La dinamizzazione in agricoltura biodinamica è il punto centrale affinchè l’azione dei prepararti biodinamici si esplichi al meglio. In origine i preparati biodinamici si dinamizzavano con un bastone ed oggi, volenti o nolenti, questo metodo è diventato un grande ostacolo per il suo diffondersi: quando si parla di biodinamica vi è un notevole interesse ma il fatto di dinamizzare per 60 minuti una massa d’acqua spaventa molte persone. I dinamizzatori elettrici introdotti dagli anni ‘80 hanno sicuramente diffuso meglio l’uso dei preparati biodinamici, e non ne sono assolutamente contrario, ma hanno diminuito l’efficacia dei preparati e un po’ disumanizzato questa agricoltura perché viene a mancare nell’atto della dinamizzazione il pensiero, l’immagine e l’azione creativa umana che viene sostituita da una macchina mossa da altre forze, sicuramente non – umane, come disse a proposito lo stesso R. Steiner . Di questo fatto probabilmente difficile da spiegare a qualsiasi agricoltore che non abbia conoscenze antroposofiche, un bravo biodinamico dovrebbe averne oggi una piena e completa coscienza e consapevolezza. Prova ne è che, da alcune mie personali esperienze di germinazione e radicazione fatte e ripetute, qualsiasi preparato dinamizzato a mano ha una durata che è di oltre tre settimane mentre quello dinamizzato a macchina elettrica ha una durata di poche ore. Sicuramente altre prove sono ancora da fare ma la differenza riscontrata è evidentissima ed inoppugnabile.
Il dinamizzatore a manovella DI.MA.MA. offre molte caratteristiche interessanti:
- uno degli aspetti principali è che consente di dinamizzare con lo stesso dinamizzatore, da 5 litri fino a 120 litri di acqua, (per coprire una superficie da 500 m2 fino a 4 ettari) cosa che un dinamizzatore meccanico non potrà mai fare.
- si diminuiscono di oltre l’80% gli sforzi fisici e si semplifica molto l’atto del dinamizzare aumentando le quantità di prodotto dinamizzato
- La forma tronco-conica del dinamizzatore, legato anche alle relazioni con la sezione aurea, oltre a favorire il vortice porta le forme di luce e di calore nel preparato dinamizzato
- nella dinamizzazione col DI.MA.MA. ogni essere umano esprime chiaramente i propri sentimenti ed il suo spirito nel processo dinamizzativo
- si può facilmente sostituire chi dinamizza (io penso che se si alternano più soggetti nella dinamizzazione lo stesso processo migliora molto)
- il vortice che viene prodotto è profondissimo e veloce: al centro non vi è praticamente più acqua. (vedi immagine sopra)
- nella fase di rottura del vortice tenendo per qualche secondo la manovella ferma ci si può riposare e riprendere energia
- si sente il “suono” dell’acqua dinamizzata, sia con l’orecchio, che con il sensibile diminuire dello sforzo fisico per dinamizzarla, con il passare dei minuti si sente cambiare lo stesso suono e la sua resistenza diminuisce considerevolmente (si apre e si umanizza)
- consente di dinamizzare dove vogliamo senza dover dipendere da un filo elettrico o dover sistemare un bastone attaccato ad una impalcatura, che poi si muove, si stacca od altro ….
- permette di usare il preparato dinamizzato anche dopo diversi giorni
- è un ottimo esercizio fisico per sviluppare in modo dolce i muscoli, fatto in modo ergonomico (sostituisce la palestra) ed è gratuito!
- grazie a questo elegante, fluente bel meccanismo, ed alla non presenza di forze elettriche, gli esseri elementari saranno molto attratti da questo dinamizzatore
- grazie al DI.MA.MA. la dinamizzazione diventa un fatto attrattivo e socialmente coinvolgente per altre persone: diventa un ottimo veicolo di pubblicità pratica per la biodinamica
- dato che oggi nei dinamizzatori biodinamici è di moda il rame, lo stesso dinamizzatore si può rivestire internamente di rame, ma io ritengo molto più utile usare il rame per i contenitori dove sta mesi od anni che invece per dinamizzare dove passa un’ora …
Con questo vorrei che fosse chiaro che non sono contrario all’uso del bastone o della mano per dinamizzare, anzi ben venga ed a lui va il mio plauso e la mia ammirazione a chi usa ancora questo metodo, ma, penso, che per molti possibili neo-biodinamici, è un fattore limitante. Non sono nemmeno contrario, come ho detto precedentemente, all’uso dei dinamizzatori elettrici, anzi è grazie al loro uso che l’agricoltura biodinamica si è molto diffusa e professionalizzata, ma è evidente che con questi dinamizzatori “tarpiamo” un po’ le ali del preparato (per semplificare il mio pensiero) in espressione e conservazione, e sono mezzi che non sono accessibili a tutti per il prezzo elevato. Ho sempre detto e sostenuto che chi usa il dinamizzatore elettrico dovrebbe dinamizzarne anche solo 5 litri a mano e poi mescolare questo con il prodotto dinamizzato a macchina, in questo modo si riduce il “gap u-mano” dell’uso della macchina.
Se l’acqua che usate per irrigare i vasi è dinamizzata, anche solo per pochi minuti ne aumenta l’efficacia e ne fa evaporare il cloro, come, dinamizzando anche solo per 20 minuti una tisana, un macerato o qualsiasi prodotto da irrorare nell’orto lo rafforza di molto ….
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