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Curcuma liquida toccasana per la salute

Ecco tutte le sue qualità terapeutiche

È un potente antinfiammatorio e antiossidante, agisce per favorire la microcircolazione e contro l’artrosi ed è anche un efficace protettore gastro-intestinale. Queste sono alcune delle qualità terapeutiche della curcuma, pianta appartenente alla stessa famiglia dello zenzero, originaria di India e Pakistan, che può raggiungere fino ad un metro di altezza. Possiede grandi foglie con picciolo allungato e i fiori gialli, riuniti in una spiga sono accolti nelle tasche formate da queste ultime.

La curcuma viene utilizzata da millenni come spezia in cucina, nella preparazione di medicine, nella cosmesi e come colorante.

Per facilitare ancor di più la dissoluzione nei liquidi, oltre alle classiche forme farmaceutiche solide, è stato messo a punto un altro tipo di curcuma: in forma liquida. Questa formulazione prevede una struttura solubile in acqua e in olio che permette di ottenere un assorbimento straordinariamente superiore alla polvere. Viene completamente rilasciata lungo la parete intestinale, rimanendo nel plasma per oltre 24 ore. Basta sciogliere le gocce in acqua tiepida, in succo di frutta oppure in altra bevanda a piacere. Se lo si preferisce, può essere assunto anche con il miele, in modo da agire in sinergia, grazie alle sue riconosciute proprietà. È possibile aggiungere un cucchiaino da caffè di zucchero, o altro dolcificante a piacere, per rendere il gusto più gradevole.

Ma vediamo nel dettaglio tutte le applicazioni terapeutiche della curcuma:

È un potente antiossidante, tramite un’azione diretta sui radicali liberi; la curcumina possiede una proprietà antiossidante circa 300 volte superiore alla vitamina E.

Come ipocolesterolemizzante; in uno studio si è vista una riduzione del 30% delle LDL.

In caso di calcolosi, poiché la curcumina aumenta la solubilità della bile, prevenendo la formazione di calcoli.

Nelle malattie neurodegenerative, tramite protezione dalla perossidazione lipidica e dalle specie reattive dell’ossigeno. La curcumina potrebbe prevenire anche i cambiamenti dovuti all’età nelle proteine, che diventano insolubili e si aggregano (queste alterazioni sembrano correlate a diverse patologie legate all’età).

In caso di epatopatie, dove in genere si ha aumento delle transaminasi, riduzione degli antiossidanti nei mitocondri, aumento delle specie reattive dell’ossigeno nei mitocondri, riduzione della funzionalità mitocondriale e aumento della produzione di TNF (fattore di necrosi tumorale)-alfa. In uno studio la curcumina riduceva tutti questi fenomeni.

Alcuni studi dimostrano che la curcumina inibisce la deposizione di collagene nel fegato, soprattutto ad opera delle cellule stellate; ciò suggerisce che la curcumina può essere utile per ostacolare la degenerazione fibrosa del fegato.

È un potente antinfiammatorio, attraverso l’inibizione dell’espressione di una serie di citochine, di enzimi e di fattori di trascrizione naturalmente coinvolti nel processo infiammatorio. In particolare, si ha l’inibizione della ciclossigenasi di tipo 2 e della 5- lipossigenasi, i due mediatori principali dell’infiammazione, che possono portare anche allo sviluppo di tumori. A differenza dei FANS (=farmaci antinfiammatori non steroidei), la curcumina non ha effetti gastrolesivi in seguito a trattamenti prolungati; ha dimostrato anzi di migliorare la sintomatologia correlata ad ulcera gastrica.

Favorisce la microcircolazione; è stato visto un miglioramento sulla reattività dei vasi, misurata mediante vasodilatazione flusso-mediata. Trattamenti con curcumina hanno dimostrato, inoltre, di ridurre il tempo di sanguinamento delle ferite, incrementando la deposizione di collagene e quindi la densità vascolare.

È un’efficace terapia combinata antitumorale, grazie alle sue proprietà antinfiammatorie ed antiossidanti; la curcumina sembra inibire il fattore nucleare κB, importante nella regolazione della risposta immunitaria; sue disfunzioni sono state collegate al cancro, ai processi infiammatori, alle patologie autoimmuni, agli shock settici e alle infezioni virali. La soppressione dell’NF-κB limita, quindi, la proliferazione delle cellule tumorali.

È utile in caso di artrosi; in uno studio l’estratto di curcuma ha dimostrato di inibire notevolmente l’infiammazione articolare e la distruzione del tessuto periarticolare in dipendenza dalla dose somministrata. Nei ratti trattati con l’estratto di curcuma si notava una netta riduzione dei livelli di PGE2 (prostaglandina pro-infiammatoria) e dell’attività degli osteoclasti periarticolari.

Aiuta in caso di malattie cardiovascolari; le proprietà antiossidanti sembrano prevenire incidenti coronarici. Molto recentemente, infatti, è stato pubblicato uno studio in cui i curcuminoidi sono stati impiegati per prevenire l’infarto miocardico dopo by-pass aorto-coronarico.

È un protettore gastro-intestinale; la curcumina ha evidenziato azione spasmolitica sulla muscolatura liscia del tubo digerente. In pazienti affetti dalla sindrome del colon irritabile la curcuma ha mostrato un miglioramento della sintomatologia (dolore addominale) e della qualità della vita.

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