Biopensieri 2010

gennaio 2010

TKP (Il PREPARATO DEI TRE RE MAGI) DI HUGO ERBE DALLA TEORIA ALLA PRATICA… IN MENO DI 12 GIORNI

In questi BioPensieri di inizio anno ho deciso di parlarvi di una personale esperienza con un preparato biodinamico della quale esistenza sono venuto a conoscenza il 19 dicembre, come si dice sempre “per caso” e del quale ho subito sentito l’esigenza di metterlo in pratica: allestirlo ed irrorarlo, dato che per “combinazione” andava allestito al 31 dicembre ed irrorato il giorno dell’Epifania.

Sviluppato da Hugo Erbe (1885 – 1965), un agricoltore biodinamico tedesco, su indicazioni dirette di Rudolf Steiner, questo preparato può essere considerato come un’offerta, un aiuto dato agli esseri elementari della Natura per aiutarli nella loro incessante, solitaria e silenziosa cura delle ferite della terra.
Questo preparato inoltre aiuta a proteggere dalle influenze dannose create dall’uomo gli stessi esseri elementari sempre più disturbati da inquinamento, onde elettromagnetiche, pesticidi e fertilizzanti chimici vari, OGM e pensieri ed atti umani distruttori.
Le sostanze usate per questo preparato sono quelle offerte come dono a Gesù Bambino dai Tre Re Magi venuti dall’Est (da dove sorge il Sole): Oro (simbolo della saggezza terrena), Incenso (offerta devozionale agli dei/dio) e Mirra (simbolo della vittoria della vita sulla morte).
Ci sono due passaggi fondamentali nella creazione del TKP entrambi da realizzare del periodo natalizio.

Dato che nel periodo natalizio, il periodo più fecondo per l’essere umano dal punto di vista spirituale, siamo invece spesso totalmente incoscienti e pensiamo spesso solo ai nostri regali, alle mangiate e bevute, ai “viaggi – fuga dalla realtà” e la nostra preoccupazione più grande è la difficoltà ad avere idee per fare regali agli altri perché non cambiare rotta? Perchè non impegnare meglio il nostro tempo?
Per esempio iniziare a fare un piccolo grande regalo anche ai nostri invisibili aiutanti e coabitanti della Terra, gli Esseri Elementari? Potrebbe tornare utile anche a noi tutti, non vi pare?

Materiali occorrenti per allestire il preparato:
Oro – aurum metallicum D2 15gr
Incenso – Boswelia olibanum – 15 gr
Mirra – resina – 15 gr
Glicerolo puro 25 ml
Acqua 25 ml
Con questa dose si ottiene una quantità di preparato usabile dinamizzato per circa 20 Km di perimetro.

Note sul reperimento dei componenti: il reperimento di Incenso e Mirra è relativamente semplice in una buona erboristeria, l’aurum metallicum D2 lo trovate presso Agri.Bio, il glicerolo puro si trova in qualsiasi farmacia e per l’acqua usare acqua di fonte (non clorata) della zona dove abitate .

Prima Fase: Allestimento
VEGLIA DEL NUOVO ANNO (31 DICEMBRE)

Usare una stessa quantità di oro, Incenso e Mirra, metterli in un mortaio di porcellana, marmo o legno (non metallico) e dinamizzare per un’ora con il pestello.
Durante questo tempo si svilupperà nel mortaio un dolce e fine aroma.
È consigliato eseguire questa operazione il 31 dicembre a cavallo della mezzanotte (23.30 – 00.30), questo lavoro può essere parte integrante dei festeggiamenti sociali del nuovo anno.
Durante gli ultimi 5 minuti di dinamizzazione aggiungere acqua e glicerolo senza smettere di dinamizzare; aggiunte in parti uguali, saranno messe nel mortaio per creare una emulsione spessa come una pasta (per una dose di 15 gr ciascuno di oro, incenso e mirra è indicata 25 ml di acqua e altrettanti di glicerolo).
Questa pasta emulsionata dall’acqua e dal glicerolo può essere conservata per molti anni se necessita, in un contenitore non chiuso, non metallico, conservato in una stanza fresca, buia e non umida.
Col tempo diventerà più solido e secco ma questo non ne comprometterà assolutamente l’efficacia; queste dosi di ingredienti produrranno circa 85 cc di preparato.
Nel caso in cui la dinamizzazione delle tre sostanze avvenga direttamente nel giorno dell’Epifania, l’aggiunta di glicerolo per ottenere la pasta non è necessaria, ma deve essere usato subito.

