento che gli attacchi bio-terroristici sono da sempre opera dei governi (per contrastare efficacemente i pericoli di bio-terrorismo andrebbero infatti chiusi i laboratori di ricerca chimico-biologica dell’apparato militare e smantellati tutti gli eserciti)
d) che la vera finalità per la quale vengono pubblicizzati e realizzati simili impianti sia quella di offrire un servizio all’umanità piuttosto che di realizzare un pericoloso sistema integrato di controllo delle persone impiantate e delle loro azioni o peggio di manipolazione del loro comportamento (possibilmente in sinergia con le emissioni di antenne per il controllo mentale ed i nanosensori diffusi tramite le scie chimiche); d’altronde i precedenti di Paolo Dorigo e delle altre vittime di armi elettroniche e mentali (sia in Italia che nel resto del Mondo) fanno presagire il peggio.
La compagnia VeryChip riferisce si avere venduto un sistema di tracciamento VeriTrace, inclusi 1.000 microchip RFID, al distretto sanitario di Green River (Kentucky’) “per bisogni di gestione delle emergenze e preparazioni ad eventuali disastri”.
Spiega l’azienda che il sistema VeriTrace è stato utilizzato per ottimizzare le operazioni di raccolta e catalogazione dei cadaveri in occasione dell’uragano Katrina; tale sistema include microchip, relativo lettore, ed un database informatico sul web per registrare informazioni ed immagini scattate durante le operazioni. Quanti bei soldi spesi non per salvare vite umane, ma per dare una corretta sepoltura ai resti mortali degli sfortunati … ma poi sarà stata una catastrofe naturale quella di Katrina?
Secondo il RFID Journal (il giornale del microchip RFID) tale sistema è stato acquistato anche dal Servizio Investigativo della Georgia, dal Distretto Sanitario delle Hawaii, dal Sistema di Operazioni per la Gestione delle Emergenze Mortuarie (Florida Emergency Mortuary Operations Response System) e dal Dipartimento di Patologia del Distretto Sanitario di Erie County (New York). La VeriChip ha annunciato vendite anche all’Ospedale Maryland’s Calvert Memorial Hospital ed alle contee di Mercer ed Atlantic nel New Jersey.
Un dato curioso é che il WorldNetDaily ha contattato la VeriChip per chiedere informazioni sui suoi progressi nello sviluppo della tecnologia per la messa a punto dei microchip da impiantare per “il rilevamento di minacce biologiche dalla pandemia alle malattie emergenti al bio-terrorismo” ma non ha ricevuto nessuna risposta. E ciò fa riflettere anche in merito ai dubbi su espressi che tale microchip possa realmente essere efficace.
Il WorldNetDaily ha precedentemente scritto un articolo su tali microchip quando gli ospedali li hanno utilizzati per identificare i neonati, e ricordiamo che la VeriChip desiderava di microchippare gli immigranti, che i suoi microchip sono stati mostrati durante una mostra collegata ad un summit del Sistema Sanitario Nazionale statuintense, e che i supermercati Wal-Mart hanno utilizzato microchip dentro i rossetti per spiare le abitudini dei consumatori.

Se trovassi il tempo vi tradurrei e commenterei alcuni estratti da queste altre storie presenti sullo sullo stesso sito, ma in mancanza di tempo vi metto a disposizione i link degli articoli in lingua inglese, in futuro … chissà (intanto in italiano trovate altri articoli sui microchip a questo link sul sito di freenfo

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