Che cos’è?

Si tratta di fatta fresca di vacca  (max di una settimana)  inserita in un corno di mucca  ed interrata dal  periodo che va da S. Michele (29/9)  fino a dopo Pasqua (si consiglia di estrarlo anche verso metà maggio). Quando si estrae si presenta come humus, scuro, inodore o profumato di sottobosco, fresco, umido e colloidale.

Il preparato 500 si trova oggi sotto diverse formulazioni:

  1. Preparato 500
  2. Preparato 500 compostato o Preparato 500 K o 500 P con l’inserimento dei preparati da cumulo all’interno del preparato 500
  3. Nuovi 500 (scoprili qui)

A cosa serve?

E’ un “lievito”  dei processi vitali della terra, un attivatore della formazione dell’humus e della radicazione  e conseguente sviluppo delle piante.

Processa ed attiva nel terreno e nell’apparato radicale le forze dei pianeti sottosolari (Luna, Mercurio e Venere).

Dove e quando si usa?

  • Si spruzza principalmente sul terreno in primavera ad inizio vegetativo (febbraio -maggio) ed anche in estate prima delle semine estive ed in autunno, a fine stagione agricola, dopo la raccolta
  • si consiglia la regola del 3-2-1: ovvero in primavera la prima volta usarlo tre volte di seguito a distanza di una 5-7 giorni, il secondo anno due volte, sempre a distanza di una settimana e dal terzo anno una volta in primavera.
  • la base fondamentale per l’uso del 500 è che il terreno dove si spruzza sia umido all’atto della spruzzatura: se si deve usare e non ci sono queste condizioni si spruzza di sera molto tardi per avere un minimo di umidità
  • Si può adoperare come bagno radici prima delle semine o trapianti (scopri di più)
  • E’ ottimo usarlo nell’allestimento della Pasta per Tronchi Agri.Bio (scopri di più)

Come si usa?

  • Va’ dinamizzato per un’ora nel pomeriggio/sera (ore 15-19)  in 35 – 50 litri di acqua tiepida (35-38°)   non clorata, per ettaro; la dinamizzazione fatta a mano dura diversi giorni, mentre quella fatta a macchina dura poche ore (scopri di più)
  • l’acqua non deve essere riscaldata da corrente elettrica o microonde ma solo con fuoco a legna od a gas, preferibilmente piovana o di pozzo o di fonte (non ristagnante da troppo tempo, senza odori o presenza di alghe, muffe, insetti etc.)
  • se proprio si deve usare acqua di acquedotto, questa deve essere agitata e lasciata all’aria aperta a decantare per almeno 24 – 48 ore (per far esalare il cloro)
  • è sconsigliabile l’acqua ferruginosa o quella con elevato quantitativo di calcio od acque salate
  • controllare il pH dell’acqua (usare una cartina tornasole), se supera il 6,5 abbassare il pH con aceto (200 cc ogni 30 litri di acqua)
  • la dinamizzazione può essere effettuata sia a macchina che manualmente: a macchina purchè vengano rispettate alcune caratteristiche di costruzione, come ad es. l’inversione energica del vortice che deve essere regolata dalla fluidità dell’acqua e da una osservazione visiva del processo; a mano purchè effettuata con molta energia e senza soste (mano diretta nell’acqua, bastone, a pedali od a manovella) alternando anche più persone nella dinamizzazione senza fare pause nel processo.
  • Il 500 ed i nuovi 500 si usano  in dosi da 200 gr. per ettaro, il 500 K si usa alla dose  di 100 gr. per ettaro (usarne di meno ne inficia  il corretto processo)
  • Per dinamizzare il 500 si usa oggi solitamente una quantità di acqua di 30 – 35 litri ad ettaro, ma consiglio di usarne almeno 50 litri per chi inizia a fare biodinamica; in caso di terreno asciutto aumentare l’acqua da dinamizzare fino a 150 -200 litri per ettaro (scopri di più sulla dinamizzazione)
  • La spruzzatura va fatta a goccia grossa sul terreno e sul tronco di sera
  • Per chi ha piante di frutta od ornamentali vecchie e stanche, è utile fare delle “iniezioni” di 500 da 20-30 cc l’una nel terreno ad una profondità di almeno 20- 40 cm   con appositi punte di ferro per fare il buco per poi riempirle con la canna della pompa a spalle
  • E’ molto utile usare nell’acqua di dinamizzazione tisane di ortica, gusci d’uova, equiseto, quercia ed altre piante (scopri i coadiuvanti per la dinamizzazione)
  • Per le aziende che praticano l’agricoltura biodinamica da molti anni si possono anche usare dosi minori, ma per almeno i primi 5 anni vanno sempre rispettate queste dosi minime.

Come si conserva?

  • Si conserva in un contenitore preferibilmente di rame (metallo di Venere) con il fondo forato e con un apposito sottofondo per raccogliere l’eccesso di umidità, dentro una cassa di legno non trattato, conservata in un luogo fresco e rivestita da uno strato di torba di almeno 8-10 cm e può essere così conservato per almeno 2-3 anni da quando è stato estratto dal corno.
  • Nel contenitori di vetro tende a rimanere troppo umido ed anche per questo non ritengo il vetro (silice) un buon contenitore per il 500.
  • Verificare periodicamente (almeno ogni 2 mesi) lo stato del preparato: se asciuga troppo bagnarlo con uno spruzzino con acqua di fonte e dargli una mescolata; se è troppo umido verificare che il contenitore abbia i buchi sul fondo liberi per lo scolo dell’umidità eccessiva od arieggiarlo in ombra
  • la dinamizzazione fatta a mano dura diversi giorni, mentre quella fatta a macchina dura poche ore
  • nel 500 K dopo l’estrazione vengono  inseriti nei contenitori di rame  i preparati da cumulo (502, 503, 504, 505, 506 e 507) e lasciato maturare per almeno due mesi prima di essere usato
  • La presenza di lombrichi nel cornoletame è un ottimo segno di vitalità del prodotto
  • Il sacchetto di plastica serve solo per il trasporto, il preparato per la conservazione va trasferito in un vasetto di vetro o di metallo e conservato nell’apposita cassetta dei preparati se non lo si usa entro 7-10 giorni.
  • a seguito di analisi del prodotto dopo il viaggio, si evince che il preparato sopporta bene fino a 10 giorni di trasporto.

 

Ecco la cristallizzazione sensibile del 500 Agri.Bio fatta ad ottobre 2016 dal Laboratorio Imagine di Giulio Moiraghi:

 

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