I cereali sono in relazione con i vari giorni della settimana, così abbiamo i seguenti accostamenti:
Lunedì-riso, Martedì-orzo, Mercoledì-miglio, Giovedì-segale, Venerdì-avena, Sabato-mais, Domenica-frumento/farro. Il frumento è il cereale legato alla Domenica e tra i sette cereali è quello più “solare” (infatti in inglese Domenica si dice “Sunday”, cioè “il giorno del Sole”!).
1) Concimazione
– Per immettere azoto nel terreno, in assenza di bestiame, si può seminare il frumento a file più rade; poi a Gennaio/Febbraio si può seminare 15 Kg/ettaro di trifoglio, che attecchisce anche se c’è un po’ di neve e tiene lontane le erbacce. Il trifoglio è una leguminosa perciò prende l’azoto dall’aria e lo fissa nel terreno, così non c’è bisogno di aggiungerlo con i concimi chimici. In Luglio si miete il frumento, tagliandolo piuttosto alto, in modo che il trifoglio rimanga; crescerà meglio avendo più aria. Quando il trifoglio è in fioritura, si falcia e si ottiene un foraggio meraviglioso (tra l’altro, come mi ha detto un vecchio contadino, la presenza di un po’ di paglia nel trifoglio lo rende più digeribile per i bovini). In seguito crescerà una seconda volta e si potrà fare un sovescio in Settembre/Ottobre, arricchendo così il terreno per poter fare frumento anche l’anno successivo. Con il trifoglio nel terreno per due anni vi sarà nel suolo una quantità di azoto che si aggira sui 2 q.li circa per ettaro.
– Poiché il frumento nato su terreni sabbiosi tendenzialmente ha una bassa concentrazione delle proteine, si può concimare con liquame o colaticcio in primavera. Il liquame andrebbe dato in fase di accestimento e levata.
– È ormai comprovato che l’azoto disponibile nella fase che va dalla nascita a fine accestimento è fondamentale per garantire un buon livello dell’accestimento stesso ed una ottimale dimensione delle spighe. Per evitare la carenza di azoto disponibile in questa fase si può predisporre una concia con microrganismi azotofissatori e una miscelazione del seme con del concime bio a lenta cessione, per compensare le perdite di azoto del terreno a causa della lisciviazione derivante dalle piogge. Comunque l’aver fatto precedere alla semina del grano il trifoglio è una buona premessa per la presenza di azoto nel terreno.
– Rudolf Steiner consigliava l’utilizzo della lupinella per arricchire il terreno di azoto. Egli consigliava di seminare questa leguminosa intorno al campo per ottenere un’irradiazione di azoto nel campo stesso. Ne basta un’unica fila attorno al campo, l’unico suo limite è il pH del terreno che non deve essere inferiore a 6,5 (pertanto non è adatta per terreni silicei); la quantità di semina è di 200 kg per ettaro.
– Concimare con del buon compost biodinamico (150-300 q/ettaro).
2) Rotazioni
– Si può coltivare il grano dopo la barbabietola. La barbabietola esige potassio ma non azoto, pertanto va bene coltivarla prima del grano che esige poco potassio e più azoto. Invece la colza esige zolfo ed azoto ma meno potassio o fosforo, va bene coltivarla dopo il grano che vuole poco zolfo; in questo modo si permette di ricostituire le riserve di solfati nel terreno. Va però detto che, in base alle esperienze di Maria Thun, i cereali crescono bene dopo le piante oleaginose.
– Una buona pratica può essere quella di fare precedere alla semina dei cereali una coltivazione sarchiata (per esempio, patate o bietole), che lascia presto il campo libero.
– Secondo gli studi di Louis Kervran, il grano, che non è né una pianta alcalina né acida, necessita della presenza di un po’ di calcio nel suolo. A tal riguardo va detto che l’avena è una pianta calcifuga (o silicicola), cioè non ama la presenza del calcio nel terreno perché è in grado di produrselo, invece grano ed orzo producono poco calcio; queste considerazioni devono essere tenute conto nel pensare alle rotazioni delle colture. In generale le piante calcifughe producono il calcio dall’interazione tra il potassio e l’idrogeno, sono quindi piante che ben si adattano a terre acide.
