Fase fenologica
BBCH 75-77 (acini della dimensione di un pisello piccolo – chiusura grappolo)
Situazione
Non si sono praticamente sviluppate infezioni peronosporiche, eventualmente bloccate dalle alte temperature. Si denotano attacchi di oidio su grappolo, anche come conseguenza al mancato effetto collaterale dei trattamenti rameici (ispessimento epidermide). I sintomi di flavescenza e mal dell’esca sono ben evidenti. Continuano ad estendersi le zone colpite da Popillia japonica.
Difesa
Si raccomanda la massima attenzione all’oidio. Si ritengono necessari i trattamenti polverulenti con zolfo ventilato (possibilmente di cava, eventualmente in miscela con zeolite/bentonite/litotamnio per limitare le ustioni dei grappoli) da intervallare con altri prodotti ad azione antioidica (olio arancio, estratti di alghe ed erba medica o di chito-oligosaccaridi, bicarbonato). Ricorrere al caolino per un’ulteriore protezione della fascia grappoli piú esposta. Il caolino puó anche essere impiegato per contrastare la popilia, ma sono necessarie dosi tali da colorare completamente la vegetazione per raggiungere una buona efficacia. E’ opportuno impiegare caolino privo di adesivante per non compromettere eccessivamente l’attivitá di fotosintesi della pianta. In caso di forti attacchi del coleottero si possono predisporre trappole totem con feromoni.
Preferire la formazione del cordone coricando i tralci (con eventuali leggere cimature successive laterali) rispetto a interventi tardivi e drastici di cimatura, raramente necessari visto lo scarso sviluppo vegetativo dovuto alla situazione climatica.
Nelle situazioni di forti stress dovuti alla siccitá e alle temperature elevate si possono impiegare estratti a base dell’alga Ascophyllum nodosum.
Molto importante per dare struttura alla pianta e migliorare la qualitá della luce assimilata procedere alla spruzzatura del preparato 501 nei giorni piú adatti, eventualmente abbinato a cornozolfo, cornoequiseto, preparato 502 o tisana di achillea, in funzione antioidica.
Predisporre le trappole per la cattura massale di Drosophila suzukii negli areali recentemente colpiti dal parassita.
Flavescenza: si raccomanda attento monitoraggio
- della effettiva presenza e stadio di sviluppo dello scafoideo tramite rilievi e trappole cromotattiche
- delle piante sintomatiche con capitozzatura (possibilmente a seguito dell’eventuale trattamento insetticida).
Si ricorda che i prodotti a base di olio essenziale di arancio dolce, oltra all’effetto antioidico e antiperonosporico, sono registrati contro cicaline su vite, quindi utili contro gli stadi giovanili dello scafoideo anche in ottemperanza alle disposizioni di lotta obbligatoria, oltreché avere una maggiore selettivitá nei confronti degli insetti utili (pronubi…) rispetto ad insetticidi abbattenti quali quelli a base di piretro. Attenzione all’abbinamento di tali prodotti con zolfo bagnabile e a distanziare di qualche giorno l’intervento da quello con zolfo in polvere.
Si ricordano le raccomandazioni per la salvaguardia degli insetti pronubi (Legge Regionale 1/2019, art. 96, comma 9):
- Divieto trattamenti insetticidi in fioritura.
- Sfalcio e appassimento/asportazione della vegetazione sottostante nel caso di presenza di fioriture spontanee prima di eseguire i trattamenti insetticidi.
- Attenzione anche all’eventuale presenza di melata in vigna.
- Evitare fenomeni di deriva (non trattare in presenza di vento).
Giulio Moiraghi – Spec. in vitivinicoltura biodinamica – imagine@biodin.com
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