Sono stati appena diffusi i dati relativi alle passività e agli asset della Banca Centrale Europea per il primo trimestre 2012, attore protagonista di questi anni di crisi dell’ euro o, meglio, degli Stati di Eurolandia con forti problemi di debito: ebbene, si tratta di dati molto negativi che saranno di certo un forte disincentivo agli investimenti in Europa.
I numeri che le autorità bancarie europee hanno
oggi diffuso relativi ai primi tre mesi di quest’ anno sono i seguenti:
-asset 16 mila e 304 miliardi di euro (ovvero le attività, comprese di bond statali come quelli greci e italiani)
-passività: 17 mila e 334 miliardi di euro
-differenza: 1000 trilioni di euro
Gli analisti però affermano qualcosa che ai meno esperti senz’ altro può sfuggire e che in questi giorni suona come un’ allarme davvero preoccupante: è vero che la differenza tra attivi e passivi non è indifferente, tuttavia il problema è che la BCE fa circolare un partitario di 3,240 trilioni di euro, quindi mancano all’ appello parecchi miliardi di asset e passività, per un totale che risulta maggiore di tutti i Pil d’ Europa.
Si tratta di cartolarizzazioni, prestiti e altre operazioni che sono teoricamente di proprietà dei governi o delle varie banche nazionali: il fatto è che tutto questo denaro (per la precisione 17 trilioni) non vengono conteggiati nemmeno dagli Stati o dalle banche! Infatti quando un governo o un’ autorità bancaria nazionale comunica il famoso rapporto debito/Pil (espresso in percentuale: l’ Italia è intorno al 120%, la Grecia al 160%, il Giappone al 220%) non vengono inclusi nei calcoli le passività contingenti e i bond e il debito regionale garantiti dal governo.