I benefici della musica a 432 Hz

E’ possibile disarmonizzare la società, assopendo la coscienza dell’umanità, usando lo strumento suono?

E’ sorprendente scoprire che esiste un unico strumento utilizzato per l’accordatura standard di tutti gli strumenti musicali: il suo nome è Diapason a 440 hertz (oscillazioni al secondo), attualmente usato per la stragrande maggioranza dei brani che ascoltiamo quotidianamente alla radio, in tv o attraverso i nostri lettori MP3.

Definizione del vocabolario del termine “musica”: “l’arte e la scienza dei suoni, combinati secondo determinate regole; l’insieme armonico di suoni prodotti da strumenti musicali o da più voci.”

La musica, anche se non lo pensiamo spesso, è una vera e propria scienza, che basa le sue fondamenta su leggi matematiche e fisiche incontrovertibili.

Il diapason di 440 vibrazioni non ha alcuna valenza scientifica.
Può, quindi, questo tipo di vibrazione disarmonica, agire da portatrice di stress, ansie e patologie di vario tipo? Sì, potrebbe, in quanto è plausibile supporre che, se determinate armoniche sono in grado di guarire un organo malato, le disarmoniche possano farlo ammalare.

La lotta di Giuseppe Verdi. “Fin da quando venne adottato in Francia il diapason normale (che allora si attestava a 435Hz), io consigliai venisse seguito l’esempio anche da noi; e domandai formalmente alle orchestre di diverse città d’Italia, fra le altre quella della Scala, di abbassare il corista (diapason) uniformandosi al normale francese. Se la Commissione musicale istituita dal nostro Governo crede, per esigenze matematiche, di ridurre le 435 vibrazioni del corista francese in 432, la differenza è così piccola, quasi impercettibile all’orecchio, ch’io aderisco di buon grado. Sarebbe grave, gravissimo errore, adottare come viene da Roma proposto un diapason di 450 vibrazioni. Io pure sono d’opinione con lei che l’abbassamento del corista non toglie nulla alla sonorità ed al brio dell’esecuzione; ma dà al contrario qualche cosa di più nobile, di più pieno e maestoso che non potrebbero dare gli strilli di un corista troppo acuto. Per parte mia vorrei che un solo corista venisse adottato in tutto il mondo musicale. La lingua musicale è universale: perché dunque la nota che ha nome LA a Parigi o a Milano dovrebbe diventare un SI bemolle a Roma?”

Il grande musicista Verdi, in questa lettera datata 1884, non usa mezzi termini per denunciare che qualcuno, in Vaticano (e suppongo non solo a Roma), ha voluto di fatto sopprimere il diapason a 432 Hz.
IL COMPLOTTO DELLA DISARMONIA MUSICALE

La corsa all’acuto iniziò con l’adozione unilaterale di un LA più alto (440Hz) da parte delle bande militari russe ed austriache ai tempi di Wagner, e tale diapason, pur non avendo alcuna giustificazione scientifica o basata sulle leggi della voce umana, fu in seguito accettato per convenzione a Londra (guarda caso Londra è uno dei più importanti centri di potere dei massoni della Confraternita Babilonese, ndr) nel 1939.

Da questo breve stralcio di eventi, si può subito notare come si sia cercato deliberatamente di alterare la ricerca scientifica su questo strumento, portando così ad una forzata disarmonia nelle frequenze musicali. Perché “deliberatamente”? Semplicemente perché, una volta che si è entrati in possesso di un valore scientifico riguardo ad un fenomeno ben preciso, cambiarlo senza conoscenza e senza ragioni equivale ad interferire.

Trasportare il diapason scientifico da 432 vibrazioni ad un diapason disarmonico di 440, è stato praticamente come condannarci all’esposizione di armoniche dannose per il nostro equilibrio.
Le ricerche di Maria Renold. Meglio nota come la “sacerdotessa del tuning” (cioè dell’intonazione), studiò a lungo le differenti accordature ed i relativi effetti riscontrati sul pubblico.

Se rimane un punto fermo l’oscillazione a 432 Hz, la sua logica di accordatura (in sostanza, come arrivare ad ottenere i 432 Hz…) non è per niente scontata.

La cosa più interessante è la menzione ad un certoIl codice geometrico sacro Heinrich Schreyber, o Henricus Gram-mateus che, a quanto sembra, impostò “a orecchio” la corretta intonazione nel 1518, senza nemmeno realizzare – come al solito le migliori scoperte avvengono “per caso” –ciò che aveva ottenuto: un vero e proprio sistema d’intonazione, definito dalla Renold, di “dodici quinte reali”.

[Piccola nota su Gustavo Rol che, a questo proposito, mi sembra necessario farvi conoscere. Adolfo Gustavo Rol, torinese, fu acclamato dai potenti della Terra (presidenti degli Stati Uniti, ma anche registi come Fellini, miliardari come Giovanni Agnelli, dittatori come Mussolini, ecc.), tutti a chiedere consiglio e a tenere in grande considerazione il suo parere.

Di lui si narrano magie strabilianti (ad esempio, oltre che veggente, pare potesse viaggiare nel tempo portando con sé altre persone, far attraversare agli oggetti i muri, ecc.), che egli tendeva a sminuire. Si considerava semplicemente un “precursore”, perché sosteneva che tali poteri sono latenti nell’uomo e, un giorno, tutti sapremo usarli.