Seconda Fase: Spruzzatura
GIORNO DEI TRE RE MAGI (EPIFANIA) 6 GENNAIO

Prendere circa 5 cc della pasta preparata il 31 dicembre e sciogliere in un po’ di acqua tiepida (37°) di fonte. Per prelevare i 5 cc, può essere necessario riscaldare, a bagnomaria in un pentolino a circa 60 gradi, il contenitore dove la pasta è conservata.
Dinamizzare la pasta dissolta in circa 8 litri di acqua piovana o meglio acqua di fonte riscaldata alla temperatura del corpo umano (35-37 gradi).
Un contenitore non metallico e preferibilmente in legno, è consigliato per dinamizzare. La modalità di dinamizzazione sarà la stessa che si una per il preparato 500, all’aria aperta.
Usare un bastone, una paletta o altro con all’estremità una piccola scopa di rametti sottili e dinamizzare vigorosamente in una direzione fino alla creazione di un regolare e profondo vortice che arrivi fino al fondo del contenitore, a quel punto rompere energicamente il vortice e ripetere la stessa operazione nella direzione opposta.
Tutto questo ciclicamente per un ora esatta.
Durante questo tempo si sprigionerà un profumo delicato ed intenso.
È importante compiere la dinamizzazione nel pomeriggio quando la terra è nella fase di espirazione. Tenendo conto delle giornate molto corte del mese di gennaio l’ora migliore sarà tra le 14.00 e le 16.00.
Quando la dinamizzazione sarà completata distribuire il preparato con una scopetta, un atomizzatore a spalla non metallico od altro, avendo cura che la spruzzata sia fatta a gocce e non nebulizzata.

Spruzzatura
L’applicazione, distribuzione,del preparato TKP sarà fatto lungo i bordi delle aziende (perimetro), dei giardini, dei centri abitati, di casa vostra e/o dei vostri vicini e spruzzata con tre spruzzi ad intervalli di circa 5 metri (vedi disegno sotto).
Questo metodo di spruzzatura aiuta a proteggere lo spazio delimitato dal cerchio costruito con la spruzzatura dalle influenze negative.
Altri metodi di spruzzatura possono essere usati, come quello di partire da un centro partendo da un punto seguendo un percorso a spirale, sempre con tre spruzzi ad intervalli di circa 5 metri (vedi disegno sotto) attraverso l’appezzamento del terreno e serve ad armonizzare le influenze degli esseri elementari della natura.

 

Con la dinamizzazione di 8 litri di acqua si può distribuire una lunghezza di circa 1 km (una ogni 5 metri, quindi circa 200 x 3 spruzzate).

Sperimentazioni
Sarebbe molto interessante raccogliere le esperienze delle persone che usano questo preparato: le sensazioni provate nell’allestimento, nella dinamizzazione, e nella spruzzatura ed i suggerimenti per eventuali modifiche o implementazioni; condividere le evidenze e le sensazioni dello stato del terreno dopo l’uso del preparato, idee su quando usare il preparato durante il corso dell’anno, come integrarlo con altri preparati biodinamici e confrontarne assieme gli effetti.

Allestimento TKP in Agri.Bio del 31 dicembre 2009

Il 31 dicembre ci siamo trovati in 8 persone presso la sede di Agri.Bio a Cissone: Ivo Bertaina, Germana Panero, Paolo Angius, Davide Fazzi, Paolo Barbiero, Fabrizio Testasecca, Stefano ed Anna Avezzù.
Abbiamo riverificato le varie azioni dell’allestimento del TKP, abbiamo parlato delle essenze spirituali e fisiche di oro, argento e mirra e preparato gli strumenti (mortai, contenitori, cucchiai, bilancia e siringhe) e materiali ed abbiamo preparato il tavolo per la cena comune.
E’stato impossibile, nonostante molte ricerche, trovare una D2 di Aurum Metallicum, però grazie all’aiuto di un amico e consigliere ABP, Federico Felli, ho trovato da un cercatore d’oro piemontese 10 grammi di oro in polvere finissima e grazie alle istruzioni di Michele Baio ho dinamizzato personalmente con l’aiuto di Cristina Marello circa 200 grammi di Aurum metallicum D2. Germana mi ha ricordato che da qualche anno avevamo in casa un etto circa di Mirra ed ho trovato in una erboristeria l’Incenso.

