BIOPENSIERI NOVEMBRE 2018: PER NATALE

Ci stiamo rapidamente avvicinando al Natale 2018 e il sentore ineguagliabile di questo periodo ce lo ricorda, questa atmosfera unica, ed ogni anno diversa ed irripetibile, ma sempre calda e magica lentamente ma inesorabilmente ci assorbe e ci trasforma, ci plasma con forme armoniche.
Per me ogni giorno dall’inizio dell’Avvento, è come una spirale avvolgente e magnetica che mi porta verso il suo centro, il 25 dicembre e poi, dopo un momento nel quale tutto magicamente si ferma in un attimo senza tempo, si risvolge nella seconda parte delle 12 Notti Sante per sciogliersi alla Candelora.

Un aiuto a capire e comprendere questo grande regalo spirituale ci è dato da questa grave crisi economica e sociale che si può trasformare, se lo vogliamo, in un’unica opportunità spirituale, ed il Natale ne è il suo centro come San Giovanni la sua periferia.
La fine conclamata, senza possibilità di ritorno, della corsa inarrestabile verso un aumento infinito del benessere fisico ci mette di fronte al fallimento del dogma degli ultimi secoli verso quello che sembrava l’unico fine della vita, dimenticando il fatto che l’unico fine fisico della vita è la morte.
Tutto il mondo fisico ha un limite, il mondo spirituale non ne ha, in modo assoluto, tutto il fisico è in mano a pochi “eletti”, tutto il mondo spirituale è in mano di chi voglia coscientemente e consapevolmente abbracciarlo: non servono soldi, non serve super istruzione , serve super volontà e ritmo armonico per aprire i cuori e far sgorgare da loro pensieri!

Solitamente viviamo l’atmosfera del Natale come uno stress; corse per fare (inutili) regali, mangiare e bere in abbondanza nel caos assordante di mega mense da animali da ingrasso, vacanze di massa in ogni dove, ballo e sballo in locali dove dovrebbero pagarci (ed anche bene) per entrare, tutte cose solo per ( indebolire e distruggere) il corpo fisico ed eterico; se avanziamo tempo e forze magari ci regaliamo qualche goliardica trombatina, non preoccupatevi, se non ci riuscite le “pillole celesti” vi aiuteranno e semmai per mettere lo spirito in pace assisteremo ad una natalizia messa con comunione e noiosa (ed inutile) predica a Natale: un bella stretta di mano, segno inequivocabile della pace raggiunta, auguri fatti col cuore (più falsi di Giuda) a tutti coloro che incontriamo, inutili e fastidiose telefonate o mail di auguri freddi come il gelo che c’è fuori, un senso spirituale, inteso come alcolico, di “vogliamoci tutti bene”, facciamo magari per una volta all’anno una elemosina ai poveri che non possono vivere un Natale “delle balle” come noi e per un anno il cuore (di pietra) è in pace, ovvero morto e sepolto!
Evviva, anche quest’anno Lucifero ed Arimane ci hanno fatto fare il loro inutile Natale!!!!

Ci dimentichiamo però che fino al 353 D.C. il Natale era la nascita del Cristo: 6 gennaio il battesimo nel Giordano: la vera nascita!
Oggi per la chiesa il 6 gennaio è diventata la visita della Befana!!! Altri inutili regali, sempre per il PIL.
Sapete perché facciamo regali? Perché non abbiamo più calore da donare ed allora costruiamo “falso calore” , calore che proviene dal portafoglio (scarno) e non dal cuore (gelido).
Quando va bene si ricorda la visita dei Re Magi, che portano i regali …
Che squallore …
Fino a quel tempo l’evento della Pasqua era il fulcro della vita dei Cristiani, nella Pasqua si realizza il trionfo della vita sulla morte, Cristo diventa il Principe del Mondo!
L’Ascensione e la Pentecoste erano le altre feste importantissime per i cristiani, oggi no, queste sono feste per uscire, per godersi la primavera, per godersi la vita dopo un lungo inverno di noia e di freddo esteriore ed interiore.
Solo nell’atmosfera di Pasqua venivano battezzati i catecumeni, oggi si battezza in ogni momento, ogni momento va bene per fare festa …

Il mistero del Natale è legato all’attesa, all’esperienza del tempo necessario perché le forze di luce trasformino tutta la creazione!
Mentre all’inizio i cristiani pensavano che la fine del mondo fosse vicina, parlo dell’anno 1000 d.C., ed arrivasse presto il Cristo e la sua gloria, con il tempo divenne sempre più chiaro che questo è un processo individuale, non di massa: la fine del mondo avverrà solo in noi, personalmente, ed il Cristo ritornerà in ognuno di noi, solo se lo vorremo!

Da quel momento divenne sempre più importante chiedersi perché l’essere divino Cristo fosse divenuto uomo presente ed attivo nel regno terrestre, ed era importante perpetuarne il ricordo.
Anche perché l’uomo si avviava a diventare sempre più materialista ed aveva bisogno di avere riferimenti fisici, visibili, e non solo spirituali che non afferrava più!
Al momento del Battesimo del Giordano Dio disse a Gesù Cristo “Tu sei il mio figlio prediletto, OGGI ti ho generato”
Il 25 dicembre è la data che impose la chiesa di Roma, la nascita del bambino Gesù nato a Betlemme, descritto nel Vangelo di Luca, capitolo 2.
Il mistero del Natale si pose tra queste due date: tra il 25 dicembre ed il 6 gennaio: da Gesù a Cristo, che è anche il titolo di un bellissimo ed illuminante testo di Rudolf Steiner che vi consiglio di regalarvi a Natale.