Mi viene in mente una frase del grande Rol, scritta sul suo diario, nel tentativo di di spiegare come nacquero i suoi poteri: “Ho scoperto la tremenda legge che lega il colore verde, la quinta musicale ed il calore…”. Tutto questo per far notare come il suono ritorni ancora, come elemento occulto basilare, e sempre nella forma di “quinta musicale”. Gli 8 Hz, alla base del processo dei 432 Hz, sono la chiave per arrivare a sfruttare al massimo il cervello umano]

Tornando a noi. La Renold racconta che, quando aveva il pianoforte intonato tramite le “dodici quinte reali”, e intratteneva i suoi ospiti con qualche sonata, gli ascoltatori osservavano non solo un incremento della ricchezza di timbro e qualità di tono, ma che i toni sembravano provenire da alcuni spazi indeterminati al centro della stanza, invece che dal pianoforte stesso.

Altri interessanti spunti provengono dalla vita e dalle esperienze di Maria Renold. La sua preziosa ricerca ha rilevato, più di una volta, che attraverso la normale intonazione standard basata su un LA a 440Hz, gli ascoltatori presenti nella stanza cominciavano a polemizzare tra loro e ad assumere perfino comportamenti antisociali.

Quando invece l’intonazione del medesimo pianoforte veniva eseguita seguendo la regola del LA a 432Hz, gli stessi ascoltatori, nuovamente invitati ad assistere al medesimo concerto, rimanevano questa volta piacevolmente colpiti ed entusiasti.

Un beneficio, quello dei 432 Hz, noto a tutti gli antichi (egizi, greci, sumeri, ecc.), e di cui il grande complotto mondiale ci ha invece privati.
RIPRENDIAMOCI L’ARMONIA MUSICALE: RIVOLUZIONE OMEGA!

Il movimento per ripristinare il diapason a 432 hz è meglio noto come “Rivoluzione Omega”.

La parola “rivoluzione”, in questo caso, è una parola più che positiva, e sta ad indicare un modo del tutto nuovo di apprestarsi alla composizione musicale, in grado di portare grandi benefici, senza nulla togliere alla personale creatività che contraddistingue ogni singolo artista.

Sono in corso degli studi in Italia proprio su questo argomento, e precisamente a Novara, che verranno rilasciati pubblicamente nei prossimi anni. Tutti i dati finora raccolti dimostrano che sia auspicabile pensare a delle vere e proprie cliniche di cura, sottoponendo i pazienti alla musica delle 432 oscillazioni, per riportare gli organi malati nel giusto spettro armonico.

La “Omega”, invece, corrisponde all’ultima lettera dell’alfabeto greco. Un simbolo che sta ad indicare “la fine del Tempo”, “la sintesi di tutta Rivoluzione Omega! la creazione”. Ma “Omega” è soprattutto il simbolo dell’”infinito”, e la sua rappresentazione è questa: ∞. Nient’altro che un otto orizzontale.

E non è un caso che l’infinito si indichi con un otto … perchè dagli 8 Hz tutto parte.

Il nostro pianeta “batte” a otto cicli al secondo (8 Hz, conosciuto anche come la “Risonanza fondamentale di Schumann”.

E 8 Hz sono il ritmo dell’onda Alfa del cervello, alla quale i nostri emisferi cerebrali sono sincronizzati per operare insieme in modo uguale. E gli esempi sarebbero infiniti proprio come gli 8 Hz, un livello a cui si arriva alla Super Coscienza. Tutto è geometricamente perfetto.

Il padre della Rivoluzione Omega, Ananda M. Bosman, un valente musicista elettronico (evvai io adoro l’elettronica!) e famoso “scienziato visionario”, suggerisce che una disarmonia armonica del nostro campo di risonanza aurico può generare disarmonia anche alle normali funzioni cerebrali. Vale a dire: dimmi che musica hai ascoltato e ti dirò come ti senti oggi.

Nell’Universo l’energia è vibrazione. Il ritmo vibratorio di un oggetto, compreso il corpo umano, si chiama risonanza.

Quando la frequenza si altera, quella parte del corpo si ammala perché vibra in modo disarmonico. Se si conosce la corretta frequenza di risonanza di un organo sano e la si proietta sulla parte malata, l’organo può tornare alla sua frequenza normale: il primo passo verso la guarigione.

La malattia altro non è che una disarmonia di frequenze. Risulta perciò possibile, attraverso l’uso di un suono specifico proiettato sull’area malata, reintrodurre il giusto livello armonico e poterlo così guarire.

432 Hz. Nel libro di Ananda Bosman si spiega anche “tecnicamente” il perchè di questa precisa oscillazione, ma io lo tralascerei visto che si può approfondire lì. Sul libro troverete anche gli innumerevoli esempi numerici che determinano l’importanza di questo numero e dei numeri che lo compongono.

La sostanza è questa: il 432 è la precisa sintesi del tutto, in armonia con ogni principio del macro e del microcosmo universale. La regola base per l’armonia è sempre la stessa: “come in alto, così in basso” (e viceversa).

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