Le forze spirituali, se sono ben indirizzate, guidate e veicolate in maniera pura e moralmente sana possono facilmente diventare forze fisiche, possono materializzarsi ed in questa azione di “indirizzo” oggi è fondamentale l’azione cosciente e consapevole dell’uomo.
Rudolf Steiner spiegò che vi è un asse curativo importantissimo tra i segni dei Pesci e della Vergine. I ritmi importanti per l’Uomo e la Terra sono tre: la rotazione della Terra intorno al Sole (365 giorni), la rotazione della Luna attorno alla Terra (29,5 giorni) e la rotazione della Terra su se stessa (24 ore). In ognuno di questi ritmi la Terra “passa” davanti ad ogni costellazione dello Zodiaco e ne assume le caratteristiche, se ne nutre, risuona in lei.
Dal 12 marzo al 18 aprile la Terra passa davanti alla costellazione dei Pesci, per circa due giorni al mese la Luna passando davanti ai Pesci riflette e rafforza le energie della costellazione sulla Terra, la stessa Terra ruotando su se stessa dalle ore 4,30 alle 6 circa del mattino ripassa davanti alla costellazione dei Pesci.
Dal 16 settembre al 31 ottobre la Terra passa davanti alla costellazione della Vergine, per circa 3 giorni la Luna passa davanti alla costellazione della Vergine e la stessa Terra ruotando su se stessa dalle 16 alle 18 circa passa davanti alla costellazione della Vergine.
Per “pura combinazione” questi ritmi sono tre: Il Sal, il ritmo della Terra, Il Mercur, il ritmo della Luna ed il Sulphur, il ritmo della Rotazione sul suo asse della Terra: tre ritmi diversi, tre stadi della stessa forza, tre ampiezze, tre durate diverse di suoni.
Il ritmo dei Pesci è un ritmo che nei vegetali porta la crescita che va verso l’equilibrio del processo vegetativo ed è per questo motivo che si dinamizza il 501 o cornosilice al mattino presto (sarebbe bene farlo proprio nelle ore dei Pesci). Io più che chiamarlo ritmo dei Pesci lo chiamerei in maniera più esatta “il suono” dei Pesci.
Invece dalle 16 alle 18 circa quando la Terra passa davanti alla Vergine, tutte le sere possiamo rivolgerci alle piante con una nuova informazione che va verso le radici, per questo si dinamizza il 500 o cornoletame alla sera, il suono risanatore e riparatore che accompagna la pianta nel buio della notte.
La Vergine è rappresentata da una donna che tiene in mano una spiga di grano che si identifica con Sirio e “stranamente” la parola silenzio deriva dal verbo romano “silere” che significa esattamente il “suono del grano maturo”. Quindi il silenzio non è quello che pensiamo noi, una completa assenza di suoni, ma in realtà è il suo opposto , una matura, variegata e completa musicalità, una armonia ed una ricchezza di suoni al massimo della loro espressione, quando la musica delle sfere riesce a risuonare bene sulla Terra la materia terrestre,come attratta dal cielo, vince le forze di gravità si eleva verso l’alto per poi transustanziarsi in materia spirituale!
Quindi vedete che l’asse curativo Pesci – Vergine è un vero asse, una strada per l’essere umano, uno spartito musicale cosmico, secondo me è questo il segreto (non così nascosto) di questo importante momento curativo.
Ai medici Rudolf Steiner disse che vi è un asse terapeutico (ore 6 – 18) Pesci – Vergine, dove gli organismi sono aperti verso un processo di rigenerazione, infatti al mattino l’organismo ha una maggiore forza di vita, di ri- generazione di vita, per questo le operazioni chirurgiche sul corpo umano si fanno al mattino presto e non alla sera: le forze rigenerative del corpo risuonano meglio!
