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È provato che gli OGM causano almeno 22 malattie diverse

Natural Society 26 Dicembre 2014

Recentemente sono stati pubblicati i risultati di una ricerca che ulteriormente dimostra la pericolosità degli OGM; secondo questo studio si sarebbero dovuti proibire ancor prima che finissero sul mercato. Il lavoro, intitolato Genetically Engineered Crops, Glyphosate and the Deterioration of Health in the United States of America stabilisce una correlazione significativa fra gli OGM e 22 tra malattie e disturbi.

Incredibile come l’industria delle biotecnologie riesca tuttora a tener nascosta la tossicità dei propri prodotti. Come ci riesce?

I modi sono diversi, per elencarne solo alcuni: la corruzione dei Governi (americano e stranieri), il fatto che l’uomo più importante dell’USDA – incaricato da Obama in persona – è un ex-amministratore della Monsanto… la fenomenale disponibilità economica delle mega-corporations, sfruttata per il lancio di campagne propagandistiche fuorvianti.

La ricerca scientifica in questione è stata pubblicata sul The Journal of Organic Systems, ed è costellata di prove dettagliate che dimostrano il legame fra ingredienti geneticamente modificati e malattie quali l’insufficienza epatica od urinaria, i tumori della vescica, l’ipertensione, disturbi vari della tiroide, infarto, obesità ed altri. Il documento è completato da un gran numeri di grafici e tabelle, che già al primo sguardo danno la dimensione di quale sciagura sia per l’umanità l’aver permesso la diffusione degli OGM.

Buona parte della ricerca è focalizzata sull’introduzione del glifosato – un «erbicida» introdotto nel 1974 – e sulle sue conseguenze sulla salute umana; la ricerca ha potuto condurre degli studi a ritroso fino al 1990, dato che non sono disponibili dati antecedenti. Ma è proprio dai primi anni ’90 che l’uso del glifosato è cresciuto esponenzialmente.

Come dettagliato nel documento:

«… tanto negli animali quanto nell’uomo, il glifosato distrugge la capacità di ‘disintossicare gli xenobiotici’. Ne derivano, nell’essere umano, livelli molto più alti di quelle numerose sostanze chimiche contenute negli alimenti e nell’ambiente che sballano il sistema endocrino o causano tumori, provocando danni che non si sarebbero mai verificati in un organismo normalmente in grado di disintossicarsi».

Gli autori riconoscono che la «correlazione» non è la prova di un nesso causale, ma specificano che:
«… abbiamo dati che dimostrano un alto grado di correlazione e di significatività per 22 malattie. Sembra altamente improbabile che siano tutte e solo delle coincidenze casuali».

E portano poi l’attenzione sulla posizione tenuta dalla American Academy of Environmental Medicine nei confronti degli alimenti OGM, per come espressa in un loro documento:
«Numerosi studi condotti su animali indicano che al consumo di alimenti OGM sono associati gravi rischi per la salute, fra i quali si includono; sterilità, disfunzioni del sistema immunitario, invecchiamento accelerato, malfunzionamento dei geni associati con la sintesi del colesterolo, con la regolazione dell’insulina, la formazione di proteine e modificazioni nei sistemi epatico, renale, della milza e gastrointestinale».

Morale? C’è una correlazione ovvia e significativa fra l’aumento dell’impiego del glifosato – e di quelle sementi geneticamente modificate per reggerne l’uso –, e l’aumento del numero di una serie di malattie e disturbi. Molti dei grafici che seguono mostrano un marcato aumento proprio nell’arco degli anni ’90, quando i produttori del glifosato hanno goduto di un’impennata nei profitti e di un’enorme diffusione dell’uso dell’erbicida contenuto in prodotti quali il RoundUp e simili.

Nessun errore nei dati: il grosso aumento nell’uso del glifosato negli USA è dovuto soprattutto all’aumento di sementi OGM resistenti al glifosato stesso, con conseguenti malattie, che sono sempre più numerose. Ecco quanto affermato dai ricercatori:
«Le probabilità nei grafici e delle tavole mostrano che è altamente improbabile che le correlazioni siano casuali. La forza delle correlazioni indica che c’è un’altissima probabilità che esista un ‘nesso causale’, infatti il numero di grafici che mostrano una medesima tendenza nei dati implica la forte probabilità di un collegamento. Benché correlazione non significhi necessariamente causa, quando si trovano coefficienti di correlazione che superano lo 0,95 calcolati per una serie di malattie che si possono collegare direttamente al glifosato, sarebbe imprudente non considerare come spiegazione plausibile proprio il nesso causale».

Non si discute qui del fatto che le malattie croniche riconoscano più cause: la dieta, la mancanza di attività fisica, l’esposizione ad altre tossine ambientali, ed anche la predisposizione genetica; quello che si sostiene è che quando il tuo corpo non riesce a disfarsi di una sostanza carcinogena – nota – perché questa si ritrova direttamente nei cibi, è semplicemente ovvio che ti ammali e non servono 22 grafici per capirlo. Ma giusto per tagliar la testa al toro, di fatto il glifosato è presente nelle urine, nel sangue e nel latte materno!

Come se non bastasse, siccome il glifosato «sballa» il sistema endocrino, ne consegue che gli attuali livelli residui di glifosato concessi nei cibi possono causare numerosi problemi di salute, già ben documentati nella letteratura scientifica. Il sistema endocrino è fondamentale per la salute umana: attaccate quotidianamente con prodotti chimici provenienti dalle biotecnologie, le ghiandole del nostro corpo – pituitaria, timo e pineale – non possono secernere quegli ormoni che altrimenti ci terrebbero in forma, in salute e liberi da malattie.

Il sistema endocrino si prende cura di tutte queste funzioni:

• Crescita e sviluppo

• Omeostasi (mantenimento dell’equilibrio interno dei sistemi corporei)

• Metabolismo (livelli di energia del corpo)

• Riproduzione

• Risposta agli stimoli (stress e/o ferite)

Quando il metabolismo, il sistema riproduttivo e quello nervoso sono costantemente impegnati a cercare di rimettersi in sesto per controbilanciare gli effetti del glifosato, il corpo comincia a manifestare sintomi di malattia.

Di fatto, siamo le cavie da esperimento dell’industria delle biotecnologie, esperimento condotto su grande scala e finito male (o bene, a seconda di con chi ne parli e degli interessi che ci stanno dietro). I ricercatori dello studio in questione ritengono urgente un’ulteriore ricerca scientifica indipendente:
«I dati presentati in questo documento mettono in luce la necessità di condurre una ricerca scientifica indipendente, soprattutto nelle aree dello squilibrio del sistema endocrino, dei precursori del cancro, dello stress ossidativo, dei microorganismi dell’intestino e del Citocromo P450. Ci auguriamo che, oltre alle ricerche di base a livello tossicologico e carcinogenico, siano intrapresi dagli esperti degli studi epidemiologici in ognuna delle suddette categorie di patologie».

A mio parere, nonostante l’opera di insabbiamento portata avanti dall’industria delle biotecnologie, la manipolazione dei dati nelle università, l’azione propagandistica delle organizzazioni [finte] no-profit e le falsità pubblicate sulle stesse riviste scientifiche, abbiamo già le prove indiscusse della pericolosità degli OGM.

Qui di seguito alcuni dei principali grafici tratti dalla ricerca pubblicata sul Journal of Organic Systems. L’intera ricerca sulla correlazione fra OGM e 22 malattie diverse è reperibile qui.

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