– All’interno di una rotazione miglioratrice, con un terreno non ancora ben strutturato, si possono coltivare segale ed avena, invece con un terreno ben vitale si può passare ad una rotazione intensiva con frumento ed orzo. Ecco due esempi di rotazione settennale:
a) cereale invernale
b) trifoglio
c) trifoglio
d) coltivazione sarchiata (bietole o patate)
e) cereale invernale
f) sarchiata
g) cereale estivo (avena od orzo)
Considerando però che le leguminose rappresentano un processo di inspirazione che arricchisce il terreno mentre le altre colture uno di espirazione che impoverisce il terreno, per avere un certo equilibrio si può fare la seguente rotazione settennale:
a) segale con intersemina di trifoglio (espirazione/inspirazione)
b) trifoglio (inspirazione)
c) trifoglio (inspirazione)
d) frumento con intersemina di leguminose (espirazione/inspirazione)
e) bietole, patate, ortaggi (espirazione)
f) orzo ed avena con intersemina di leguminose (espirazione /inspirazione)
g) cereale invernale, eventualmente orzo invernale con coltura su stoppie (foraggio) (espirazione)
È importante aspettare cinque anni per ripetere la coltivazione del trifoglio in coltura principale perché non si verifichi la stanchezza da trifoglio.
– Consociare: frumento-segale, frumento-orzo-segale. È anche possibile seminare il grano sottocopertura dopo il grano saraceno. Per esempio, si può seminare il grano saraceno nella paglia dopo la mietitura e poi il frumento sotto la sua copertura (il grano saraceno soffoca le erbacce).
– Seminare un sovescio autunnale di senape bianca e rafano nella dose di 25 kg per ettaro tra fine Agosto ed inizio Settembre, in corrispondenza dei primi temporali di fine estate. Dopo circa 1-1,5 mesi di crescita, verso fine Settembre-metà Ottobre si dovrà eseguire l’interramento del sovescio. Questo sovescio ha un’azione nematocida e biofumigante, pertanto risulta utile seminarlo dopo la trebbiatura del grano ed in preparazione di una nuova semina di cereali sul medesimo terreno.
– Una mediocre rotazione può essere la seguente: grano-orzo-avena-segale.
3) Semina
– Seminare in giorni di calore-frutti.
– Seminare in giorni di Sagittario (germinano meno infestanti). Secondo Maria Thun, le semine migliori per ottenere una semente di prima qualità per l’anno successivo sono quelle con il Sole in Sagittario e la Luna in Sagittario, in Ariete od in Leone.
– Si aumenta la capacità riproduttiva con la semina vicino all’inverno (influenza dei pianeti interni), si aumenta il valore nutrizionale con la semina lontano dall’inverno (influenza dei pianeti esterni). Quindi seminare vicino all’inverno aumenta la forza riproduttiva, lontano dall’inverno aumenta la capacità rigenerativa; le semine tardive restano più rade ma spighe e cariossidi sono più grosse, le piante deboli non sopravvivono e le malattie fungine, eccetto la carie del frumento, non si sviluppano.
– Per i cereali primaverili è meglio la semina vicino all’inverno.
– Seminare il fiordaliso ed anche la facelia nel cereale per aumentare la quantità di fosforo assimilabile (è da notare questo aspetto curioso, cioè che entrambi questi fiori legati al fosforo hanno un colore blu-violetto!).
– Seminare la centaurea nei campi di grano e scacciare via i papaveri. Seminare leguminose (per esempio, lupinella su terreni calcarei) alla semina dei cereali in terra umida, è meglio infatti se alla semina del grano e della segale il terreno sia umido. Coltivare il lamio (Lamium purpureum) ai margini del campo (postazioni distanziate 4-5 m); seminare una corona di ortiche attorno al campo contro la ruggine del grano.
– In generale si può dire che è un buon segnale la presenza nel campo di grano della camomilla e del fiordaliso, negativa invece la presenza del papavero.