Al mattino il cancro lavora al massimo (è fresco e forte) ed i rimedi per i cancri dei vegetali si danno e funzionano meglio alla sera che al mattino: alla sera il cancro è stanco dopo aver lavorato tutto il giorno ed è più facile da combattere, da fermare o arginare. Per esempio le medicine per l’essere umano si prendono al mattino a digiuno ed alla sera, sarebbe meglio ancora assumerle dalle 4,30 alle 6 del mattino, nel segno dei Pesci ed alla sera, dalle 16 alle 18, in Vergine. Molti prescrivono di prendere le medicine anche prima di pranzo ma è l’ora più inutile per le medicine, anche dare rame e zolfo nei campi durante il giorno ha poco senso curativo … Nel Vangelo di Giovanni Rudolf Steiner cita alcuni miracoli che si sono verificati di sera, di notte, nelle ore nelle quali la terra passa dalla Vergine ai Pesci, quindi è interessante vedere come anche il Cristo approfittava di questo momento di transizione tra il giorno e la notte per operare meglio determinati “miracoli” sull’essere umano, per far risuonare meglio determinate energie.
Con i Pesci, nel simbolo, troviamo il mondo fisico ed il mondo spirituale che si distaccano ed una linea orizzontale (l’uomo) che cerca di tenerle unite, secondo me oggi il simbolo dei Pesci è posto al contrario, i due pesci sono i due mondi e l’uomo in quanto essere in modo cosciente cerca di tenerli assieme è verticale e non orizzontale.
La Vergine rappresenta le forze pure sviluppate dall’uomo sulla Terra durante la vita, durante il giorno, durante il ciclo lunare, forze spirituali vergini e pure, sviluppate con consapevolezza nella veglia, con la coscienza desta. Il simbolo della Vergine è una M (Maria, Madonna, Madre, 3 segni ripetuti (Sal, Mercur, Sulfur) con l’ultimo incompleto e trasformato in un mezzo infinito, un infinito aperto verso la Terra, una forma spirituale che feconda la sostanza fisica. Questo “mezzo infinito aperto” lo dobbiamo richiudere ognuno di noi nel corso delle nostre vite terrene. I simboli dei pianeti e dello zodiaco sono stati elaborati non a caso dai Rosacroce.
Quindi secondo me il senso nel quale va ricercato il significato di questo grande asse curativo è proprio nella musica delle sfere: il corno letame ed il corno silice sono due “orecchi “ artificiali creati dall’uomo per far risuonare nella pianta e nel terreno i suoni creatori ed i suoni smaterializzatori attraverso la dinamizzazione (una spirale cosmica riprodotta dall’uomo sulla Terra), uno strumento spirituale “suonato” dall’uomo.
Del segno della Vergine ci è rimasto un pallido ricordo di questi potenti suoni virginali e trasformatori: Amen è una “diluizione” di A U M che poi si è ridotto ad OM in oriente, in questo suono sono presenti le forze purificatrici della Vergine, le forze del Sal, del Mercur e del Sulphur; con la sua pronuncia richiamo e faccio agire questo suono purificatore su di me e su ciò che mi circonda. È un suono che andrebbe usato con frequenza nella dinamizzazione del 500.
Questi due segni operano in realtà attraverso dei suoni: il suono dei Pesci è impercettibile alle orecchie umane, è un suono spirituale creativo, rimbombante dalle sfere cosmiche, lo percepiscono per esempio gli uccellini che al mattino presto lo imitano e ci cantano sopra dei grandi assoli tutti insieme (detto così sembra un controsenso, ma non lo è) usando la musica delle sfere come “base”, come armonia. Il suono dei Pesci è il suono dei vegetali che crescono in primavera, un suono silenzioso ma imponente, un suono “visibile” solo all’occhio, in quanto il nostro orecchio ha perso oramai buona parte della sua potenzialità e capacità.
