Nome scientifico: Brassica oleracea gemmifera
Famiglia: Brassicaceae
Breve storia e note botaniche sulla pianta
I cavolini di Bruxelles sono i germogli ascellari di una varietà della famiglia dei cavoli Brassica oleracea, la gemmifera. Il cavolo di Bruxelles appartiene alla famiglia delle Cruciferae – Brassicaceae, tribù: Brassiceae – specie Brassica oleracea L..
La pianta è originaria del Belgio ed è coltivata soprattutto in Europa. Le principali nazioni produttrici sono Inghilterra, Francia e Olanda. Sembra sia stato importato in Italia dalle truppe romane di occupazione del territorio belga.
La pianta presenta fusto eretto, alto fino a 1 metro, foglie alterne, più o meno lobate, rotonde all’apice e lungamente picciuolate, poco bollose e di colore verde.
Il fusto termina con un ciuffo di foglie a palla floscia. Lungo il fusto altre foglie portano all’ascella germogli a forma di glomeruli arrotondati (cavolini), in numero di 25-30. Sono costituiti da foglioline embricate (l’una che copre una o due sottostanti, come i carciofi). Tali grumeruli, raccolti quando hanno la grossezza di una noce o al massimo di circa un uovo di gallina, costituiscono le parti eduli del cavolo di Bruxelles.
Esigenze
Vegeta bene nelle zone caratterizzate da estate fresca e umida e da inverno mite, clima tipico di alcune zone del nord Europa.
Tempi di semina e trapianto
Il cavolo di Bruxelles viene prodotto esclusivamente in pieno campo. Il tempo di coltivazione è compreso fra 6 e 8 settimane, la semina principale viene effettuata fra marzo e metà maggio. Le piantine si trapiantano quando hanno raggiunto l’altezza di 20-25 cm a 50 cm di distanza sulla fila e file distanti 60 cm, eliminando le piantine con l’apice vegetativo assente o deformato e quelle gracili.
Per garantire delle produzioni precoci (agosto-settembre), la semina viene anticipata di un mese.
Lavorazioni
Può essere utile la pacciamatura.
Fertilizzazione
Per la sua coltivazione non bisogna usare concimi organici troppo ricchi d’azoto in quanto le piccole teste globose perderebbero la loro conformazione caratteristica, rimanendo piccole e aperte.
Prodotti
È destinato al consumo fresco.
Cure Culturali
È molto importate effettuare ampie rotazioni, per evitare la comparsa di avversità, in particolare l’ernia del cavolo.
Il portamento di questa pianta ricorda il cavolo nero toscano e la coltura è molto simile. Necessita spesso di sostegni per evitare che si pieghi.
Irrigazione
La coltura necessita soprattutto di irrigazioni al trapianto e nella fase di ingrossamento dei glomeruli.
Avversità
Tra le malattie fungine ricordiamo l’Alternariosi (Alternaria brassicae), l’Ernia delle crucifere (Plasmodiophora brassicae), i marciumi basali (Sclerotinia spp., Rhizoctonia solani, Phoma lingam) e la peronospora (Peronospora brassicae, Peronospora parassitica). Sensibile anche ad alcune batteriosi (Xanthomonas campestris, Erwinia carotovora).
I parassiti animali più importanti sono gli afidi (Myzus persicae, Brevicoryne brassicae), le Nottue, Cavolaie (Mamestra brassicae, Mamestra oleracea, Pieris brassicae), le elateridi (Agriotes spp.), l’altica (Phyllotreta spp.), i punteruoli (Baris spp., Ceuthorrhyncus spp.) e la mosca del cavolo (Delia radicum).
Prodotti per la difesa
La peronospora può essere ostacolata con spruzzature di decotto di equiseto.
L’Ernia delle crucifere e numerosi marciumi basali e batteriosi sono fortemente limitati da corrette rotazioni (evitare la coltivazione di qualsiasi crucifera per 3-4 anni sullo stesso appezzamento), dalla distribuzione di litotamnio sul terreno prima del trapianto e dalle spruzzature di decotto di equiseto.
Per il controllo di nottue e cavolaia si impiega il Bacillus thuringiensis e l’olio di neem.
L’altica può costituire un grave problema soprattutto in caso di terreni compatti e asciutti; può essere contenuta in piccoli orti famigliari con rami di ginestra e spolverando la vegetazione con litotamnio e bentonite. In caso di forti attacchi ricorrere al piretro.
Il controllo della mosca del cavolo è soprattutto preventivo e consiste essenzialmente nella distruzione dei residui della vegetazione, asportando eventualmente anche il pane di terra circostante. Delle intrasemine per esempio con trifoglio ne ostacolano l’ovodeposizione.
Produzione e raccolta
La produzione va da settembre a marzo con rese di 1-2 kg/mq. Si comincia dai cespi alla base, quando raggiungono 2-3 cm di diametro. Per le varietà tardive si possono attendere le prime gelate, che migliorano la qualità dei cespi.
I cavoletti di Bruxelles hanno sapore amaro e acido: per aumentarne la digeribilità si consiglia di bollirli per qualche minuto in acqua molto salata per poi procedere alla normale cottura.
Valori nutrizionali
I cavoli di Bruxelles apportano 30 calorie ogni 100 gr e presentano un buon contenuto in ferro, fosforo, potassio, calcio, vitamina C, vitamina A e fibra. Come tutti i vegetali appartenenti al genere Brassica oleracea i cavoli di Bruxelles hanno azione antiulcera, antianemica, disintossicante (un tempo si usava somministrare l’acqua di cottura delle foglie per smaltire una forte ubriacatura). Gli indoli, i ditioltioni, la vitamina E, la vitamina C, la clorofilla, i flavonoidi e gli acidi fenolici presenti in questa coltura sono ritenuti utili nella prevenzione di varie neoplasie. In particolare è consigliato il consumo alle donne perché, agendo in modo positivo nei confronti del metabolismo degli ormoni, aiuta a prevenire i tumori al seno.
Famiglia e varietà
Il cavolo di Bruxelles comprende numerose varietà che si adattano alle diverse stagioni e ai diversi climi.
Varietà precoci (produzione da fine settembre a novembre): Precoce mezzo nano, Asgard, Cor, Lunet, Mallard, Nicoline, Porter, Riga.
Varietà semi-tardiva (produzione da novembre a dicembre): Citadelle, Héraclès, Kundry, Odessa, Pilar, Rampart, Tornado, Perfezione.
Varietà tardiva e molto tardiva (produzione da gennaio a marzo): Content, Edmund, Stat, Gabion, Igor, Lauris, Pinacle
Biodinamica
Oltre all’irrorazione dei preparati da spruzzo all’impianto e in produzione, l’apporto di sostanza organica ben compostata tramite cumulo biodinamico consente di limitare squilibri nella crescita ed i conseguenti attacchi di parassiti e di far sviluppare bene i cavolini, raggiungendo la giusta pezzatura senza che si aprano.
È consigliabile eseguire l’inzaffardatura del materiale di propagazione con terra mescolata a cornoletame 500 o con pasta per tronchi biodinamica diluita.
USO DEL CALENDARIO BIODINAMICO
Semina in giorni di foglie e per preservare la qualità e serbevolezza effettuare la raccolta in giorni di foglie.