– La lupolina (Medicago lupulina) per i terreni alcalini ed il trifoglio bianco per i terreni silicei restano bassi nel primo stadio di sviluppo, pertanto vanno bene per l’intersemina nei cereali. Ottima anche la sottosemina del trifoglio sotterraneo nei cereali e l’intersemina della serradella (Ornithopus sativus; è una leguminosa resistente al freddo ma non adatta ai terreni alcalini). (N.B. Per “intersemina” si intende la semina della leguminosa fatta contemporaneamente a quella del cereale, invece per “sottosemina” si intende la semina della leguminosa, fatta normalmente dopo l’inverno, sul cereale già cresciuto; quindi nella sottosemina la leguminosa cresce sotto il cereale mentre nell’intersemina cresce insieme al cereale).
– Per le consociazioni col trifoglio, si potrebbero tenere in considerazione le seguenti indicazioni. Se si vuole alla semina consociare il grano col trifoglio, è bene la scelta di un trifoglio come quello nano bianco (Trifolium repens) che è resistente al freddo ed in primavera non cresce molto, evitando così che divenga troppo alto ed interferisca col grano. Se invece la semina del trifoglio si fa passato l’inverno, allora si può scegliere un trifoglio come quello pratense che, dopo la trebbiatura, crescerà bene dando la possibilità di un buon taglio da foraggio.
– Alcune varietà invernali da seminare tra Ottobre e fine Gennaio:
frumento tenero gentil rosso, farro dicocco di Garfagnana, farro dicocco Antigola, farro dicocco Italia centrale, farro spelta ostro, frumento tenero frassineto, frumento mutico rosso silano, frumento tenero inalettabile 96, frumento echinatum, frumento turgido ramificato, frumento tenero Rieti, farro spelta Oberkulmer rothcorn, segale marcelo, segale lago Laceno.
– Alcune varietà autunno primaverili che si possono seminare tra metà Ottobre e inizio-metà Marzo:
frumento tenero marzuolo del Cimone, frumento duro jean retifah, frumento turanico saragolla rosso, frumento turanico saragolla lucano, frumento tenero germanella, farro monococco nero, farro monococco chiaro, farro dicocco meridionale, frumento turanico Korasan.
– Seminare il Sabato per limitare il danno fatto dagli uccelli, seminare invece la Domenica per la relazione esistente tra il frumento e questo giorno. Mettere dietro la seminatrice dei fasci di betulla per il suo legame con Venere (pianeta reggente dell’amore cosmico): è una carezza amorevole al terreno, un buon auspicio per la germinazione del grano!
– Se si vuole verificare la germinabilità della semente, mettere 100 chicchi su carta assorbente inumidita (coprendoli con pellicola trasparente per mantenere l’umidità, però aerando sempre) oppure utilizzando una capsula Petri con coperchio. Tenere a 20°C per le prime 24 ore, dopo mettere i chicchi nel frigorifero per 1-2 giorni e poi al caldo (per eliminare l’eventuale riposo vegetativo). In questo modo si può vedere bene quante cariossidi sono attaccate dai funghi, infatti in caso di attacco fungino le radici sono marroni e deformate.
A sinistra, plantula sana; a destra, plantule infettate da Fusarium nivale. La radichetta embrionale ed il germoglio sono marroni e molto raccorciati o mancano quasi del tutto.
Nella parte alta della fotografia, carie con tegumenti neri, piene di spore che puzzano di pesce; in basso, cariossidi sane di frumento.
– Per il calcolo della dose di semina, si aumenta del 10% la quantità per ogni anno di conservazione in più. Se il frumento non viene conciato (vedere sotto al punto 7), rischia di sviluppare la carie.
– In autunno e primavera si può fare la strigliatura contro le malerbe.
– Io nella semina manuale del grano adotto il seguente gesto. Non spargo i chicchi con l’usuale tecnica a spaglio ma lancio in aria la manciata di semi, in modo che ricadano “a pioggia” sul terreno. Oltre al fatto che la semente in questo volo in aria ben si distribuisce in maniera omogenea ricadendo sul terreno, questo gesto richiama quanto detto da Rudolf Steiner in riferimento al fatto che, ai primordi dell’epoca lemurica, dal Cielo attraverso la sostanza silicea discesero le immagini del regno vegetale che poco alla volta presero forma. Quindi lanciando i chicchi in aria, oltre al fatto che si fa fare loro un “bagno di Sole e di luce”, ci si ricollega alle forze cosmiche, forze che in quel lontano passato discesero sulla Terra, generando le varie specie vegetali.