Ci siamo messi a tavola insieme leggendo e meditando assieme una bella Invocazione di Rudolf Steiner che vi riportiamo nella sua sintetica bellezza, solennità e grandezza:

Invocazione

Dammi o Signore
le parole giuste
al momento giusto
sulle mie labbra.

Aprimi o Signore
il cuore e l’orecchio
come porta
alla tua rivelazione.

Illumina, o Signore
il mio Spirito
affinchè egli mi insegni
le tue vie e le tue mete.

Lascia fare alle mie mani le tue opere
ed ai miei piedi i tuoi passi!
Lasciami riposare nel tuo essere.

Sii tu il centro del mio cuore.

Rudolf Steiner

A tavola mentre gustavamo i cibi, i vini ed i dolci che ognuno ha portato ed abbiamo condiviso insieme (una bella maniera per fare capodanno a costo zero) abbiamo continuato a parlare di noi e del preparato.
Una considerazione che mi è sorta è che dall’anno 33 D.C., il Mistero del Golgota, con il fluire del sangue del Cristo nella Terra, la stessa né è diventata il corpo fisico del Cristo.
Quindi quando il 6 gennaio, data del battesimo di Cristo nel Giordano, che segna la nascita nel corpo di Gesù della maggior Entità Spirituale (e che abbiamo quasi del tutto dimenticato), dinamizzeremo e spruzzeremo il TKP sui nostri terreni sarà l’occasione unica per ogni essere umano, per ognuno di noi, di portare i regali (oro, incenso e mirra) al Corpo, all’Anima ed allo Spirito di Cristo, la Terra, come 2000 anni fa hanno fatto i Re Magi.
Quindi il gesto che prima era stato fatto da tre saggi a nome dell’umanità oggi può essere fatto da ognuno di noi, una individualizzazione di un gesto di uno spirito terrestre per riconoscere con l’oro la saggezza del più grande Essere Spirituale che convive il nostro destino e futuro, l’incenso per offrire a Lui il nostro lavoro ed impegno, la mirra per favorire la resurrezione della Terra che ci ospita.

Man mano che ci si avvicinava alle 23,00 in tutti noi saliva una certa ansia, trepidazione e riverenza per l’atto che ci accostavamo a fare. Ognuno di noi ha fatto più volte un giretto fuori all’aria aperta per osservare quel po’ di Luna e Stelle che la serata nuvolosa ci faceva vedere, ma sotto sotto si capiva che era come se ognuno chiedesse aiuto e lucidità alle Altezze per il gesto che si accingeva a fare…
Eravamo tutti emozionati e tesi ma pronti e decisi.
Preparati i cinque mortai con i tre ingredienti come da ricetta e preparati glicerolo ed acqua che ci sarebbero stati aggiunti al momento giusto da Anna e Germana, alle 23,30 precise abbiamo iniziato insieme il lavoro.

Un lavoro nuovo, letto e studiato, ma mai fatto che ci dava un po’ di preoccupazione per il suo svolgimento.
Dopo i primi 5-10 minuti man mano che oro, incenso e mirra si incorporavano sotto l’azione del pestello, ognuno di noi sistemato nel modo che riteneva migliore, ha cominciato a sentire un grande ed intenso levare di profumi dai nostri mortai.
I tre colori, bianco, giallino e marrone dei tre ingredienti hanno cominciato a fondersi in un color nocciola che passava da un misto di polvere e grani in una pasta omogenea sempre più densa con un’aria sempre più impregnata di intensi profumi di incenso e mirra.
A mezzanotte precisa abbiamo spento le luci per un minuto, per raccoglierci, e dopo al riaccendersi della luce, ci siamo trovati, chi con un impasto durissimo ed attaccato alla base del mortaio, chi con una pasta ancora morbida.
Risolto il problema della durezza dell’impasto grazie ad un cucchiaio di legno abbiamo continuato fino a che Anna e Germana ci hanno versato in ogni mortaio i 25 cc di glicerolo ed acqua riscaldati a 37-38°.

