BIOPENSIERI FEBBRAIO 2016

– L’IMPORTANZA DEL RITUALE –

Che cosa è il rito? Oggi sembra una forma arcaica di usanze e di  forme che non hanno più alcun senso. Etimologicamente rito significa “andare innanzi”. Il rito è una  continua ricerca di perfezione, una perfezione fisica e spirituale. Raggiugere la perfezione nei gesti, nelle parole. Richiede coscienza e consapevolezza di sé stessi e dei propri pensieri. Richiede concentrazione, richiede formazione di immagini chiare e limpide. Richiede leggerezza. Necessita di lentezza. Si giunge ad una ritualità per gradi. Con il tempo e la passione. E’ riflessione il rito, perchè l’uomo non è per sua  natura portato alla perfezione. E’ sognare. Ritualizzare la propria vita significa porre attenzione nei minimi gesti che facciamo ogni giorno, anche in quelli che consideriamo  più  insignificanti, anche in uno sguardo … Significa essere silenti e penetrare dentro di sé e nello stesso tempo fuori di noi stessi in maniera cosciente e consapevole.

Oggi nell’agricoltura  chimica e spesso  anche  nel bio  e  nel bd si è rinunciato completamente al rito ed è anche per questo che oggi sulla terra non arrivano più le  giuste forze formative cosmiche ed occorre  saper riprendere i riti e riconoscerne le forme e le valenze. Nel rito la figura nell’antichità era maschile perché? Perchè rappresentava le  forze cosmiche del padre, mentre la donna, la parte femminile riceveva  “il frutto” del rito: quindi già in questo abbiamo  chiaro il fatto che il rituale è un portare nuove forme, nuova vita celeste nella terra.
Mio nonno, per esempio quando andava nei campi si faceva sempre il segno della croce, io gli chiesi come mai lo faceva e lui mi rispose: “perché lo facevano i miei genitori ed i mie nonni”. A me questa risposta non bastava, volevo capire il perchè, invece a lui bastava solo compiere il rito senza capirlo e senza porsi  domande ed io non ho mai fatto il segno della croce quando andavo nei campi … per me i riti religiosi e non solo erano cose senza significato, perdite di tempo ….
Poi  dato che la scuola non mi ha spiegato il perchè del rito ho scoperto  per conto mio che il segno della croce serve per tenere lontano le forze negative, fa da schermo spirituale per le avversità, ed ho cominciato ad usarlo coscientemente e consapevolmente.
La chiesa cattolica e tutte le religioni avevano ed hanno dei riti che spesso loro stesse oggi non comprendono più, anche la nobiltà e la massoneria hanno dei riti, anche gli animali hanno dei riti, per esempio quelli amorosi … Oggi la scienza non ha di fatto più dei riti e l’agronomia moderna  che è la figlia povera della scienza, ha perso i riti che si tramandavano da padre in figlio.
Nel rito  l’officiante, il sacerdote, deve  rinunciare completamente al suo Io  per essere un tramite, un trasmettitore delle forze cosmiche  nella terra,  nell’agricoltura biodinamica, figlia dell’antroposofia, c’è il rito. Il rito è la dinamizzazione  del preparato ed il suo momento astronomico  (Pesci o Vergine) e l’inserimento dei preparati nel cumulo bd per esempio o il guardare le influenze del calendario delle semine.
l’agricoltore è il sacerdote (Sulphur), la dinamizzazione è il rito  vero e proprio (Mercur), i preparati biodinamici sono le sostanze  rituali (Sal) e tutti assieme fanno una transustanziazione degli elementi od alchimia.
Con l’uso sempre più invasivo della macchina, anche per dinamizzare, non c’è più l’umano, il  sulphur, non c’è più il mercur (la dinmaizzazione) e resta solo la sostanza (il preparato biodinamico): ma  per un rito  completo  servono anche suoni, profumi, gesti, forme  e colori …
Oggi occorre creare nuovi riti per poter dialogare ed attrarre l’attenzione e l’azione degli esseri elementari: gli esseri che sono sostanza effusa di Angeli, Arcangeli ed Archai oltre che dell’uomo amano la forma rituale, attraverso di essa si rigenerano e si rafforzano.
Oggi occorre creare nuovi riti per gli eteri del calore, per esempio nella dinamizzazione meccanica chi fa da tramite, da officiante  per il rito? Non più l’uomo ma altri esseri … così le forze arimaniche entrano  silenziose ma possenti nel rito della dinamizzazione. R. Steiner le chiamava le forze della vita e della morte, occorre disarimanizzare la dinamizzazione per esempio dinamizzando contemporaneamente un contenitore a mano  e mescolarlo con la dinamizzazione meccanica o creare dinamizzatori non  elettrici (tra un mese ne presenterò un paio).

 
Con questo non dico che occorre rinunciare all’uso delle macchine , ma occorre invece  spiritualizzare il loro uso e renderlo indipendente dalle forze arimaniche usando la tecnica di risonanza o la tecnica morale. 
Solo conoscendo, studiando ed applicando l’antroposofia posso ritrovare il modo di far nascere nuovi riti per gli esseri elementari e spirituali:  i riti sono legati all’immaginazione  ed ai suoni della natura,  per poter canalizzare  le energie spirituali coscientemente e chiaramente occorre che il corpo sia sano, la mente sgombra  ed il cuore pulito (digiuno,  ritmo, rinunce, riposo, cibo sano sono basi per l’officiante del rito),  il cuore umano deve poter fare da ricettore , da Graal, da condensatore  ed attivatore delle immagini divine.
Per un corpo sano serve alimentazione bd, no carne e no alcool, no zuccheri altrimenti andiamo in mano ad  Arimane,   per un’anima sana  serve  il controllo delle emozioni, dell’animo o siamo preda di Lucifero, per lo spirito sano occorre sviluppare un amore disinteressato  come ha fatto il Cristo  o saremo preda degli Asuras: solo così  le forze del Cristo possono fluire e risuonare in noi, come succedeva  per esempio in un cavaliere di Re Artù …
Oggi servono nuovi cavalieri del Cristo, le macchine oggi ci rendono degli schiavi moderni, la materia è stata completamente asservita dall’uomo e gli esseri elementari della terra, della vita non ne sono contenti, gli schiavi desiderano essere liberi ma come fanno a liberarsi? Diventando sempre più scaltri e cattivi dei padroni umani, imparando la cattiveria dai padroni stessi ….
Cosa fanno le macchine di internet? Copiano ed imparano le cose che fa l’uomo, oggi fino alle nostre più recondite emozioni ed anche oltre, grazie ad Arimane, che divide e smembra  così letteralmente lo spirito umano.
Ogni uomo grazie al perfezionarsi del rituale cristiano può diventare un Graal, una fonte d’amore alla quale tutti possano dissetarsi e rafforzarsi, diventando creatore e movimentatore di forze di risonanza  e creatore  di  nuove forze morali.
 Il cielo e la terra sempre di meno si attirano e   per aiutare questo incontro occorre che un pezzo di cielo sia piantato in terra: l’humus! Per le piante e gli animali l’humus è l’Io dell’uomo.

Quindi fare agricoltura biodinamica dinamizzando è un bel modo per riprendere coscientemente in mano il rito ed offrire così un gesto di elevazione della terra e delle piante.

Ivo Bertaina
 

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