Le armonie delle sfere quale espressione dell’azione delle forze creatrici sulla Terra e sugli esseri che la abitano avevano un grande significato già sull’Antica Luna (lo stato evolutivo precedente della Terra). Rudolf Steiner spiega che gli uomini un tempo percepivano chiaramente le armonie delle sfere dell’epoca: “Sull’Antica Luna l’orecchio aveva, rispetto ad oggi, un’importanza molto maggiore per l’uomo. All’epoca l’orecchio era volto, per così dire, a permettere di vivere all’interno della musica delle sfere che ancora risuonava, in un certo qual modo, sulla Antica Luna, era un organo attivo e non passivo come oggi. E sulla Luna, di fronte a questi suoni, che erano già più deboli rispetto a prima (Antico Saturno ed Antico Sole), erano comunque ancora i toni della musica delle sfere a risuonare e con l’orecchio ci si prestava ad accoglierli nel corpo umano”. Sull’Antica Luna, grazie alla completezza di cui esso allora ancora godeva, l’orecchio era, per così dire, sempre e costantemente immerso nella musica. Oggi si dice per esempio che qualcuno ha “l’orecchio musicale”; coglie le note, la tonalità, le stonature gli provocano una vera “sofferenza”, ebbene questi esseri umani sono dei pallidi esempi di come l’uomo percepiva la musica delle sfere.
All’epoca, sull’Antica Luna, questa musica si apriva a tutta l’organizzazione umana e le onde di musica pervadevano ancora l’organizzazione umana e la vita interiore dell’uomo si compenetrava dell’intero ambiente musicale, si adattava all’intero ambiente musicale della musica delle sfere. L’orecchio era un apparato non solo di percezione ma soprattutto di comunicazione, per replicare a livello interno ogni movimento che risuonava all’esterno come musica delle sfere; l’orecchio era la nostra Luna, la pelle spirituale del mondo terrestre e fisico umano. L’uomo si sentiva sull’Antica Luna ancora come una specie di strumento, col quale il cosmo suonava continuamente con tutte le sue forze e l’orecchio, nella completezza che allora gli era propria, era il tramite tra i suonatori delle Gerarchie del Cosmo e quello strumento umano che l’organismo umano era, di fatto, sull’Antica Luna.
L’odierna struttura del nostro orecchio risveglia nel singolo essere umano un pallido ricordo nell’ascoltare musica, e vi collega un senso di incompletezza, di come a causa di una degenerazione dell’organo uditivo l’uomo abbia perso la capacità di “vivere” la musica delle sfere, di come egli si sia emancipato e di come egli potesse captare questa musica divina in ciò che oggi è la musica, la quale tuttavia può risuonare oggi essenzialmente soltanto nell’aria che lambisce la terra.
Esiodo, grande poeta greco, nel 700 A.C. affermava che “Un uomo che non canta è un uomo senza futuro”, ed avvertiva con ciò chiaramente la tragedia della perdita della percezione del suono della musica delle sfere e si sentiva per questo motivo finito, morto, perso, senza la ristoratrice e creatrice musica divina! Doveva arrivare il Cristo, 700 anni dopo per riportare sulla Terra la Musica delle Sfere! Pensate a che futuro abbiamo noi uomini di oggi, noi che non cantiamo mai e sentiamo solo falsa musica elettronica!