L’impasto si è trasformato con i due liquidi con la consistenza di uno zabaglione e tutti abbiamo concordato che negli ultimi 5 minuti è come se si fosse fermato il tempo, non finiva più…
Alle 00,30 abbiamo smesso di dinamizzare, ci siamo fermati un momento e raccolti i contenuti dei mortai, anche con una certa difficoltà e timore di versarlo fuori, di in un contenitore di vetro.
Non avevamo nessuna idea di cosa fisicamente ne uscisse fuori e l’omogeneità dei 5 lavori ci ha fatto vedere che erano pressoché simili.
Abbiamo usato un mortaio in ceramica, 3 in marmo ed uno in legno.
Quello in legno che sembrava il meno “bello” si è invece dimostrato forse il migliore.

Dopo aver commentato insieme lo svolgersi della dinamizzazione, fatica quasi nulla immersa in un effluvio di profumi intensissimi con il problema dell’indurimento della pasta a mezzanotte…, ed aver bevuto un vin brulè con qualche dolce verso le 1,30 ci siamo salutati felici e sicuri di aver compiuto un gesto importante con un Capodanno decisamente diverso e da ripetere.

Il tempo migliore indicato da Hugo Erbe per dinamizzare e spruzzare il TKP è l’Epifania, ma secondo me si può usare anche in altri periodi, per esempio Pasqua, San Giovanni, San Michele, i Morti, Santa Lucia…
Il tempo ed il confronto tra chi la usa saprà darci ulteriori indicazioni per l’uso e l’allestimento.
Se intendete provare a dinamizzarlo sappiate che in Agri.Bio ne abbiamo circa 80 dosi che vi aspettano.

Qualche foto allegata illustra il percorso che abbiamo fatto insieme.

 

Dopo che i primi giorni dell’anno sono stati nuvolosi, freddi e con temperature quasi costantemente sotto lo zero, L’Epifania si annuncia fin dal mattino come una giornata di splendido sole, ottimo inizio per l’importante compito che mi aspetta oggi.
Raccolta l’acqua dalla nostra sorgente delle 3 S e preparato l’occorrente con il rispolveramento di una vecchia tinozza di legno usata all’inizio del mio approccio alla biodinamica 20 anni fa e fatto un pranzo leggero mi sono preparato per questo momento importante.
Presi 20 grammi di TKP, 4 dosi corrispondenti a 4 km di perimentro, allestito a Capodanno e fatta scaldare in un pentolino l’acqua della sorgente, l’ho mescolata in un bicchiere dove avevo messo la dose di TKP risvegliando dallo stesso subito una miscela di intensi profumi.
Alle 13,50 nel cortile di casa, riscaldati col fuoco a gas 32 litri di acqua di sorgente e preparato il dinamizzatore in legno ho versato l’acqua tiepida nella tinozza e versato il contenuto delle 4 dosi di TKP nell’acqua.

Ho fatto un bel respiro ed ho iniziato a dinamizzare alle 14,01 e fin dai primi vortici creati si è sentito un gran levare di intensi odori di incenso e mirra mentre l’acqua prendeva un colore quasi biancastro.
Dinamizzare il TKP è una cosa completamente diversa dal 500, dal 501 o dal Fladen. Si vedeva che una colonna di nebbia profumata salire dalla tinozza verso il cielo e questo mi dava una netta sensazione di attirare attorno al dinamizzatore schiere di esseri elementari curiosi, come se venissero ad annusare ed a bersi direttamente i buoni profumi emanati dalla mia dinamizzazione.
Dopo i primi 20 minuti un po’ di mal di schiena comincia a farsi sentire: la consuetudine ormai di dinamizzare col dinamizzatore meccanico mi ha fatto perdere l’abitudine di farlo a mano.
Va fatto presente che Hugo Erbe consiglia di non far toccare nessun metallo dal preparato sia nell’allestimento che nella dinamizzazione che nella spruzzatura.
Ma poco dopo passa e l’acqua inizia ad avere una consistenza più lattosa – oleosa con una schiuma bianca che aumenta sempre più; negli ultimi 20 minuti sembra che l’acqua non faccia più resistenza ai miei movimenti col bastone per dinamizzare e sembra assorbire sempre più avidamente le forze del cielo.
E’ sorprendente vedere le immagini formative che si evidenziano nella massa d’acqua dinamizzata a poco a poco col procedere dell’ora di dinamizzazione grazie anche all’evidenza fornita e vista dopo dalle foto scattate da mio figlio.

