Lo stato è considerato la mamma, la famiglia allargata di un popolo, ma se analizziamo con attenzione una buona parte degli stati europei, soprattutto quelli del sud (quelli più esposti al sole), in specialmodo quelli più colpiti dalla recente crisi economica vedremo che proprio qui, prima degli altri, lo stato sta andando inesorabilmente verso l’autodissolvimento.
Dato che la vita è un processo, un movimento continuo, in fondo lo stato visto come figura fissa e statica è un blocco per lo scorrere della vita, lo stato è, come dice la stessa parola, fermo, immobile, è un contenitore di cemento che imprigiona un oceano di vita pullulante e prima o poi la vita distrugge il contenitore – stato per ermetico che sia : è sempre successo e sempre più succederà.
Oggi lo stato non significa società ma è di fatto un costrutto teorico – generico dove ognuno fa o cerca di fare i propri interessi ed in un organismo, in un corpo dove gli organi fanno i cavoli propri, come se il nostro cuore, i nostri polmoni, il nostro fegato od i nostri reni fossero indipendenti e scollegati tra loro od addirittura in competizione, in guerra, se capita questo che cosa succede? Prima provoca la malattia e poi la morte, ovvero la fine dello stato del corpo. In Italia il riciclaggio dei rifiuti funziona benissimo, direi al 100%, solamente nella politica: i politici eletti e poi trombati vengono senza eccezione riciclati nelle regioni, nelle province, nei comuni, nelle fondazioni, nelle banche, negli ospedali, nelle società pubbliche e private innestandovi dei cancri che prima o poi porteranno al disordine ed alla malattia delle stesse aziende.
Oggi molte persone si curano da soli, fuori dal sistema “mafioso” e corrotto della P.I.P. (Permanente Insanità Pubblica) e molti si istruiscono da soli, scelgono liberamente di non essere inquadrati in un sistema dove l’essere umano e la sua dignità sono all’ultimo posto, dove si insegna (tirare, imporre dei segni) anziché educare ( aiutare a tirare fuori i propri talenti), dove molti cittadini non votano più, non riconoscendosi più in un sistema falsamente democratico, dove è palese che tutto sia guidato, studiato ed imposto “democraticamente” e sempre più persone sono indifferenti allo stato come riferimento e d’altro canto lo stato vende o svende beni pubblici che gli sono stati dati in affidamento dagli stessi cittadini (per esempio l’energia, l’acqua, le telecomunicazioni o l’arte) o privilegia alcuni “organi forti” e sempre più molti cittadini non si sentono più parte dello stato, non si sentono più cellule dell’organismo- stato e se ne allontanano. In uno stato in dissolvimento abbiamo sempre maggiore libertà ed auto – organizzazione ed anche maggiore caos: vedi il caso Grecia che presto non sarà probabilmente più un caso ma un esempio, è forse non è un caso che nella Grecia, la culla della democrazia si passi oggi alla fine della stessa. E non a caso, dello stato dello stato della Grecia, “stranamente” non se ne parla più assolutamente, l’informazione è stata strangolata, occultata e controllata naturalmente in modo democratico: occhio non vede, orecchio non sente, cuore non duole e la troika fa ciò che vuole …
Un altro importante motivo per il quale oggi molti esseri umani non si sentono più parte dello stato va ricercata in un altro fatto: l’uomo inizia a sentire, a percepire che le vere radici del suo essere, del suo vero “stato” non sono sulla terra ma sono da un’altra parte. “La volontà dell’uomo è il suo regno dei cieli” diceva non a caso Sant’Agostino ed il regno della Terra comincia ad andare stretto a molti soprattutto a partire dai 42 anni in poi, dopo il sesto settennio, dove ci si accorge che le cose della terra non bastano più, non danno più una completa soddisfazione, si cerca qualcos’altro senza sapere dove ben ricercare …
A molti uomini di oggi lo stato va stretto, è come un vecchio vestito fuori moda e non utile e forse anche un po’ sporco e liso. Lo stato dovrebbe aiutare i cittadini ed invece è diventato uno strumento di sopruso più che di contribuito o di aiuto e diventa spesso un mezzo di terrore anzichè di amore per l’essere umano.
Questa crisi economica è un grave problema per la vita dello stato stesso, perché finchè c’è denaro e prosperità economica qualcosa c’è per tutti e lo “stato dei pochi” può fare i suoi comodi ma quando mancano le risorse i primi a sentirne le conseguenze sono i cittadini non protetti dalla politica e dai suoi loschi affaristi. Vorrei fare due esempi calzanti di “suicidio di stato”: il primo è il regime comunista che ha visto nell’ex U.R.S.S. un esempio di vero auto suicidio dello stato, non a caso è durato 72 anni, la vita media di un essere umano e poi è esploso nel peggior capitalismo senza nessun limite al limite, un secondo è rappresentato dall’assistenzialismo (praticamente simil-comunista) di tante regioni del Sud, la Sicilia ne è un esempio in negativo: una terra viva , forte e generosa come i suoi abitanti, integrata e distrutta da un assistenzialismo molto peggio che quello mafioso, perché ha distrutto l’imprenditorialità e la fantasia di un popolo in meno di 50 anni ed adesso che sono finiti i sussidi gratuiti a pioggia rimane il deserto sociale ed economico.
Un altro esempio interessante è come un gruppo di stati possano uccidere e cambiare in pochi anni l’agricoltura europea: a colpi di sussidi per (uccidere) l’agricoltura abbiamo perso solo in Italia negli ultimi 20 anni oltre 500.000 aziende agricole: si può dire che la politica di Bruxelles abbia funzionato egregiamente! Senza contare che col la legislazione sull’agricoltura biologica (rileggetevi i BioPensieri di
settembre 2012) le aziende biologiche non possono più seminare sementi di vecchie varietà non iscritte all’E.N.S.E.!!!!! ed anche il biologico è stato fregato ed inquadrato in leggi assolutamente non bio! Ecco a cosa servono gli stati.
La cosa che fa incazzare è che oggi una buona parte di cittadini, anche del settore dell’agricoltura biologica e biodinamica reagiscono a queste cose nello stesso modo nel quale una superfrigida gode ad un inserimento di membro di 30 centimetri …, detto in parole povere, ce lo prendiamo in … senza nemmeno godere … basta pensare ai 330 miliardi di dollari spesi per acquistare psicofarmaci solo negli U.S.A. od ai farmaci creati per poter “elaborare il lutto”: oggi siamo uniti solo nella solitudine perché parliamo con le macchine e non con gli umani, le forze del male sono potenti grazie alla nostra ignoranza.
Per fare del bene basta poco, per iniziare un nuovo S.U.S. (stato-umano-spirtuale) , basta fare un sorriso ad uno sconosciuto, occorre che l’essere umano diventi la base di un nuovo sistema spirituale: occorre guardarci in faccia, occorre creare nuove relazioni sociali. Informiamoci da essere umano ad essere umano, è il primo passo di uno stato di conoscenza che serve all’uomo di oggi.
Cominciamo a fare tutti una semplice azione, smettiamo di andare al supermercato e ricerchiamo e ricreiamo un contatto vivente e diretto con chi ci vende cibi e merci.
Esempi e cose da dire ce ne sarebbero ancora moltissime: ma è meglio aspettare in silenzio che gli eventi si compiano grazie alla nostra complicità non poi così occulta o risvegliarci con coscienza e consapevolezza dallo stato comatoso nel quale ci hanno diabolicamente portato?
State bene tutti
Ivo Bertaina
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