4) Preparati biodinamici
– Secondo Maria Thun, si devono dare tre irrorazioni di 500 in giorni di frutti alla semina e tre di 501 durante il periodo vegetativo in giorni di frutti, la prima effettuata in corrispondenza dello stadio di sviluppo delle prime due foglie, le due successive dopo 9 giorni ciascuna. Secondo la Thun, queste irrorazioni favoriscono l’accestimento del grano.
– In generale, per migliorare la maturazione delle spighe spruzzare il 501 in primavera al mattino presto durante le seguenti fasi: accestimento, levata e spigagione.
– Contro l’allettamento del grano, spruzzare il 504 dinamizzato per un’ora (favorisce la verticalità della pianta) durante la crescita primaverile.
– Un altro approccio per rendere il grano resistente all’allettamento è quello di irrorare il 501 al pomeriggio in giorni di radice nell’epoca di sviluppo del culmo, quando è a 30-40 cm. Non spruzzarlo più il pomeriggio quando le spighe spuntano già fuori dalle foglie.
– Per un effetto più incisivo sulla maturazione delle spighe si può, in prossimità della maturazione delle stesse, dinamizzare al mattino presto per un’ora insieme al 501 anche il 506 ed il 507 (quest’ultimo però aggiunto solo al quarantesimo minuto della dinamizzazione).
5) Raccolta
– Non trebbiare il grano in giorni con eclissi o congiunzioni, infatti l’impulso nefasto è portato nel seme e lo si ritroverà nella successiva generazione.
– Ovviamente il migliore giorno per la trebbiatura del grano è un giorno a calore/frutti.
6) Selezione sementi
– Selezione massale positiva: si scelgono le piante o spighe che presentano caratteristiche tipiche della varietà.
– Selezione massale negativa: si eliminano le piante indesiderate. È più facile da realizzare rispetto alla selezione massale positiva, vengono allontanate dal campo tutte le piante di altre specie e tutti i tipi troppo lunghi o troppo corti. Sono necessari due passaggi, uno prima della fioritura ed il secondo non più di 2-3 settimane dopo. Se la maturazione è troppo avanzata, le piante che non soddisfano le caratteristiche desiderate non possono più essere riconosciute.
– Per selezionare i semi (selezione massale positiva) bisogna dividere in settori il campo e prendere le 10 migliori spighe per ogni settore.
– I semi si devono prendere nella parte centrale della spiga, escludendo possibilmente le estremità.
– Prima di trebbiare la parcella da semente, la mietitrebbia deve essere accuratamente ripulita. Normalmente i bordi del campo non devono essere utilizzati come semente, si utilizzano per la panificazione.
7) Trattamento sementi
– Ricoltivare il frumento vernino nello stesso posto minaccia un attacco di carie del frumento (Tilletia caries). Le spighe infette dalla carie hanno le glume divaricate e dal colore scuro prima e poi più chiaro nel corso della maturazione. Le cariossidi infette sono piccole e sferiche. Inoltre nel caso di attacco di Tilletia controversa le piante sono accorciate.
Allora è bene che si faccia un trattamento sementi (indicazioni per kg di semente):
a) Bagno con 50 ml di urina bovina, incrostazione con 150 di calcare di alghe, 90 g di cenere legna e 110 ml destrina (è un adesivante, si ottiene sciogliendo la destrina in acqua nella proporzione 1:1,8).
b) Succo pressato di rafano: 50 ml di una soluzione al 50%. Esiste un preparato in commercio (SBM, Schaette)
c) Bagno con estratto di farina di senape: 80 ml di estratto di 24 h di farina di senape ed acqua (1:3).
– Qui di seguito altre indicazioni di possibili trattamenti antifungini sulla semente:
a) Pulizia accurata con sola acqua, il 50-70% delle spore sono allontanate.
b) In caso di fusariosi si usa acqua calda (45°C per 2 ore) e successiva essicazione con aria calda (35°C).
c) Il trattamento con acqua calda (52°C per 10 minuti) ha dato buoni risultati contro la carie ma ha avuto un effetto insufficiente sulla strigliatura bruna delle foglie.
d) Lavaggio con acqua saponata, colaticcio bovino o siero in una betoniera ha effetto del 70-95%. Maggiore efficacia con il rafano (4-5 litri di purea di radici o di estratto da centrifuga ogni 100 kg di semente).
e) Contro la carie il mezzo migliore è la farina di senape. La semente è conciata in una betoniera e riessiccata con l’aggiunta di un po’ di cenere di legna, calcare di alghe o farina.
