Coca Cola e Pepsi: caramello nocivo,
la preoccupazione arriva in Italia

Ridotto nelle bevande Usa perché potenzialmente cancerogeno, in Europa è considerato non a rischio. l’Italia chiede verifiche alla Commissione europea e maggior chiarezza nelle etichette al Ministero della Salute
L’allarme è arrivato dagli Stati Uniti. Le tanto amate bevande brune con le bollicine a marchio Coca Cola e Pepsi – in territorio Usa – hanno rischiato di vedere apparire sulle loro confezioni l’etichetta “a rischio cancro”, alla stregua dei pacchetti di sigarette.
Questo perché lo stato della California ha valutato di inserire nella lista delle sostanze potenzialmente cancerogene, il 4-Mei – scrive il Corriere della Sera –composto chimico presente nel caramello, utilizzato nella lavorazione delle bibite per conferire al prodotto il tipico colore marroncino.
Anche se Coca Cola e la Food and Drug Administration tendono a sdrammatizzare, sottolineando la sicurezza del colorante e puntualizzando che – per arrivare alla dose potenzialmente nociva – si dovrebbero bere 1000 lattine al giorno – le 2 grosse compagnie si sono subito messe in moto per evitare l’apparizione della sciagurata scritta su tutti i loro prodotti.
Hanno infatti richiesto ai produttori con cui lavorano di modificare il loro processo di produzione per ridurre la quantità di 4-Mei nel caramello. Risultato? Colore delle bibite lievemente più chiaro ma sapore 100% inalterato – tiene a sottolineare l’American Beverage Association.

E l’ondata di preoccupazione ha ora raggiunto anche il nostro Paese: «E’ urgente fare chiarezza sul caramello presente nelle bibite commercializzate in Italia» dichiara Massimiliano Dona, Segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori (Unc).
Infatti, continua Agostino Macrì, responsabile per la sicurezza alimentare dell’Unc, il caramello presente nelle bibite si ottiene con un particolare trattamento termico dello zucchero: ne esistono quattro tipi di differente composizione e recentemente l’Efsa – Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare – ha definito le dosi accettabili giornaliere di ognuno. Tuttavia  nelle etichette dei prodotti commercializzati sul mercato è indicata di norma la presenza di un solo caramello senza specificare di quale dei quattro si tratti.
Una grave lacuna informativa secondo l’Unione Nazionale dei Consumatori che richiede «una presa di posizione del Ministero della Salute per avviare un’indagine in merito ai livelli di caramello impiegati nelle diverse bevande e ai controlli che vengono effettuati per verificare la presenza di eventuali contaminanti ritenuti cancerogeni».
Sulla stessa linea, l’eurodeputato della Lega Nord Lorenzo Fontana che – in un’interrogazione presentata all’esecutivo comunitario – chiede alla Commissione europea di verificare se il composto chimico 4-Mei sia cancerogeno o meno, per valutare la fondatezza delle preoccupazioni della California in merito. E’, infatti, paradossale come lo stesso composto possa essere considerato nocivo negli Stati Uniti e non in Europa.

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