In altri tempi ci si preparava al Natale attraverso lunghi digiuni, tante preghiere, molti esercizi spirituali (ritmo) e penitenze (distacco dal corpo fisico, alleggerimento).
Oggi alla televisione e sui giornali danno ricette sontuose ed uniche per “festeggiare!!!!” il natale …del corpo e dimenticare il Natale dello spirito!
Dato che gli adulti sono ormai persi in queste bestialità natalizie è importante che questo periodo sia fatto conoscere e rendere importante per i bambini, perché i bambini portano in sé l’avvenire (se non altro perché portano anche il nostro).
La tradizione del Veglione di Natale era semplicemente la fine del digiuno dell’Avvento, oggi è una occasione per mangiare di più, aumentare il PIL (Pia Illusione di Libertà).
Gli ortodossi fanno digiuno già quattro settimane prima dell’Avvento per prepararsi sani ed integri a questo importantissimo tempo!!!

Il Natale non era sentito solo come grazia ma come dono, come dono agli altri,
i giovani andavano di casa in casa facendo le questue con un sacco in mano.
Il miglior dono è di preparare nel nostro cuore un posto per il prossimo.
Oggi Natale è solo la festa dei regali … spesso falsi ed ossequiosi ma senza vero calore, “si devono fare” …
Un regalo però va preparato, trovato, confezionato, fatto con amore, non perché “devo” farlo, ma perché voglio farlo, mi sento in cuore di farlo.
Preparare i regali è un modo di dare sacralità all’Avvento, un lavoro fatto con calma, col pensiero e col cuore, non una corsa ad ostacoli nei più grandi mega centri di inutilità!

Natale è semplicità: per i bambini nel nord si prepara una corona di rami di abete con quattro candele ai lati e la si mette in un angolo idoneo della casa dove la si sospende con dei nastri rossi, come un lampadario.
Oggi per Natale è gara a chi ha l’albero più grosso (e lungo) con tante palle colorate e brillanti con luci psichedeliche che innanzitutto disturbano e che poco hanno di spirituale, mega presepi con mega luci e movimenti meccanici di ogni tipo: in pratica si riversa fuori attraverso Arimane e Lucifero il profondo vuoto che abbiamo dentro, pensiamo che con trenta denari ci rifacciamo il lifting dello spirito.
La prima domenica di Avvento, alla sera, con la famiglia riunita si accende una prima candela, che se possibile si accende tutte le sere della settimana, dando un ritmo all’Avvento.
L’importante è creare un’atmosfera giusta, bastano 10 minuti …
Questa festa deve avere una forma, si impara a cantare qualche canto di Natale, si legge un racconto natalizio, si guarda in silenzio la corona con la fiamma ondeggiante della candela accesa scoprendovi gli esseri elementari fluttuanti e velocissimi, si possono creare calendari dell’Avvento con le finestre ed un regalino all’interno un regalino, e magari leggere un versetto della Bibbia.
Posso creare un disegno con un percorso e le tappe per arrivare al Natale, posso fare una catena di noci svuotate e riempite con un regalino, piccolissimi gnomi, bulbi o semi di fiori, frasi che vengono dal cuore e vanno ad un altro cuore.

A Santa Barbara (4 dicembre), si raccolgono rami di ciliegio e si mettono in un vaso con acqua e fioriranno il giorno di Natale, i fiori (veri) sono luce eterica vegetale, la luce elettrica non è cultuale, non è affatto spirituale, anzi è decisamente demoniaca ed assorbe il nostro corpo eterico.
La sera di Natale è bello leggere in famiglia il 2° capitolo del Vangelo di Luca.
La Festa del Natale continua per i bambini fino al 6 gennaio, si fa l’albero, si fa il presepio, nastri dei regali devono essere rigorosamente rossi, crea intensità di contatto e rispetto.

Il 6 gennaio l’abete, tutte le statuine del presepe tranne Gesù, Giuseppe e Maria devono scomparire, restano solo i Re Magi, magari con statue più grandi delle altre e si legge il passo del vangelo sui Re Magi.
Il 7 gennaio sparisce anche il Presepio, tutto rientra in noi, matura in noi e nei nostri bambini, di anno in anno, di cuore in cuore.

Invece cosa capita? Il 7 gennaio siamo stanchi, obesi, scontenti delle feste che abbiamo fatto, lucidi come una gallina ubriaca e si ricomincia il tram tram di sempre, perdendo un’altra opportunità unica per la nostra ri-nascita spirituale.

Ma no, sono tutte balle, per lo spirito c’è tempo, sono giovane, oppure sono troppo vecchio, continuiamo così, facciamo il solito Natale da uomini senza io???
Perché cambiare?
La cosa turberebbe profondamente il nostro essere, ci metterebbe in crisi di identità … e poi tutti (gli uomini senza io di questo mondo) fanno così!
Perché devo essere diverso?
Perché devo essere me stesso?
Perché devo scoprire il mio IO?
Perché devo scoprire le mie radici ed il miei (possibili) frutti?

Perché devo scoprire il vero significato del NATALE?

PERCHE’ VOGLIO FAR NASCERE ED INCONTRARE IN ME IL CRISTO (che sta aspettando impaziente e silente questo momento)

Ivo Bertaina

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