Coscienza alimentare qualità degli alimenti

Oggi, 2015, ci stiamo allontanando sempre più dal vero significato dell’alimentazione.
C’è molto interesse riguardo l’argomento, ma ci viene presentato, soprattutto dai canali ufficiali, in modo fuorviante.
Si pone l’attenzione su singoli particolari, analiticamente afferrabili, e si usano come misura valida, per giudicare la qualità degli alimenti (addirittura in certe occasioni vengono confrontati alimenti bio e non).
Oltre alla teoria delle calorie, abbiamo una conoscenza particolareggiata di proteine, grassi, carboidrati, minerali, vitamine, oligoelementi, enzimi catalizzatori e quant’altro; infatti, prossimamente, per facilitarci la vita, ci sarà l’obbligo di  inserire sulle etichette dei prodotti confezionati, tutta una serie di dati.
A cosa serve? A chi serve? Ci sono utili tutti questi dati “tecnici”? E, se si, quanto in realtà ci serve conoscerli?
Si ha l’impressione, che tutto questo affannarsi dietro i particolari, venga fatto di proposito, per allontanarci dal vero motivo per cui ci nutriamo.
L’Uomo è pensiero, e il nutrimento quotidiano dovrebbe servire per sviluppare una sana  attività di pensiero.
Quindi, siccome non gustiamo affatto vitamine, proteine, singole sostanze aromatiche, ma  Unità organiche e viventi, scegliendole in base al piacere che proviamo nel mangiarle, berle e  consumarle, dovremmo poter conoscere la qualità di  questi alimenti.
Insieme a questa miriade di dati tecnici e particolari che ci vengono forniti, sarebbe meglio ed opportuno sapere quanto sia vivo il cibo con cui ci nutriamo.
Spostare l’attenzione su come viene lavorato il terreno, con quale metodo di coltivazione  vengono prodotte le materie prime, e soprattutto quanta energia vitale hanno i cibi che  che successivamente ci troviamo in tavola, trasformando quelle  materie prime.
Considerare l’insieme e non fermarci al particolare ponendo attenzione alla vitalità di quello che mangiamo e che ci serve come energia per svolgere le nostre attività quotidiane.
Cominciare a chiederci perchè sono comparse e continuano a comparire tante malattie legate alla alimentazione nonostante l’abbondante offerta di cibo così igienicamente e sterilmente preparato? Perchè stiamo progressivamente perdendo la facoltà gustativa, un tempo nostro primo campanello d’allarme? Perchè non abbiamo più una tradizione del “mangiare” e stiamo perdendo l’istinto verso il cibo?
Con tutte le informazioni che ci mettono a disposizione, potremmo afferrare molte cose, intellettualmente parlando, ma nel contempo dovremmo riprendere dimestichezza con i processi vitali, riappropriandoci di una naturale capacità alla  sperimentazione, per tornare ad essere in  grado di scegliere un cibo adatto al buon sviluppo dell’organismo umano.
E’ sicuramente d’aiuto in questo senso, acquistare alimenti biodinamici, prodotti nel pieno rispetto del terreno, con tempi di coltivazione dettati dai movimenti planetari.
Questo metodo di coltivazione, consente di ottenere cereali, frutta e verdura vivi, alimenti adatti per una nutrizione di qualità, preludio imprescindibile allo sviluppo di una sana attività di pensiero.

Massimiliano Urlati Consigliere e Tecnico ABP Biella

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