Riferimenti bibliografici
1) Articolo “L’azienda agricola biologica” di Ivo Totti pubblicato su una newsletter Agri.Bio, “Guida all’agricoltura biodinamica” (Associazione per l’agricoltura biodinamica, Milano) pagg. 96-114, articolo intitolato “Filiera cereali antichi” di Marco Bertelli (Super Salubris Cereals & Foods) pubblicato su una newsletter Agri.Bio, R. Steiner, articolo intitolato “La lupinella: dispensatrice di azoto” di Ivo Bertaina (pubblicato su una newsletter Agri.Bio)
2) “Indicazioni dallo studio sulle costellazioni” di Maria Thun (Editrice Antroposofica) pagg. 152-153, 128 e 142, “Prove in biologia delle trasmutazioni a deboli energia” di Louis Kervran (Antonio Giannone Editore Palermo) pagg.154, 158, 170, 259, articolo intitolato “Filiera cereali antichi” di Marco Bertelli (Super Salubris Cereals & Foods) pubblicato su una newsletter Agri.Bio, “Il suolo – Un patrimonio da salvare” di C. e L. Bourguignon (Slow Food Editore) pagg. 79-84, “Guida all’agricoltura biodinamica” (Associazione per l’agricoltura biodinamica, Milano) pagg. 96-114, “Leguminose – Un aiuto per l’agricoltura biodinamica” di Almar von Wistinghausen (Editrice Antroposofica) pagg. 56-59), “Agricoltura biologica mediterranea” di Gabriel Guet (Edagricole) pagg. 354-55
3) “Indicazioni dallo studio sulle costellazioni” di Maria Thun (Editrice Antroposofica) pag. 152-153, 128 e 142, “Calendario delle semine 2015” di Maria Thun (Editrice Antroposofica) pagg. 47-48, “Calendario delle semine 2017” di Maria Thun (Editrice Antroposofica) pagg. 57-58, “Agricoltura biodinamica” di Koepf, Schaumann, Haccius (Editrice Antroposofica) pag. 201, “Leguminose – Un aiuto per l’agricoltura biodinamica” di Almar von Wistinghausen (Editrice Antroposofica) pagg. 61, 103 e 107, articolo intitolato “Filiera cereali antichi” di Marco Bertelli (Super Salubris Cereals & Foods) pubblicato su una newsletter Agri.Bio, corso “I dissuasori biodinamici” tenuto in Agri.Bio nel 2016 da Ivo Bertaina, “Lo sviluppo dell’agricoltura biodinamica – Riflessioni sulle prime ricerche” del Conte Adalbert von Keyserlingk (Agri.Bio Edizioni) pagg. 123-124, 127, “Guida all’agricoltura biodinamica” (Associazione per l’agricoltura biodinamica, Milano) pagg. 101, 107, 109-110
4) “Calendario delle semine 2015” di Maria Thun (Editrice Antroposofica) pagg. 47-48, consigli di Ivo Bertaina pubblicati sulle newsletter Agri.Bio, “Indicazioni dallo studio sulle costellazioni” di Maria Thun (Editrice Antroposofica) pagg. 128-129, “Guida all’agricoltura biodinamica” (Associazione per l’agricoltura biodinamica, Milano) pag. 101
5) “Calendario delle semine 2015” di Maria Thun (Editrice Antroposofica) pagg. 47-49
6) corso “I dissuasori biodinamici” tenuto da Ivo Bertaina in Agri.Bio, “Riproduzione e rigenerazione delle sementi” tenuto da Agostino Cermelli ed Ivo Bertaina in Agri.Bio, “Guida all’agricoltura biodinamica” (Associazione per l’agricoltura biodinamica, Milano) pagg. 102-105
7) “Agricoltura biodinamica” di Koepf, Schaumann, Haccius (Editrice Antroposofica) pag. 233), “Guida all’agricoltura biodinamica” (Associazione per l’agricoltura biodinamica, Milano) pagg. 109-110, 112