Alle 15,01 finisco la dinamizzazione ed osservo la grande massa di schiuma creata sull’acqua e respiro ancora una volta questi meravigliosi profumi.
Inizio a riempire l’atomizzatore ed il restante lo metto in un bidone di plastica che mio figlio Daniele mi porterà con la carretta per riempire di nuovo.
Inizio la spruzzatura con il metodo consigliato da Erbe, 3 spruzzate e poi 5 metri, 3 spruzzate e poi 5 metri.
Trovo un po’ di difficoltà a fare così con l’atomizzatore elettrico e dopo un po’ decido di fare 3 spruzzate continue camminando lesto.
Arrivato al primo km, nel punto più basso e buio del mio perimetro da fare l’atomizzatore si ferma e nonostante tutte le prove fatte per rianimarlo non parte più: in 20 anni che lo uso non ha mai fatto un gesto così!

L’impressione e che gli esseri elementari non amino il rumore del motore.
Allora dato che per caso ho caricato sulla carretta di mio figlio anche un contenitore da 5 litri lo prendo ed inizio a spruzzare a mano anche perché sono le 16,00 ed ho ancora 2,5 km da fare e sono i più difficili.
Adesso mi attende una dura salita per il bosco e sempre con lo stesso metodo, 3 spruzzature e 5 metri aspergendo con la mano vado avanti.
Ad un certo punto la fatica mi dice di accorciare il giro, che non ce la faccio…, sto quasi per ascoltare la voce ma poi vado avanti e tengo duro facendo il giro previsto.
La fatica si sente, la mano destra che intinge il preparato per le spruzzatore inizia a gelare ma sono quasi alla fine. Una discesa su una stradina ed un’ultima dura salita ed arrivo al punto da dove sono partito.

Il primo TKP è spruzzato, circa 25 ettari di terreno sono stati inscritti nel perimetro che ho disegnato con il mio percorso e la spruzzatura. Sono stanchissimo, la mano congelata, ma felice; dato che ne ho avanzato circa un litro con un ultimo sforzo vado a spruzzarlo sul terreno dove ho interrato il 500, il 502, il 503, il 504, il 505, il 506, il fladen ed il 509.
Anche loro devono partecipare alla festa e spero che questo preparato aiuti la loro maturazione.

Considerazioni: sicuramente non usare atomizzatori a motore, sicuramente dare il preparato in … tre (I Magi), sicuramente portarsi uno scopino per spruzzare per non congelarsi le mani, sicuramente rifarlo prima della prossima Epifania.

Rientro in casa a scaldarmi stanco ma contento del lavoro fatto.
Come me altre 10 persone in giro per il Piemonte, Liguria e Lombardia hanno fatto questo preparato per una copertura ancora piccola, ma molto significativa.

Oggi, 8 gennaio, ci svegliamo con un manto di neve di 30 centimetri che copre tutto con un silenzio che solo la neve sa creare, questo gesto sembra voglia incorporare nella terra il TKP spruzzato un giorno e mezzo fa e pare la giusta e bella chiusura di una nuova esperienza della quale speriamo di coglierne i frutti, sembra che la Natura stia assaporando e gustando in silenzio il TKP.

Penso proprio che anche grazie a questi nuovi splendidi ed enormi regali di fine anno ricevuti (il preparato di argilla allestito ad inizio dicembre, il TKP, il meraviglioso libro di Hugo Erbe che sarà editato da Agri.Bio ed altre splendide ed importanti novità che arriveranno negli anni a venire) con l’Epifania 2010 sia finita, e per sempre sia stata messa una pesante pietra sopra, ad un modo di (non) fare biodinamica “dato per presunta unzione divina” gestito da vecchie cariatidi che spesso non fanno biodinamica e ne sanno poco o niente, ma nonostante tutto se ne arrogano “i diritti e la guida terrena” sviandone coscientemente od incoscientemente gli scopi ed inizi finalmente un permanente, costante e cosciente nuovo modo costruttivo, collaborativo e vivo di studiare e fare agricoltura biodinamica non guidato da persone statiche e rimaste indietro nel tempo, ma seguito da ogni essere umano che sia dinamico, aperto ed attivo nella percezione e nella volontà.
Perchè tenere è perire.

Ivo Bertaina

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