I SOVESCI E LE MISCELE DA SOVESCIO

Tra le  basi dell’agricoltura  sana abbiamo  che il terreno non vai mai lasciato nudo (solo il deserto è un terreno nudo)  e che più specie vegetali ci sono  e più abbiamo una biodiversità: dato che le piante comunicano soprattutto attraverso le radici, più varietà diverse sono presenti e più vi è “ricchezza di informazioni”: per ottenere questo si usano i sovesci, gli inerbimenti, l’intrasemina e la pacciamatura verde.

ll sovescio è una pratica agronomica consistente nell’interramento di apposite colture allo scopo di  coprire il suolo e mantenere od aumentare la fertilità del terreno . Di solito il sovescio dura dalle 4 settimane a  sei mesi e poi viene interrato: Sarebbe utile far seguire all’interramento un trattamento di cornoletame e fladen per aiutare la digestazione della sostanza organica

L’inerbimento  è invece una tecnica per  tener coperto il terreno ed aumentare la sostanza organica che dura da 1 a 5-6 anni.  L’inerbimento può essere usato per l’alimentazione del bestiame, per fare fieno oppur si trincia  e poi ricresce: anche qui è utile per accelerare la digestazione della sostanza organica di usare 500 e fladen

Un’altra tecnica che non è più molto usata , ma è utilissima per i cereali è l’intrasemina di leguminose nei campi di cereali in primavera, perché uno dei danni maggiori è lasciare il terreno nudo dopo la  raccolta del grano a giugno, luglio ed agosto, nei mesi più caldi, dove si  perde molta vita batetrica e fungina utile

Infine sta prendendo piede la pacciamatura verde nell’orto con leguminose di bassa taglia

I risultati che si possono ottenere sono di vario tipo:

– aumento della sostanza organica al terreno;

– rallentamento di fenomeni erosivi;

– mantenimento del contenuto di azoto nitrico

– Riduzione della siccità perché l’humus nel terreno trattiEne fino a 10-12 volte il volume di acqua

– Aumento di batteri e funghi nel terreno ( in un ettaro di terreno sano abbiamo fino a 100 quintali di esseri viventi)

Particolarmente importante è il sovescio di leguminose in quanto queste sono tra le poche specie vegetali in grado di fissare direttamente l’azoto atmosferico, solitamente si usano almeno 8 famiglie di piante per formulare i sovesci.

Il sovescio e l’inerbimento, quindi, rappresentano un mezzo per concimare i terreni, anche nei paesi caldo – aridi, indipendentemente dalla disponibilità di letame ed è quindi una pratica molto utilizzata nell’agricoltura biologica.

I terreni sono spesso troppo calpestati e con una struttura che impedisce di svolgere le normali funzioni biologiche. Con una miscela da sovescio si può migliorare notevolmente la struttura del terreno ed arricchire la vita del sottosuolo migliorandone la fertilità. In tal modo migliora anche la biodiversità che determina un equilibrio naturale tra i vari elementi utili a contenere e/o evitare problemi causati da insetti dannosi (es. afidi). Sono utili piante con una grande forza di crescita, con radici che riescono a sgretolare il terreno ed arrivare in profondità. La parte aerea deve attirare una notevole quantità di insetti utili per un lungo periodo.

In questo contesto la terra aumenta rapidamente in sostanza organica ed altre sostanze nutritive. Le miscele hanno anche l’importante funzione di eliminare le infestanti, anche le più difficili (come la gramigna). Qui troverete una serie molto ampia  di sovesci ed inerbimenti ed anche mono essenze per farvi da voi stessi il miscuglio adatto. Ricordiamo che presso Agri.Bio ogni anno teniamo un corso di 8 ore sul sovescio , la sua funzione e la sua composizione.

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N.B.: LE MISCELE POTREBBERO SUBIRE MODIFICHE NEI COMPONENTI MINORI A CAUSA DELLA NON SEMPRE FACILE REPERIBILITÀ DEI PRODOTTI BIOLOGICI.

Dato che alcune  sementi biologiche  possono essere di limitata disponibilità , il regolamento CE 834/07  permette di usare sementi non trattate in caso di esaurimento scorte. Preghiamo quindi di porre attezione al prodotto acquistato leggendo attentamente la tipologia di certificazione che ha. Se il prodotto fosse non trattato sarà necessario richiedere la deroga all’ENSE 30 giorni prima di procedere alla semina.

 

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