Non vi siete mai chiesti perché il gioco della palla è quello più praticato al mondo? Vi sono moltissimi giochi di palla: dal calcio, al basket, alla pallavolo, il tennis, il tennis da tavolo, il golf, il rugby, il football americano, il cricket, la pallanuoto, il flipper, il biliardo, la palla a pugno, oggi il padel, senza contare i giochi dei bambini; palla prigioniera, palla avvelenata, palla a muro, torello, le palline appese nella culla dei neonati, il palloncino colorato col cordino etc etc.
Si gioca a palla con i piedi, con le mani, con degli attrezzi (racchetta, mazza, meccanismi) e lo scopo di tutti i giochi è quasi sempre quello di fare punti, fare goal, fare buche, anche nel flipper dove si tenta di tenere sempre la pallina di acciaio in alto facendo punti per contatto su di un piano inclinato e fare in modo che non vada a finire nel buco in fondo.
Effettivamente la forma del nostro spirito è più vicina alla forma ovale della palla da rugby, come quella del seme, che alla palla tonda del calcio e nel rugby vi è questo sforzo erculeo per portarla alla meta e posarla a terra, come se la piantassero, che è un atteggiamento molto spirituale come forma e le squadre pur dandosele di santa ragione hanno un fondamentale e sacro rispetto per l’avversario. Quando si gioca a squadre, la squadra opposta altro non è che l’unione dei nostri oppositori, i nostri “allenatori spirituali”, che in pratica ci allenano e ci formano e ci fanno capire i nostri limiti e ci incitano a diventare più forti, imprevedibili, coraggiosi e determinati.
Ho visto recentemente, nei vividi pensieri di veglia notturna del mio cuore ferito, giocare tanti ragazzi sorridenti con la palla, ma non giocare come una squadra contro l’altra, ma giocare tutti insieme con l’unico scopo di tenere il più lungo tempo possibile in alto, sempre più in alto la palla. E più giocavano e più la tenevano in alto e più si divertivano senza mai stancarsi ed ognuno di loro faceva il possibile per lanciarla sempre più in alto, senza risparmiarsi e col sorriso sulle labbra.
Ho così compreso che la palla rappresenta il nostro corpo fisico ed i ragazzi che giocano felici con la palla sono gli Angeli. Gli Angeli fanno di tutto per farci salire verso l’alto, per elevarci con il nostro corpo, ma ritorniamo sempre in basso per il peso (karma) delle nostre vite, ma loro non si stancano mai di riprovare a farci risalire e sono ben felici di farlo.
Il nostro corpo in fondo, grazie all’Io che lo abita, è una piccola palla di luce e calore, come il Sole e le stelle, e desidera solo risalire e rimettersi in movimento insieme agli altri soli. Lo scopo della nostra vita è anche di far giocare gli Angeli a palla, essere “il loro gioco”. E’ bello e significativo che in francese il verbo “jouer” significa giocare, ma anche suonare. Gli Angeli giocano più facilmente a palla se la stessa non è troppo pesante. Ma nonostante tutto gli Angeli ci lanciano continuamente verso l’alto, noi ritorniamo sempre in basso, perché l’aria dentro la palla (lo spirito) è prigioniera di un involucro pesante, morto, statico e fisico (il nostro corpo), il nostro karma.
Ecco perchè per liberare oggi definitivamente il nostro spirito, si deve dare l’ultimo respiro, occorre “forare” o liberarci, o meglio ancora transustanziare la palla, che, va ricordato, è lo strumento fondamentale ed indispensabile per man-tenere (tenere con le mani) lo spirito sulla Terra.
Una delle preghiere che reputo più importanti per l’essere umano è L’Angelo Custode: è un chiaro invito a giocare con noi, perchè loro non avendo il libero arbitrio non possono interagire con noi se non glielo chiediamo noi stessi .
L’uomo per essere giocato (ri-suonato) dagli Angeli deve avere una bella palla: essere morale, totalmente e pienamente sincero, luminoso, caloroso, saper fare sacrifici, pregare, meditare, rispettare i ritmi ed i rituali spirituali, cantare, avere rispetto delle altre palle (gli altri uomini), digiunare, saper fare silenzio quando serve, mantenere e curare al meglio il proprio corpo (palla).
Per esempio i santi facevano spesso digiuno, preghiere e silenzio in eremitaggio, da soli in alto sulle montagne, perchè così la loro palla diventa più leggera e più sensibile ed arrivava sempre più in alto: quando si arriva in queste condizioni di “santità” si va ben oltre lo spazio ed il tempo e si possono avere percezioni spirituali nello stato di veglia che abitudinariamente non si potrebbero avere e percepire coscientemente gli dei ed i loro pensieri. I santi, rifuggendo la materia, sono semplicemente degli “egoisti” spirituali.
Va ricordato che i colpi che gli Angeli danno alla palla, al nostro corpo, altro non sono che dolori, malattie, improvvisi ed imprevedibili cambi di rotta, imprevisti travolgenti, sorprese, ovvero tanti strumenti di aiuto spirituale al compimento del nostro karma, che alleggeriscono e rendono sempre più sensibile ed aperto al mondo spirituale il nostro corpo ed il nostro spirito.
Non a caso Rudolf Steiner definiva la malattia ed il dolore una “grazia”.
Il Christo col Golghota ha compiuto un vero grande miracolo e ci ha dato un vero esempio pratico su come possiamo trasformare in vero spirito la nostra “palla fisica” del corpo senza posarla o lasciarla a terra dopo la morte, come prima di Lui aveva sempre fatto ogni essere umano. Il Christo ha mantenuto la forma del suo corpo senza peso, il fantoma, nel mondo spirituale: questo è il grande miracolo ed esempio del Golghota! Il Gesù di Nazareth è il primo uomo che è diventato Angelo!
E come è riuscito a compiere questo miracolo? Con la sua completa devozione, determinazione, coraggio, con la sua magnifica santità, con il silenzio, con le parole, con i gesti, col perdono, col dolore, con l’esempio …
I Vangeli sono dei veri vademecum pratici dati all’uomo per diventare Angelo, occorre studiarli, comprenderli nelle loro immagini, più che nelle parole, se desideriamo essere belle palle per il loro sport.
Le cose che ci succedono oggi altro non sono che colpi alla nostra palla, colpi degli Angeli che ci spingono verso l’alto, ma molti di noi desiderano invece restare a terra, perchè in fondo la nostra palla se non è spinta in alto dagli Angeli tende ad essere pigra, indolente, saccente, vanitosa e pesante, mortifera e diventa così facile preda degli ostacolatori. Anche i nostri simili umani, come gli Angeli, spesso ci danno dei colpi alla nostra palla e spesso non ne siamo molto contenti …
Siamo in fondo, nella situazione come la palla per l’essere umano, che è anche il gioco preferito del mondo spirituale, perchè mentre gli Angeli giocano con noi, tutte le Gerarchie Spirituali assistono spettatori stupiti e meravigliati a questo infinito ed imprevedibile gioco risuonante del quale anche loro traggono nutrimento, giovamento, curiosità e gioia. E’ un onore esserlo, perché questo gioco ci fa ri-salire e diventare simili a loro, perché loro ci hanno creati, di loro siamo essenza e siamo presenza e siamo testimoni su questa Terra.
Ivo Alfonso Bertaina
Condividi su