Il 30 giugno 1923 Rudolf Steiner durante una conferenza tenuta a Dornach disse queste parole
“Osserviamo ora il mondo di oggi. Che cosa si desidera oggi? Si vuole di continuo evitare la noia. Dove non va oggi la gente, per non annoiarsi! Si vuol sempre divertire. Che cosa significa volersi sempre divertire? Significa allontanarsi dallo spirito e nient’altro. Oggi ci si vuole sempre divertire e si scappa quando potrebbe esserci qualcosa di spirituale. Non lo si sa ma accade inconsciamente.
Questo volersi divertire è un fuggire dallo spirito. Solo chi è disposto a tralasciare il divertimento raggiunge il mondo spirituale.”
Se siete interessati ad approfondire la lettura troverete questa conferenza in “Ritmi nel cosmo e nell’essere umano” O.O. 350 edito da Editrice Antroposofica.
Come è cambiato l’interesse per il mondo spirituale a distanza di 85 anni? E’ cambiato per il fatto che oggi non si sa quasi più cosa sia il mondo spirituale ed il divertimento è diventato in senso lato una droga, il sostituto del mondo spirituale che ci è (casualmente?) sempre più offerto a buon mercato.
Con questo sia chiaro che io non sono contro il divertimento, chi mi conosce sa che amo scherzare ed il divertimento a giuste dosi è necessario e utile per l’essere umano. Non è necessario ed è dannoso soltanto il divertimento fine a se stesso, la ricerca continua, esasperata e a senso unico del divertirsi a ogni costo, di cercare “passatempi”, lo dice la parola stessa , passare il tempo, semplicemente far passare il tempo, ossia sprecare il proprio tempo (limitato) senza svolgere uno dei compiti principali che abbiamo in vita, ossia la ricerca e lo sviluppo delle nostre radici spirituali indispensabili per poter crescere e sviluppare quell’IO, quello spirito che portiamo in noi e che non nutriamo, anzi lasciamo morire.
Oggi siamo in un’epoca di grandi tentazioni per quanto riguarda i divertimenti: in casa la televisione è lì pronta sempre a “distoglierci” a darci surrogati di divertimenti continui, quando siamo in auto la radio si sostituisce alla televisione e continua a non farci pensare. In giro negozi, pubblicità e quant’altro fanno si che la nostra mente abbia continuamene stimoli esterni per farci “evadere”; i pensieri del lavoro, dei soldi da guadagnare per poter “evadere”, quel poco tempo che ci rimane per la famiglia e i problemi di casa fanno si che la vita spirituale sia sempre più staccata dalla vita che consideriamo reale. A forza di essere non praticata, la vita spirituale diventa vuota, inutile, lontana…
Oggi vanno di moda quei “giochi” da adulti sul misurare la propria età “reale”, giochini fatti su un supporto informatico che ci dice che se siamo bravi a fare il giochino dimostriamo un’età di 25 anni anche se ne abbiamo 50! Che meraviglia!!!
E noi se il risultato del giochino ci dicono che siamo “biologicamente” molto più giovani siamo contenti e godiamo di questa regressione infantile sentendoci giovani e forti!!!) ; altri giochini simili, come dei quiz servono per dirci se siamo “ferrati” nelle nozioni matematiche, storiche, geografiche etc. Nozioni perfettamente inutili , fini a se stesse, ma utili per chi ci vende questi giochini che ci dicono quanto siamo giovani, quanto siamo intelligenti e veloci. Tutto questo non vi fa pensare allo specchio (per le allodole) della regina cattiva nella favola di Biancaneve?
Oggi lo scopo della vita è rimanere giovani, belli forti, con un fisico scolpito, sessualmente appetibile ed appetente che sta sveglio ed è aitante 24 ore su 24, sempre allegro e pronto a divertirsi e farsi notare, essere vecchi viene considerato un lato negativo, un essere fuori dai giochi della vita moderna.
Che meraviglia una vita simile, una macchina umana sempre perfetta e sempre accesa per godersi le gioie della vita! E quando arriveremo alla fine (della vita) che cosa ci porteremo dietro? Le meravigliose esperienze vissute di una vita “recitata” e non vissuta….saremo stati attori non protagonisti di una vita sceneggiata da altri e non saremo nemmeno pagati per il lavoro fatto, anzi ne pagheremo direttamente e carissime le conseguenze…
Ho diversi amici che vorrebbero tornare ad avere 20 anni, rimpiangono la gioventù perduta…, io non rimpiango assolutamente la gioventù perduta, sono contento di avere 47 anni e veramente sarebbe un dramma ritrovarmi 20enne, sono contento di come sono diventato, fuori e dentro e non invidio assolutamente nessuno.
“L’uomo è il ponte tra la materia e lo spirito” dice giustamente Pietro Archiati. Ma quest’uomo non ha più voglia o gli stimoli per svolgere il suo compito e sta sempre più diventando legato alla terra (sete di potere e di ricchezza) oppure vive “godendo” dello spirito, accontentandosi di leggere su cose spirituali e vivendo fuori dal mondo in un mondo spirituale “virtuale” dimenticandoci il nostro vero compito di esseri umani.
Nell’antichità i giovani guardavano con invidia e con riverenza gli anziani ed aspiravano a diventare come loro, ad avere lo loro saggezza. I giovani speravano di conquistare un giorno anche loro il grado di saggezza degli anziani.
Oggi semmai degli anziani i giovani invidiano solo, se gli anziani ce l’hanno, la ricchezza ed il potere raggiunto. D’altronde purtroppo di saggezza in giro ormai ne vediamo ben poca…
Questo voler rimaner sempre bambini giocosi è uno degli ostacoli per la ricerca della nostra parte spirituale, questo non voler crescere e trovarsi poi subito vecchi è uno dei problemi umani di oggi e spesso questo problema viene dall’educazione ricevuta.
A questo proposito sempre Rudolf Steiner nel giugno del 1924 ci da uno spunto per capire da dove può anche venire questa mancanza di interesse per il mondo spirituale, infatti durante il corso di Kobertwitz che dava il via all’agricoltura biodinamica affermava :
“L’alimentazione così com’è oggi realizzata non da più all’individuo la forza di render manifesto lo spirituale nel fisico. Non può essere lanciato il ponte del pensare al volere ad all’agire. Le piante alimentari non contengono più le forze che dovrebbero dare agli uomini.”
Questo passo ci fa capire che grande importanza abbia la qualità dell’alimentazione, non solo per la salute fisica dell’uomo ma anche e soprattutto per la sua salute spirituale, non sarebbe il caso di fare tesoro e pratica di queste parole?
Ivo Bertaina
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