Tutta la migliore musica che crea oggi l’uomo è un pallido ricordo di questi tempi, il punto più alto nella musica l’uomo lo ha toccato con i canti gregoriani. Per esempio il bambino, che arriva fresco fresco dai mondi spirituali, ama molto la musica, ama la mamma che gli canta(va) la ninna nanna, ama le canzoni, perché gli danno un pallido ricordo di questa sua patria spirituale. Pur tuttavia oggi l’uomo può ed ha il dovere di ri-formare e ri-creare un organo uditivo che gli permetterà di risentire la musica delle sfere, partendo proprio dalla Terra che ha in sé un ricordo di questo e possiede il tesoro, le “note non suonate” , gli spartiti di queste musiche. Nel cornoletame abbiamo dei “pensieri non pensati” dalle vacche che attraverso l’azione del corno che imprime in esse lo spartito e la dinamizzazione che ne è lo strumento diventano, grazie all’uomo, per le piante ed il terreno una vera musica delle sfere! Nel cornosilice abbiamo invece gli spartiti originali della musica delle sfere che risuonavano potentissime sull’Antico Sole: sminuzzando la silice e sottoponendola al’azione creatrice del corno e poi dinamizzandola apro, libero e suono questa musica che riporta la pianta ed il terreno verso il mondo spirituale! Il 500 è un Natale per le piante ed il terreno, il 501 rappresenta una Pasqua vegetale – minerale!
Oggi l’uomo è un sordo – muto spirituale: deve re – iniziare ad imparare a cantare e deve ancora di più re – iniziare a sentire; solo ricercando e ritrovando il vero amore per gli altri (che poi siamo noi) ci darà la forza e gli strumenti per re – iniziare a risentire le musiche delle sfere che non hanno mai smesso di suonare per una sala sempre più vuota! Oggi le anime “ballano da sole”.
Come la Vergine è riflessiva e guarda nella sua interiorità ne possiamo trovare un riflesso più vicino a noi nel pianeta Venere, mentre invece il rappresentante dei Pesci nel sistema solare lo ritrovo in Marte, ex dio della guerra.
In noi Venere è ascolto: non a caso di Dio, di un santo, di una persona saggia si dice “venerare”, ovvero saper ascoltare con la massima attenzione la musica delle sfere che emanano, che ci effondono dal loro corpo e dalle loro parole, musica che ci nutre e ci forma; ammirate il quadro della “Nascita di Venere” del Botticelli da tranquilli e da soli, è un quadro che ri-suona e vibra immediatamente in noi, ci porta subito forze formatrici pure e sane, immense forze d’Amore, con questo quadro siamo nella musica dei Pesci. Nell’uomo, Marte invece è parlare, ma per poter parlare occorre aver saputo ascoltare bene, solo chi ha ascoltato ed interiorizzato la musica delle sfere le può imitare con la voce. Venere è vicina al Sole, Marte è subito oltre la Terra, noi in mezzo sulla Terra dobbiamo fare da ponte.
Oggi tutti gli uomini parlano all’infinito e fanno rumore per non sentire il vuoto che hanno in loro; invece solo facendo silenzio, facendo “maturare” le nostre anime il vuoto si colmerà della musica delle sfere. Se Marte dormisse nelle braccia di Venere sulla Terra regnerebbe la pace, anche qui godetevi l’omonimo quadro “Venere e Marte” del Botticelli oppure “Marte e Venere in alcova osservati dagli Dei” di J. Wtewael e ne afferrerete il suono nascosto.
Non a caso, nel 400 D.C. circa, Sant’Agostino ci diceva “Ama e fai ciò che vuoi” ovvero accogli Venere e Marte si transustanzierà: cosa che grazie al sacrifico del Buddha nelle Alte Sfere Spirituali è successo realmente qualche secolo fa; dato che abbiamo, come un personale microcosmo, un nostro mondo da sviluppare in noi, per accogliere Venere e Marte, dobbiamo solo ricominciare a ri-sentire la Musica delle Sfere seguendo l’esempio datoci dai Maestri Spirituali .
Rileggiamoci e nutriamoci dei suoni venerei di questo grande scritto di Sant’Agostino che ho precedentemente citato e camminiamo con andamento marziale verso la nostra meta.
Ama e fai ciò che vuoi
Se taci, taci per amore,
se parli, parla per amore.
Se correggi, correggi per amore.
Se perdoni, perdona per amore.
Metti in fondo al cuore
la radice dell’amore.
Da questa radice
non può che maturare il Bene.
Sant’Agostino
Ivo Bertaina
Condividi su