Viktor Schauberger (1885-1958), che studiò a fondo il movimento a vortice dell’acqua e per primo ne esplorò le potenzialità di uso, ipotizzò che questo movimento, definito implosione, attivasse un’energia del vuoto creatrice e ristrutturante che allineava le molecole dell’acqua, ridandole energia e vitalità ed aumentando le sue capacità inesplorate di memorizzare le informazioni e di risuonare con analoghe forme di movimento presenti nel cosmo. L’implosione è il moto alla base della vita, dall’esterno verso l’interno, secondo una linea spirale-concentrica. Per Schauberger esplosione significa involuzione, demolizione, distruzione, mentre implosione è invece evoluzione, costruzione, vita. In natura, ambo le forze sono presenti – espressione della bipolarità – ma predomina l’implosione. Anche la forza di demolizione ha in natura un carattere positivo: scomposizione degli organismi morti e loro integrazione in nuove forme di vita organiche, una continua azione di riciclo. La costruzione base di tutti i processi naturali e strutture è in grande o in piccolo basata su una forma a vortice. Questa conoscenza ha un significato importante nel campo delle scienze naturali.
Se guardiamo la nebbia a spirale delle galassie nell’universo, i cicloni, la crescita delle piante, la forma delle corna negli animali, l’albume o la struttura DNA, troviamo ovunque quale principio base la forma a spirale. L’intero universo è in movimento, vale a dire in un flusso aperto a spirale. In sé si manifestano due forze: la forza di implosione che attrae, risucchia, forza centripeta. Ogni pianta, ogni animale, ogni uomo e l’acqua assorbono la buona forza vitale.
In natura l’acqua e l’aria si liberano dalle sostanze nocive, dai gas e dalle strutture di informazioni grazie al processo del vortice: ogni fiume libero avanza in natura attraverso la natura con una forma a serpente e costruisce molti piccoli e grandi vortici. Questi vortici fungono da potenti strutture risonanti (trasmettitori e riceventi) e offrono all’acqua e alle particelle colloidali, energia e carica elettrica.
Il vortice è composto da una serie di superfici scorrevoli tenute insieme da una mano invisibile. I margini di queste superfici si muovono a velocità differenti fra di loro, lentamente nelle zone a margine, velocemente nel centro. Le molecole di un livello di velocità si spostano, come in un salto, in un livello più veloce.
Al centro di un forte mulinello la velocità è teoricamente infinita e con ciò anche le forze interne possono aumentare all’infinito. Le strutture dei cluster non sono in grado di sopportare le differenti pressioni, unioni complesse di molecole vengono separate in piccole porzioni e iniziano a liberare enormi energie. La natura si costruisce quotidianamente tali energie.
Lunghe catene di collegamenti chimici velenosi possono essere scomposte in gruppi molecolari meno nocivi o innocui. Grazie a un forte vortice è possibile sciogliere per un tempo determinato un campo di informazioni di una sostanza materialmente presente e renderlo innocuo biologicamente. Un fiume che scorre nel suo alveo naturale ha una propria forza di pulizia superiore a quella per esempio di un canale.
Invitato dal Prof. Philipp Forchheimer (1852-1933), ingegnere idraulico, ad esporre alla facoltà di agraria di Vienna le sue idee sul moto naturale dell’acqua, Schauberger si trovò di fronte un ambiente scettico e ostile. Il rettore sgarbatamente gli intimò di dire in poche parole cosa si doveva fare per regolare i corsi d’acqua senza provocare danni e Schauberger rispose: “Wie das Saubär brunzt” (come piscia il cinghiale mentre cammina). In effetti, il cinghiale compie una serie di movimenti ritmici che in forma grafica danno curve orizzontali e verticali a forma di spirale: una curva spaziale cicloide.
Forzare l’acqua in canali e condotte cilindriche significa imprigionarla e privarla della sua energia. Nelle centrali idrauliche, a parte il problema delle dighe e del loro impatto ambientale, l’acqua è convogliata in condotte cilindriche in condizioni di enorme pressione e poi scaraventata contro le lame di turbine di acciaio dove è letteralmente frantumata e l’ossigeno dissolto è centrifugato all’esterno. Al termine di questo processo di disintegrazione fisica ed energetica, l’acqua impoverita di ossigeno è immessa nei torrenti o nei fiumi con un impatto sui pesci e la vita acquatica. Schauberger aveva al riguardo soluzioni alternative meno negative e anche per la purificazione dell’acqua proponeva un approccio ecologico, un impianto per produrre acqua di ottima qualità (“Edelwasser”) con la stessa composizione chimica e biologica delle acque di sorgente, partendo da acqua piovana, fluviale, marina, anche sporca, secondo un metodo molto diverso da quelli tradizionali: “La sterilizzazione secondo tutti i tipi abituali di clorazione avviene con l’ossigeno in status nascendi che col tempo può provocare danni ai tessuti e la formazione di cancri nelle persone, negli animali e nella piante. Con il mio metodo, la sterilizzazione e la depurazione sono effettuate con tubi ad alta tensione oppure con i cosiddetti tubi a capillare doppio a torsione e la rigenerazione avviene in apparecchiature speciali”. L’apparato aveva una camera a sezione ovale dove l’acqua era raffreddata a 4 °C, fatta ruotare in un vortice ad alta velocità con aggiunta di minerali e anidride carbonica.”.
Il senso profondo della natura, secondo Schauberger, è la trasformazione, la metamorfosi che non avviene mai secondo una linea retta bensì attraverso apparenti deviazioni e stadi intermedi. Anche l’essere umano passa attraverso varie trasformazioni (infanzia, adolescenza, maturità, vecchiaia) e il bozzolo è il cadavere abbandonato dallo spirito. L’acqua e il sangue trasmettono il sapere delle generazioni precedenti. Pensare come la natura è pensare biologico anziché logico. Seguire la natura è accettare il processo di evoluzione. Bisogna passare dalle leggi fisiche della meccanica a quelle spirituali dell’energia. L’essere umano è un biosensore e come tale non deve rinunciare all’osservazione diretta, alla sua percezione sensoriale che apporta elementi di conoscenza quali uno strumento artificiale non può dare. La parcellizzazione disciplinare porta ad esperti microsettoriali, incapaci di una visione olistica, dimenticando che il tutto è un qualcosa di più della semplice somma delle sue parti.
Negli anni ’30 la gente rideva della profezia di Schauberger che un giorno una bottiglia d’acqua sarebbe stata più cara di una bottiglia di vino. Si può ancora riderne, ora? Schauberger ha previsto le catastrofi legate ai cambiamenti climatici, le piogge acide, la morte effettiva e ‘qualitativa’ degli alberi, i danni delle monoculture, la desertificazione, il cancro come pestilenza della nostra epoca, le future guerre per l’acqua ecc.
(estrapolato da un articolo di Adelia Bertetto in omaggio a V. Schauberger, e da altri interventi presenti in rete)
Bibliografia di approfondimento:
LA MAGICA FORZA CREATRICE DELLA DINAMIZZAZIONE BIODINAMICA VOL. 1 – Le origini di Ivo Bertaina
LA MAGICA FORZA CREATRICE DELLA DINAMIZZAZIONE BIODINAMICA VOL. 2 – La trasmutazione di Ivo Bertaina
LA MAGICA FORZA CREATRICE DELLA DINAMIZZAZIONE BIODINAMICA VOL. 3 Il futuro IVO BERTAINA
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