Il saluto “ciao” deriva da un antico saluto veneziano, “s’ciavo”, cioè “schiavo” (sottinteso: sono vostro schiavo), con il quale ci si esprimeva riguardo e che poi e diventato un saluto nazionale. Da “s’ciavo” a “s’ciao” a “ciao” il passo è breve.

L’espressione «schiavo vostro» o «servo vostro», comune secoli fa, si ritrova, tra l’altro, nelle commedie di Goldoni (1707-1793) e nella formula germanica di cortesia “servus”, che significa la stessa cosa.

Quindi il saluto ciao che ormai vien usato non solo in Italia, non è proprio un saluto solare … e dato che ogni cosa ha un suo valore ed ogni parola, ogni suono rappresenta un vero e proprio rituale, questo “rito” del ciao non è proprio un bel saluto di libertà.

Allora perché non cambiare il saluto, dato che è il primo suono che emettiamo quando incontriamo un altro essere umano?

E perché non provare a differenziare anche il saluto in base al nostro umore, in base a ciò che sentiamo, che cerchiamo e che immaginiamo, dato che il pensiero immaginativo è il nostro futuro prossimo nella comunicazione?

Mi è venuto in mente di provare ad usare il nome degli eteri per rappresentare i quattro “umori di base” per il saluto:

  • Terra – .Etere della Vita
  • Acqua –  Etere del Suono
  • Aria –  Etere della Luce
  • Fuoco  – Etere del Calore

Per esempio quando siamo a terra, senza idee e siamo stanchi o ci manca uno slancio spirituale, o chi incontriamo notiamo che è di pessimo umore salutandoci con “VITA” ci diamo e doniamo una sferzata di energia

Usando il saluto “SUONO” dato che tutto è partito dal Logos, dalla parola, dal movimento, portiamo un saluto che indica e porta azione e movimento armonico e creativo.

Con il saluto “LUCE” invece illuminiamo noi e chi lo riceve, portiamo forma e definizione al nostro operare, al nostro immaginare e creare.

Con il saluto “CALORE” andiamo invece a portare un anelito di amore, di vero calore verso chi ne sente il bisogno o verso noi stessi che ne abbiamo bisogno, può essere una specie di grido di aiuto: sia in chi lo dice che chi lo riceve.

Perché non provare a usare questi nuovi saluti tra di noi per vedere la reazione di chi incontriamo: in fondo usando questi quattro saluti andiamo anche verso il nostro prossimo futuro evolutivo: ovvero avere il coraggio di dimostrare chiaramente e moralmente il nostro vero stato di animo e nello stesso tempo avere la “chiaroveggenza” di scoprire lo stato d’animo del nostro prossimo. E’ un ottimo esercizio se ci pensate e nello stesso tempo arriveremo forse a salutare ogni persona che incontriamo con un saluto diverso andando a compiere nello stesso tempo un vero esercizio spirituale per scoprirci e scoprire l’altrui anima e spirito.

Ivo Bertaina

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