1 Giugno 2012 — Le pressioni della Commissione europea per l’autorizzazione in Europa delle colture transgeniche si concentrano, a partire dal 2008, in modo particolare su due varietà di mais: il Bt11 della Syngenta e il Bt 1507 della Pioneer. Entrambi sono resi tossici per l’insetto predatore del mais, la piralide, ma appartengono anche alla più diffusa categoria di piante transgeniche: quelle rese resistenti all’erbicida – in questo caso il glufosinate – il cui consumo viene, coltivandoli, fortemente incrementato (l’aumento è in media di 4 volte rispetto alle colture tradizionali).
Succede che nello stesso periodo la Commissione, allertata dai cittadini per l’impressionante crescita di tumori, disturbi neurodegenerativi, endocrini e altri, elabora infine, nel 2009, un Regolamento europeo sui pesticidi (del 13.1.09) per limitarne l’uso. Un regolamento che, come REACH, viene molto edulcorato dalle pressioni delle lobby chimico-farmaceutiche. Tuttavia nel regolamento vi è una lista delle sostanze più dannose, che saranno vietate del tutto: parte includendo un centinaio di sostanze, ma viene ridotta alle 22 più tossiche, considerate cancerogene o interferenti endocrine. Tra queste figura il glufosinate.
Appena si rende conto di questa incongruenza, il Comitato Scientifico EQUIVITA telefona a Bruxelles per parlare con uno degli esperti che forniscono il supporto tecnico ai parlamentari. Sentita la nostra osservazione – come può essere che la Commissione
da un lato promuova i due mais resistenti al glufosinate e dall’altro vieti tale pesticida? – il tecnico risponde, dopo una breve pausa di stupore: “Toh, non ci avevo pensato. Vi richiamerò” Richiama il giorno dopo per dire “Tutto bene! L’autorizzazione per il glufosinate scade nel 2017. C’è quanto tempo si vuole per piantare Bt11 e Bt1507 ! Non troviamo parole per replicare …
Dalla notizia oggi uscita su “L’informatore agrario” risulta che in Italia il Ministro della Salute ha recepito in pieno il pensiero della Commissione: un veleno non è tale se non dopo la scadenza della sua autorizzazione. Egli ha di conseguenza revocato la sospensione cautelativa della vendita di glufosinate per autorizzare, con decreto del 27.4,2012, un prodotto fitosanitario al glufosinate ammonio “per vite e fruttiferi”. Risulta che tale prodotto è già autorizzato in vari altri Stati europei e che, in definitiva, l’Italia si sta solo “uniformando”…
Peccato che nessuno sull’”Informatore agrario” spieghi la ragione per cui l’autorizzazione appena rilasciata scada il 30.9.2017 !
Per chi volesse conoscerla, la ragione è la seguente: A partire dal 1.10.2017 il GLUFOSINATE sarà bandito quale prodotto di elevata tossicità, pericoloso per la salute.
Il Comitato Scientifico EQUIVITA esprime il suo sdegno nel constatare che il Ministero chiamato “della salute” anteponga alla nostra salute e a quella dei nostri discendenti i profitti e gli interessi commerciali di qualche azienda chimica.
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